Archivi del mese: agosto 2016

SIRIA: NEL PIANIFICARE L’ATTACCO GLI USA NON HANNO TENUTO CONTO DEL PRECEDENTE DI SADDAM HUSSEIN 1991, MA NON POSSONO PRETENDERE CHE L’AVVERSARIO STIA FERMO. di Antonio de Martini

Agosto 2013. Lo capirono anche gli USA……

IL CORRIERE DELLA COLLERA

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Nel post precedente potete vedere la presentazione dell’attacco alla Siria ( pubblicato da FOREIGN POLITICS) pianificata dall’analista Chris Harmer, il primo pianificatore di questo genere di attacchi che consentono di colpire una serie di obiettivi senza essere colpiti, poiché le navi lanciamissili possono rimanere a oltre mille miglia di distanza dal territorio siriano e quindi fuori tiro rispetto alle armi in dotazione allo Stato Maggiore di Assad.

Se avrete la pazienza di scorrere le diapositive fino in fondo, vedrete anche le foto aeree delle basi da colpire e i singoli bersagli fissi.
Appunto, fissi. Vorrebbero bombardare a patto che il nemico non si muova.

In questi brillanti pianificatori, manca quello che nei processi di canonizzazione si chiama l’avvocato del diavolo.

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Istanbul

Costantinopoli, Bisanzio o Istanbul, ma sempre affascinante. Grazie a Fausto per questo regalo.

Far di Conto

La Turchia è un universo, più che uno Stato. Un mosaico di culture che faticano a stare assieme. Oggigiorno la consideriamo come un popoloso e ricco paese islamico. Girovagando per Istanbul la questione appare subito più complicata: le donne velate sono in genere originarie della provincia. Quanto ai vari burqa, niqab et similia : se ne vedono dove ci sono tanti turisti, ma non tanti altrove; la Turchia decisamente non è la patria d’origine di queste correnti stilistiche. I muezzin ed i minareti comunque sono parte del paesaggio e del frastuono urbano.

istanbul interno moschea blu Sultan Ahmed Mosque La Moschea Blu. Frequentemente gli edifici di culto più maestosi vengono realizzati dopo una vittoria importante, quando le cose vanno bene. Questa moschea è stata invece concepita dal sultano Ahmet I per risollevare il morale e l’immagine dell’Impero Ottomano, in difficoltà su più fronti agli inizi del ‘600. Edilizia consolatoria, e non celebrativa; di altissima qualità tra l’altro.

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DEFINIZIONE DI AGGRESSIONE SECONDO LA RISOLUZIONE 2330 DEL 12 APRILE 1967. di Antonio de Martini

Secondo la definizione di ” aggressione” data dall’assemblea dell’ONU, gli USA sono aggressori rispetto alla Siria e all’Afganistan ed altri….leggere per credere!

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Troverete in appresso la risoluzione 2330 dell’assemblea delle Nazioni Unite che ha condotto all’approvazione da parte della Assemblea delle Nazioni Unite della definizione di AGGRESSIONE secondo l’ONU. ( anche essa di seguito).

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L’ISIS, LA LE PEN E IL GIOCO DELL’UOMO NERO. IN EUROPA E ARABIA LE TECNICHE DI CONDIZIONAMENTO SONO LE STESSE.  di Antonio de Martini

GLI USA HANNO SMESSO ” DI COMBATTERE L’ISIS” PER COMBATTERE A DIFESA DEI CURDI CHE COMBATTONO L’ISIS.
NESSUNO CHE FACCIA PACE COL CERVELLO A WASHINGTON?

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Ogni volta che mi trovo a cena con conoscenti, l’ostacolo alla socializzazione più notevole con cui mi trovo a lottare è la sorpresa – a volte lo sdegno – con cui tutti reagiscono quando si abborda il fantasma dell’immaginario collettivo più gettonato del momento.

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MEDIO ORIENTE: LE MOTIVAZIONI DELLA GUERRA NON SONO AFFATTO RELIGIOSE, MA COMMERCIALI PER TUTTI I CONTENDENTI. PER “NOBILITARE” LA CRISI SI AMMAZZANO I CRISTIANI ( oggi è toccato a Padre Mourad, francescano, ucciso a 49 anni, nella valle dell’Oronte) . di Antonio de Martini

A giugno 2013 la mappa delle rivalità commerciali del Levante.

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Da quanto tempo gli USA sapevano della presenza dell’enorme giacimento di gas e petrolio nel Levante mediterraneo?
Alcuni elementi di fatto già li abbiamo: nel 2009 i pozzi sul confine del corridoio di Gaza già erano stati perforati e la compagnia incaricata aveva già disposto il trasferimento delle attrezzature di ” freaking” dall’Azerbaijian verso Israele. Per giungere alla fase di “freaking” bisogna aver finito la perforazione del pozzo che porta via anche sei mesi.

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Vendetta e rappresaglia in Oriente e Occidente: dal Daghestan a Ben Laden di Antonio de Martini

Scritta a maggio 2011, ma ottima e istruttiva come lettura estiva.

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I due recenti  attentati in Pakistan hanno superato quota cento sia per i morti che per i feriti. I media italiani – questi eterni ignoranti – parlano di vendetta per la morte di Osama Ben Laden, come a suggerire lontani regolamenti di conti.  Si tratta invece di una rappresaglia, non verso chi ha ucciso Ben Laden, bensì  verso chi è sospettato di complicità passiva.

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