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LA DECOSTRUZIONE DELLA POTENZA GERMANICA PRESENTATA COME CRISI DELLA UNIONE EUROPEA ENTRA NELLA FASE ACUTA.

DALL’ULTIMO DECENNIO DEL 900 E PER TUTTO QUESTO QUARTO DEL NUOVO SECOLO OGNI SILURO ALL’UNIONE EUROPEA E’ STATO UN ATTACCO ALLA GERMANIA PER SCOMPAGINARNE LE ALLEANZE, LA CONSISTENZA POLITICA, ECONOMICA E FINANZIARIA E SMANTELLARNE O SVIARNE OGNI TENDENZA UNITARIA E IMPULSI DI SVILUPPO DEL NOSTRO CONTINENTE VERSO L’ASIA.

La costruzione all'”American Century” e del ” Nuovo Ordine Mondiale“, fin dal 1991 – quando George Bush gettò la maschera della democrazia per annunziare al mondo che si apriva una nuova era – Il governo degli Stati Uniti si é premurato di trasformare ogni organizzazione internazionale in coalizione militare indicando come nemico N1 del mondo civile, progressivamente personaggi e paesi satelliti, resi prima sospetti poi impopolari agli occhi della opinione mondiale fino a renderli odiati, prima di annunziare punizioni esemplari, per ordine della ” Comunità internazionale“da loro rappresentata, ed eseguita dai più zelanti tra gli alleati ” volenterosi”nel caso di dissensi in sede ONU.

La prima coalizione militare seria (l’Irak) raccolse trentun paesi, l’ultima, quest’anno, cinquantuno.

Ognuna di queste coalizioni ha indicato – in un crescendo rossiniano- un “nemico pubblico” diverso, ma il risultato dell’azione é stato sempre a favore del governo degli Stati Uniti e il costo sopportato da altri, in particolare dall’Unione Europea o alcuni dei suoi componenti.

La sequenza delle “ punizioni” esemplari iniziata – a mò di manovra a fioco realistica- con l’isoletta caraibica di Granada, é giunta al confronto col primo avversario veramente pericoloso dato l’armamento nucleare di cui dispone e il fatalismo patriottico dei suoi abitanti. La Russia.

Per raggiungere questo obbiettivo mirante all’affermazione egemonica, il governo USA non ha esitato, dopo 75 anni di pace, a portare il conflitto nel cuore dell’Europa, dopo aver promosso la “secessione” dell’Inghilterra dalla UE, incoraggiato atteggiamenti di insofferenza verso la confederazione da parte di paesi europei tradizionalmente filo britannici come la Polonia e sta correndo un rischio calcolato di una overreaction russa, ma il suo vero obbiettivo sembra essere la destrutturazione dell’impalcatura della Unione Europea a guida germanica, con l’intento di sostituirla con un’espressione geografica in grado di ospitare amichevolmente basi militari e centri di influenza economica statunitense.

A ben vedere, in effetti la Russia con un PIL di poco superiore a quello italiano, con una demografia deficitaria e permeata di una mentalità mai veramente aperta al mondo – tipica di paesi non marinari – pur disponendo di un pericoloso arsenale nucleare, rappresenta più un “ brillante secondo” degli USA ( come l’Austria-Ungheria Asburgica con la Germania guglielmina) che un competitore capace di offrire al pianeta un modello di sviluppo civile. Il primo a notare la complementarietà tra USA e URSS fu Alberto Ronchey nel 1960 in un pamphlet “ L’Orso e la Balena”.

Il continente europeo, invece é culturalmente cattolico, dispone ( con l’Euro) di una potenza finanziaria, industriale ( con brevetti e colossi tedeschi) e demografica ( 500 milioni contro 300 scarsi e disomogenei) meglio strutturata di quella statunitense ( protestante con crescente minoranza cattolica e ortodossa, col dollaro fragilizzato da crisi in successione e politicamente semi isolata con due soli partner a fedeltà inossidabile: Israele e UK).

Il vecchio continente mantiene una influenza importante sull’Africa occidentale ( tramite i residui coloniali della Francia), sta acquisendo influenza in paesi chiave come l’Egitto, la Russia o la Cina ( prevalentemente tramite l’attivismo economico tedesco) mentre l’influenza culturale e linguistica dello spagnolo, supera già nel mondo – di oltre cinquanta milioni- la diffusione della lingua inglese, tallonata dalla francofonia (300 milioni).

La rinascita economica e industriale cinese pur realizzata con capitali anglosassoni e per altri fini non si é limitata a fungere da “fabbrica dell’occidente”, ma si é lanciata in autonomia sui mercati mondiali ridando centralità globale al Mediterraneo a scapito delle rotte atlantiche e dei porti protestanti come Anversa, Rotterdam, Londra, Amburgo (insomma la vecchia lega anseatica).

Il travaso migratorio dal Messico verso gli USA – altro indotto della strategia americana di utilizzo di mano d’opera a basso costo per massimizzare il profitto- minaccia di trasformare stati decisivi dell’Unione come la California e il Texas in stati di lingua spagnola (già oggi é la seconda lingua e la segnaletica stradale si é adeguata).

Nessuna meraviglia se gli Stati Uniti minacciati di perdere l’egemonia mondiale per mano del principale alleato, invidiati e imitati dall’Asia in crescita e sfruttati dagli alleati minori, abbiano sentito la necessità di articolare una strategia di blocco per gli europei, di sottomissione dei russi e di intimidazione dei cinesi: accerchiando la Cina e minacciando ( con basi, alleanze e pirateria) le sue rotte commerciali autonome, disarticolando la UE e avviando la sottomissione dei russi mediante la vecchia “ Strategia Schulenburg”( 1941-44) di muovere guerra alla Russia utilizzando altri russi.

Nei tre documenti qui illustrati, tutti ordinati alla Rand Corporation dallo Stato Maggiore USA nel 2019, si esaminano rispettivamente i punti suscettibili di provocare “la Russia di Putin” ( in 27 pagine), la strategia russa ( chiamata Russian subversion9 , in 31 pagine ed infine il documento strategico ” Extending Russia” di 325 pagine che illustra la strategia per far dilatare le spese del governo russo costretto ad aumentare a dismisura il budget della Difesa ed ogni altra uscita per far fronte alla competizione con l’Occidente. Chi volesse leggerli per intero può accedere coi link che seguono.

https://www.rand.org/pubs/perspectives/PE338.html

https://www.rand.org/pubs/perspectives/PE331.html

https://www.rand.org/pubs/research_reports/RR3063.html

La unica differenza, in una politica estera sostanzialmente impersonale e costante, tra Biden e Trump consiste nell’approccio soft verso la Russia e hard verso la Cina di quest’ultimo, mentre Biden ha scelto l’inverso.

LA POSIZIONE ITALIANA

L’Italia si trova a dover scegliere tra questi due corni del dilemma assistendo impotente alla disarticolazione della costruzione europea di Schuman, Adenauer e De Gasperi, sovente tradita da tutti i successori e in particolare quelli che si sono succeduti in questo ultimo decennio che, per salvare il predominio dei paesi del nord nelle sedi brussellesi, hanno recentemente allargato i cordoni della borsa ai paesi latini e Mediterranei – in primis Italia e Spagna- rovesciando ogni loro dogma economico e finanziario, visto che l’esperimento greco di soffocamento non fu conclusivo. La soluzione per i paesi latini ( Francia, Italia e Spagna) e non solo per l’Italia, é a mio avviso solo la ricostruzione paziente dell’edificio europeo con baricentro mediterraneo, riducendo l’influenza dei paesi del nord – segnatamente quella germanica nel suo stesso interesse- alcuni dei quali succubi dell’influenza statunitense per via della paura della Russia contro la quale vengono sistematicamente aizzati.

I fondi utilizzati per acquisire il consenso dei paesi mediterranei e la lunga lotta per ottenerli non devono ingannarci: la dimensione moderna dell’azione politica globale é una dimensione continentale e la conduzione dell’Europa da parte dei paesi del nord – anche se si é trattato di uno stile di guida gradito agli anglosassoni – si é rivelato fallimentare sul piano della coesione, velleitario sul piano delle ambizioni e servile sul piano del rapporto con USA e Gran Bretagna.

Un deciso aumento della influenza dei paesi latini mediterranei sarebbe nell’interesse di tutti i paesi appartenenti alla odierna UE a condizione che l’Unione futura integri i suoi rapporti storici, politici ed economici con l’Egitto e il Maghreb (indispensabile piedistallo della futura Unione che aggiungerebbe alla comunità 250 milioni di abitanti come promesso a Barcellona 2000, anno in cui ci impegnammo ad abbattere le barriere doganali col nord Africa e non ne facemmo nulla.

LA POSIZIONE FRANCESE

Appesantita da un passato coloniale che avvelena i suoi rapporti in particolare con l’Algeria che ebbe a combattere una guerra di indipendenza di otto anni col solo aiuto di Enrico Mattei, la Francia solo ieri é stata invitata dal Burkina Faso a ritirare la sue truppe ( impegnate nella operazione ” sabre“) dal paese entro trenta giorni ed a cambiare l’ambasciatore dichiarato persona non grata.

Lo scorso anno la Francia é stata ricusata anche dal Mali e posto fine alla operazione ” Barkane” e “Serval” per gestire la quale aveva chiesto anche l’aiuto italiano e tedesco. Anche i rapporti con la Costa d’Avorio hanno conosciuto momenti migliori. Anche per la Francia, l’avvenire é rappresentato dall’Europa mediterranea , ma incontra dalla fine del mandato di Jacques Chirac un terzetto di presidenti devoti alla causa atlantica ( Sarkozy, Hollande, Macron) che hanno sabotato, l’uno il processo di integrazione appoggiando l’impresa cinica USA contro il parere italiano e tedesco ( e turco), l’altro ha smembrato la costituzione della brigata franco tedesca intesa come embrione delle nuove forze armate d’Europa e quest’ultimo la stessa coesione nazionale, anche se intuisce la necessità di una intesa con Italia e Spagna ogni volta che nota segni di disinteresse americano verso la politica e le iniziative francesi.

LA POSIZIONE TEDESCA

Sconfitta a due riprese da coalizioni euro russe e frustrata nelle sue ambizioni, la Germania ha seguito, in questo dopoguerra, la via della crescita economica sfruttando come vantaggio di non aver avuto spese militari significative fino a ieri. Gli Stati Uniti, resisi conto della peculiarità hanno cercato di ridurre la loro presenza militare schierata a protezione del territorio tedesco. Ma, Non potendo rifiutare la riunificazione e la competizione o il processo di unificazione del Continente, hanno accentuato la sorveglianza giungendo fino a intercettare la cancelliera Merkel che flirtava con la Russia e con la Cina, contrastare l’egemonia francese ( e la penetrazione dei missionari cattolici) in Africa e assestare una stangata anche all’Italia con la svalutazione nel 1992 della lira al 27% stimolata da un finanziere USA, agente americano per poi proseguire, senza riguardi per l’alleato, la distruzione dei mercati libico, siriano e iraniano di cui il nostro paese era il primo fornitore.

La Germania é stata dissuasa dall’investire in Algeria 500 miliardi per creare un hub energetico europeo di energia solare poco dopo l’accordo con gli algerini; dall’accentuare i rapporti economici e gli investimenti in Russia ( seguendo l’insegnamento di Bismarck) e il fatto che in un cellulare made in China il numero di brevetti utilizzati sia al 40% paritariamente tedesco e americano, non ha migliorato i rapporti, così come il suo rifiuto ufficiale a partecipare all’avventura libica (che ha impedito una partecipazione ufficiale NATO) non hanno migliorato la situazione che é definitivamente peggiorata alla notizia della plusvalenza di 500 miliardi ottenuta in un solo anno nell’interscambio coi cinesi.

La prospettiva di una intesa russo tedesca che relegherebbe gli Stati Uniti in una posizione di subordinazione insopportabile, ha deciso gli USA a iniziare una proxy war in Europa contro la Russia, per costringere gli alleati a decidere da che parte stare. Mai avevano gli USA avuto tanti alleati, ma mai tanto svogliati. Irrilevante il fatto che sia stata la Russia a prendere l’iniziativa (e il doc N1 pubblicato sopra “what provokes Putin’s Russia” del gennaio 2020 lo dimostra). Il conflitto ucraino ottiene di innescare la crisi russa, obbliga all’inimicizia euro russa, spinge i cinesi alla cautela per non perdere gli ingentissimi investimenti americani, rilancia le forniture militari a paesi fino ad oggi virtualmente armati ( Italia, Germania e Giappone) e crea una ennesima frattura tra i fautori europei di un riarmo offensivo degli ucraini e gli scettici.

La Germania non ha detto che non voleva fornire i carri armati LEOPARD2 agli ucraini: ha detto che lo vuol fare ” un giorno dopo che gli USA avranno fornito i ben più adatti ABRAMS ( questo i media non lo hanno riferito) statunitensi: sono cioè maturi per una associazione con gli altri europei su base paritaria piuttosto che continuare a subire l’hubris yankee.

Non approfittarne sarebbe un peccato.

LA TURCHIA DAL FIANCO SUD DELLA NATO ALL’ AUTONOMIA EQUIDISTANTE ?

IL SUCCESSO NEI NEGOZIATI CEREALICOLI UCRAINI NON DOVUTO NE’ ALLA UE, NE’ ALLA N.A.T.O. RIDICOLO IL CAPPELLO “LAST MINUTE” MESSO DA GUTIERRES (ONU) SUL TRATTATO. EBBREZZA E DIVIDENDO DELLE SCELTE AUTONOME.

Nel pomeriggio del 22 luglio 2022 é stato firmato l’accordo fortemente voluto da Tajip Erdogan per la creazione di un corridoio navale sicuro tra i porti ucraini di Odessa, Chernomorsk e Yuzhne e il porto di Istanbul – dove sarà allestito un centro di coordinamento congiunto ( Russo, Turco e Ucraino) a livello di ” senior official” lascia sperare che il non volersi rivolgere la parola che ha contraddistinto il negoziato tra i duellanti, ceda gradatamente il passo a contatti tecnici prima e dialogo politico poi.

Dire che si tratta di un successo politico di Erdogan e della caparbietà con cui ha affrontato, razionalizzato e risolto tutti i problemi che altri si limitavano a lamentare, é riduttivo e meschino come intendo spiegare in appresso.

Mentre tutto il mondo si é accanito ad esaminare con la lente la mancata concessione di una sedia a una inutile stronza ( a richiesta del protocollo del presidente Michel), gli stessi analisti tacciono fingendo di non conoscere i contenuti del primo documento diplomatico positivo generato dal conflitto ucraino.

L’accordo é valido centoventi giorni, automaticamente rinnovabile a meno di richiesta contraria di una delle parti, non prevede scorte armate da parte di nessuno, ma una fascia di sicurezza attorno alle navi, vietata a ogni mezzo militare ( con o senza pilota) dei belligeranti. Sono invece previste ispezioni miranti ad accertare eventuali violazioni dei termini definiti. In pratica, é stato steso un vero e proprio protocollo armistiziale rinnovabile ogni quadrimestre, sol che i termini vengano estesi territorialmente dai tre porti – anche gradatamente- ad altre località…

L’accordo in sé, toglie l’alibi ai fornai per aumentare i prezzi del pane – e, detto per inciso, anche dei fertilizzanti- rassicura le casalinghe di Voghera del mondo intero circa la sorte dei piccoli africani e dei piccoli iracheni eventualmente sopravvissuti ai bombardamenti NATO: avranno i rifornimenti cerealicoli agli stessi inabbordabili prezzi che provocarono le ” rivolte della fame” del 2008 in tutta l’Africa.

Il trattato é frutto dell’autonoma iniziativa della diplomazia e del servizio segreto turco che ha riempito, nei Balcani e in Galizia un vuoto imposto da alcuni personaggi rivelatisi inutili come Il segretario Generale ONU Antonio Gutierres, quando non negativi, come la Ursula Von Der Leyen presidente della Commissione Europea e Jens Stoltenberg, segretario generale della N.A.T.O. che hanno unicamente vegliato a che tutti seguissero il copione scritto da Jack Sullivan del NSC usa, noto serbatoio di geni incompresi dalla realtà.

Hakan Fidan, il giovane capo del MIT( il servizio segreto turco) e probabile erede di Erdogan che ha al suo attivo l’infiltrazione in Siria, la scoperta del Colpo di Stato di Gulen e gli accordi con gli ucraini e russi.

Chiunque abbia veramente a cuore le sorti della Unione Europea, si starà mordendo le mani per aver tenuto la Turchia ( membro fondatore del Consiglio d’Europa, una delle dodici stelle della bandiera azzurra rappresenta la Turchia) fuori dalla Unione Europea.

Non solo la UE non é riuscita a tenere l’Europa indenne dalla guerra nel nostro continente – era lo scopo primo del processo di unificazione avviato da Schuman, De Gasperi e Adenauer – ma l’ iniziativa di pace avviata ( e riuscita) é risultata opera dell’unico paese considerato indegno di appartenere alla comunità che pure ha accolto paesi che vivono di droga, prostituzione e evasioni fiscali come l’Olanda o il LIchtenstein ( che ha anche casinò per chi volesse giocare d’azzardo), paesi di contrabbandieri come il Montenegro e qui mi fermo. Per ora.

Poiché solo la sconfitta é orfana, Antonio Manuel Gutierres si é precipitato – all’ultimo momento- a fare un discorsetto d’introduzione alla firma in cui ha sostanzialmente detto essere stato, in aprile, a Kiev, Mosca e Ankara.

Erdogan, ha ringraziato i presidenti Zelenski e Putin per la buona volontà dimostrata e ha fatto riferimento , dopo aver ringraziato il segretario dell’ONU, alla prima riunione tra i tre avvenuta a Ankara A MARZO. Colpito e affondato.

Il dividendo, da incassare alle prossime elezioni del 2023, centenario della Repubblica, promette di essere pingue e di far capire a tutti i turchi che la politica estera é all’altezza degli anni migliori dell’impero e porterà i suoi frutti anche economici grazie ai viaggi e agli incontri con re, sceicchi e vedove bosniache..

Il successo diplomatico si riverbera su Balcani e l’Oriente mediterraneo, azzitta i critici che guardavano con sospetto alla sua fedeltà alla N.A.T.O. obbliga Israele a masticare amaro e complimentarsi col concorrente, dimostrando un leader più intelligente, autonomo ma non infedele, e più capace degli altri, senza simulazioni al computer ed altre invenzioni inutili con cui si gingillano gli esperti anglosassoni e il presuntuoso Macron.

Circa la posizione della Turchia nel Mediterraneo, il suo nuovo ruolo ”rubato” all’Italia, vi rimando ai link che inserisco qui sotto, un pò per pigrizia, un pò per fare il pierino: sono stato il solo, fin dal 2013 a individuare e seguire passo passo, anche questa stella nascente che qualcuno ha scambiato per un petardo. Vedrete le date in fondo a ogni post.

E non credo che sia finita qui. Il 5 agosto, il Presidente Erdogan é atteso a Mosca in Visita ufficiale.

Con Putin si é già incontrato tre volte in un mese e non ci va certo per fare un’altra foto.Cosa otterrà?

Biden, nel suo viaggio diplomatico nel Levante, ha fatto bene a non includere Ankara e il Reis: gli avrebbe fatto perdere tempo. Il New York times nel tentativo di limitarne il successo, scrive che questo risultato cerealicolo ” non ha tolto a Biden il mal di testa di Erdogan“. E’ finora l’unico segno che questo presidente, una testa ce l’ha.

ISIS E TURCHIA DIVENTANO IL PUZZLE GEOPOLITICO DEL PROSSIMO ANNO di Antonio de Martini

LA TURCHIA VUOLE PRENDERE IL POSTO DELL’ITALIA NEL LEVANTE . LO STA FACENDO CON POCO SFORZO E MOLTA INTELLIGENZA. MA MANCA DI INFRASTRUTTURE INDUSTRIALI E DI RICERCA.di Antonio de Martini

TRA EUROPA E TURCHIA UN RAPPORTO TORMENTATO MA ORMAI NECESSARIO

TURCHIA-STATI UNITI. DOPO IL FIASCO INIZIA LA RESA DEI CONTI NELLA LEGA ANTI SIRIA. CON RIVELAZIONI INTERESSANTI E CONSEGUENZE IMPREVEDIBILI. di Antonio de Martini

quest’ultimo link riguarda il terzo ( un rapporto tormentato, dove il video non é più presente su internet perché l’ho trasferito sul mio canale youtube di prossima apertura)

RIPUBBLICATA L’ANTOLOGIA SU MAZZINI

SCRITTI SU MAZZINI DI LUIGI STURZO, ALCIDE DE GASPERI, FRANCESCO DE VITA,GIOVANNI CONTI, ARCANGELO GHISLERI, ALDO SPALLICCI, SUN YAT SEN, BAKUNIN, ERNESTO BONAIUTI LEON TROTSKY ED ALTRI…

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Il miracolo compiuto da Randolfo Pacciardi è che ha reso digeribile a tutti gli scritti, non sempre facili , di Giuseppe Mazzini facendoli commentare a- in due riprese- a personaggi noti dell’epoca: nel 1925 poco prima di fuggire in esilio inseguito dalla polizia fascista e al ritorno nel 1949. Chiese , impudicamente forse, al compagno d’esilio Don Sturzo di commentare il mangiapapi, Giuseppe Mazzini. Ferruccio Parri e Ivanoe Bonomi, due ex primi ministri della nuova Italia, parteciparono volentieri alla redazione.

Anche il baciapile De Gasperi non riuscì a sottrarsi alla richiesta del suo vice. Vi pubblico , ingrandita, la copertina perché possiate leggere i nomi. E’ una selezione ottima per trasmettere ai vostri discendenti un pò di italianità e quel tanto di europeismo e cosmopolitismo infusi dal rispetto del mondo intero per questo italiano d’Europa che il mondo ci invidia.

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L’INFORMAZIONE CORRETTA GLI ITALIANI L’HANNO UCCISA DA TEMPO E CON LEI LA DEMOCRAZIA. AD ESEMPIO….

ECCO COME I DC FECERO SCOMPARIRE IL RICORDO DI UN UOMO DALLA STORIA D’ITALIA PERCHE’ NON PIACEVA A PRETI E AMERICANI.

Immagino stia succedendo anche in Ucraina oggi : quando si trattò di combattere fu il primo tra i primi. I libri sulla Resistenza al fascismo si dividono in due categorie: le chiacchiere da bar, e i libri dello storico Paolo Palma che raccontano le imprese di Randolfo Pacciardi dall’altra.

Fu – lo dicono i rapporti di polizia dell’epoca- Randolfo Pacciardi la mente degli unici attentati alla vita del dittatore, fu l’unico – assieme ai decorati al valore raccolti in Italia Libera– a contestarlo fin sotto il balcone di Piazza Venezia; fu lui a fornire il passaporto falso a Sandro Pertini per permettergli l’attività clandestina; fu lui al comando del battaglione ” Garibaldi” in Spagna a fermare le divisioni fasciste a Guadalajara. Fu lui a ottenere l’assoluzione de ” La voce repubblicana” dall’accusa di diffamazione mossa da Italo Balbo per l’assassinio di Don Minzoni, dimostrandone, in tribunale, il coinvolgimento con un colpo di scena alla Perry Mason.

Una delle innumero censure fatte contro Pacciardi: La foto che il maestro Arturo Toscanini gli dedica ” Caro Pacciardi, i miei voti e i miei pensieri la seguiranno ovunque. Viva L’Italia!! ” da me consegnata all’Archivio della Camera, é stata espunta dalle foto nel libro pubblicato per l’occasione. Alla Biblioteca della Camera, la pagina del settimanale “ Folla” contenente una proposta di compromesso presentata da Andreotti, ( elezione diretta se dopo le tre tornate iniziali il presidente non ottiene la maggioranza qualificata), è stata tagliata. La promessa del presidente della commissione di vigilanza RAI ( Delle fave) di ammetterci alle tribune politiche TV nelle elezioni politiche del 1968 se ci fossimo presentati in almeno metà delle circoscrizioni, fu rimangiata. Moro scrisse auna lettera personale a tutti i direttori dei giornali chiedendo di non nominarci. E Fanfani disse a Pacciardi che protestava ” mica voglio che mi spacchi il partito”.La CIA mi mandò un loro agente a fingere di essere interessato.Volevano sapere dei rapporti ( inesistenti) con De Gaulle. Avevano dimenticato che fu mio padre a farglielo reclutare… Al 50* della guerra di Spagna, il presidente RAI, Quaroni, chiese come mai non avessero intervistato Pacciardi. Gli risposero che era malato. Bugia.

Se questa é la democrazia che volete difendere, difendetevela da soli.

Fu Pacciardi a partecipare attivamente alla Resistenza francese in Algeria e fu sempre lui – alla presenza di Enrico Fermi, Luigi Sturzo, Arturo Toscanini, Gaetano Salvemini, a pronunziare, al Carnegie Hall il 16 ottobre 1943, a nome di tutti i fuoriusciti italiani ,le gravi parole che lo segnarono: ” Avevate promesso, in caso di rivolta, non solo la pace giusta e onorevole per l’Italia, ma l’ingresso d’onore nella famiglia delle nazioni europee. Permettete invece che tutti gli avvoltoi internazionali calino sul corpo disfatto del nostro povero paese e razzolino tra i suoi brandelli sanguinolenti.”

Eminenti scrittori come Ernest Hemingway ( che parla di lui nel romanzo ” Di la dal fiume, tra gli alberi”) scrisse ai suoi lettori ” Quest’anno avete visto combattere il battaglione Garibaldicosicché sapete che ci sono ancora dei buoni combattenti italiani. Li avete visti calmi, sereni e valorosi, truppe brillantine mai ve ne furono; e Pacciardi allegro e bello nell’azione, come deve essere stato Ney.”

G A Borgese (che sposò Elisabetta, la figlia di Thomas Mann) ebbe una cattedra di letteratura all’Università di Chicago dopo aver scelto anch’esso l’esilio, dice di Randolfo: ” La prima delle sue idee è che la libertà è azione, e che, suprema delle azioni, quando l’ora scocca, è la battaglia. Randolfo Pacciardi, quest’uomo di legge e di lettere, dal viso gentile e dalla parola elegante, crede fortemente nella Milizia e a questa credenza ha dedicato la vita. Egli crede che il destino del popolo italianodipende in gran parte dalla stima che gli italiani avranno di sei dalla stima che gli altri popoli riterranno dovuta all’Italia. Da questa credenza sorge un compito difficile…..

…. Pacciardi é uno che ha affrontato il compito. Egli si batte alla testa di quelli che si battono. Tutti sanno che la battaglia di Guadalajara fu perduta dagli italiani di Mussolini. Pochi sanno che la battaglia di Guadalajara fu vinta con gli italiani di Pacciardi. Ma ciò che egli ha fatto verrà in crescente luce:ciò che egli farà, se gli sarà concesso di fare, dissiperà molto di ciò che rimane nell’ombra. E’ sua convinzione che non vi può essere restaurazione se non nell’onore della lotta. E’ sua certezza che gli italianiste si sono dati da sé la servitù, da sé si devono dare la libertà.”

Tornato dall’esilio dopo venti anni e divenuto il vice di Alcide De Gasperi nei governi della Ricostruzione, si accorse ben presto che non era quella la Repubblica per amore della quale aveva buttato al vento la sua giovinezza. Propose una serie di correzioni e completamenti alla Costituzione e nel giro di una notte divenne fascista…

Fu allora che si mise in moto la macchina del fango, con comunisti e fascisti – ciascuno per i suoi motivi- a coalizzarsi contro di lui, mentre i DC tiravano un sospiro di sollievo. Si erano accorti che era diventato un pericoloso maestro di democrazia e decisero di sabotarlo.

L’Osservatore Romano ( in realtà il fratello di Biagio Agnes , DG della Rai), riuscì a infilare un trafiletto che dichiarava inaccettabile la nascita di un secondo partito cattolico ( cinquanta deputati DC, più nove PSDI e tre PRI volevano votare contro il primo Governo Moro e costituire un gruppo).

Desistettero tutti tranne Pacciardi che mise agli atti della Camera la sua protesta contro l‘intervento del Vaticano: ” Signor Presidente, desidero soltanto richiamare l’attenzione della Camera su un fatto nuovo che mi pare eccezionalmente grave, avvenuto in questi ultimi giorni, direi anzi in queste ultime ore, L’organo di uno statiche almeno come stato deve essere considerato estero, ha indotto con una pressione scoperta, un gruppo di deputati che avevano già dichiarato che non avrebbero votato la fiducia al Governo, a cambiare parere ( proteste al centro)

Presidente: Onorevole Pacciardi, siamo in sede di dichiarazione di voto.

Pacciardi: Si, lo so. Questo è uno degli elementi che motivano il mio voto. Vi è stata- dicevo- una scoperta pressione morale verso un gruppo numeroso di colleghi che avevano già dichiarato che non avrebbero votato la fiducia al Governo. Invece, dopo la dichiarazione la intimazione del giornale ricordato, hanno cambiato parere e voteranno a favore del Governo. E’ singolare che ciò avvenga durante la prima esperienza di un Governo a partecipazione socialista.

Io penso però che questi gesti, questi interventi avviliscono la dignità del Governo, della Camera, e anche della nazione libera e indipendente. Perciò, elevando la mia protesta, dichiaro di votare, come avevo annunciato, contro il Governo. (Applausi, Commenti).

Poi, per tenere separati, almeno pubblicamente, i DC( Scalfaro, D’Amato, Gonella; Bettiol, Pella, Vedovato, Scelba, Alessi,Buffone,Zolla, ecc e i PSDI capitanati da Paolo Rossi, si inventarono ben tre fantasiose storie storie di Golpe, rapimenti ecc. che finirono nel nulla ma servirono per ghettizzare Pacciardi e i suoi amici.

Unica a prendere posizione per difenderlo anche pubblicamente, fu la figlia di De Gasperi, Maria Romana.

La nuova era delle bugie, che oggi dilagano ovunque, fu inaugurata con la nazionalizzazione dell’energia elettrica e il contemporaneo aumento delle tariffe elettriche. Se non ricordo male, il 30%. In cambio tremila pugliesi della circoscrizione elettorale dell’on Moro furono assunti nel nuovo ente. Sono andati , tutti, in pensione nel 2000. Sono giunti a sessanta anni di età senza affanni e preoccupazioni e senza nemmeno dover votare per il loro benefattore che ha avuto il fatto suo anzitempo.

Dopo questa breve vicenda che ha occupato la vita politica intera, vi meravigliereste se vi dicessi che la censura con cui Facebook mi ha colpito con risibili pretesti ( e mi ha ripetutamente impedito di presentare ricorso), mi lascia indifferente?

La metterò nel cassetto delle esperienze fasulle e delle ipocrisie inutili. Come la Chiesa cattolica, il giorno in cui scoprii il settimanale Nuova Repubblica affisso tra i giornali messi all’indice all’ingresso della chiesa di Bagnoregio una domenica in cui un amico era riuscito a trascinarmi. Gliene sono ancora grato.

GRECIA E DINTORNI: IL MERCANTILISMO ESASPERATO PRODUCE CAOS ECONOMICO E BARUFFE “NAZIONALISTE” . O COSTITUENTE O CIASCUNO A CASA SUA. di Antonio de Martini

Per misurare il grado di corruzione materiale e morale che alberga tra i politici, gli storici e i  giornalisti nostrani, basta leggere i libri balzani  che circolano e vedere notiziari e giornali. Continua a leggere

ELEZIONI EUROPEE: VOTARE O NON VOTARE ? QUESTO E’ IL DILEMMA. di Antonio de Martini

http://corrieredellacollera.com

Tra il 22 e il 25 maggio 400 milioni di elettori appartenenti ai 28 paesi della Unione Europea andranno alle urne per eleggere 751 parlamentari europei ( e 73 italiani) in analogia con i Parlamenti degli stati membri, ma privi di poteri effettivi che restano in capo ai governi nazionali.

Infatti, il Presidente della UE viene scelto dal Consiglio dei capi di stato e di governo che sono liberi di scegliere chi vogliono anche in senso contrario al responso delle urne. Continua a leggere

IL CAVALIER BERLUSCONI, IL PROCESSO RUBY E L’ ETICA . di Carlo Cadorna

La notizia che gli avvocati di Silvio Berlusconi hanno chiesto le attenuanti, nell’appello al processo Ruby, motivandole con gli importanti incarichi di governo ricoperti riporta in primo piano il problema dell’etica del potere.
A me sembra infatti che l’aver ricoperto ruoli istituzionali sia piuttosto un’aggravante. Continua a leggere

L’ULTIMO TESTO DI GIANO ACCAME SUL PRESIDENZIALISMO DOVE SI SCOPRE CHE QUESTA TESI NON È DI DESTRA NÈ DI SINISTRA.

Ripubblico il post del 9 novembre 2010 in cui Giano Accame presenta per il Presidenzialismo con un excursus che mi pare stia per tornare utile a quanti vogliano seguire l’attualità che si preannunzia..
Gli chiesi un pezzo per ” Il Corriere della Collera” e lui mi diede questo suo articolo scritto in memoria degli sforzi fatti per una Repubblica che ha aspettato per tutta la vita.


L’attivarsi del dibattito sul presidenzialismo è di buon auspicio per il 2009, un anno che potrebbe finalmente portare positive riforme nella seconda parte meccanica della Costituzione. Vi sono infatti obiettivi tra i più avanzati e apprezzabili nella prima parte programmatica della Costituzione la cui applicazione è rimasta carente anche perché i meccanismi istituzionali approvati a suo tempo dai costituenti ci hanno dato dei poteri democratici troppo deboli.

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ECCO DUE PROPOSTE CHE REGALIAMO AI “PROTAGONISTI” DELLA CAMPAGNA ELETTORALE. CORAGGIO: SONO RISPARMIOSE! di Antonio de Martini

Se la campagna elettorale va avanti di questo passo, il giorno delle votazioni troverete all’ingresso della cabina elettorale un assegno circolare col rimborso delle tasse pagate.
Si tratta in realtà della conseguenza del fatto che nessuno dei partiti ha una visione d’insieme.
Offrono sconti di tasse, aumento del tetto dei mille euro per i pagamenti in contanti, deducibilitá degli scontrini del caffè, matrimoni monosesso, ritocchi alla legge su questo e su quello…..

Non si governa così.

Occupandomi in questo blog prevalentemente di politica estera, è probabile che mi sia riuscito più facile che ad altri riuscire a dare un’idea del nostro – miserevole – posizionamento nel contesto mondiale.

Vista ” dall’alto” la situazione è chiara: una classe dirigente – si fa per dire – costituita dai caporali dei già inadeguati politici cacciati nel 1992/3, si preoccupa di contrastanti minuzie all’altezza della propria impreparazione.
Un partito con autentica cultura di governo, proporrebbe agli elettori, educandoli, di affrontare una serie di priorità vere, coerenti con la situazione esistente.

Ecco i due esempi. Continua a leggere

INTELLIGENCE: IL GRANDUCA DEL LUSSEMBURGO ACCUSATO DI ESSERE UN AGENTE INGLESE DAL CAPO DELL’ INTELLIGENCE

Il granduca Henry del Lussemburgo è stato – ed è tuttora – ” in contatto permanente” con l’Intelligence Service inglese che è stato tenuto puntualmente al corrente di ogni pensiero e decisione presa dal governo democraticamente eletto di Jean Claude Junkers , il quale era in contemporanea presidente dell’Eurogruppo, il comitato composto dai ministri economici dei 27 membri della Unione Europea che decide le sorti economiche e finanziarie dell’Europa. Continua a leggere