Giovanni Baget Bozzo, il sacerdote politologo ligure deceduto di recente, mandò un biglietto a Randolfo Pacciardi , nei primi anni 70, in cui diceva che c’era troppo benessere perché gli italiani recepissero le istanze riformiste che questi andava predicando.
Baget, sosteneva che il troppo benessere impediva di vedere i problemi e rimamdava la rivoluzione istituzionale ” a tempi peggiori”.
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Dopo che l’anno scorso l’European Banking Authority statuì che il sistema bancario italiano abbisognava di ricapitalizzazioni per 15 miliardi di euro, quest’anno è in arrivo lo “stress test” che verificherà lo stadio di ricapitalizzazione delle banche italiane e la loro attitudine a essere in linea con i dettami di “Basilea tre”.
Alcuni esperti visiteranno le banche ed ipotizzeranno cosa succederebbe in caso di chiusura, stilando pagelle.
Il loro ideale sarebbe che una banca in chiusura possa liquidare tutte le sue pendenze in quarantotto ore. Questa idealità presupppone che ogni banca riesca a prestare solo una minima frazione di fondi e ne mantenga una forte aliquota liquida per far fronte alle necessità di chiusura. Se ne deduce che per ogni euro che presta, dovrebbe averne altri due in cassa.
Conseguenze:
a) gran parte della liquidità non verrebbe messa in circolo con grave nocumento del sistema economico generale. In Italia poi, dato il rallentamento provocato dalle inutili indagini di tracciabilità del denaro a fini antimafia, si avrebbe in pratica la stasi. Per questi signori, Adamo Smith è vissuto invano.
b) questi escogitatori di piani di verifica sono gli stessi che fecero le ispezioni l’anno scorso e diedero per buono il Monte dei Paschi e provocheranno altre occasioni di speculazioni contro l’Euro e contro l’Italia.
c) Questo strumento verrà inevitabilmente utilizzato dai partiti sconfitti alle elezioni, aumentando così il clima di sfiducia proprio nel momento in cui si dovrebbe iniziare una ripresa di governo chiunque abbia vinto.
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Il Club di Parigi, costituito dai principali paesi creditori di debiti contratti da paesi , in genere appartenenti alla parte del mondo definita “in via di sviluppo”, ha annunziato di aver ristrutturato il debito della Birmania.
L’ accordo con i creditori internazionali per ridurre il debito estero ammonta a circa 6 miliardi di dollari. Un ulteriore mezzo miliardo abbondante è stato abbuonato dalla Norvegia. Il Giappone che non fa parte del “Club di Parigi” ha assecondato la manovra impegnandosi ad azzerare tre miliardi di dollari di debiti contratti dal regime Birmano.
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Di antoniochedice
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Pubblicato su banks and finance, economia internazionale, loans techniques, Politica Estera, Storia, Uncategorized
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EtichettatoAung San Su Kyi, Aung Sun Kyi, Banca Asiatica di sviluppo, Banca Mondiale, club di Parigi, istmo di kra, politica monetaria del Myanmar, stretegia del filo di perle, stretto di Singapore, Win Tin
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È nato ( oppure ci sono inciampato solo adesso) un sito dal titolo ” conflitti e strategie”.
riprendo per intero la voce ” chi siamo” per la gioia dei cultori della materia:
“Dopo un radicale percorso di ripensamento del marxismo (del quale avevamo accettato la matrice critico-teorica, ma in maniera nient’affatto passiva) il gruppo “conflitti e strategie” , ispirato dalle elaborazioni di Gianfranco La Grassa, è approdato ad un sistema analitico fondato sulla teoria degli agenti strategici e del conflitto interdominanti a livello geopolitico, al fine di cogliere le novità dell’attuale fase di riconfigurazione dei rapporti di forza tra le differenti formazioni sociali su scala globale e nazionale.”
Quel ” ma in maniera niente affatto passiva” è Woody Alllen prima maniera allo stato puro.
Avanti, c’è posto.
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La storia delle avventure del Monte dei Paschi è degna di un Pirandello dei momenti migliori.
Molti si chiedono cosa siano mai queste “FONDAZIONI DI ORIGINE BANCARIA” che ad ogni scandalo appaiono e scompaiono come fuochi fatui sul cimitero dell’economia italiana.
Giuliano Amato, dovendo privatizzare le banche ( durante la crisi del 1992/3), ebbe l’idea di creare una serie di fondazioni bancarie, conferendo loro la proprietà delle azioni delle banche. Poiché bisognava dare organi volitivi a questi organismi, furono immessi ex politici ( Come Giuseppe Guzzetti , fedelissimo di Marcora, ex presidente della regione Lombardia e ora – da anni – presidente dell’ACRI associazione fiondazioni bancarie e casse di risparmio) o trombati di un qualche rilievo Continua a leggere →
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Benjamin Netanyahu è riuscito a resistere alla spinta americana mirante a mandarlo a casa.
La vittoria elettorale conferma la definizione che di lui danno i commentatori: ” un genio tattico e un idiota strategico”.
Vince le battaglie elettorali, ma non risolve la crisi palestinese che è la ragione per cui lo votano.
Intanto, non solo in Israele, gli analisti cominciano a interrogarsi apertamente sulla profondità del coinvolgimento americano in Medio Oriente e se il porvi limiti non sia un miglior modo di difendere anche gli interessi USA. Continua a leggere →
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Interessante l’evoluzione delle tecniche di calcolo che vanno sotto il nome di “Credit scoring” col quale ogni impiegato, in banca da sei mesi, è in grado di dirvi se abbiamo o meno diritto a un mutuo per comprare casa.
Mentre ormai accettiamo rassegnati che l’assicurazione decida il prezzo da farci pagare per permettere alla nostra automobile di circolare ” coperti dal pericolo di incidenti” ( in realtà nella RCA auto sono assicurati tutti gli ipotetici passeggeri, ma NON il conducente che in macchina c’è per definizione) perché questa formula matematica ha creato un circolo virtuoso che “difende” e “accresce” la ricchezza, il meccanismo per cui si può ottenere, ad esempio, un prestito al consumo , è malnoto ed abbiamo finito per accettare il responso della macchinetta elettronica, senza addentrarci nelle tecnicalità.
Errore da matita rossa.
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La Corte suprema del Pakistan ha emesso , il 15 gennaio scorso, un ordine di cattura nei confronti del Presidente della Repubblica Rajavi Pervez Ashraf, con l’accusa di corruzione.
Quando era ministro dell’Energia, avrebbe intascato
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La radio internazionale francese ha informato in una breve notizia che le trasmissioni TV erano state interrotte. Un ricercatore dell’istituto del Commonwealth informa di aver captato un messaggio radio che parlava di circa cento soldati in assetto da guerra , con due carri armati che hanno investito la sede del Ministero delle informazioni rinchiudendo a forza tutti i dirigenti in una stanza .
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Olivier Blanchard, il capo economista del Fondo monetario Internazionale ed il suo collega Daniel Leigh, il 3 gennaio , in un articolo pubblicato sul sito ufficiale della banca, hanno ammesso che i piani di austerità imposti all’Europa ( Grecia, Spagna, Italia ecc) sono stati mal calcolati e, ovvio, calcolati per eccesso.
La riduzione dei deficit pubblici ha provocato una riduzione della crescita molto superiore a quanto previsto dai modelli matematici del FMI.
A pagare le conseguenze di questo errore siamo stati noi , i greci, gli spagnoli, i portoghesi , gli irlandesi, i ciprioti.
A pagare per aver commesso l’errore , o omesso di controllarlo, non verrà chiamato nessuno.
Procediamo con ordine: finora l’algoritmo del FMI prevedeva che per ogni riduzione dell’1% del deficit pubblico , si verificava una contrazione della crescita dell’ordine dello 0,5% . Continua a leggere →
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