Non faccio lo storico e non è mio compito scrivere questa storia, ma posso indicare le principali balle – piccole e grandi -, anche per far capire che esistono ancora testimoni e testimonianze capaci di far fallire la storicizzazione delle menzogne uscite sulla stampa col risultato di opacizzare le omissioni del partito cattolico e il ruolo avuto dagli USA, che sembra abbia interferito negli affari di tutto il mondo, ma non in quelli dell’Italia, la cui posizione geostrategica è vitale…
pag 13: “Alla fine della seconda guerra mondiale…..il settore più terremotato è il servizio segreto militare penalizzato dall’eredità fallimentare del fascismo che lo aveva usato strumentalmente per finalità di regime”. Falso storico N1:. Esercito e magistratura non si piegarono mai al fascismo, tanto che Mussolini fu costretto a creare la Milizia, L’OVRA e il Tribunale Speciale per perseguitare i suoi nemici . Queste creazioni di organismi fascisti rappresentano altrettanti doppioni delle istituzioni che non si piegarono alla prepotenza del duce e dei gerarchi.
Non ci fu bisogno di creare una Università parallela, dato che i professori universitari riottosi furono dodici o tredici in tutta Italia ( Salvatorelli).
Il fatto che un singolo ufficiale abbia aiutato l’Ovra ( il servizio segreto fascista, appunto) per l’omicidio Rosselli, non significa che il SIM fosse complice. Falso storico N2 : Anche alla fine della guerra, e nel generale disordine tipico della sconfitta, il SIM comandato dal colonnello Pompeo Agrifoglio, provvide a mantenere la parola data – in barba alle disposizioni del trattato di pace – e far fuggire i soggetti stranieri – specie arabi — con a capo Rashid Ali Al Gailani ex primo ministro ministro irakeno- che si erano messi sotto protezione italiana dopo il fallimento dei tentativi insurrezionali da noi organizzati in Irak e zone limitrofe . Ricercato dagli inglesi, il Gailani fu tenuto nascosto nella pensione Villa Borghese in via Pinciana fino a che fu possibile imbarcarlo clandestinamente per il Levante facendo indisturbato ritorno in patria.

Rashid Ali Al Gailani, tre volte primo ministro irakeno, dichiarò guerra all'Inghilterra nel 1941, sconfitto riparò in Italia. Il trattato di pace ne chiedeva la consegna per giustiziarlo
Un contrammiraglio, tale Gasperini, che – al comando di cinque cacciatorpediniere classe “Tigre” si era autoaffondato al largo della costa saudita, senza sparare un colpo ritenendo che gli inglesi nel mar rosso fossero più forti – mentre era internato in Arabia Saudita aveva trasgredito a un ordine del SIM giuntogli dalla madrepatria. Fu messo a riposo il giorno stesso in cui fu rimpatriato.
Dieci agenti albanesi filo italiani furono catturati e traditi – assieme a un tenente dei bersaglieri del nostro SIM – da Kim Philby come si seppe poi. Queste persone furono reclutate, addestrate e paracadutate in Albania a cura della sezione comandata dal ten col Lanfaloni e il fallimento della operazione è addebitabile all’intelligence inglese come i fatti successivi hanno dimostrato.
Il SIM offrì invano fino a 50 milioni di lire – somma astronomica per l’epoca – per riscattare l’ufficiale.
Per inciso, il cadavere del tenente non è stato restituito all’Italia ancora oggi, per negligente, imperdonabile, dimenticanza. Il suo sacrificio meriterebbe un’azione di recupero dei resti perché riposino accanto alla madre che lo ha atteso invano, fiera del figlio dato alla patria anche in quel momento.
Commenti
Desidero avere qualche informazione in più sul tenente italiano che ha partecipato alle operazioni segrete in Albania nel ’49. Come si chiamava? In che zona fu sbarcato o paracadutato? Morì in uno scontro a fuoco o fu catturato e ucciso?
Perché si decise di far partecipare un ufficiale italiano a queste operazioni? E perché fu scelto proprio lui?
Grazie.
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Dalla storiografia ufficiale albanese non risulta alcun ufficiale straniero catturato in quel periodo. Può fornire, per cortesia, la fonte delle sue notizie? Si trattava forse di Ten. Col. Lanfaloni Antonio?
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Il tenente colonnello Lanfaloni era il capo sezione che inviò il tenente dei bersaglieri in missione e che passò in rivista la squadra ( un ufficiale e dieci albanesi). Furono addestrati da un inglese a nome Smiley. Spero che le basti. prima della partenza. Data la somiglianza del Lanfaloni con l’on. Scelba, la radio albanese accusò quest’ultimo di essere all’origine dell’aggressione.
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leggo solo ora la richiesta di Caiazzo. Il tenente fu catturato Il Servizio italiano offrì , senza successo, fino a cinquanta milioni di lire per riaverlo indietro. Furono paracadutati.
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Si tratta di David Smiley, noto ufficiale del SOE, attivo in Albania dal ’43. Conosce per caso il nome del tenente dei bersaglieri? Morì in uno scontro a fuoco opp. diversamente? Partivano dal campo di Santa Fara per caso? L’ambasciata italiana a Tirana, dopo la caduta del comunismo, non ha fatto nulla in merito al rimpatrio dei resti del tenente?!
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L’ha ribloggato su IL CORRIERE DELLA COLLERAe ha commentato:
ECCO LA QUARTA PUNTATA .
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Il “contrammiraglio Gasperini” era il capitano di vascello Andrea Gasparini, il quale non “autoaffondò i suoi cacciatorpediniere senza sparare un colpo”. Alla caduta di Massaua, li guidò all’attacco contro la base di Port Sudan, sotto violenti attacchi aerei, senza copertura aerea né possibilità di ritorno, finché due (Sauro e Manin) furono affondati e due altri (Tigre e Pantera), danneggiati, dovettero autoaffondarsi, mentre il quinto (Battisti) lo aveva già fatto in precedenza per avarie di macchina. Al suo rientro in Italia ebbe ancora incarichi di comando, giustamente.
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Ciao Tonino, io non ho elementi sufficienti per risponderti su questo argomento. Ti dico solo che sui militari e gli universitari (pochi i riottosi) mio padre la pensava come te…
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