La mancanza di fiducia nei Bonds di tutto il mondo sta contagiando anche la carta moneta.
Di conseguenza l’oro sta riprendendo il ruolo che ha avuto negli ultimi settemila anni, ad eccezione dell’ultimo scorcio del XX secolo.
Il problema e’ che l’oro, oltre ad essere tesaurizzato dai privati per la sua ” eterna immutabilità’ ” ha anche un ruolo importante nella geopolitica e la corsa dei governi all’accaparramento delle riserve auree, ha sempre coinciso con vigilie di guerra.
Conoscerne la storia, controllarne le evoluzioni del prezzo , le scoperte di nuovi giacimenti, individuare i protagonisti del mercato mondiale, sono tutti aspetti dell’analisi strategica indispensabile a capire se la nostra generazione conoscerà’ un’ altra inutile strage di dimensioni mondiali.
UN PO’ DI ELEMENTI STORICI INDISPENSABILI DA CONOSCERE PER CAPIRE.
I primi a fondere l’oro separandolo da altri elementi, furono gli Egizi, mentre i primi a impiegarlo per fare gioielli, furono i mesopotamici. La prima moneta , diciamo cosi’ a corso legale, la conio’ il re di Lidia Creso. Si tratta insomma di una scoperta del Vicino Oriente.
La Serenissima, al suo apogeo diffuse oltre 1.200.000 Ducati di oro. insomma tutte le civiltà’ prevalentemente mercantili lo usarono come moneta, mentre quelle militari cercarono di appropriarsene senza tanti complimenti. L’Inghilterra del XIII secolo mise a punto il primo sistema di garanzia con la punzonatura, segno che c’erano tentativi di sostituzione truffaldina.
Spagna e Portogallo si impadronirono dell’oro e dell’argento esportando in cambio la democrazia dell’epoca ossia la ” vera religione” e l’ America Latina ne sa qualcosa.
La corsa all’oro della California e quella del Sud Africa sono fin troppo note.
E’ la Germania di Bismarck che vara nel 1871 i criteri della moneta aurea che rimasero in vigore in Europa fino al 1900.
Trovato dagli inglesi il sistema per certificare l’oro , si crearono mille sistemi per evitare o limitare la cessione a terzi. Il primo grande esperimento fu quello di uno scozzese a nome Law, in Francia, che riuscì, per un breve periodo, a sostituire le monete d’oro con una rappresentazione cartacea. Il suo fallimento non fece desistere e col tempo i vari stati riuscirono a imporre una certa misura di circolazione cartacea, pur non proibendo quella aurea o argentea ( Newton si era nel frattempo anche occupato di indagare sul rapporto oro- argento) al punto che, nel 1865 , per agevolare gli scambi, Francia, Italia, Belgio e Svizzera formarono L’Unione Monetaria Latina che fisso’ il valore della moneta nazionale a 4,5 grammi di argento e 0,290322 grammi d’oro.
A questa regola si e’ attenuta la sola Svizzera fino al settembre 1936, anno in cui fu costretta alla unica svalutazione avuta, a causa degli effetti della grande depressione del 1929.
Gli USA stabiliscono all’epoca con l’Emergency Banking Relief Act ( 5 aprile 1933) , la confisca di tutto l’oro detenuto dai privati al prezzo di 20,67 dollari l’oncia.
Il Testo:” To authorize the secretary of the Treasury to order any individual or organization in the United States to deliver any gold that they possess or have in custody of, to the Treasury in return for any form of coin or currency, coined or issued under the laws of the United States.”
(Questa legge e’ rimasta in vigore fino al 1975.).
Spossessati dell’oro i soli americani, vinta la seconda guerra mondiale, si passo’ al mondo.
Dopo la guerra mondiale, infatti , nasce il sistema detto di Bretton Woods ( dalla localita’ dove avvenne la dichiarazione) in base al quale il dollaro USA sostituisce l’oro quale moneta per le transazioni internazionali, fissando Il rapporto di cambio a 35 dollari per ogni oncia ( 33 grammi circa).
Garantiva lo zio Sam che ci aveva liberato.
Contestato, teoricamente dall’economista francese Jacques Rueff e in pratica dal Presidente Charles De Gaulle che presento’ a due riprese una cifra di dollari al cambio, il sistema si vide in pericolo per aver stampato montagne di dollari in eccesso e reagì’: il giorno di ferragosto 1971 il Presidente americano Richard Nixon dichiaro’ la non convertibilità’ del dollaro in oro.
Da allora il dollaro scende tranne che nei periodi in cui abbiamo avuto rischi di guerra, con la sola eccezione della “operazione Libia” ( il prezzo del petrolio, se calcolato in oro, e’ stabile. Varia il suo prezzo in dollari data la scivolata continua sui mercati).
Per anni , tutti hanno fatto finta di non vedere per non affrontare i complessissimi problemi che comporterebbero un tracollo del dollaro USA o Dell’Euro.
Adesso siamo arrivati al dunque ed esistono due alternative: stampare dollari ( e euro) a iosa e affrontare una iperinflazione che dia moneta alla economia reale ( operai-industrie) oppure riequilibrare l’economia con una politica di deflazione ( lasciando la scarsità’ di moneta) che significa ” lacrime, sangue e disoccupazione” come hanno già’ visto i giovani spagnoli, i pensionati greci e i disoccupati tedeschi.
Restare nel limbo della non scelta, crea la situazione detta STAGFLAZIONE ossia la somma di questi due mali. Con Berlusconi eravamo in questa situazione di non scelta.
Con Monti sembra che abbiamo intenzione di scegliere la deflazione ( tra gli applausi del sindacato e della sinistra!). Ritengo che a meta’ guerra – more solito – abbandoneremo i tedeschi e ci alleeremo con gli angloamericani, dichiarando prima che ” la guerra continua”. Deja vu.
SEGUE TRA STASERA E DOMANI
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