Su 193 stati appartenenti alle Nazioni Unite, 139 hanno votato a favore della risoluzione, nove contro – tra cui Stati Uniti e Canada Panama e Repubblica Ceca – mentre, sorpresa dell’ultim’ora, Gran Bretagna e Germania capeggiano la pattuglia dei 41 stati che dopo 65 anni di dibattiti non hanno ancora un’idea chiara di quale atteggiamento tenere.
Mi scuso per aver frettolosamente dato per certo nel post precedente il voto contrario di questi due paesi della UE. La spaccatura tra i 27 rimane, ma è meno profonda.
Il voto è per Abbas un duplice personale successo, in quanto i paesi in cui la Palestina ha una rappresentanza sono 80 e quelli che l’hanno riconosciuta come stato , 132. I votanti a favore 139. Continua a leggere →
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Di antoniochedice
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Pubblicato su antiterrorismo, crimini di guerra, economia internazionale, Medio Oriente, Politica Estera
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EtichettatoBenjamin Netanyahu, corte penale internazionale, Hamas, Mahmud Abbas, ONU, politica vaticana su questione palestinese, riconoscimento della Palestina, striscia di gaza
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Oggi, l’assemblea delle Nazioni Unite ha riconosciuto, sia pure non ammettendola a pieno titolo, la Palestina come entità statuale, sessantacinque anni dopo il riconoscimento dello Stato di Israele.
Il grande fatto nuovo é che gli Stati Uniti d’America non hanno posto il veto alla votazione, limitandosi a votare contro assieme alla Gran Bretagna e alla Germania, nuovo zelante alleato della svolta politica di Obama.
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Nel triennio 2010-2012, di investimenti stranieri in Inghilterra ce ne sono stati per 208 miliardi di euro in Francia per 132 e in Germania 90.
Nello stesso periodo in Italia ci sono stati investitimenti esteri per 18 miliardi. Continua a leggere →
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Di antoniochedice
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Pubblicato su banks and finance, costume, economia internazionale, loans techniques
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Nei primi 155 giorni del 2012 si sono registrati 154 suicidi tra i reduci delle operazioni militari in Irak e Afganistan.
Dall’inizio delle operazioni militari afgane e irakene il numero dei suicidi tra i veterani é finora di 6.500 , piu dei morti in battaglia. Continua a leggere →
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Per meglio inquadrare il problema potete vedere i “Post” del 4 agosto, 28 settembre e 5 ottobre ed altri del primo semestre.
Uno dei pregi che apprezzo di più in Edward Luttwak é il parlar chiaro.
Lo fa da suo pari nel libro edito da Rizzoli dal titolo ” IL RISVEGLIO DEL DRAGO” con il sottotitolo ” La minaccia di una Cina senza strategia” .
Non si tratta di un saggio di sinologia, ma di un pamphlet che sostiene una tesi di fondo che possiamo condensare in un principio strategico – che a mio parere é valido per quasi tutti i paesi, ma non per la Cina – che lui considera assoluto: una politica di crescita economica sostenuta ed una politica di riarmo importante non sono sostenibili perché contrarie
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Text of Israel-Hamas ceasefire agreement
(AFP) Here is the text of the ceasefire agreement which is set to take effect at 1900 GMT:
“Israel shall stop all hostilities in the Gaza Strip land sea and air, including incursions and targeting of individuals.
“All Palestinian factions shall stop all hostilities from the Gaza Strip against Israel, including rocket attacks and all attacks along the border.
“Opening the crossings and facilitating the movement of people and transfer of goods and refraining from restricting residents’ free movements and targeting residents in border areas. Procedures of implementation shall be dealt with after 24 hours from the start of the ceasefire.
“Other matters as may be requested shall be addressed.”
“Implementation mechanism.
“Setting up the zero hour understanding to enter into effect.
“Egypt shall receive assurances from each party that the party commits to what was agreed upon.
“Each party shall commit itself not to perform any acts that would breach this understanding. In case of any observations, Egypt as a sponsor of this understanding, shall be informed to follow up.”
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La tregua raggiunta tra Israele e Hamas ha provocato due conseguenze politiche su cui porre attenzione.
La prima é che l’Egitto si é visto riconoscere un ruolo di mediazione tra i due contendenti.
Era un ruolo che non esercitava da anni.
L’ultimo periodo di Mubarak era stato caratterizzato da interventi unilaterali egiziani miranti a limitare i flussi di contrabbando d’armi tra Rafah e Gaza esercitati a mezzo di tunnel, a portare messaggi ai palestinesi, ma non a svolgere un ruolo di protezione-mediazione- arbitraggio.
Notevole successo della Clinton aver ottenuto l’accettazione di Netanyahu e mi chiedo quale sia la promessa fatta per ottenere il placet israeliano. Continua a leggere →
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L’articolo che troverete clikkando sul link sottostante, offre un movente suggestivo per due “omicidi eccellenti”.
L’autore inquadra lucidamente una situazione che lo ha visto protagonista e aiuta a dipanare, almeno in parte, una delle matasse di storia patria che prima o poi qualcuno dovrà pur decidersi a scrivere.
Dopo la lettura dell’articolo – rifiutato da una importante testata benché citi nomi e intervisti autorevoli persone viventi virgolettando le risposte – mi sono posto un quesito: se Aldo Moro non fosse stato messo in grado di non nuocere dalle Brigate Rosse, gli Euromissili dove sarebbero stati posizionati e chi avrebbe avuto l’appalto dei lavori?
L’importo dei lavori della base di Comiso in Sicilia , ammontato ad oltre cinquemila miliardi , assomiglia anch’esso a un bel movente.
Certo, venti anni fa non avrei prestato attenzione alla cosa, bollandola come cospirazionismo, ma la posizione dell’autore , un generale, e gli avvenimenti cui siamo ormai adusi, mi inducono a non meravigliarmi più di nulla.
Buona lettura a tutti e consiglierei di far circolare il link in maniera da sottoporre a analisi critica il testo da parte di più persone.
http://www.pierolaporta.it/lassassinio-di-carlo-alberto-dalla-chiesa-e-di-pio-la-torre-2/
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La guerra civile in Siria sta assumendo sempre di più i contorni foschi della guerra civile spagnola del 1936.
Avevamo a suo tempo segnalato l’afflusso dei seicento ” volontari ” libici e Jihadisti, resisi poi autori dei principali crimini di guerra perpetrati in Siria.
Avevamo anche segnalato la dichiarazione di uno del fondatori di ” medecins sans frontières” che ritornato da un turno di volontariato ad Aleppo ha rilasciato la dichiarazione che metà dei feriti da lui curati in ospedale era di nazionalità inglese o francese.
Fonti solitamente degne di fede ci informano adesso della discesa in campo di volontari russi.
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Vigilia di cambiamenti della politica estera americana nel mondo arabo?
lo richiede un rapporto consegnato al Presidente e lo richiede la situazione politica e militare.
Il regno saudita che ha da poco un nuovo re, rischia di dover affrontare a brevissimo – in un momento particolarmente delicato se non drammatico – una seconda crisi di successione aggravata dal fatto che anche il principe ereditario , il Crownprince, sta più di la che di qua.
Accade nelle gerontocrazie: re Abdallah la scorsa settimana é stato operato alla schiena per la quarta volta, ha 89 anni, é obeso, e questa volta, invece di farsi operare negli USA é stato operato in patria in un ospedale della Guardia Nazionale Saudita ( comandata dal figlio Mutaab ben Abdallah) dalla stessa équipe statunitense che fece i precedenti interventi chirurgici a New York. Continua a leggere →
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Di antoniochedice
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Pubblicato su economia internazionale, Libano, Politica Estera, Siria
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Etichettato" Il foglio", ABDALLAH ben Hussein di Giordania, arabia saudita, contingente italiano in Libano, David Petraeus, Debka Files, Giuliano Ferrara, Leviathan, re ABDALLAH ben Abd el Aziz al Saud, successione al trono saudita
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