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Archivi delle etichette: Xi Jinping
FIAMMATA ANTI BRITANNICA SUL WEB ALL’ANNUNZIO DI MUNIZIONI A URANIO IMPOVERITO . Dibattito a tre su Visione TV
IRAN E ARABIA SAUDITA RIPRENDONO LE RELAZIONI DIPLOMATICHE. IL MEDIATORE É PECHINO.
CAMBIA IL QUADRO IN YEMEN, LIBANO SIRIA. TUTTI I PAESI DELL’AREA SPERANO IN SVILUPPI POSITIVI. ANCHE ISRAELE. NIENTE É’ CAMBIATO MA ADESSO TUTTO PUÒ’ CAMBIARE.
BIDEN ABBASSA LA CRESTA. DA “CI SARANNO CONSEGUENZE” A ” VOGLIAMO COMPETERE”
ALL’INTERVENTO A MUSO DURO DEL NUOVO MINISTRO DEGLI ESTERI QUIN GANG , IL GOVERNO USA ABBASSA I TONI E CERCA DI RAFFREDDARE LA POLEMICA. SI RIVELA LA TIGRE DI CARTA PROFETIZZATA DA MAO.
Il tono minaccioso e la lista delle posizioni criticabili della Cina rispetto alla guerra Ucraina ( mancata condanna della Russia all’ONU, rafforzamento della collaborazione economica russo-cinese, possibilità di invio di armi e munizioni ai russi) si sono dissolte come neve al sole.
Il tono irritante del dipartimento di stato e i solenni avvertimenti a non toccare Taiwan anche. Lo sceriffo si é reso conto di avere a che fare con un osso duro ed é diventato più conciliante. Niente più oscure minacce di ritorsioni: qua la mano !
Nel link sottostante troverete il testo che Biden finse di snobbare, inducendo molti alla imitazione, e che adesso dovrà imparare a memoria. E’ il decalogo cinese per essere coerenti col concetto di pace.
https://corrieredellacollera.wordpress.com/wp-admin/post.php?post=35641&action=edit
In effetti, la storia degli Stati Uniti é caratterizzata dalla violenza e dall’espansione il suo budget assomma al 40% di quello di tutti i paesi del mondo messi insieme ed hanno 800 basi militari sparse in paesi esteri, senza contare le flotte. Difficile dire che lo fanno per la pace.
Aver fatto notare queste verità che sono sotto gli occhi di tutti, la Cina si é vista sbeffeggiare dal presidente Joe Biden che ha snobbato il documento, implacabile ma pacato. Poco dopo il nuovo ministro degli Esteri cinese, ha cambiato il tono ed ha dichiarato che se gli USA continueranno con questi comportamenti miranti a soggiogare, prima psicologicamente, poi economicamente, la Cina, ” lo scontro sarebbe inevitabile”. Una notizia d’agenzia ha fatto circolare la cifra dei coscritti possibili: 20 milioni.
Gli USA – che sono già stati impressionati dal richiamo alle armi di trecentomila uomini fatto dalla Russia e memori della definizione di “unwise” data da Henri Kissinger all’atteggiamento bullesco di affrontare due crisi in contemporanea – hanno cambiato tono e smesso di cercare di stanare la Cina. Ancor oggi non sono riusciti a capire fino a che punto il celeste impero sia coinvolto con l’impero del male. Il timone punta a neutrale.
XI JINPING ha infatti confermato che non c’é stata nessuna cessione di armi ai duellanti, non ha dedicato una sola riga all’Europa e si é concentrato sui temi anticinesi degli USA: Taiwan, TIK TOK vessata quotidianamente, Huawei, le strumentali campagne per i diritti umani a favore degli Uiguri ( una delle sedici etnie presenti in Cina); la costruzione di una catena strategica attorno alla Cina ( AUKUS) , mirante a mortificarla nel suo mare, l’appoggio dato alla Filippine per il contenzioso per le isole Spratly, il riarmo accelerato giapponese. Tutte questioni sollevate ( o risollevate) dagli USA nell’ultimo anno miranti a indebolire XI.
La superiorità intellettuale cinese ha fatto fronte a tutte questi ostacoli affrontati senza ai usare toni aggressivi.
In questo secondo link troverete un estratto di un documento americano che tratta a un dipresso degli stessi temi del cinese, ma lo fa concentrandosi sulla Russia, al punto che affronta la situazione globale senza mai nominare Cina e India, nel tentativo di affrontare un avversario alla volta. Forse pensano che i cinesi siano tanto sciocchi da non averci pensato.
https://corrieredellacollera.wordpress.com/wp-admin/post.php?post=35317&action=edit
L’ultimo link é al più completo documento Rand sulla Russia: Extending Russia ci ho messo un pò a capire che intendevano l’espansione delle spese russe a causa di guerre e rivolte ( indicate analiticamente) fino al punto da provocarne il crollo. Ed é qui che risalta il concetto di competitive advantage, ossia ottenere un vantaggio competitivo provocando una proxy war ( guerra per procura). Non si sono resi conto che , a partire da oggi, molti, sentendo parlare di competition la prenderanno per un sinonimo di guerra. Dovranno spolverare il vocabolario.
PUTIN, LA CRISI UCRAINA E LA VISITA DI BIDEN A ZELENS’KYJ. CHI BLUFFA E CHI NO.
MINACCIATO DI PARALISI DALLA MAGGIORANZA REPUBBLICANA AL CONGRESSO, OFFRE A ZELENS’KYJ IL SUO SOSTEGNO PSICOLOGICO E FA PROMESSE, MA NULL’ALTRO E A KIEV LO SEGUE SOLO LA MELONI.
Il primo segnale che si stava facendo strada tra gli ucraini un impellente desiderio di negoziato si é avuto con l’articolo apparso su “ War and Strategy”di STEPHEN BRYEN – già sottosegretario alla Difesa USA ( ed ex presidente di Finmeccanica USA) – con l’articolo pubblicato anche su Asia News nei giorni scorsi, in cui tra le ragioni addotte per l’asserito rifiuto ucraino al negoziato, si inseriva l’elemento territorio come dirimente.
L’articolo di Asia News , un blog con sede a Washington, consente la rilettura della crisi ucraina alla luce di una rivelazione – nota ma passata sotto silenzio- ribadita anche nel sottotitolo del post: il veto assoluto a negoziati, é stato imposto dal governo USA e non dalla dirigenza ucraina che, per rassicurare l’alleato, ha dovuto promulgare un apposito decreto.
Naftali Bennet – all’epoca primo ministro d’Israele– al primo accendersi degli scontri, si precipitò in loco avvantaggiato dagli eccellenti rapporti con entrambe le parti. La prima diede subito la sua disponibilità al negoziato, ma l’Israeliano si trovò di fronte al muro americano che gli proibì ogni ulteriore passo. Ora Bennet non é più il premier di Israele..
All’annuncio di “una iniziativa di pace” che la XI Jinping avrebbe avanzato tramite il suo consigliere Wang Hi, fu a tutta prima annunziato un viaggio del segretario di Stato Antony Blinken a Pechino e poi messa in opera a freddo la crisi dei palloni meteo che anche se immediatamente sgonfiati, diede modo ai cinesi di misurare contro quale muro pubblicitario sarebbero andati a sbattere. L’iniziativa é stata subito degradata a “ proposta” e condita con l’impegno a non rifornire i russi. Di più: Wang Hi prima di andare a Mosca, ha ritenuto opportuno passare per Washington…
Anche la irremovibile neutralità indiana si é vista aggredita in casa: la BBC ha improvvisamente rispolverato il coinvolgimento del premier Narenda Modi nel pogrom di mussulmani avvenuto nel lontano 2002, con un servizio mandato in onda in India. Modi ha reagito con una perquisizione degli uffici della BBC indiana durata tre giorni interi intendendo con questo chiarire agli inglesi che il loro protettorato era cessato nel 48.
L’irrigidimento americano dell’assedio alla Russia é giustificato dai rischi che il partito democratico e non più il solo Biden corre dato l’approssimarsi dell’appuntamento elettorale presidenziale e la “ ribellione” che l’intelligence community sta mettendo in opera con la rivelazione a Seymour Hersh dei dettagli del sabotaggio al gasodotto north stream, posseduto solo per un quarto dalla Gasprom russa mentre il restante pacchetto azionario é detenuto da tre società occidentali con sedi rispettivamente in Francia, Germania e Svizzera.
In pratica, mentre la Casa Bianca e il Dipartimento di Stato – che dipendono dal presidente- stanno facendo pressing per rafforzare tempi e modalità dell’assedio, l’intelligence community sta prendendo le distanze assieme a una fetta dell’opinione pubblica USA ( il 26% degli americani e il 50% degli inglesi dichiara “eccessivo” l’aiuto dato agli Ucraini) e il Congresso ( in specie la Camera dei rappresentanti che – sola- ha i cordoni della borsa), pur non volendo rovesciare platealmente la politica estera adottata, ha iniziato a fare le bucce al presidente chiedendosi per quanto tempo ancora si vorrà fragilizzare il dollaro , sotto attacco da parte dei BRICS, rafforzare la posizione interna di Putin, inamovibile finché dura lo scontro, fragilizzare l’ONU e la posizione di Israele ( il Consiglio di sicurezza ha pena votato all’unanimità una mozione di condanna per gli insediamenti nei territori occupati con la guerra del 1967), fragilizzare l’alleanza con gli europei che possono ormai lamentare anche lo svuotamento dei magazzini militari oltre che delle rispettive economie. L’Unione Europea sta disgregandosi (Biden telefona e Meloni va e fa, mentre fino a che lo diceva la VDL ha marcato visita) mentre la Cina sta capitalizzando sulle frizioni tra i blocchi e ha la certezza di non essere disturbata fintanto che dura la crisi in Europa. In pratica, Cina e USA e Putin convergono solo sulla opportunità che la Russia resti impantanata, ma su null’altro, ma i poveri ucraini non ce la fanno più e nemmeno noi.
Alle beffarde affermazioni televisive di Biden che si reca in Ucraina per dare a Zelens’kyj il sostegno psicologico necessario a continuare non avendo ormai la certezza di poter inviare armi e denari, Putin ha chiarito – in Parlamento- che l’opzione nucleare che ha ventilato riguarda più gli USA che l’Europa. E’ con la anticipata consapevolezza di questo pericolo concreto che l’intelligence community ha deciso di contrastare il presidente a colpi di indiscrezioni e distinguere le responsabilità?
FUGGI FUGGI DAL DOLLARO E DALLE PRESSIONI USA
I PAESI BRICS SI RIVALGONO DEGLI ATTACCHI FINANZIARI SUBITI NEGLI ANNI SCORSI. I CINESI COMPRANO IN RUSSIA IN YUAN E ACCETTANO NUOVI ADERENTI: BRICS PLUS…( quattro produttori di petrolio…)
( articolo di Lettieri** e Raimondi apparso su ITALIA OGGI del 26 maggio 2022)
Lo scorso 19 maggio i ministri degli Esteri dei paesi Brics (Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa) si sono incontrati, in via telematica, per discutere della situazione strategica globale e per promuovere il loro processo di cooperazione e d’integrazione.
Si tratta di un evento degno di grande attenzione da parte dell’Occidente e in particolare dell’Unione europea. È opportuno sempre ricordare che i Brics rappresentano più del 40% della popolazione mondiale e ben il 20% del Pil del pianeta.
Ovviamente anche la guerra in Ucraina è stata affrontata. Al punto 11 della Dichiarazione finale si afferma: «I ministri hanno ricordato le loro posizioni nazionali sulla situazione in Ucraina espresse nelle sedi appropriate, segnatamente il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e l’Assemblea Generale dell’Onu. Essi sostengono i negoziati tra Russia e Ucraina. Hanno anche discusso le loro preoccupazioni per la situazione umanitaria in Ucraina e dintorni ed hanno espresso il loro sostegno agli sforzi del Segretario generale delle Nazioni Unite, delle agenzie Onu e del Comitato Internazione della Croce Rossa per fornire aiuti umanitari in conformità con la risoluzione 46/182 dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite».
Importanza grande ha assunto la sessione separata del gruppo «Brics Plus», che ha incluso l’Argentina, l’Egitto, l’Indonesia, il Kazakistan, la Nigeria, gli Emirati Arabi Uniti, l’Arabia Saudita, il Senegal e la Tailandia in rappresentanza dei paesi emergenti e di quelli in via di sviluppo. È in considerazione un possibile allargamento dei Brics. Se ne discuterà a giugno in Cina al 14° summit annuale, dedicato a una «Nuova era di sviluppo globale».
Il presidente cinese Xi Jinping, definendo la situazione attuale di grande «turbolenza e trasformazione», ha chiesto un rafforzamento della cooperazione, della solidarietà e della pace attraverso la Global Security Initiative per una «sicurezza comune» da affiancare alla sua Gdi, Global development initiative. Egli ha rilevato che lo scontro tra blocchi contrapposti e la persistente mentalità della guerra fredda dovrebbero essere abbandonati a favore della costruzione di una comunità globale di «sicurezza per tutti». È opportuno ricordare che la Gdi è stata valutata positivamente da più di 100 Paesi e da molte organizzazioni internazionali, comprese le Nazioni Unite.
La Dichiarazione fa del multilateralismo l’idea portante della politica dei Brics. Ribadisce il ruolo guida del G20 nella governance economica globale e sottolinea che esso «deve rimanere intatto per fronteggiare le attuali sfide globali». Evidentemente l’aggettivo «intatto» indica la volontà di avere anche la Russia nei meeting del G20, che, dopo l’Indonesia, nei prossimi tre anni saranno presieduti rispettivamente dall’India, dal Brasile e dal Sud Africa.
Un certo disappunto è stato manifestato nei confronti dei paesi ricchi che nella pandemia Covid non hanno dato una giusta attenzione ai bisogni dei paesi in via di sviluppo.
In sintesi, di là del dramma della guerra, nel mondo ci sono segnali per realizzare iniziative miranti a un nuovo ordine mondiale. Per esempio, l’ex presidente brasiliano Lula Da Silva, candidato alle elezioni di ottobre, propone esplicitamente la creazione di una nuova valuta, il Sur, da usare nel commercio latinoamericano per non continuare a dipendere dal dollaro.
A marzo diverse società cinesi hanno acquistato carbone russo pagando in yuan. È il primo acquisto di merci russe pagate in valuta cinese dopo che la Russia è stata sanzionata dai paesi occidentali.
Crediamo che sia il momento non solo di valutare meglio gli interessi dell’Unione europea ma anche di accentuare il ruolo di maggiore autonomia per contribuire a realizzare un assetto multipolare.
*già sottosegretario all’Economia
INTERVISTA STRAORDINARIA. GLI USA AFFIDANO A UN VEGLIARDO ( KISSINGER)LE MINACCE A PUTIN E PROPONGONO A XI LA SPARTIZIONE DELLA SIBERIA.
MINACCE DI REGIME CHANGE PER PUTIN E BLANDIZIE PER XI JINPING NELL’INTERVISTA A HENRY KISSINGER DEL FINANCIAL TIMES.
Un video studiato in ogni pausa e dettaglio per evitare gaffes al protagonista che compie novantanove anni la settimana prossima ( 27 maggio).
Evidentemente le intercettazioni e decifrazioni dei messaggi russi, ha dato agli USA la certezza che l’opzione nucleare veniva contemplata dai russi per ridurre gli ucraini alla ragione e hanno usato il vecchio i cui incarichi risalgono a Colombo e DE Michelis ( sempre smentibile in caso di overreaction dei russi) per dare agli avversari la certezza che l’uso del nucleare, anche tattico, avrebbe prodotto una ritorsione automatica. ( E il fatto che questa frase si sia magicamente cancellata costringendomi a riscriverla, mi conferma che la fonte é una intercettazione e decifrazione del traffico militare a cura del “five eyes“)
Un altro innominato in tutta l’intervista é Joe Biden
Di qui, l’ordine di resa al battaglione Azov ( un battaglione che ha un organico di 2400 uomini dopo tre mesi di combattimento, é una brigata…); sconfessione dell’attacco di Jack Sullivan alla Cina e proposta USA di spartizione della Siberia definita da Kissinger ” uno spazio vuoto”.
Hanno usato il vegliardo per carenza di personale intelligente. Prevedo l’avvicendamento di Sullivan se trovano uno decente per la sostituzione.
I sottotitoli sono stati messi in buona evidenza perché nessuna inflessione sfugga allo spettatore.