Archivi del mese: giugno 2015

TUTTO IL LEVANTE MEDITERRANEO STA ATTIZZANDO FUOCO ALL’ EUROPA. SIA ECONOMICA ( GRECIA) CHE POLITICA E MILITARE ( TURCHIA & ISRAELE).  Video 

RIASSUNTO DEL VIDEO ( min 9) 

La Grecia ha indetto un referendum ( da tenersi Domenica) per decidere come rispondere alla commissione europea riguardo all’ultimatum ricevuto: pagare o morire.

Nuove elezioni o un referendum, dovremmo chiederle anche noi sul tema di ” in quale Europa vogliamo vivere”, perché ci sentiamo tutti un pò truffati. Continua a leggere

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LO YEMEN E’ IL CATALOGO DEGLI ORRORI ARABI E DEGLI ERRORI OCCIDENTALI. di Antonio de Martini

IL CORRIERE DELLA COLLERA

Yemen, l’antica Arabia Felix, è diventato lo  specchio di tutti i contrasti del mondo arabo e oltre. Yemen rappresenta anche il tallone di Achille dell’Arabia Saudita per la lunga  frontiera in comune presidiata da una popolazione combattiva ( Houtis) che rappresenta un ramo sciita. Yemen come il sostituto della Siria agli occhi della strategia iraniana per il suo affaccio su Bab el Mandeb che è la porta naturale del mar rosso e quindi del traffico petrolifero verso l’Europa.  

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POCHI ANNI FA LA COMMISSIONE EUROPEA SI DIMISE PER ALCUNE IRREGOLARITÀ AMMINISTRATIVE.  PERCHÉ NON SI DIMETTE ORA PER IL FALLIMENTO DEL NEGOZIATO GRECO E PER AVER TENTATO DI ROVESCIARE IL GOVERNO DI UN PAESE MEMBRO ? 

Cfr: Wikipedia.

“Nel 1995 entrò in carica la Commissione Santer, che continuò a preparare l’introduzione dell’euro e che gestì il Trattato di Amsterdam, che aumentò i poteri della Commissione europea[12]. Tuttavia, nel 1999 l’intera Commissione fu costretta a dimettersi dal Parlamento europeo a causa di accuse di corruzione contro alcuni suoi membri. Si trattò del primo e finora solo caso di dimissioni dell’intera Commissione ad opera del Parlamento, e segnò una svolta importante nel processo di affermazione dell’influenza del Parlamento europeo e dei suoi poteri di controllo sulla Commissione[13].”

IL VERO FATTO NUOVO CHE PUO CAMBIARE LA MAPPA DEL MEDIO ORIENTE È L’ATTENTATO IN KUWAIT. di Antonio de Martini

i nemici del mondo arabo-islamico parlano di “attentati in tre continenti”, come fossero realizzati da una stessa mente e braccio. I banalizzatori provinciali contano i morti della propria provincia come fece il sindaco di Torino a marzo per l’attentato del Bardo..

Gli amici del mondo arabo-islamico fanno notare che gli attentati sono ormai all’ordine del giorno.

Il fatto che invece  produrrà conseguenze geopolitiche è l’attentato alla moschea sciita a Kuwait city, non perché ci siano stati dei morti e nemmeno perché si è trattato di una moschea. Meno che mai perchè si è trattato di un luogo di culto sciita. Continua a leggere

TERRORISMO NEL MEDITERRANEO. AMMAESTRAMENTI DA TRARRE. PREVEDERE E REPRIMERE. ( parte seconda).  di Antonio de Martini

LA PREVISIONE

Ricordo una vecchia barzelletta di ambiente napoletano che illustra una situazione comune a gran parte del Mediterraneo. Un Agente del KGB giunto a Napoli in cerca di un suo corrispondente, si perde nei quartieri spagnoli e cerca di orientarsi con caute domande a una comare affacciata al balcone di un  vecchio palazzo. Risposta spiazzante: ” vulite Pascualino o’spione? Sta qua, al secondo piano, interno sei.” Continua a leggere

TERRORISMO NEL MEDITERRANEO: AMMAESTRAMENTI DA TRARRE. ( prima parte)   di Antonio de Martini

1) Aggiornare le tecniche di combattimento: Quando nel 1980 il generale KENAN EVREN fece il colpo di stato in Turchia, vidi i militari di pattuglia a due a due camminare a venti passi di distanza l’uno dall’altro per non essere falciati dalla stessa raffica di kalashnikov. Questo elementare provvedimento, dopo 35 anni,  da noi non viene ancora applicato a casa nostra. Continua a leggere

TUNISIA: NUOVO SANGUINOSO ATTENTATO ALLA STAGIONE TURISTICA. SI ACCELERA IL PROGETTO DELLA LEGA ARABA DI COALIZIONE MILITARE CONGIUNTA.

Un attacco nella zona di Port El Kantaoui, ( Tunisia centrale)  zona turistica di massa costruita , come numerosi altri insediamenti, non in zona abitata dai locali.

L’attacco in spiaggia da parte di un isolato – forse una diversione- ha fatto numerosi morti e feriti, mentre l’attacco principale condotto da un gruppo di fuoco e mirante ad insediarsi in un albergo vicino, è fallito.

Probabilmente l’attaccante singolo- forse preso da ansia –  ha preceduto l’attacco principale invece di seguirlo e questo ha messo in allarme la sicurezza dell’albergo che ha sventato il colpo di mano.

L’obbiettivo è lo stesso dell’attacco dello scorso  18 marzo al museo del Bardo: rovinare la stagione turistica che, assieme all’esportazione delle olive e derivati, costituisce la principale fonte di valuta pregiata del paese.

Introiti sicuri consentono l’erogazione di prestiti a condizioni migliori e consentono minori garanzie ( collaterals)  verso le banche.

Il luogo scelto , minori controlli che nella zona di Tunisi è abbastanza lontano dalla zona del passo   Dove c’è una forte presenza di truppe antiguerriglia, mostra l’esistenza di una intelligenza tattica oltre alla intelligenza strategica che ha scelto di colpire il settore merceologico potenzialmente  più florido nel momento in cui i turisti europei cercano un luogo per le vacanze estive.

Il premier francese Manuel Valls ha emesso un Twitter in cui parla di terrore cieco. Errore, i terroristi vi vedono benissimo. Sono gli occidentali che non sono in grado di prevedere alcuna mossa per mancanza di cultura militare  adeguata  alla guerra rivoluzionaria  ( che invece i terroristi mostrano di possedere).

Per favore, ci risparmino le manifestazioni  intermediterranee col cartello ” je suis Ali” e pensino di affidare le contromisure a ufficiali di Stato Maggiore capaci di declinare le note della guerra rivoluzionaria, diano la competenza per questi reati ai tribunali militari e promettano ufficialmente l’impunità alla truppa. Avvolgano i corpi dei caduti avversari da seppellire in pelli suine e si appostino nei dintorni.

ERRATA CORRIGE

la notizia della concessione di accesso Eritrea al porto di Assab per il traffico merci etiopico, a successiva verifica in loco si è rivelata priva di fondamento ed è – come minimo – una notizia prematura.

Mi scuso coi i lettori.

Ero troppo affamato di buone notizie e credere quel che si desidera è sempre pericoloso.

A FINE LUGLIO BARAK OBAMA VA IN ETIOPIA E INCONTRA ANCHE L’AFRICAN UNION PER IGNORARE IL NON RISPETTO DEI DIRITTI UMANI ETIOPICI

Era inizialmente nato come un viaggio-nostalgia nella terra degli avi ma, forse anche per evitare accuse di interesse privato in atti di ufficio, il portavoce della Casa Bianca ha annunziato che, sulla via del ritorno, Barak Obama si fermerà ad Addis Abeba per ” incontri bilaterali col governo” e con ” la leadership della Unione Africana” che verrà probabilmente convocata in assemblea per l’occasione. Continua a leggere

SCINTILLE DI PACE NEL CAOS IN LIBANO, ERITREA, STATI UNITI

LIBANO

Dopo oltre un anno di stallo  sulla elezione del Presidente della Repubblica, i due principali candidati alla suprema carica Samir Geagea e il generale già capo di SM  Michel Aoun, si sono incontrati ed hanno deciso – con un comunicato congiunto –  che al momento opportuno uno desisterà a favore dell’altro, ma hanno rifiutato di dire chi sarà il candidato comune. Continua a leggere

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