Il signor Carlo Cottarelli è giunto alla stessa conclusione di Bettino Craxi negli anni ottanta: ridurre il numero dei comuni. Craxi pensava alla eliminazione di tremila municipalità, io penserei a ridurre il numero totale dei comuni a tremila.
Cottarelli non ha fatto cifre, ma il suo intervento potrebbe essere l’avvio di un dibattito pubblico e ampio sui risparmi da fare riducendo le impalcature statali.
Anche le regioni andrebbero potate: invece di ventuno, si potrebbe tornare alle dimensioni degli Stati pre-unitari. Otto.
La ripartizione avrebbe radici storico-amministrative e produrrebbe riduzioni importanti. Che senso ha la regione Molise o la Val d’Aosta?
Si tratterebbe di buone decisioni dal punto di vista della amministrazione dello stato ( la Francia, con una superficie più che doppia rispetto a noi, ha poco più di cinquecento dipartimenti) , ma resta il problema di cosa fare degli ambiziosi locali che qualcuno crede siano il supporto di questa democrazia.
Certo, il politico inferiore si troverebbe al bivio tra silurare il deputato del collegio e sostituirlo dopo una lotta fratricida, oppure iscriversi alle liste di disoccupazione. Gli enti pubblici dove essere parcheggiati, come ai bei tempi, non dovrebbero più esistere, perché in liquidazione.
Un paio i anni fa ho postato una cartina geografica dell’Italia col titolo ” le regioni hanno confini giusti?” Non mettendo nemmeno una frase. Ha avuto seimila visitatori, segno evidente che sono in molti coloro che, non soddisfatti, vorrebbero toccare – ritoccare – l’argomento.
Certo, se il risultato di queste pressioni per ottenere le riforme fosse questo, alla Angela Merkel dovremmo fare un monumento.
Commenti
E’ un tema, quello della riduzione del numero dei Comuni italiani, ora più di ottomila, che i sapientoni della politica hanno sempre liquidato con sufficienza.
In realtà, Craxi ( anche su questo ) aveva ragione. Il caso, non le virtù civiche dei ravennati, ci ha portato a un Comune ( Ravenna, appunto) esteso su circa
600 kmq. e popolato da circa 150.000 abitanti. Dividendo l’Italia in circa 500
Comuni, avremmo per ognuno di essi, pressappoco, queste misure, che non
si sono mai rivelate eccessive. I Consiglieri comunali e i Sindaci recuperebbero
dignità e peso politico, e si potrebbero addirittura compensare più largamente,
sempre risparmiando somme notevoli. I vantaggi, di ogni genere, sarebbero
enormi, ma è una battaglia per ” manovali ” della politica, non per ” teste fini ”
e ” carismatici ” vari.
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Mai disperare. Tutti gli indici stanno precipitando e chissà che non si assista alla conversione dei peccatori ” in articulo mortis”.
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