Archivi Categorie: comuni italiani

COME RIDURRE VERAMENTE LA SPESA PUBBLICA COMINCIANDO DA …. di Antonio de Martini

Il signor Carlo Cottarelli è giunto alla stessa conclusione di Bettino Craxi negli anni ottanta: ridurre il numero dei comuni. Craxi pensava alla eliminazione di tremila municipalità, io penserei a ridurre il numero totale dei comuni a tremila.

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MA L’IDENTITÀ ITALIANA ESISTE O PREESISTE ? di MAURO MARABINI

Dopo qualche tempo dall’invito iniziale, con il permesso di Antonio, intervengo, con questa breve nota, sul dibattuto problema della identità italiana. Mi ha spinto ad intervenire la lettura di un libro, che come tanti altri, ha seminato un ragionevole dubbio su quella che é la vulgata ufficiale su come ci sia arrivati alla unificazione italiana.

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The Italian job ovvero la Base Italia.TRE MILIARDI DI LAVORI SEGRETI. SI SONO COMPRATI TUTTI: DESTRA, SINISTRA E GATTO DI CASA. ARTICOLO DI DAVID VINE. Prima parte. La seconda è uscita stamattina.

Il Pentagono ha trascorso gli ultimi due decenni investendo centinaia di milioni di dollari di tasse nelle basi militari in Italia, trasformando il paese in un centro sempre più importante per il potere militare degli Stati Uniti. Soprattutto perché dall’inizio della guerra globale al terrorismo, nel 2001, l’esercito sta spostando il suo centro europeo nel sud dell’Europa. Le sta spostando dalla Germania dove la stragrande maggioranza delle forze americane nella regione sono state di stanza dalla fine della seconda guerra mondiale. Nel processo, il Pentagono ha trasformato la penisola italiana in un trampolino di lancio per le future guerre in Africa, nel Medio Oriente, e non solo. Continua a leggere

POVERA RAVENNA, PERSEGUITATA DALLA SFIGA

Ravenna, che divide con Roma assieme a Istanbul e Capri il privilegio di essere stata una delle capitali dell’impero romano è sfortunata: viene piuttosto ricordata come il luogo di sepoltura di Dante e dell’imperatore Teodorico, la sua fortezza veneziana è stata svilita del film di Monicelli che ha usato l’appellativo Brancaleone trasformandola in un soggetto ridanciano.

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PROBLEMA. ABBANDONARE L’EUROPA O RICONQUISTARLA? di Antonio de Martini

Il primo maggio è la festa dei lavoratori e il 5 la festa dell’Europa.

Anafesto ( nome orribile) chiede cosa dovremmo fare nella presente situazione politica di crisi generale. Gli ho risposto tra i commenti, ma trascrivo il tutto su una pagina del blog, in quanto credo che sia il cuore del problema italiano e quindi di interesse generale. Anche chi vuole votare o partecipare alle elezioni, vi trova la risposta: la nostra meta è l’Europa, ma non quella della Merkel ne quella trans.

Ecco la domanda di Anafesto che mi ha scatenato la risposta che seguirà:

” Che cosa dovremo fare?

Credo che almeno dai tempi del Macchiavelli si sappia che uno stato per essere tale deve fare 4 cose in croce:

1 – coniare moneta sovrana.

2 – gestire delle politiche interne per il bene della popolazione.

3 – avere delle politiche estere in sintonia con quelle interne.

4 – gestire un esercito per varie ed eventuali.

veniamo ai fatti:

1 – La moneta non è sovrana ma è presa a usura da privati (BCE).

2 – Un’entità non ben definita, chiamata Europa, decide le nostre politiche interne.

3 – Siamo una colonia e i colonizzatori decidono quali devono essere le politiche estere, vale anche il vecchio detto: se vuoi sottomettere un popolo, educane i figli (vediamo la pervasività dei film d’oltre oceano e pure delle metodologie di istruzione, con specializzazioni ossessive, senza il minimo retroterra culturale).

4 – L’esercito, pagato dal popolo italiano, è alle dipendenze di una inquietante entità chiamata NATO, comandata da oltre oceano e con un viscido portavoce europeo.

Sull’euro non ci è concesso di discutere, nemmeno su questa Europa (TINA), figuriamoci poi sulla NATO se, anche per l’Italia, esiste l’equivalente della “Die Deutsche Karte” citata più volte dal generale tedesco Gerd Komossa che sancisce che la Germania sarà colonia degli anglofoni fino al 2099.

Quali altre soluzioni ci sono concesse?

Ecco la mia risposta ( che forse allungherò). Continua a leggere

SE HAI IL COLESTEROLO, LA CURA È IL COTECHINO. PAROLA DI BERLUSCONI, MONTI, BERSANI & COMPAGNI. di Mauro Bonaretti

http://corrieredellacollera.com
Non si è mai visto curare la colesterolemia col cotechino.
E invece la ricetta italiana per la nostra pubblica amministrazione è esattamente questa: un conclamato eccesso di lipidi (burocratici) che intasano le vie di scorrimento dei processi amministrativi viene affrontato attraverso la messa in circolo di ulteriori lipidi (burocratici).
Così, la nostra amministrazione bulimica, mentre prende in erboristeria una pastiglia per la semplificazione, contemporaneamente si spara in vena compulsivamente siringhe di adempimenti sulla trasparenza, sull’anti corruzione, sulla pianificazione e controllo, aggravando ulteriormente la sua precaria salute.
Mentre, fuori dai palazzi, il Paese brucia, dentro i palazzi ci si occupa del nulla.
Si perde tempo con centinaia di adempimenti confusi, rituali, ossessivi, tesi a rendere conto di un numero imprecisato di richieste del legislatore, definite in modo frammentario e destinate a una pluralità di organi di controllo che saranno a loro volta sommersi da una marea di adempimenti e che inevitabilmente produrranno sanzioni e contenzioso con un ulteriore aggravio dell’attività amministrativa non destinata a creare valore pubblico.

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LA DISOBBEDIENZA IN DEMOCRAZIA. OVVERO COME LIBERARSI DELLA PARTITOCRAZIA IN UN MESE E VIVERE FELICI. di Antonio de Martini

Non credo ci sia bisogno di scomodare Thoreau e il suo rifiuto di avallare lo schiavismo o la guerra al Messico per affermare che la Democrazia ” col diritto al mugugno” basta a chi ha mentalità accomodante o addirittura servile , ma non si addice a uomini liberi.
Un cittadino è tale quando non solo conosce i suoi diritti, ma anche li esercita.
Quando c’è democrazia, c’è anche la libertà , ma quando c’è libertà , non è detto che ci sia democrazia e questa è la situazione che viviamo in questo momento politico.

Siamo liberi di protestare a patto che queste non producano conseguenze apprezzabili.

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E’ IN ARRIVO UNA MACROPROVINCIA FUORI DEL COMUNE di Mario Maldini

Lo sbiadito Governo Tecnico del Sen. Monti sta riuscendo dove  generazioni di tribuni e retori, spesso repubblicani, fallirono per  decenni, vale a dire l’Istituzione di un organismo politico-amministrativo che raggruppasse  i romagnoli delle Province di Ravenna, Forlì- Cesena e Rimini. Continua a leggere

MENTRE MONTI FA LEGGI PER IL RISPARMIO, I POLITICI E I LORO FAMIGLI CONTINUANO LA FINANZA ALLEGRA. PER INDURLI A RUBARE DI MENO, CI VUOLE LA PENA CAPITALE E NON UNA CAPITALE CHE FA PENA. di Antonio de Martini

La differenza tra un ministero ” politico” e uno ” tecnico” consiste nel fatto che un ministero politico è disposto a firmare qualsiasi bassezza per poter restare ad amministrare la cosa pubblica, il ministero “tecnico”, privo della necessità di restare al governo ad ogni costo e di compiacere un elettorato, dovrebbe invece rifiutarsi di avvallare proposte strampalate e vigilare attentamente al rispetto della legge.

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UNA PROPOSTA PER RIDURRE LA BOLLETTA ENERGETICA DELLE FAMIGLIE E LE SPESE COMUNALI PRIMA DI FINIRE COME DETROIT PER COLPA DEL SIGNOR DEL PIANO. di Antonio de Martini

Una ventina di anni fa , il cardinale Biffi – all’epoca arcivescovo di Bologna – propose in una intervista, di chiudere le trasmissioni televisive per un giorno alla settimana

” per non far perdere alla gente il contatto con la vita reale”.

In effetti, è dal 1977 che il signor Gianni Del Piano, fondatore e proprietario di GBR la prima televisione libera nata a Roma, per distinguersi decise di inaugurare la trasmissione NO STOP 24 ORE. Film ripetuti cento volte, ma ad ogni ora del giorno e della notte sapevi che su GBR c’era un programma in corso, con all’angolino destro la sigla della TV.

Tanto bastò per contaggiare la RAI e dopo poco, tutte le TV d’Italia libere o no, iniziarono a trasmettere NO STOP.

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