Archivi del mese: gennaio 2012

LA STRATEGIA NAPOLITANO-MONTI HA FATTO CILECCA. LA FESTA E’ FINITA, MA NON VORRANNO ANDARE A CASA. di Antonio de Martini

Per valutare l’esito del vertice europeo del 30 gennaio, ho aspettato che sia Monti che Napolitano lo commentassero.
Mario Monti ha detto di aver raggiunto l’obiettivo di non subire ulteriori inasprimenti del trattamento inflittoci.
Napolitano ha detto invece che l’Europa siamo noi e che il federalismo fiscale e’ ” un obbligo costituzionale” . Tecnicamente hanno detto entrambi la verita’. Politicamente abbiamo pagato il tributo impostoci , non siamo stati capaci di alleggerire la situazione economica o almeno quella finanziaria e infine si comincia a temere gli effetti dell’esclusiva dell’opposizione concessa alla lega.
Mussolini disse che ” a primavera verra’ il bello” , Monti lo promette per Marzo, ma possiamo metterci il cuore in pace anche questa volta.
Il prossimo passo – di politica interna si intende – sarà fomentare una scissione della lega per ridurne la forza parlamentare, come, al tempo del centro sinistra, si provoco’ la scissione PSI-PSIUP per far scemare l’impeto riformista che aveva i numeri per affermarsi alla Camera.
All’estero, la Cancelliera Angela Merkel ricalca i passi di Margaret Tatcher e mostra già i primi evidenti segni di demenza , avendo ufficialmente proposto alla UE di esautorare il governo greco, coartandone la sovranità .
Si tratta di una posizione interessante dal punto di vista del diritto internazionale e costituzionale comparato : la Germania non vuole fare passi avanti sulla via degli Stati Uniti d’Europa, ossia della completa integrazione federale, perché verrebbe sommersa dal suffragio universale e le sue posizioni sarebbero di minoranza, pero’ vuole imporre agli altri paesi un giogo anche insostenibile in nome di un concetto ” semiteologico” di equilibrio di bilancio.
L’unico precedente, e’ quello dello stato di Israele, che rifiuta uno stato unitario in terrasanta perché la frazione egemone verrebbe sommersa dal peso demografico dei palestinesi. Anche li, non c’è ne stato unitario ne altra soluzione che non sia la prova di forza.
Nel caso Europa, i palestinesi siamo noi, i greci e gli spagnoli: mercato per i prodotti , serbatoio di mano d’opera e terra di subappalti.
Cadrà Mario Monti ed il suo ormai inutile governo? Diranno che l’imminente calo di tensione sui titoli italiani e sull’Euro, sarà dovuta al suo governo. Non credo sia vero.
Credo di più alla ipotesi che le zanzare che ci hanno dissanguato siano ormai sazie.
Credo che Monti non debba più avere mano libera sull’accesso solitario in TV come nei giorni scorsi. Credo che in assenza di concreti provvedimenti miranti alla crescita ed al ridimensionamento della disoccupazione, questo governo vada citato per millantato credito e il presidente della Repubblica invitato allo scioglimento delle Camere o alle dimissioni.

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IN MORTE DI OSCAR LUIGI SCALFARO . LE DUE O TRE COSE CHE SO DI LUI. di Antonio de Martini

L’ultima pubblica manifestazione di Oscar Luigi Scalfaro e’ stata la commemorazione , da me organizzata, di Randolfo Pacciardi, tenuta nella sala della lupa alla Camera dei Deputati il 19 aprile scorso.
Il dirigente della Camera al quale dissi che avrei invitato l’ex presidente della Repubblica per commemorare la bestia nera della sinistra, ebbe un educato sorriso scettico ” se ci pensa lei….”

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L’INTERNAZIONALE DC SCENDE IN CAMPO NEL LEVANTE. DA CHE PARTE? di Antonio de Martini

L’intento iniziale con cui l’assise democristiana si e’ autoconvocata a Beirut, in Libano, era certamente pieno di ottime intenzioni, ma

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BERLUSCONI E MONTI :DUE STILI DI COMUNICAZIONE. DAL MITO DI CRESO A QUELLO DI FAUST? di Antonio de Martini

Cosa e’ cambiato in Italia col cambio di governo? Mi viene in mente principalmente il bacino di reclutamento dei ministri, specie di sesso femminile, ma poco di più.
In Italia abbiamo numerosissimi centri di eccellenza. Tra questi, l’istruzione non figura.
L’università sforna una serie di polli in batteria con livelli culturali da Senegal, senza offesa per Leopold Senghor, ma adesso,

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UNA NOVITA’ ARGENTINA NON NUOVA: RIVOGLIONO LE MALVINE E SI APPELLANO ALL’ONU. di Antonio de Martini

Il prossimo primo di Aprile, cadrà il trentesimo anniversario della guerra delle Falkland – o se preferite delle Malvinas – che consacrarono Margaret Tatcher come una signora con gli attributi come adesso molti, me compreso, considerano Cristina Kirshner presidentessa dall’Argentina fattasi notare per la trionfale rielezione alla presidenza, dopo essere succeduta al marito Nestor ed averne continuato la politica economica e sociale.

La Presidentessa, ha anche deciso , con un ricorso alla commissione per la decolonizzazione delle Nazioni Unite, di chiedere un tavolo negoziale con l’Inghilterra per discutere la vicenda delle isole Malvine, delle Sandwich del sud e della Georgia.

Ammaestrati dalla batosta subita, gli argentini hanno tenuto a precisare che il dossier non ha nulla a che vedere con le pregresse attività criminali del governo illegittimo dell’epoca e che non pensano minimamente ad atti di forza o dichiarazioni irredentiste.
Resta il fatto che come gli argentini del1982, avevano calcolato male la situazione e le alleanze ( pensarono di essersi assicurati la neutralità americana; che la vendita della portaerei ” Invincible” agli australiani e la riduzione della guarnigione fossero altrettanti segnali di disinteresse ) , anche questa volta , anno di grazia 2012, hanno fatto male i loro calcoli, sbagliando i tempi proprio come i generali.

Hanno sottovalutato l’orgoglio dei conservatori e il desiderio di David Cameron di collegarsi idealmente alla ” Lady di ferro” e si sono sentiti rispondere, per interposta persona che per quanto riguarda il governo di sua maestà , il caso e’ chiuso.
Queste questioni avrebbero potuto sollevarle con maggiori speranze di successo con i governi laburisti di Blair o di Brown, così come i generali avrebbero potuto attaccare a fine maggio, in maniera di veder sopraggiungere l’inverno australe prima della flotta inglese.
I regimi passano ma l’incapacità di fare analisi politico- strategica, rimane.

IL SIGNOR LUCIO SCRIVE COSE GIUSTE. MA NON CENTRANO IL TEMA

Il signor Lucio mi ha appena inviato un garbato commento al post in cui dice tre cose giustissime.
A) se invece di una famiglia – fatto già triste – fallisce un paese, e’ una catastrofe
B) i debiti vanno pagati .
C) i debiti vanno pagati anche se contratti da un governo ostile. Continua a leggere

COME L’ARGENTINA E’ USCITA DALLA CRISI GRAZIE A UNA POLITICA OPPOSTA A QUELLA CHE VOGLIONO IMPORCI. IL NOBEL USA STIGLITZ CI CONSIGLIA LA SOLUZIONE ARGENTINA. di Antonio de Martini

La guerra di indipendenza dell’Argentina dalle politiche economiche del FMI ( Fondo Monetario Internazionale) e’ costata ” solo” 40 morti ( quanti ne muoiono in Italia in un week end di sbronza in incidenti automobilistici che come noto provocano cinquemila morti all’anno) nei moti di Natale del 2001 ( 19 e 20 dicembre)
Andiamo per ordine.

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DISINFORMAZIONE. NOTIZIE SECESSIONISTE DALLA SICILIA. SONO VERE?

Un mini esempio di disinformazione? Eccolo.
Il sito “Mercato Libero news” ha ripubblicato il mio post sulla disinformazione. Peccato che lo abbia riprodotto fino a che ho scritto di Bertoldo, tagliando le considerazioni fatte sulla Sicilia e senza citare la fonte. Continua a leggere

DISINFORMAZIONE E FINANZA DERIVATA. Come nasce il mito dei derivati a gran guadagno, ovvero un menù in cerca di polli.

Interessa sapere come si sono installate le basi per l’acquisto dei derivati che hanno creato voragini di debiti in Italia?
Detta in due parole, e’ la tecnica di Jago con Otello o per restare con Shakespeare, si tratta di “lavorarsi” un soggetto con il complesso di Macbeth.
Uno che non si senta adeguato al ruolo. Continua a leggere

LA DISINFORMAZIONE

LA DISINFORMAZIONE .
Edgar Hoover, il potentissimo capo dell’FBI, ha intitolato il suo libro di memorie ” Masters of Deceit,” ( ed Holt). Il famosissimo caso di spionaggio del terzetto di Cambridge ( Philby, Burgess e Mac Lean), e’ raccontato nella versione inglese nel libro “Deceiving the deceivers” ( di SJ Hamrick ; Yale University Press) . Victor Ostrovky – l’unico agente israeliano a scrivere orripilanti memorie sui suoi venti anni come agente prima, killer poi, ha pintitolato il suo libro “By Way of deception” ( St. Martin Press) dopo essersi rifugiato in Canada.

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