Marco Tullio Cicerone, nel pieno della confusione creata dalla congiura di Catilina, prese una decisione “antidemocratica” che oggi farebbe rabbrividire quei campioni di ipocrisia anglosassone di Amnesty International.
Diede ordine, in spregio alla legge romana, di strangolare i senatori Lentulo e Cetego che si sapeva essere la quinta colonna di Catilina in città.
Questo gesto fece capire ai romani che Continua a leggere →
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Di antoniochedice
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Per capire le strategie del futuro è necessario studiare quelle passate. Molti affermano che la guerra contro Hitler l’ha vinta l’Unione Sovietica e non gli USA e questo è quel che appare, ma la guerra l’hanno vinta tre cittadini americani: Cordell Hull, ( all’epoca segretario di Stato) Haverell Harriman e Johns Hopkins. Due grandi amici di Roosevelt che hanno determinato molte politiche Usa durante e dopo la guerra.
Come siano riusciti a vincere il conflitto minimizzando le perdite USA è materia di questo articolo perché la loro strategia ha ispirato quella attuale e a fine testo avremo le idee più chiare su molti accadimenti odierni. Continua a leggere →
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L O S F O N D O
La guerra di Siria dura dal marzo 2011. A marzo prossimo saranno sei anni. Molti già dicono che Barak Obama lascerà come legato l’aver distrutto la Siria, ossia il luogo che ha fatto da culla alla civiltà umana, senza aver nulla ottenuto.
Chi pensa questo, mostra di non aver studiato il modus operandi del soggetto che si è rivelato, sia all’interno che all’estero, l’uomo dei colpi mortali a sorpresa. Ne sanno qualcosa i repubblicani che, pur essendo in maggioranza, non riescono a governare . Continua a leggere →
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Il professor Giulio Sapelli , che molto opportunamente “Il Messaggero” di Virman Cusenza ha sostituito ad Alessandro Orsini nell’opera di divulgazione della crisi mediorientale, ha nel fondo di oggi – ancora troppo timido – adombrato il problema dei problemi : ” l’incapacita americana sia al dominio che all’egemonia” che sta creando gravi intralci al vivere civile dei popoli mediterranei e innumere vittime. Continua a leggere →
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Molti lettori chiedono come mai il governo degli Stati Uniti sia tanto silenzioso in occasione di questa crisi britannica. Trovate la risposta in questa analisi storico-politica pubblicata nel maggio 2014 ( e ribloggata nel marzo 2015) dedicata alla crisi ucraina, ma in realtà, dalla riunificazione tedesca in poi, ogni crisi è una crisi europea. Per chi volesse l’originale del testo, gli basterà battere nella finestra di “cerca” il titolo ” Si scrive Ucraina ma si legge Germania.”
“Per capire come mai la rana ucraina- un paese senza arte, parte e identità sul cui suolo passano dei gasodotti- venga gonfiata fino all’inverosimile dai principali media del mondo e perché gli Stati Uniti premano tanto sulla U.E. perché sanzioni la Russia inimicandosela, bisogna fare un breve corso di storia e di geopolitica di cui anticipo le conclusioni in corsivo per chi non avrà la pazienza di leggere l’intero testo e che ci porterà a constatare come la geopolitica tedesca, da Bismarck in poi, non abbia mai cambiato direzione se non durante la parentesi della costruzione europea post 1945. Esistono forti correnti economiche e di pensiero che pensano di cambiare registro e gli USA si preoccupano di eventuali scelte geopolitiche indipendenti tedesche. Continua a leggere →
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Una storiella sconcia riassume bene l’odierno atteggiamento USA verso il Giappone. Domanda: che differenza tra meraviglia e stupore? Risposta: la meraviglia è la prima volta che non riesce la seconda. Lo stupore è la seconda volta che non riesce la prima.
Agli USA sta accadendo lo stesso: dopo la meraviglia del viaggio del 2013 a Mosca, siamo adesso allo stupore di Washington per il secondo viaggio a Mosca. E loro sono il partner passivo.
Infatti,nelle scorse settimane, il Giappone ha dato segni di vita. Indipendente. Continua a leggere →
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La sorte degli USA e dell’ Obamacare è appesa al risultato della strategia da applicare in Libia.
Se prevale il sistema di delegare la guerra agli alleati teleguidandola ( Leading from behind), il nuovo modello di Difesa USA reggerà e ci saranno i fondi per la riforma sanitaria voluta da Obama. Altrimenti, tornerà il modello militare precedente ( 130.000 uomini in più per intervenire direttamente) e addio alle spese sanitarie gratuite per i meno abbienti e al voto democratico nel sud di colore.
Per l’Italia, la posta in gioco è il reingresso nel Consiglio di sicurezza dell’ONU a breve scadenza dall’ultimo turno, ma potrebbe essere una ripresa delle passate ambizioni di Francesco Paolo Fulci di occupare un seggio permanente nel Consiglio di sicurezza penalizzando le speranze tedesche in materia. Continua a leggere →
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Una vecchia battuta da caserma dei miei tempi spiegava la presenza di due posti sulle indimenticate moto Guzzi, usate dai portaordini, con la necessità , molto militare e savoiarda, di far viaggiare in contemporanea l’ordine e il contrordine.
Il bilancio della difesa USA ha le stesse caratteristiche umorali della nostra vecchia vita di guarnigionr, con la differenza che questo moto ondivago viene applicata alla grande strategia e quindi alla sorte di gran parte della umanità, tra cui gli alleati NATO e di conseguenza all’Italia, patria nostra, già barcollante per suo conto per insipienza dirigenziale. Continua a leggere →
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Credo non sfugga a nessuno che entrambi i protagonisti principali dell”‘accordo storico” ( il secondo della settimana) si siano risolti a smontare i propri bluff di politica estera per ragioni di politica interna. Continua a leggere →
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