Archivi delle etichette: Ignazio La russa

USCIRE DALL’EUROPA? CASOMAI DALLA N.A.T.O. SUPERATO E COSTOSO GIOCATTOLO DI MORTE ( replica del 13 aprile2011 per i nuovi lettori)

Uscire dall’Europa? Casomai dalla NATO. UE e Patto Atlantico sono scelte di civiltà, la NATO no ed è superata e costosa. di Antonio de Martini

Fin da piccolo sono stato abituato a non minacciare mai. La minaccia è una confessione di incapacità a immaginare cosa succederà e quindi ci si prefigura una reazione e , per scongiurarla, i deboli proferiscono minacce inattuabili.

La minaccia in genere è direttamente proporzionale alla paura che si ha dello scenario temuto.

Evidentemente , sia il presidente del consiglio Berlusconi che il ministro dell’interno Maroni, , temono molto l’arrivo dei nord africani ( in Frrancia vi sono oltre 200.000 tunisini, 600.000 algerini e più di un milione di marocchini) e non sapendo come negoziare e non fidandosi di Frattini ( gli dareste torto?), hanno lanciato la loro bomba atomica: uscire dall’Europa. Segno di un complesso di inferiorità. Non si esce dalla propria casa. Si chiama l’idraulico o i muratori. Continua a leggere

Pubblicità

NAVI E POLTRONE: LA STORIA DI DUE MARÒ IN BALIA DI UN GOVERNO SGANGHERATO. di Antonio de Martini

Ogni anno circa seicento navi battenti bandiera italiana, attraversano lo stretto di BAB EL MANDAB e successivamente ( o preventivamente a seconda del verso) l’istmo di Suez.
In Inghilterra, dove l’attività economica è veramente libera, si è creata una organizzazione che fornisce i servizi di scorta armata ed ha anche tentacoli commerciali in Italia. Continua a leggere

TRE NOSTRI MILITARI MORTI IN AFGANISTAN E DUE IN PERICOLO DI VITA, MENTRE IL GOVERNO FA L’INDIANO. di Antonio de Martini

Il Presidente della Repubblica Napolitano ha una splendida occasione per dimostrare che non è al servizio delle banche – come ha dichiarato oggi – ma vuole e può servire gli interessi del paese.

Sabato e domenica, , mentre avevo in avaria il solito IPad, sono accaduti due fatti che hanno coinvolto le nostre Forze Armate.

Tre membri del nostro contingente in Afganistan sono morti nell’ennesimo incidente automobilistico di questa sciagurata avventura nella quale ci siamo impegnati a restare fino al 2014, mentre i promotori americani della guerra hanno già annunziato il loro ritiro entro il 2013.

Continua a leggere

GUERRA DI LIBIA 2011:LA DEMOCRAZIA SI SERVE ANCHE FACENDO LA GUARDIA A UN BIDONE DI BENZINA FRANCESE.

La ricandidatura ufficiale di Nicholas Sarkozy alla presidenza della Francia, nasce frettolosa, dopo che l’Eliseo aveva annunziato che una decisione in merito sarebbe stata presa e comunicata solo alla fine del mese.

L’evidente crescita di consensi attorno a Francois Hollande deve averlo indotto ad una comunicazione affrettata risspetto ai tempi che aveva annunziato.

In contemporanea , vengono presentati dalla stampa i risultati della sua presidenza, nata con ambizioni napoleoniche.

Continua a leggere

Blitzkrieg alla Vesuviana. Napolitano ha fatto come Deng Xiao Ping. Ha preso il topo senza curarsi del colore del gatto. di Antonio de Martini

Accecato dalla cultura giovanilista – devo ammetterlo, ha influenzato anche me che giovane non sono e faccio ammenda – ho trascurato di seguire con la dovuta attenzione l’attività’ di Giorgio Napolitano al Quirinale. Ho attribuito a conservatorismo e cupidigia di servilismo l’adesione alla guerra di Libia, invece e’ riuscito con quella azione ad accreditarsi presso gli alleati come un partner affidabile che tiene fede ai patti anche se non gli conviene

.E’ stata la sua campagna di Crimea a premessa di una operazione cavouriana o per dirla piu’ modernamente, alla Deng Xiao Ping.

Ha esautorato gradualmente , con grande misura nella comunicazione, Berlusconi e soci, lasciato La Russa a giocare ai cow boy in Afganistan – la Crimea di Berlusconi e di Bush jr – delegittimato la lega con la celebrazione dell’Unita italiana, aggregato attorno a se le forze sociali ed imposto, senza forzare i toni o imporre nulla con la forza, il suo progetto.

Avremo quindi un esecutivo tecnico con un presidente ( della Repubblica) politico che gestisce con vera maestria la situazione.

E così’, abbiamo ottenuto anche il primo governo bipartisan della storia della Repubblica. Le consultazioni più’ rapide della storia della Repubblica e una conduzione della crisi e relativa soluzione, fatte con un tempismo da ” blitzkrieg”.

La magistratura politicizzata ne esce ridimensionata nel suo ruolo di condizionamento delle istituzioni, non essendo riuscita a scalzare il premier e il governo, pur avendo spesso rotto le regole di equilibrio con l’esecutivo. Questo ridimensiona anche di Pietro.

Il Presidente della Repubblica ha realizzato il suo ” veni, vidi, vici” su governo e opposizione con un piglio da monarca e una energia da
quarantenne benché’ privo della rappresentatività’ necessaria e politicamente irresponsabile in virtù della Costituzione che lo vuole tale.

L’aiuto principale ad assumere questo ruolo carismatico, glielo ha dato Silvio Berlusconi con la sua volatilità, la sua corte dei miracoli, la sua mancanza di
idee, la sua goliardia un po’ bausciona, la sua ansia di piacere, la sua incostanza, la sua cultura dell’apparire, la sua incapacità’ di amministrare , i suoi ministri-attendenti.

Per contrasto, Napolitano e’ apparso un uomo col senso dello Stato, indipendente, equilibrato, abile anche nel comunicare, poliglotta, scevro da interessi di bottega in virtù’ dell’eta’ e del palese buon senso del progetto.

La sua abitudine a fare politica come minoranza della minoranza, gli ha certamente giovato ed avrà’ fatto mordere i gomiti a tutti gli aspiranti alla leadership del P D che hanno dovuto fare buon viso alla sua iniziativa almeno tanto quanto il cavaliere. La base si starà’ chiedendo come mai il partito non abbia saputo usarlo.

COSA FARE?

Incassata la patente di Uomo di Stato ex ex premier rispettato ,datagli da una opposizione timorosa di una resistenza alla Gheddafi, Berlusconi si accontenti della tregua de facto con la magistratura e se, adesso vuole aiutare l’Italia, come dice, deve, ritirandosi, portando via con se i vari cacicchi infidi o incapaci , distinguere e’ inutile,
come La Russa, Frattini, Scajola, Pisanu, Gasparri, Matteoli, Calderoli , Galan, , Tajani, Quagliariello, per evitare che inquinino il movimento moderato cui deve dare il tempo
( quello della durata del governo Monti) e la possibilità’ di riorganizzarsi con metodo democratico.

Berlusconi pensi anche a dare un esempio di unione a destra , magari officiando personalità’ come Fini, Segni, Callegaris , Marzano , Martino, ed altri personaggi accantonati in questo solitario esercizio di potere.

Analogo invito andrebbe fatto all’opposizione PD-PP : svecchino, smettano i discorsi di incitazione all’odio e i toni rancorosi alla Manconi o Diliberto. Cerchino gente come Ignazio Marino, Morando, o anziani accantonati tipo Macaluso o Prodi e smettano di vedere nell’aiuto economico di D’Alema, l’unica ancora di salvezza.

La destra deve dimostrare che si e’ veramente riconciliata con la democrazia – coi congressi – e la sinistra deve dimostrare che il suo apprezzamento per la Nazione e’ autentico.

Possono entrambi farlo, riconoscendo assieme quale sia l’interesse nazionale e impegnandosi a far leva su questi , impegnandosi ad evitare di alimentare la polemica politica su questi temi e stigmatizzando congiuntamente chi viola questa regola.

Ottenuto l’allontanamento di Berlusconi – in un contesto inaspettato – Bersani si dichiari pago e eviti di partecipare alla contesa per la segreteria. Lasci la leadership a Prodi o a una donna capace di rappresentare una alternativa efficace agli occhi dell’elettorato. Questa mossa renderebbe obsolete le candidature da baraccone tipo Renzi o Vendola e darebbe a chi volesse metterla alla prova , la possibilità’ di puntare a sinistra. Il governo nuovo – se ci sara’ – non prometta mari e monti ( …) e si concentri a rendere possibile
la fine dell’aggressione finanziaria , l’adattamento della Costituzione alla nuova situazione e per finire, una nuova legge elettorale che regoli le candidature non solo dei militari – altro elemento vecchio di anni – ma di ogni altra categoria che possa usare lo Stato come sgabello.

Gli eroici piloti della NATO bombardano e uccidono tre nipotini di Gheddafi. Urge riportare la Lewinsky alla Casa Bianca.

Comincio a credere ad una grande cospirazione per renderci simpatico il colonnello Gheddafi, oppure di star facendo un brutto sogno.

La TV, in questa mattinata romana   che non ha  ancora smaltito la sbornia del royal wedding e che si appresta a subire l’assalto  diretto della beatificazione di Woytila, giunge notizia che la NATO Continua a leggere

GUERRA di LIBIA: replica a “IL MESSAGGERO” e ai cervelli Fusi di Antonio de Martini

il sig Carlo Fusi su “IL MESSAGGERO” di oggi, esprime una serie di conseguenze che accadrebbero se la Lega  provocasse una crisi di governo sul tema dei bombardamenti. Sono esattamente le stesse remore che avevo io quando l’Italia ha rovesciato le sue alleanze ancora fresche di inchiostro lo scorso mese. Continua a leggere

La guerra di Libia e l’Italia: tra disinformazione e Alto Tradimento

 Berlusconi ha iniziato  la disinformazione  lanciando negli occhi della opposizione la pagliuzza  dell’ammissione della rinunzia al nucleare in funzione antireferendum , così che la trave della guerra alla Libia è passata quasi inavvertita  anche grazie alla irresponsabilità di Giorgio  Napolitano, Continua a leggere

Uscire dall’Europa? Casomai dalla NATO. UE e Patto Atlantico sono scelte di civiltà, la NATO no ed è superata e costosa. di Antonio de Martini

  Fin da piccolo sono stato abituato a non minacciare mai. La minaccia è una confessione di incapacità a immaginare cosa succederà e quindi ci si prefigura una reazione e , per scongiurarla,  i deboli proferiscono minacce  inattuabili. Continua a leggere

La guerra si sposta verso est e coinvolge Israele. In Italia serve un governo di unità nazionale per reggere alla crisi.

Qualche giorno fa è iniziata  in sordina la guerra contro il regime  alaouita siriano  con brevi dispacci di agenzia che annunziavano disordini nella città di Deraa, posto di confine tra Siria e Giordania . I disordini  e i morti non sono attribuibili agli occidentali.  La Siria ha risposto con la bomba di Gerusalemme. La bomba non è attribuibile alla Siria.  E’ iniziata insomma  la fase  apertamente conflittuale anche nel Mashrek( oriente) , mentre non è ancora chiusa la vicenda nel Maghreb( occidente).  Continua a leggere

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: