CAMBIA IL QUADRO IN YEMEN, LIBANO SIRIA. TUTTI I PAESI DELL’AREA SPERANO IN SVILUPPI POSITIVI. ANCHE ISRAELE. NIENTE É’ CAMBIATO MA ADESSO TUTTO PUÒ’ CAMBIARE.
DANNI E VANTAGGI OTTENUTI DAI PAESI , GOVERNI E PROFUGHI COLPITI DAL SISMA.
Tutto é stato detto e scritto sull’ondata di sofferenze e disagi abbattutisi su Turchia del sud est e Siria del Nord ovest. Ora é tempo di trarre le somme ed esaminarne gli effetti economici e politici.
Erdogan e Assad possono , nel segreto delle rispettive alcove ammettere di essere stati politicamente e militarmente miracolati: l’area colpita dalla catastrofe collima a un km presso con la zona di inaffidabilità politico-militare che li affliggeva. La Turchia vede dimezzata la zona in cui i suoi oppositori avevano la maggioranza e votavano per il leader filo curdo Demirktash e Assad ha visto colpiti quasi tutti i villaggi controllati dai jihadisti insediati nella zona di Idleb. Aleppo, la lealista, coi suoi trenta morti, é sufficientemente colpita da aver diritto agli aiuti, ma non tanto quanto i poveri villaggi dei suoi dintorni.
La campagna di relazioni pubbliche pacifiste ad oltranza fatta nell’ultimo anno ha fruttato una partecipazione planetaria di aiuti giunti persino dalla Mongolia e dal Burkina Faso.
L’impatto, a una prima valutazione, costa almeno 80 miliardi di euro di patrimonio devastato ( il 10% del PIL turco) e probabilmente si assesterà sul 15-17 % .
Quel che la stampa mondiale ha omesso di dire é che si tratta della zona più depressa del paese, dove la riforma agraria non aveva ancora prodotto effetti e nessuna area veramente produttiva é stata colpita, salvo ( immagino ma non ho notizie) l’oleodotto che sbuca ad Iskenderun (Alessandretta) nell’omonimo sangiaccato che affaccia sul golfo di Adana.
Il planetario plebiscito di solidarietà, che si é esteso fino a rivali geopolitici tradizionali come la Grecia e Israele, ha smantellato il lavorio sotterraneo dei paesi NATO che miravano da un anno a far sentire ai turchi tutta la riprovazione per le ormai frequenti prese di distanza di Erdogan e sui veti posti alla partecipazione Svedese ( meno per la finlandese) al Patto Atlantico. La proposta di blocco nelle forniture di F16 del Senatore Cruz, rimane sospesa ma imbarazza e l’uscita del segretario Generale NATO Jens Stoltenberg durante la visita ad Ankara, “ Questo é il momento di dire si alla Svezia nella NATO” é risuonato come un ululato di uno sciacallo sulle macerie di un paese.
Un altro coyote si é affacciato alla TV italiana a proposito della Siria, ventilando la possibilità che il siriano Assad possa “ sfruttare politicamente” gli aiuti dandoli prima ai suoi adepti. Ma come? Non hanno detto fino allo sfinimento che la Siria era tutta contro il regime Baathista? Sono stati smentiti da tutti i patriarchi delle chiese d’oriente che hanno invitato a togliere le sanzioni al paese. Sono almeno centomila voti alle elezioni americane.
Il ministero del tesoro USA é stato quindi costretto a emettere un nuovo regolamento che sospende per centottanta giorni ogni tipo di sanzione esistente a carico della Siria. Un’altra notizia sfuggita ai reporter senza vergogne della nostra stampa.
L’isolamento politico della Siria, ha subito anch’esso gravi danni: per la prima volta in un decennio, un aereo Saudita con venti tonnellate di aiuti é atterrato in Siria e altri ne seguiranno. Sbloccata l’Arabia Saudita, liberi tutti. La solidarietà interaraba ha fatto il resto: aiuti stanno giungendo dal piccolo e disastrato Libano, aiuti e squadre di soccorso dalla Giordania e dall’Irak si sono aggiunti alla Russia che é giunta per prima come avvenne da noi per il terremoto di Messina del 1908.
Il riavvicinamento già iniziato da tempo con la Turchia, adesso ha un terreno di sviluppo nella comune sventura. Dei nemici che hanno appoggiato l’aggressione la Siria, tre hanno smesso l’appoggio. Restano USA, UK, Francia ( che pure ha mandato una squadra) e Canada. Nemici lontani, direbbe Al Jawahyri.
Nullo “l’effetto rancore” verso i rispettivi governi delle popolazioni colpite: stavano già molto male prima del terremoto presi nella morsa della guerra e del freddo. La casa non gliela aveva distrutta il terremoto, ma i bombardamenti aerei russi e americani e israeliani. A migliaia vivevano già sotto le tende. Nelle scorse settimane avevo pubblicato sulla mia pagina facebook foto di profughi siriani minorenni in balia del gelo. Adesso hanno compagnia e qualche coperta in più. Anche per loro , in fondo, é stato un affare.
ECCO le foto di profughi minorenni che ho pubblicato su facebook nelle scorse settimane ben prima del terremoto. Come potete constatare il loro status non può che migliorare e mi ricorda qualche frase del Manzoni sulla Divina provvidenza.
ARIEH DERI CAPO DEL PARTITO “SHAS” PLURICONDANNATO PER CORRUZIONE NOMINATO MINISTRO, VIENE INTERDETTO DALLA SUPREMA CORTE.
Dopo il Libano e la Turchia, anche in Israele una delibera della Corte suprema rischia di mutare gli equilibri politico sanciti dal suffragio universale: Il capo del partito “ SHAS” , Arieh Deri, pilastro del nuovo governo Netanyahu e incaricato del dicastero dell’interno e della salute, ha visto scendere in campo la corte suprema che – con dieci voti contro uno- lo ha dichiarato “ indegno” di sedere al consiglio dei ministri.
Condannato per corruzione per ben tre volte, Deri é sfuggito a una quarta condanna impegnandosi al ritiro dalla vita politica.
Creatasi una nuova opportunità con la creazione del nuovo governo di ultradestra, ha rinnegato l’impegno, ma la magistratura ha reagito rendendo pubblica la situazione e ponendo BenjaminNetanyahu – lui stesso coinvolto in tre distinti processi per corruzione- di fronte alla “alternativa del diavolo” far cadere immediatamente il governo o essere condannato , sempre immediatamente, per “disprezzo della corte”.
La seconda alternativa, anch’essa amara, é se licenziare lui stesso Deri o riuscire a convincerlo a dimettersi spontaneamente.
Anche in questo caso, la posta in gioco é la sopravvivenza della coalizione….
In tutto il Levante ormai, la magistratura sta entrando a pié pari in politica, interdicendo dai pubblici uffici candidati troppo probabili alla presidenza ( Imamoglu in Turchia ) dichiarando illegale una coalizione ( Netanyahu e Deri in Israele) o mettendo in stato d’accusa un’intera classe dirigente ( Libano con inchiesta sullo scoppio del porto e sui comportamenti del governatore della banca centrale, Salamé) .
Questa tendenza a priorizzare l’aspetto legalitario é tipica della cultura anglosassone ed estranea alla cultura mediterranea in cui il potere politico ha sempre avuto la meglio sulle esigenze di giustizia.
Inizia il duello tra la coalizione Netanyahu che promette “ una riforma della giustizia” che salverà l’ex premier e Deri, da sicure condanne e la magistratura che si erge a baluardo democratico del paese.
Le conseguenze di politica internazionale non sono secondarie. Netanyahu lascia intendere che é ormai il momento di lanciare un raid sull’Iran prima che l’arricchimento dell’uranio giunga alla fatidica soglia del 90% oltre la quale l’impiego militare diventa possibile.
Un secondo conflitto legale con aspetti politici si é concretizzato due giorni fa, quando all’ambasciatore giordano in Israele é stato vietato accedere alla spianata delle moschee per pregare a Al Aksa.
La moschea, per trattato internazionale che Israele ha firmato e da cui dipende la pace, è sotto la protezione del re di Giordania che anche Israele riconosce come “ protettore dei luoghi santi dell’Islam “ e Al Aksa é il terzo luogo santo assieme a Mecca e Medina. Onore che fa gola alla dinastia saudita che si é impadronita con la forza dei primi due e vorrebbe Gerusalemme per completare la sua legittimazione agli occhi del mondo mussulmano.
VA AD AGGIUNGERSI AL NOVERO DEI CAPI DI STATO E DI GOVERNO MENTALMENTE INSTABILI CHE STANNO PRENDENDO POSIZIONE PER ASSICURARCI UN NUOVO ORDINE MONDIALE.
Abbiamo un altro governo propenso a mettere mano alla pistola e fregarsene delle delibere delle Nazioni Unite e delle usanze diplomatiche internazionali si é costituito.
Arrogante come Boris Johnson, vanitoso come Emmanuel Macron, traffichino come Tajip Erdogan, tenebroso come Putin, teatrante più di Zelenski e disposto a tutto come Biden, ha messo in piedi un governo di 31 ministri ( quanti l’Italia del pentapartito) in un Parlamento che richiede una maggioranza di 61 parlamentari. Gli altri trenta li farà sottosegretari?
Ha promesso all’estremista Ben Gvir di fargli gestire tutte le forze di polizia ( inclusa quella di frontiera) e lasciato capire a tutti che si annetterà tutti i territori occupati illegalmente – in spregio ad almeno tre deliberazioni dell’ONU- dove si sono insediati i coloni israeliani e israelo-americani.
L’unico limitatore di corsa che riesco a intravvedere é rappresentato dalla minaccia di impiego dei missili Shahid modificati da Hezbollah secondo i criteri sperimentati in ucraina: attacco per saturazione del sistema contraereo “ Iron Dome” che lascia all’attaccato la scelta di quale obbiettivo sacrificare alla quota di missili che inevitabilmente giungerà al bersaglio.
Il suo obbiettivo prioritario é ottenere una legge che faccia cadere le accuse di corruzione ( su forniture militari tedesche) per le quali é sotto processo. La chiama “Riforma della Giustizia”…. Vedremo.
Per sfuggire alla duplice minaccia della galera per corruzione e degli attacchi missilistici di massa dell’Hezbollah in risposta alle repressioni di Ben Gvir, temo una qualche forma di confronto militare col Libano o un blitz sull’Iran, per assicurarsi la compattezza del paese in suo favore.
Mentre persiste la guerra di Siria, di Yemen, Libia e in Ucraina e mentre i Balcani occidentali sono ipnotizzati dalla mobilitazione serba, non si sentiva il bisogno di un nuovo focolaio di infezione.
L’APPROCCIO PRAGMATICO LEVANTINO METTE IN CRISI L’ELETTRONICA MILITARE AMERICANA E FARA’ PROSELITI IN ALTRI SETTORI ?
Il bombardamento russo utilizzando missili rudimentali in grande quantità contro obbiettivi ucraini apre una prospettiva innovatrice e temibile per le tecniche di combattimento giudicata di grande efficacia a giudicare dalle reazioni ed i commenti isterici dei dirigenti e dei media occidentali. Cosa succederebbe se trecento barchini esplosivi andassero incontro alla portaerei Vinson nel golfo persico con sei o sette che colpiscono il bersaglio?
Questa é la domanda cui ogni Stato Maggiore occidentale vorrebbe saper rispondere oggi.
Ecco gli elementi da cui partire.
Il missile usato é un ferrovecchio del tipo in uso nell’esercito italiano nei primi anni 50: l’honest John, o ancor prima, un razzo nazista V2.
SHAEED 138 (nella foto)) Scoperto e adattato dai “tecnici” libanesi di Hezbollah per utilizzare i missili di scarto ricevuti dai pasdaran, é diventato un ordigno letale per il tipo di utilizzo a massa che se ne può fare: dato che il sistema contraereo israeliano – il più sofisticato al mondo- era in grado di intercettare fino a 200/250 missili contemporaneamente, i libanesi, spiriti eminentemente pratici, ipotizzarono di lanciarne il doppio in contemporanea. Dato che non difetta loro nemmeno il senso politico, si limitarono all’effetto annunzio. Da quel momento, il governo USA ha messo in opera ogni sua capacità di persuasione, minaccia e ricatto, ma senza riuscire a convincere il governo libanese a disarmare l’Hezbollah. Da allora, le incursioni israeliane sul territorio libanese sono cessate e l’accordo per spartirsi l’area marina petrolifera di frontiera, approvato.
Impossibile anche individuare le basi di lancio data l’estrema semplicità del dispositivo mimetizzatile a piacere. Le modifiche apportate hanno un costo di circa 10.000 dollari usa, mentre il sistema di difesa costa decine di milioni.
E’ la guerra dei poveri. creativa e pratica, non elettronica e costosa.
Ha la velocità di un vecchio V2 tedesco della seconda guerra mondiale (800km/h) e un’ogiva con esplosivo tradizionale ( tra i 600 e i 900 kg).
Le varianti apportate, sono due per un importo approssimativo di 10.000 dollari montaggio incluso: il sistema di guida é cinese e quello di localizzazione evita il GPS americano e utilizza quello russo, GLONASS mettendosi così al riparo da dirottamenti operati elettronicamente. Abbatterli é facile, per non dire infantile.
Ogni sistema di difesa contraerea elettronica ( ad esempio l'”Iron Dome” israeliano) può abbatterne uno pochi secondi dopo averlo acquisito sul radar e può abbatterne fino a duecento/duecentocinquanta in contemporanea.
Il problema é che, date le dimensioni e l’estrema maneggevolezza, questo razzo può essere nascosto nell’orto di una casa contadina; data la facilità d’uso può essere manovrato da un semianalfabeta e dato il suo basso costo e l’alto costo dei sofisticati mezzi elettronici usati per abbatterlo rischia di aprire nelle finanze dei difensori voragini più ampie di quelle provocate dall’esplosivo. E per l’insieme di queste caratteristiche, può essere lanciato contemporaneamente in quantità tali che, mentre il sistema contraereo ne abbatte o devia duecento, altri trecento colpiscono il bersaglio. E’ l’equivalente missilistico del mitra Kalashnikov facile da usare, poco costoso, niente manutenzioni.
Il dramma: gli obbiettivi da distruggere sono quindi paradossalmente affidati al sistema di difesa che, calcolate le traiettorie, capisce dove un razzo sta andando e sceglie quale abbattere e quale accettare che giunga sul bersaglio.
Questa modalità di impiego, e le modifiche tecniche sono frutto della ingegnosità povera dell’Hezbollah libanese che da anni minaccia di utilizzarle contro Israele e la sola minaccia ha paralizzato l’avversario.
Il governo USA ha utilizzato ogni mezzo di coercizione – lecito e no- per spingere il governo libanese a disarmare Hezbollah senza riuscirci.
Ai russi é parsa evidentemente una buona idea e l’hanno sperimentata sul campo offrendo ai combattenti ucraini il tragico dilemma se far colpire i posti di comando e le infrastrutture militari o quelle civili. Per poter continuare a combattere la scelta é stata dolorosa, ma ovvia.
La reazione occidentale che aveva finora ( da almeno un triennio) nascosto il problema sotto il tappeto, ha consacrato l’ingresso della nuova tattica nell’arsenale di Marte, mentre tutti si interrogano se questa manovra “ per saturazione” della difesa sia estendibile ad altri settori o declinabile in altre modalità e quali siano i suoi limiti di impiego.
In effetti, un sistema di trasferimento e attacco di pari efficacia potrebbe essere realizzato con barchini esplosivi in ambiti di mare ristretti come il golfo persico o a scopo logistico-operativo anche in aria grazie al Girocottero, un altro ferrovecchio centenario che é, come si suol dire, “il segreto meglio custodito dell’aeronautica”.
COS’E’ E COME È’ NATO
Nel 1919 un progettista spagnolo di un trimotore vide l’aereo da lui progettato andare in stallo ed uccidere tutto l’equipaggio composto di suoi cari amici.
Da allora si dedicò unicamente a studiare un aeromobile che non potesse andare in stallo e così nacque il girocottero.
Si presenta come un elicottero ma col rotore che gira a vento – salvo brevi momenti al decollo: Dato che gira a vento, non può bloccarsi e quindi il mezzo non va in stallo. L’uovo di Colombo, ma inutile dal punto di vista bellico data la fragilità, la bassa velocità, la rudimentale strumentazione.
E’ dotato di radio e interfono,può andare a una velocità minima di 25km/h e di crociera di 160km/h, vola da dieci metri a quota duemila ( il record mondiale é di una ingegnera italiana con quota ottomila), porta due passeggeri più ottanta kg di bagaglio, decolla da campi erbosi con cento metri di“pista”, atterra anche planando in cinque metri a motore spento da quota centocinquanta.
E’ spinto dal motore di una motoslitta ( oggi tutti i motori montati in Italia sono austriaci) con elica retrostante che imprime la velocità; con un pieno fa 400/450 chilometri ed é di manovrabilità elementare al punto che non é richiesto un brevetto, ma, dopo un oltre un secolo di utilizzo sportivo, si comincia a chiedere qualche ora di istruzione con un pilota già pratico.
L’ora di volo ha un costo, irrisorio rispetto ad altri aeromobili, di 18 dollari.
Negli USA il concetto é stato sviluppato ad uso sportivo e di trasferimento interno e ne esistono esemplari a sette posti, carenati ecc.
L’aeromobile, oggi prodotto in modalità non industriale, ha un costo medio di circa settantamila euro ed é intuibile che se venisse prodotto su larga scala, sia pure con modifiche atte all’uso militare, il costo sarebbe competitivo con quello di un’auto del tipo Jeep/campagnola.
In Italia esistono due costruttori, uno dei quali ha chiuso per via della recente epidemia, ma quasi in ogni paese ne esiste almeno uno. Le aviosuperfici sono numerose nel nostro paese dove gli adepti di questo sport si radunano. Io l’ho provato sulla aviosuperficie di Nettuno che l’ha portato in pista tirandolo con una sola mano, come un tempo si faceva con un somarello.
CHE GENERE DI UTILIZZO BELLICO?
Il girocottero durante la guerra mondiale fu usato pochissimo e solo per missioni di osservazione.
In realtà, usandolo a massa come fatto in Ucraina con gli Shaeed, potrebbe trovare impiego efficacissimo in campo logistico e anche tattico.
500 girocotteri possono trasferire mille uomini equipaggiati da Roma a Firenze in un’ora e mezza, evitando ostacoli attivi e passivi, campi minati, interruzioni di ponti ecc. Potrebbero rifornirsi in normali stazioni di servizio, portare con loro cinque giorni di razioni K, munizioni di riserva, avvicinarsi all’obbiettivo in gruppi a 25km/h e a dieci metri di quota ed essere scambiati dai radar per uno stormo di uccelli migratori, possono acquattarsi in val di Chiana, mimetizzandosi per sfuggire alla caccia avversaria per ripartire verso l’obbiettivo una volta passato il pericolo. Potrebbero installare attrezzature per il pilotaggio da remoto per evacuare i feriti dal campo di battaglia o essere recuperati ove necessario. Possono realizzare un formidabile volume di fuoco col fucile mitragliatore di dotazione ( a uno dei due bersaglieri) installato su una forcella a prora, mettendosi in formazione “a scalare” o “a cuneo” come fanno i mezzi corazzati. Sarebbero ” la cavalleria del cielo”.
I campi minati o gli IED perderebbero gran parte della loro importanza e lo sganciamento da un imprevisto schieramento controcarro sarebbe realizzabile con immediatezza.
L’UTILIZZO TATTICO.
A parte l’utilità logistica e la rapidità di schieramento in un punto desiderato o la fulmineità di aggiramento di un ostacolo troppo ben sistemato a difesa, un attacco “ per saturazione” delle difese avversarie consentirebbe, da soli o in cooperazione con mezzi corazzati, di raggiungere l’obbiettivo previsto, sia pure a prezzo di un’aliquota di inevitabili perdite in caso di adeguata reazione dei difensori.
Nel caso di un attacco combinato terra-cielo, per il quale l’avere la superiorità aerea é un préalable, il fuoco della difesa sarebbe inevitabilmente disperso.
Un attacco di questo genere sarebbe una novità per i militari di ultima generazione, ma era normale amministrazione nella generazione del secondo conflitto mondiale, Corea, Vietnam ecc e la campagna ucraina sta dimostrando che l’idea di combattere , grazie all’elettronica, a “perdite zero” é un espediente da consolle da realizzare solo se gli avversari appartengono allo stesso tipo di cultura.
Dopo oltre un anno di stallo sulla elezione del Presidente della Repubblica, i due principali candidati alla suprema carica Samir Geagea e il generale già capo di SM Michel Aoun, si sono incontrati ed hanno deciso – con un comunicato congiunto – che al momento opportuno uno desisterà a favore dell’altro, ma hanno rifiutato di dire chi sarà il candidato comune. Continua a leggere →
Lo ZAJAL è una forma poetica espressa in distici che possono essere cantati o recitati con l’accompagnamento di un Dabké ( tamburello).
Lo Zibibbo è un tipo di uva originario di Pantelleria e zone limitrofe ( Cipro, Libano) che tutti conosciamo.
Entrambe queste eredità culturali sono state santificate dall’Unesco che le ha proclamate ” patrimonio dell’Umanita.
Il ministro della cultura libanese La signora Jabbour, ha annunziato che ” assieme a paesi vicini” proporrà anche la proclamazione del DABKÉ.
Il paese vicino cui la signora pensa è la Siria.
Si prevede una nuova guerra o almeno un bombardamento di drones, mentre la Casa Bianca sta approntando un comunicato per informarci che il Dabké presenta caratteri jihadisti e che d’ora in poi sarà vietato introdurli in aeroporto .
Si prevede una risposta a colpi di ZAJAL.
Nell’ansia di reclutare terroristi, ci sono figuri senza scrupoli che reclutano bambini.
John Kerry, ha reclutato il Libano nella coalizione antiterrorismo internazionale, al solo fine di far vedere che qualcuno aderisce alla coalizione mirante a “indebolire e distruggere” Abu Bakr al Baghdadi, che sta a 700 km da li. L’accusa di mancanza di scrupoli si basa su una serie di fatti: Continua a leggere →
in questa intervista Antonio de Martini spiega la doppia valenza del licenziamento di Bandar Bin Sultan dalla direzione dei servizi segreti.
Sgradito agli USA per eccesso di zelo e ai cugini della casa reale per ragioni dinastiche legate alla imminente successione.in Arabia Saudita. Si schiarisce il cielo del Libano e del Levante. La guerra di Siria va verso la sordina. Per maggiori dettagli vedi http://corrieredellacollera.com di tre giorni fa e altri articoli alla voce Bandar Ben Sultan.
cari amici, ecco una mia intervista a “la Finanza sul web ” che cerca di spiegare perché dobbiamo interessarci al Levante mediterraneo ed ai suoi problemi e perché in caso di guerra sarebbe saggio evitare di partecipare ai giochi delle grandi potenze planetarie che – dopo aver combattuto fino all’ultimo iugoslavo prima e siriano poi – cercano altri destinati al sacrificio.