l Piano solo e le favole dei golpe del ’60; del ’64 del ’70 e del ’74. Quarta parte

Non faccio lo storico e non è mio compito scrivere questa storia, ma posso  indicare  le principali balle – piccole e grandi -,  anche per far capire che esistono ancora testimoni e testimonianze capaci di far fallire la storicizzazione delle menzogne   uscite sulla stampa  col risultato di opacizzare  le omissioni del partito cattolico e il ruolo avuto dagli USA, che sembra abbia  interferito negli affari di tutto il mondo, ma non in quelli dell’Italia, la cui posizione geostrategica è vitale…

pag 13: “Alla fine della seconda guerra mondiale…..il settore più terremotato è il servizio segreto militare penalizzato dall’eredità  fallimentare del fascismo che lo aveva usato strumentalmente per finalità di regime”. Falso storico N1:.  Esercito e magistratura non si piegarono mai al fascismo, tanto che Mussolini fu costretto a creare  la Milizia, L’OVRA e il Tribunale Speciale per perseguitare i suoi nemici . Queste creazioni di organismi fascisti rappresentano  altrettanti doppioni delle istituzioni che non si piegarono alla prepotenza del duce e dei gerarchi.

Non ci fu bisogno di creare una Università parallela, dato che i professori universitari riottosi furono  dodici o tredici in tutta Italia ( Salvatorelli).

Il fatto che un singolo  ufficiale abbia aiutato l’Ovra ( il servizio segreto fascista, appunto) per l’omicidio Rosselli, non significa che il SIM fosse complice. Falso storico N2 : Anche alla fine della guerra, e nel generale disordine tipico della sconfitta, il SIM  comandato dal colonnello  Pompeo Agrifoglio, provvide a mantenere la parola data – in barba alle disposizioni del trattato di pace –  e  far fuggire i soggetti stranieri  – specie arabi — con a capo Rashid Ali Al Gailani  ex primo ministro  ministro irakeno-  che si erano messi sotto protezione italiana dopo il fallimento dei tentativi insurrezionali da noi organizzati  in Irak e zone limitrofe .  Ricercato dagli inglesi, il Gailani fu tenuto  nascosto nella pensione Villa Borghese in via Pinciana  fino a che  fu possibile imbarcarlo clandestinamente  per il Levante  facendo indisturbato ritorno in patria.

Rashid Ali Al Gailani, tre volte primo ministro irakeno, dichiarò guerra all'Inghilterra nel 1941, sconfitto riparò in Italia. Il trattato di pace ne chiedeva la consegna per giustiziarlo

Un contrammiraglio, tale  Gasperini,  che –  al comando di cinque cacciatorpediniere classe “Tigre” si era autoaffondato al largo della costa saudita, senza sparare un  colpo ritenendo che gli inglesi nel mar rosso  fossero più forti   – mentre era  internato in Arabia Saudita  aveva trasgredito a un ordine del SIM giuntogli dalla madrepatria. Fu messo a riposo il giorno stesso in cui fu rimpatriato.

Dieci  agenti albanesi filo italiani furono catturati e   traditi – assieme a un tenente dei bersaglieri del  nostro SIM  – da Kim Philby come si seppe poi.  Queste persone  furono reclutate, addestrate e paracadutate in Albania a cura della sezione comandata dal  ten col Lanfaloni e il fallimento della operazione è addebitabile all’intelligence inglese come i fatti successivi hanno dimostrato.

Kim Philby, la Spia di Cambridge che fece tradì una missione italiana in Albania

Il SIM offrì invano  fino a  50 milioni di lire  – somma astronomica per l’epoca –  per riscattare l’ufficiale.

Per inciso, il cadavere del tenente non è  stato restituito all’Italia ancora oggi, per  negligente, imperdonabile, dimenticanza.   Il suo sacrificio meriterebbe un’azione di recupero dei resti perché riposino accanto alla madre che lo ha atteso invano, fiera del figlio dato alla patria  anche in quel momento.


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Commenti

  • Antonio Caiazza  Il novembre 2, 2010 alle 4:00 PM

    Desidero avere qualche informazione in più sul tenente italiano che ha partecipato alle operazioni segrete in Albania nel ’49. Come si chiamava? In che zona fu sbarcato o paracadutato? Morì in uno scontro a fuoco o fu catturato e ucciso?
    Perché si decise di far partecipare un ufficiale italiano a queste operazioni? E perché fu scelto proprio lui?
    Grazie.

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  • Pino  Il febbraio 16, 2011 alle 11:19 PM

    Dalla storiografia ufficiale albanese non risulta alcun ufficiale straniero catturato in quel periodo. Può fornire, per cortesia, la fonte delle sue notizie? Si trattava forse di Ten. Col. Lanfaloni Antonio?

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  • antoniochedice  Il febbraio 17, 2011 alle 7:41 PM

    Il tenente colonnello Lanfaloni era il capo sezione che inviò il tenente dei bersaglieri in missione e che passò in rivista la squadra ( un ufficiale e dieci albanesi). Furono addestrati da un inglese a nome Smiley. Spero che le basti. prima della partenza. Data la somiglianza del Lanfaloni con l’on. Scelba, la radio albanese accusò quest’ultimo di essere all’origine dell’aggressione.

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  • antoniochedice  Il febbraio 17, 2011 alle 7:43 PM

    leggo solo ora la richiesta di Caiazzo. Il tenente fu catturato Il Servizio italiano offrì , senza successo, fino a cinquanta milioni di lire per riaverlo indietro. Furono paracadutati.

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  • Nero  Il marzo 30, 2011 alle 9:02 PM

    Si tratta di David Smiley, noto ufficiale del SOE, attivo in Albania dal ’43. Conosce per caso il nome del tenente dei bersaglieri? Morì in uno scontro a fuoco opp. diversamente? Partivano dal campo di Santa Fara per caso? L’ambasciata italiana a Tirana, dopo la caduta del comunismo, non ha fatto nulla in merito al rimpatrio dei resti del tenente?!

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  • antoniochedice  Il giugno 17, 2013 alle 9:37 am

    L’ha ribloggato su IL CORRIERE DELLA COLLERAe ha commentato:

    ECCO LA QUARTA PUNTATA .

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  • Elle  Il agosto 22, 2016 alle 12:28 PM

    Il “contrammiraglio Gasperini” era il capitano di vascello Andrea Gasparini, il quale non “autoaffondò i suoi cacciatorpediniere senza sparare un colpo”. Alla caduta di Massaua, li guidò all’attacco contro la base di Port Sudan, sotto violenti attacchi aerei, senza copertura aerea né possibilità di ritorno, finché due (Sauro e Manin) furono affondati e due altri (Tigre e Pantera), danneggiati, dovettero autoaffondarsi, mentre il quinto (Battisti) lo aveva già fatto in precedenza per avarie di macchina. Al suo rientro in Italia ebbe ancora incarichi di comando, giustamente.

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  • Maria Teresa Di Bella  Il luglio 20, 2019 alle 6:41 am

    Ciao Tonino, io non ho elementi sufficienti per risponderti su questo argomento. Ti dico solo che sui militari e gli universitari (pochi i riottosi) mio padre la pensava come te…

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