Archivi del mese: luglio 2022

BREVI CENNI ESSENZIALI SU MILLECINQUECENTO ANNI DI STORIA DELLA TURCHIA PER CAPIRE CHE FA PARTE DELLA NOSTRA STORIA DA SEMPRE.

HA FATTO IL PERCORSO INVERSO RISPETTO AGLI USA: DALL’ARROGANZA AL SOFT POWER, LA NUOVA REPUBBLICA TURCA DIMOSTRA CAPACITA’ DI ATTRAZIONE NELL’ORIENTE MEDITERRANEO.

Invitato a fornire un contributo sulla Turchia a un seminario promosso da Giorgio Bianchi e tenutosi il 9 e 10 luglio scorsi a Chianciano nella storica cornice del ” PALAZZO DI PIERO” ospiti di Berenice Galli ( l’intrepida difensora di Julian Assange) ho creduto di fare un intervento di un quarto d’ora.

Poi il fascino del tema e l’interesse degli astanti, mi ha trascinato per un’ora e venti. Alla tempesta di domande e curiosità di un centinaio di singoli, ho risposto durante tutto il resto del soggiorno. Ringrazio tutti per l’interesse e la curiosità dimostrate.

https://youtu.be/VHh_GCIdU_w

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LA TURCHIA DAL FIANCO SUD DELLA NATO ALL’ AUTONOMIA EQUIDISTANTE ?

IL SUCCESSO NEI NEGOZIATI CEREALICOLI UCRAINI NON DOVUTO NE’ ALLA UE, NE’ ALLA N.A.T.O. RIDICOLO IL CAPPELLO “LAST MINUTE” MESSO DA GUTIERRES (ONU) SUL TRATTATO. EBBREZZA E DIVIDENDO DELLE SCELTE AUTONOME.

Nel pomeriggio del 22 luglio 2022 é stato firmato l’accordo fortemente voluto da Tajip Erdogan per la creazione di un corridoio navale sicuro tra i porti ucraini di Odessa, Chernomorsk e Yuzhne e il porto di Istanbul – dove sarà allestito un centro di coordinamento congiunto ( Russo, Turco e Ucraino) a livello di ” senior official” lascia sperare che il non volersi rivolgere la parola che ha contraddistinto il negoziato tra i duellanti, ceda gradatamente il passo a contatti tecnici prima e dialogo politico poi.

Dire che si tratta di un successo politico di Erdogan e della caparbietà con cui ha affrontato, razionalizzato e risolto tutti i problemi che altri si limitavano a lamentare, é riduttivo e meschino come intendo spiegare in appresso.

Mentre tutto il mondo si é accanito ad esaminare con la lente la mancata concessione di una sedia a una inutile stronza ( a richiesta del protocollo del presidente Michel), gli stessi analisti tacciono fingendo di non conoscere i contenuti del primo documento diplomatico positivo generato dal conflitto ucraino.

L’accordo é valido centoventi giorni, automaticamente rinnovabile a meno di richiesta contraria di una delle parti, non prevede scorte armate da parte di nessuno, ma una fascia di sicurezza attorno alle navi, vietata a ogni mezzo militare ( con o senza pilota) dei belligeranti. Sono invece previste ispezioni miranti ad accertare eventuali violazioni dei termini definiti. In pratica, é stato steso un vero e proprio protocollo armistiziale rinnovabile ogni quadrimestre, sol che i termini vengano estesi territorialmente dai tre porti – anche gradatamente- ad altre località…

L’accordo in sé, toglie l’alibi ai fornai per aumentare i prezzi del pane – e, detto per inciso, anche dei fertilizzanti- rassicura le casalinghe di Voghera del mondo intero circa la sorte dei piccoli africani e dei piccoli iracheni eventualmente sopravvissuti ai bombardamenti NATO: avranno i rifornimenti cerealicoli agli stessi inabbordabili prezzi che provocarono le ” rivolte della fame” del 2008 in tutta l’Africa.

Il trattato é frutto dell’autonoma iniziativa della diplomazia e del servizio segreto turco che ha riempito, nei Balcani e in Galizia un vuoto imposto da alcuni personaggi rivelatisi inutili come Il segretario Generale ONU Antonio Gutierres, quando non negativi, come la Ursula Von Der Leyen presidente della Commissione Europea e Jens Stoltenberg, segretario generale della N.A.T.O. che hanno unicamente vegliato a che tutti seguissero il copione scritto da Jack Sullivan del NSC usa, noto serbatoio di geni incompresi dalla realtà.

Hakan Fidan, il giovane capo del MIT( il servizio segreto turco) e probabile erede di Erdogan che ha al suo attivo l’infiltrazione in Siria, la scoperta del Colpo di Stato di Gulen e gli accordi con gli ucraini e russi.

Chiunque abbia veramente a cuore le sorti della Unione Europea, si starà mordendo le mani per aver tenuto la Turchia ( membro fondatore del Consiglio d’Europa, una delle dodici stelle della bandiera azzurra rappresenta la Turchia) fuori dalla Unione Europea.

Non solo la UE non é riuscita a tenere l’Europa indenne dalla guerra nel nostro continente – era lo scopo primo del processo di unificazione avviato da Schuman, De Gasperi e Adenauer – ma l’ iniziativa di pace avviata ( e riuscita) é risultata opera dell’unico paese considerato indegno di appartenere alla comunità che pure ha accolto paesi che vivono di droga, prostituzione e evasioni fiscali come l’Olanda o il LIchtenstein ( che ha anche casinò per chi volesse giocare d’azzardo), paesi di contrabbandieri come il Montenegro e qui mi fermo. Per ora.

Poiché solo la sconfitta é orfana, Antonio Manuel Gutierres si é precipitato – all’ultimo momento- a fare un discorsetto d’introduzione alla firma in cui ha sostanzialmente detto essere stato, in aprile, a Kiev, Mosca e Ankara.

Erdogan, ha ringraziato i presidenti Zelenski e Putin per la buona volontà dimostrata e ha fatto riferimento , dopo aver ringraziato il segretario dell’ONU, alla prima riunione tra i tre avvenuta a Ankara A MARZO. Colpito e affondato.

Il dividendo, da incassare alle prossime elezioni del 2023, centenario della Repubblica, promette di essere pingue e di far capire a tutti i turchi che la politica estera é all’altezza degli anni migliori dell’impero e porterà i suoi frutti anche economici grazie ai viaggi e agli incontri con re, sceicchi e vedove bosniache..

Il successo diplomatico si riverbera su Balcani e l’Oriente mediterraneo, azzitta i critici che guardavano con sospetto alla sua fedeltà alla N.A.T.O. obbliga Israele a masticare amaro e complimentarsi col concorrente, dimostrando un leader più intelligente, autonomo ma non infedele, e più capace degli altri, senza simulazioni al computer ed altre invenzioni inutili con cui si gingillano gli esperti anglosassoni e il presuntuoso Macron.

Circa la posizione della Turchia nel Mediterraneo, il suo nuovo ruolo ”rubato” all’Italia, vi rimando ai link che inserisco qui sotto, un pò per pigrizia, un pò per fare il pierino: sono stato il solo, fin dal 2013 a individuare e seguire passo passo, anche questa stella nascente che qualcuno ha scambiato per un petardo. Vedrete le date in fondo a ogni post.

E non credo che sia finita qui. Il 5 agosto, il Presidente Erdogan é atteso a Mosca in Visita ufficiale.

Con Putin si é già incontrato tre volte in un mese e non ci va certo per fare un’altra foto.Cosa otterrà?

Biden, nel suo viaggio diplomatico nel Levante, ha fatto bene a non includere Ankara e il Reis: gli avrebbe fatto perdere tempo. Il New York times nel tentativo di limitarne il successo, scrive che questo risultato cerealicolo ” non ha tolto a Biden il mal di testa di Erdogan“. E’ finora l’unico segno che questo presidente, una testa ce l’ha.

https://corrieredellacollera.com/2015/11/26/isis-e-turchia-diventano-il-puzzle-geopolitico-del-prossimo-anno-di-antonio-de-martini/

https://corrieredellacollera.com/2012/03/03/la-turchia-vuole-prendere-il-posto-dellitalia-nel-levante-lo-sta-facendo-con-poco-sforzo-e-molta-intelligenza-ma-manca-di-infrastrutture-industriali-e-di-ricerca-di-antonio-de-martini/

https://corrieredellacollera.com/2021/09/05/tra-europa-e-turchia-un-rapporto-tormentato-ma-ormai-necessario/

https://corrieredellacollera.com/2014/09/28/turchia-stati-uniti-dopo-il-fiasco-inizia-la-resa-dei-conti-nella-lega-anti-siria-con-rivelazioni-interessanti-e-conseguenze-imprevedibili-di-antonio-de-martini/

quest’ultimo link riguarda il terzo ( un rapporto tormentato, dove il video non é più presente su internet perché l’ho trasferito sul mio canale youtube di prossima apertura)

L’ ACQUA VARRA’ PRESTO PIU’ DEL PETROLIO. L’ITALIA ASSIEME ALL’ALBANIA SONO LE IDROPOTENZE DEL MEDITERRANEO.

E LA STORIA CHE L’ACQUA DELLE TUBATURE SI PERDE E’ UNA FANDONIA. TORNA NEL CIRCOLO DELLE FALDE ACQUIFERE.

Con un attacco nucleare si può mettere in ginocchio  anche un  grande paese in trenta giorni.  Con la Bomba A ( alimentare) una nazione  crolla in una settimana. Se privata di acqua, bastano due giorni.

Secondo un rapporto dell’UNICEF   (“population without improved drinking water sources by region in 2002“WHO/UNICEF,2004), 1,1 miliardo di persone nel mondo  non ha accesso all’acqua e 2,6 miliardi ha accesso ad acque non potabili.

I continenti più problematici sono l’Asia e l’Africa  e il maggior consumatore di acqua è l’attività agricola ( utilizza  il 70% della disponibilità mondiale). L’allevamento fa la parte del leone dato che serve una quantità 15 volte maggiore per produrre un chilo di bovino, rispetto a quella necessaria per produrre un chilo di grano.

Secondo un rapporto del programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo ( PNUD) , il 90% degli abitanti del Medio Oriente  nel 2025 vivranno in aree di penuria idrica grave, lo Yemen in particolare, mentre analoga penuria riguarda in Africa, il Marocco.

Ecco perché le guerre dell’acqua sono già cominciate e colpiscono i più poveri.  Il Nilo viene conteso tra L’Egitto, il Sudanl’Etiopia, ma anche ( dal maggio 2010 hanno firmato un accordo e vogliono aggiungersi ) KeniaTanzaniaBurundi e Repubblica Democratica del Congo. Presto inizieranno i negoziati tra loro e si prevedono tensioni. 

Gli scontri etnici di Tigrini, Amhara e del fronte di liberazione Oromo, contro il governo ( Oromo , che é il nuovo nome dell’etnia Galla dei tempi dell’impero) sono probabilmente dovuti a aiuti sudanesi,egiziani ed eritrei irritati per le decisioni unilaterali etiopiche sul riempimento della grande diga del Rinascimento ( la Grand Renaissance Dam, costruita dall’Impregilo) che minaccia di ridurre il gettito del Nilo a valle.

Potrebbe effettuare il riempimento ( il terzo) con calma visto che la corrente eventualmente prodotta non potrebbe comunque essere trasportata vista la mancanza di palificazioni atte all’uopo…

Cina e Russia  hanno già avuto problemi per controllo del bacino del  fiume Amur,  ma per ora concentriamoci sulla zona calda di nostro interesse: Africa e Vicino Oriente.

TurchiaSiria e Irak e – presto  anche il kurdistan-  si contendono  il controllo dei bacini del  Tigri e L’Eufrate. Israele  che ha visto ridursi drammaticamente il bacino del Lago di Tiberiade ( dai 450milioni di metri cubi /anno di 20 anni fa , agli 87 milioni di oggi)  e ridursi a un rigagnolo maleolente il  fiume  Giordano, ha già fatto numerosi interventi militari per garantirsi l’uso delle acque del fiume Litani che ha le sorgenti in Libano, unico paese arabo che ha le sorgenti di un fiume nel proprio territorio.

 Tecnologicamente avanzatissimo, Israele ha  costruito 31 centri per la dissalazione delle acque e 9 centri per il riuso delle acque reflue. Israele applica il riuso delle acque al 67% , l’Italia all’8%.

Per “fabbricare” un litro di petrolio sono necessari 2,5 litri di acqua, mentre per produrre un litro di biocarburante  dai cereali, servono circa  mille litri di acqua per ottenerli e questo non ve lo ha mai detto nessuno.

Nella crisi siriana ,  anche l’acqua ha messo  lo zampino.Un ricercatore della George  Washington University  ( Murhaf Jouejati) specialista di  problemi siriani, ha calcolato che circa 200.000 persone sono affluite nella zona da Deraa  ( dove ci sono stati i primi disordini) negli ultimi anni a causa delle restrizioni unilaterlamente imposte agli agricoltori dell’est siriano dal sistema di  dighe turche che regolano il flusso dell’Eufrate, in palese violazione degli accordi sottoscritti nel 1987 che assicuravano alla Siria un minimo di 500metri cubi al secondo. La politica di riempimento dei bacini  del GAP ( vedi più sotto) ha bloccato queste acque per mesi, provocando il fallimento del progetto di bonifica affidato alla società Bonifica ( gruppo IRI).

La Turchia,  approfittando della debolezza politica dell’Irak, ha ridotto  del 40% la quantità  di acque che passano in Siria e Irak, creando una “quasi emergenza umanitaria ” a detta degli esperti. 

L’ isola di Cipro ha problemi di stress idrico ( meno di mille metri cubi per abitante/anno) importanti a causa del flusso di turisti che in estate  invade le sue spiagge.

L’area di Cipro Nord  – protetta da un contingente di truppe turche – è rifornita ( 6 milioni di metri cubi/anno)  dalla Turchia col sistema dei “sacchi medusa” che , rimorchiati, trasportano ingenti quantitativi. Malta e Creta hanno lo stesso problema.

Il sistema dei sacchi medusa è stato usato tra Turchia e Israele  per alcuni anni, ma a causa della tensione politica ( e dell’appoggio israeliano ai Kurdi)  è stato sospeso, mi pare, nel 2006.

Con 22 dighe e 19 centrali elettriche capaci di produrre  30 miliardi di KWh/anno, la Turchia è l’idropotenza del Medio Oriente.

La sola diga ATATURK   si estende su 800km quadrati per 140 metri di profondità e irrigherà 1,7 milioni diettari di terreno anatolico con 22 miliardi di metri cubi/anno assicurando alla Turchia l’autosufficienza alimentare.

La zona , essenzialmente cerealicola, grazie all’acqua potrà assicurare la rotazione delle colture, precedentemente impossibile.

Certo, i nove dipartimenti turchi coinvolti nel progetto GAP ( progetto del sud est anatolico)  sono abitati in maggioranza da Kurdi  che parlano una loro lingua indoeuropea, occupano territori centrali in Iran , Irak, Siria e sono circa 30 milioni di persone. II trattato di Sevres alla fine della prima guerra mondiale ne riconobbe l’indipendenza e il diritto a un loro stato, ma  la riconquista di Ataturk mise fine al sogno. 

Il sistema delle acque  creato dalla Turchia con una spesa di 30 miliardi di dollari  le da uno status di superpotenza  regionale  se non internazionale e solo la miopia della UE può cercare di emarginarla.

 La presenza di questo investimento strategico  in territorio Kurdo  limita le possibilità dei kurdi  ( che il governo Erdogan chiama “turchi della Montagna”)  ed è stato la ragione principale dell’accanimento militare nella repressione  del movimento indipendentista. I kurdi irakeni non possono aiutare i connazionali a pena di perdere le risorse idriche che li fanno vivere. Il ricatto dell’acqua è potente.

Anche la guerra Iran -Irak ( oltre 300mila morti )  durata otto anni ,è dovuta anche al desiderio di controllo dello Shatt el Arab, la confluenza -estuario di Tigri e Eufrate.

L’acqua è dunque preziosa  quanto e più del petrolio, presto avrà un costo ( non vuol dire che dovrà essere privatizzata, anzi.) e il paese più ricco  di acque del bacino mediterraneo è l’Albania.  Non solo , ha anche i maggiori dislivelli naturali rispetto al livello del mare.

Con le sue acque ed un buon progetto, si può produrre  energia pari a quella di quattro centrali nucleari,  un acquedotto che disseti il sud Italia  e  le fornisca energia a meno di metà del prezzo attuale. 

Nel 1990/91 l’ENI fece un convegno su questo tema, poi qualcuno mise la sordina. Portare l’elettricità dall’Albania avrebbe ridotto i costi in maniera eccessiva permettendo alla Puglia di diventare la California d’Italia.

Personalmente, ho approntato un pre-progetto in Tunisia per frenare la desertificazione ( che é la inevitabile conseguenza della carenza d’acqua ) per creare un mare grande come l’Umbria ( dodici volte il lago di Ginevra) nel deserto del sahara utilizzando una depressione detta ” Chott el Djerid”.

Di questi chott ne esistono, tipici del nord Africa, il più noto dei quali é quello di ”el quattara” in Egitto all’altezza di El Alamein.

Chi volesse saperne di più può vedere il sito medinsahara.org attualmente in stand by a causa dei sommovimenti politico-istituzionali dell’ultimo triennio in quel paese.

Per impedire emigrazioni di massa, desertificazione e salinizzazione dei territori che diventano incoltivabili, l’arma vincente, sapendola usare, é l’acqua. Ma bisognerebbe aver studiato la geografia invece di aver frequentato banche e bettole.

medinsahara.org

IN MORTE DI UN FACCENDIERE OSANNATO DA COMPARI E FAMIGLI.

POICHE’ E’ D’USO NON PARLAR MALE DEI MORTI DOPO IL TRAPASSO, PUBBLICO QUEL CHE HO SCRITTO PRIMA, QUANDO ERA PROTETTO E INFLUENTE.

Eugenio Scalfari, fu un uomo coraggioso, come molti calabresi, fino alla temerarietà. Dipinto nella sua vera dimensione in un libro scritto da Giancarlo Perna ( Scalfari, una vita per il potere, ed Leonardo Mondadori) accolto ” da un fragoroso silenzio”e fatto sparire dalla circolazione, tanto che lo conoscono quasi olo i più anziani. Vi illustro l’operazione giornalistica che lo rese famoso e deputato, benché il grosso del lavoro sia stato fatto dal suo partner dell’epoca, Lino Jannuzzi.

Lui si offrì di correre il rischio della querela che giunse puntualmente, ma l’obbiettivo di far rimuovere il capo di S M dell’esercito che aveva cancellato un triennio di commesse al gruppo Agnelli, fu raggiunto e, proprio come Di Pietro, ne colse i frutti. In un paese in cui i cagasotto abbondano, un coraggioso ha la strada aperta.

Il suo secondo partner fu il giornalista Giuseppe Turani col quale scrisse ” Razza padrona“, anche quella, probabilmente, farina di un altro sacco.

Ora che é il giornalista più ricco del cimitero probabilmente scambierebbe volentieri un po dei suoi miliardi con qualche giorno di vita in più, ma dubito che il padreterno abbia tenuto in considerazione la raccomandazione sebbene autorevolmente inoltrata.

La vicenda che lo fece promuovere da ex direttore amministrativo dell’ESPRESSO, sherpa di Arrigo Benedetti, a direttore effettivo é nota come la storia del ” Piano solo” o del ” golpe de Lorenzo”.

Ma si trattò di un piano in cui , contrariamente a quanto noto, non fu ” solo”, in quanto redatto in piena collaborazione con l’Aeronautica ( di cui ricorre il centenario) e non ci fu nessun golpe.

Poiché, per una serie di circostanze ho avuto modo di conoscere ta fondo protagonisti e retroscena, li ho raccontati aprendo il corrieredellacollera.com per lasciarli a futura memoria, indignato per il trattamento fatto a de Lorenzo che della vicenda fu uno dei più onesti e corretti protagonisti.

I primi due link spiegano perché mi sono preso la briga di scrivere, gli altri, sono la storia fedele di quanto avvenuto.

Eccoli:

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LA GUERRA IN UCRAINA: QUANTO SONO FONDATE LE SPERANZE DI PACE ?

LA PACE E’ POSSIBILE MA NON PROBABILE.

UN POST DEL MESE SCORSO CHE FORSE AVEVATE SOTTOVALUTATO

ERDOGAN SCEGLIE L’INGHILTERRA COME ALLEATO PREFERENZIALE E SI APRE NUOVI SPAZI POLITICI E INDUSTRIALI IN ASIA E AFRICA

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