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L’INFORMAZIONE CORRETTA GLI ITALIANI L’HANNO UCCISA DA TEMPO E CON LEI LA DEMOCRAZIA. AD ESEMPIO….

ECCO COME I DC FECERO SCOMPARIRE IL RICORDO DI UN UOMO DALLA STORIA D’ITALIA PERCHE’ NON PIACEVA A PRETI E AMERICANI.

Immagino stia succedendo anche in Ucraina oggi : quando si trattò di combattere fu il primo tra i primi. I libri sulla Resistenza al fascismo si dividono in due categorie: le chiacchiere da bar, e i libri dello storico Paolo Palma che raccontano le imprese di Randolfo Pacciardi dall’altra.

Fu – lo dicono i rapporti di polizia dell’epoca- Randolfo Pacciardi la mente degli unici attentati alla vita del dittatore, fu l’unico – assieme ai decorati al valore raccolti in Italia Libera– a contestarlo fin sotto il balcone di Piazza Venezia; fu lui a fornire il passaporto falso a Sandro Pertini per permettergli l’attività clandestina; fu lui al comando del battaglione ” Garibaldi” in Spagna a fermare le divisioni fasciste a Guadalajara. Fu lui a ottenere l’assoluzione de ” La voce repubblicana” dall’accusa di diffamazione mossa da Italo Balbo per l’assassinio di Don Minzoni, dimostrandone, in tribunale, il coinvolgimento con un colpo di scena alla Perry Mason.

Una delle innumero censure fatte contro Pacciardi: La foto che il maestro Arturo Toscanini gli dedica ” Caro Pacciardi, i miei voti e i miei pensieri la seguiranno ovunque. Viva L’Italia!! ” da me consegnata all’Archivio della Camera, é stata espunta dalle foto nel libro pubblicato per l’occasione. Alla Biblioteca della Camera, la pagina del settimanale “ Folla” contenente una proposta di compromesso presentata da Andreotti, ( elezione diretta se dopo le tre tornate iniziali il presidente non ottiene la maggioranza qualificata), è stata tagliata. La promessa del presidente della commissione di vigilanza RAI ( Delle fave) di ammetterci alle tribune politiche TV nelle elezioni politiche del 1968 se ci fossimo presentati in almeno metà delle circoscrizioni, fu rimangiata. Moro scrisse auna lettera personale a tutti i direttori dei giornali chiedendo di non nominarci. E Fanfani disse a Pacciardi che protestava ” mica voglio che mi spacchi il partito”.La CIA mi mandò un loro agente a fingere di essere interessato.Volevano sapere dei rapporti ( inesistenti) con De Gaulle. Avevano dimenticato che fu mio padre a farglielo reclutare… Al 50* della guerra di Spagna, il presidente RAI, Quaroni, chiese come mai non avessero intervistato Pacciardi. Gli risposero che era malato. Bugia.

Se questa é la democrazia che volete difendere, difendetevela da soli.

Fu Pacciardi a partecipare attivamente alla Resistenza francese in Algeria e fu sempre lui – alla presenza di Enrico Fermi, Luigi Sturzo, Arturo Toscanini, Gaetano Salvemini, a pronunziare, al Carnegie Hall il 16 ottobre 1943, a nome di tutti i fuoriusciti italiani ,le gravi parole che lo segnarono: ” Avevate promesso, in caso di rivolta, non solo la pace giusta e onorevole per l’Italia, ma l’ingresso d’onore nella famiglia delle nazioni europee. Permettete invece che tutti gli avvoltoi internazionali calino sul corpo disfatto del nostro povero paese e razzolino tra i suoi brandelli sanguinolenti.”

Eminenti scrittori come Ernest Hemingway ( che parla di lui nel romanzo ” Di la dal fiume, tra gli alberi”) scrisse ai suoi lettori ” Quest’anno avete visto combattere il battaglione Garibaldicosicché sapete che ci sono ancora dei buoni combattenti italiani. Li avete visti calmi, sereni e valorosi, truppe brillantine mai ve ne furono; e Pacciardi allegro e bello nell’azione, come deve essere stato Ney.”

G A Borgese (che sposò Elisabetta, la figlia di Thomas Mann) ebbe una cattedra di letteratura all’Università di Chicago dopo aver scelto anch’esso l’esilio, dice di Randolfo: ” La prima delle sue idee è che la libertà è azione, e che, suprema delle azioni, quando l’ora scocca, è la battaglia. Randolfo Pacciardi, quest’uomo di legge e di lettere, dal viso gentile e dalla parola elegante, crede fortemente nella Milizia e a questa credenza ha dedicato la vita. Egli crede che il destino del popolo italianodipende in gran parte dalla stima che gli italiani avranno di sei dalla stima che gli altri popoli riterranno dovuta all’Italia. Da questa credenza sorge un compito difficile…..

…. Pacciardi é uno che ha affrontato il compito. Egli si batte alla testa di quelli che si battono. Tutti sanno che la battaglia di Guadalajara fu perduta dagli italiani di Mussolini. Pochi sanno che la battaglia di Guadalajara fu vinta con gli italiani di Pacciardi. Ma ciò che egli ha fatto verrà in crescente luce:ciò che egli farà, se gli sarà concesso di fare, dissiperà molto di ciò che rimane nell’ombra. E’ sua convinzione che non vi può essere restaurazione se non nell’onore della lotta. E’ sua certezza che gli italianiste si sono dati da sé la servitù, da sé si devono dare la libertà.”

Tornato dall’esilio dopo venti anni e divenuto il vice di Alcide De Gasperi nei governi della Ricostruzione, si accorse ben presto che non era quella la Repubblica per amore della quale aveva buttato al vento la sua giovinezza. Propose una serie di correzioni e completamenti alla Costituzione e nel giro di una notte divenne fascista…

Fu allora che si mise in moto la macchina del fango, con comunisti e fascisti – ciascuno per i suoi motivi- a coalizzarsi contro di lui, mentre i DC tiravano un sospiro di sollievo. Si erano accorti che era diventato un pericoloso maestro di democrazia e decisero di sabotarlo.

L’Osservatore Romano ( in realtà il fratello di Biagio Agnes , DG della Rai), riuscì a infilare un trafiletto che dichiarava inaccettabile la nascita di un secondo partito cattolico ( cinquanta deputati DC, più nove PSDI e tre PRI volevano votare contro il primo Governo Moro e costituire un gruppo).

Desistettero tutti tranne Pacciardi che mise agli atti della Camera la sua protesta contro l‘intervento del Vaticano: ” Signor Presidente, desidero soltanto richiamare l’attenzione della Camera su un fatto nuovo che mi pare eccezionalmente grave, avvenuto in questi ultimi giorni, direi anzi in queste ultime ore, L’organo di uno statiche almeno come stato deve essere considerato estero, ha indotto con una pressione scoperta, un gruppo di deputati che avevano già dichiarato che non avrebbero votato la fiducia al Governo, a cambiare parere ( proteste al centro)

Presidente: Onorevole Pacciardi, siamo in sede di dichiarazione di voto.

Pacciardi: Si, lo so. Questo è uno degli elementi che motivano il mio voto. Vi è stata- dicevo- una scoperta pressione morale verso un gruppo numeroso di colleghi che avevano già dichiarato che non avrebbero votato la fiducia al Governo. Invece, dopo la dichiarazione la intimazione del giornale ricordato, hanno cambiato parere e voteranno a favore del Governo. E’ singolare che ciò avvenga durante la prima esperienza di un Governo a partecipazione socialista.

Io penso però che questi gesti, questi interventi avviliscono la dignità del Governo, della Camera, e anche della nazione libera e indipendente. Perciò, elevando la mia protesta, dichiaro di votare, come avevo annunciato, contro il Governo. (Applausi, Commenti).

Poi, per tenere separati, almeno pubblicamente, i DC( Scalfaro, D’Amato, Gonella; Bettiol, Pella, Vedovato, Scelba, Alessi,Buffone,Zolla, ecc e i PSDI capitanati da Paolo Rossi, si inventarono ben tre fantasiose storie storie di Golpe, rapimenti ecc. che finirono nel nulla ma servirono per ghettizzare Pacciardi e i suoi amici.

Unica a prendere posizione per difenderlo anche pubblicamente, fu la figlia di De Gasperi, Maria Romana.

La nuova era delle bugie, che oggi dilagano ovunque, fu inaugurata con la nazionalizzazione dell’energia elettrica e il contemporaneo aumento delle tariffe elettriche. Se non ricordo male, il 30%. In cambio tremila pugliesi della circoscrizione elettorale dell’on Moro furono assunti nel nuovo ente. Sono andati , tutti, in pensione nel 2000. Sono giunti a sessanta anni di età senza affanni e preoccupazioni e senza nemmeno dover votare per il loro benefattore che ha avuto il fatto suo anzitempo.

Dopo questa breve vicenda che ha occupato la vita politica intera, vi meravigliereste se vi dicessi che la censura con cui Facebook mi ha colpito con risibili pretesti ( e mi ha ripetutamente impedito di presentare ricorso), mi lascia indifferente?

La metterò nel cassetto delle esperienze fasulle e delle ipocrisie inutili. Come la Chiesa cattolica, il giorno in cui scoprii il settimanale Nuova Repubblica affisso tra i giornali messi all’indice all’ingresso della chiesa di Bagnoregio una domenica in cui un amico era riuscito a trascinarmi. Gliene sono ancora grato.

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GUERRA EUROPEA. PROSSIMA FERMATA: SARAJEVO

COME SI FA A FAR MONTARE LA TENSIONE SPERANDO IN UNA NUOVA GUERRA: DUE STUPIDI E UN PRETESTO

Certo, serve un mascalzone come innesco, ma é presto trovato nell’ex diplomatico ( alla Di Maio) e ” professore” di Scienze politiche NEDZMA DZANANOVIC che ha dichiarato ” Questa crisi può essere l’occasione per la UE di liberarsi della influenza russa in Bosnia”.

C’é stata tensione in Bosnia il 6 aprile scorso , trentesimo anniversario dell’inizio della guerra e scontri – per ora verbali- tra le opposte fazioni.

La materia del contendere é risibile : il leader nazionalista serbo-croato Milorad Dodic ha però gettato benzina sul braciere minacciando la secessione.

A sinistra Milorad Dodic sopra Valentin Inzko.

Gli accordi di Dayton del 1995 – Clinton consule- hanno infatti diviso il paese in due entità federali , una

Repubblica Srpska e la Federazione Croato-bosniaca collegate da una amministrazione centrale, ma non da una comune memoria degli eventi. Lo scopo sarebbe quello di ” armonizzare” le tre comunità presenti sul territorio: I Croati ( Cattolici), i Bosniaci mussulmani e i Serbi, ortodossi.

Avevano convissuto sotto la guida del Maresciallo Tito ( Josip Broz) per mezzo secolo fino a che la segretaria di Stato USA Madeleine Allbright– nelle sue memorie dice che fu per vendicare il padre, diplomatico- non seminò zizzania fino allo scoppio del conflitto.

Il secondo stupido é, manco a dirlo, l’alto commissario internazionale della UE Valentin Inzko che per dipanare la matassa delle liti tra ex combattenti delle due parti, a luglio scorso, ha emanato un decreto ( in forza dei poteri discrezionali conferitigli dall'”accordo” di Dayton) che proibisce di negare l’olocausto di Szebrenica ( ottomila maschi morti é un crimine orrendo, ma chiamarlo olocausto può essere considerata una forzatura).

Il nuovo Alto rappresentante – Christian Schmidt– sta sottovalutando la possibilità che, in vista delle elezioni di ottobre, la minaccia secessionista serba crei un nuovo focolaio di guerra.

Ricordo , solo per inciso che in loco, a protezione della minoranza serba e dei numerosi monumenti della cristianità ortodossa ( che sono l’area costituente della nazionalità serba affermatasi nei secoli dopo la battaglia di Kosovo celebrata da D’Annunzio) giacciono di sentinella oltre duemila militari italiani e che, fino al 24 febbraio scorso, gli esperti sostenevano che anche in Ucraina non sarebbe successo niente.

Intanto, ammaestrati dall’esperienza ucraina, gli abitanti della Bosnia Erzegovina, quale che sia la loro religione, fanno la fila agli sportelli di cambio per trasformare i loro marchi ( moneta locale) in Euro e , se possono prendono la via dell’esilio preventivo.

ECCO IL TESTIMONE DI DIO.relazione del Vescovo di Aleppo sulla situazione della sua comunità. Parole semplici e terribili.

Ecco, dopo una nota preliminare, le riflessioni del metropolita Yousef Tobji, arcivescovo maronita ( cattolico) in Aleppo rese alla Commissione Affari Esteri del Senato.                  La riunione, non in commissione ma in presidenza, ha lasciato trapelare un vivace dibattito suscitato da senatori più attenti alle vicende napoletane che agli affari esteri di cui troverete traccia su Facebook.

 Nota bene preliminare del prelato: Le seguenti riflessioni derivano dalla nostra esperienza di vita nella parte occidentale della città e dagli eventi che abbiamo vissuto in questa determinata area, per cui non possiamo generalizzare il nostro punto di vista a tutta la città e a tutti i suoi abitanti.

 RELAZIONE DEL VESCOVO TOBJI IN VERSIONE INTEGRALE.

“Introduzione sulla città di Aleppo.

La città di Aleppo è considerata la più antica città abitata ininterrottamente della storia, la sua fondazione risale a 12.000 anni A.C. Infatti, nel 1986, L’UNESCO l’ha registrata come la città più antica del patrimonio dell’umanità. L’importanza di Aleppo si attribuisce alla sua posizione centrale nella strada della seta che collegava l’India con l’Europa, e per lo steso motivo, i mercanti di Venezia nel Medioevo la scelsero nel 1548 per la sede del loro consolato. Aleppo è anche la capitale commerciale della Siria. La sua popolazione svolge diverse attività economiche, ma l’attività predominante è quella industriale. Nel 2011, in Aleppo si registravano circa 40.000 imprese industriali nelle quali lavorava circa un milione di persone. Il contributo dell’economia di Aleppo nel PIL nazionale era circa il 40%, e la città è stata classificata come la prima città industriale della Siria. Continua a leggere

I CRISTIANI D’ORIENTE SI RIUNISCONO AD AMMAN. TEMA: L’AUTODIFESA. di Antonio de Martini

Tutto preso dal ” concilio” di Grozny – una novità planetaria-  non ho fatto a tempo a dar notizie di un pur importante convegno delle chiese cristiane d’Oriente che ha visto la presenza di tutte le 22 comunità presenti nel Levante.

Non si tratta di una novità, essendo la XI edizione  dell'”Assemblea Generale delle chiese del Medio Oriente“, ma era nuovo il clima in cui si è svolto e il luogo ( Ospiti nella capitale del regno hashemita di Giordania, il paese con meno cristiani, ma con orecchie mussulmane molto attente).

Tema dell’incontro il salmo 118 ( “rendete grazie a Dio poiché è buono e eterno è il suo amore”).

A nome dei maroniti era presente Mons Boulos Sayah, delegato dal cardinale ‘RAI.

Al titolo, volutamente vago, faceva seguito il tema vero del convegno : “la vocazione dei cristiani ad essere strumenti di misericordia in una regione dilaniata da conflitti e divisioni”, tema questo, volutamente chiaro. Continua a leggere

LIBRI DA LEGGERE E REGALARE PER IL PERIODO FESTIVO N2

LIBRO CONSIGLIATO:Perché ci odiano

Mona Eltahawy

Einaudi, pag. 215, euro 17,50 Vita di una musulmana tra un abuso e l’altro

Mona Eltahawy racconta la misoginia del mondo islamico: botte, molestie sessuali, diritti negati. Che il “relativismo culturale” tenta di annacquare

Eleonora Barbieri

 

«C’era stato un incendio, e avrebbe potuto verificarsi dovunque. Quindici ragazze fra i tredici e i diciassette anni erano morte calpestate, e cinquantadue erano rimaste ferite, quando il fuoco aveva divorato la loro scuola».

Ma no, quella strage del 2002 non avrebbe potuto verificarsi ovunque. «I pompieri dissero alla stampa saudita che la polizia della moralità aveva costretto le ragazze a rimanere dentro l’edificio in fiamme perché non indossavano velo e abaya». Continua a leggere

ISRAELE-PALESTINA: LA STRATEGIA DELLA SVOLTA FINALE, NON UNA INTIFADA QUALSIASI. di Antonio de Martini

Nel primo biennio della seconda guerra mondiale, gli inglesi commisero – tra gli altri – un errore madornale, attribuendo alla contraerea tedesca Flak, molti degli abbattimenti notturni di aerei inglesi nei cieli tedeschi. Si trattava invece di una eccellente cooperazione tra i radar germanici e i piloti da caccia che venivano radioguidati sugli obiettivi. Continua a leggere

UNA GIULIETTA MUSSULMANA DI GRANDE RANGO, UNA INGHILTERRA CHE VUOLE LIBERARSI DELL’ITALIA. UNA STORIA D’AMORE DI CENTO ANNI FA. GEOPOLITICA.

Interrompo per un momento l’annunziata sospensione per inviare ai lettori questa intervista che circola da oggi su you tube.

Si possono imparare concetti di geopolitica anche da una storia d’amore. Questa è la storia di come nacque la rivalità anglo-italiana, di come si sviluppò per anni e di come continua , al punto che i libri di storia attribuiscono la rivolta dell’Irak contro gli inglesi del 1941, ai tedeschi. L’Italia va ignorata a tutti i costi….

 

Guerra di Siria: la massoneria scende in campo  a Aleppo per salvare i suoi

l’ambasciata belga in Libano ha comunicato di aver ” esfiltrato” 244 cittadini di Aleppo che hanno ricevuto asilo in Belgio.

La notizia ha destato curiosità e interesse per la segretezza con cui è stata condotta a termine. Continua a leggere

FLASH SU ATTENTATO TERRORISTA AL MUSEO DEL BARDO.

la prima bugia è che il museo del Bardo non si trova al centro della città, ma all’estremo ovest. Chi ha preferito mischiarsi ai locali nel centro città , si è salvato. Chi ha cercato l’isolamento in un museo, ha sbagliato.                       La seconda bugia riguarda il numero dei morti e feriti. Sembra che fornire i numeri col contagocce sia una scelta intelligente, ma così non è.   Aumenta l’incertezza. Ci sarà il solito conflitto di numero dei morti e la credibilità ne soffrirà. . La terza bugia è voler presentare la Tunisia come un’oasi democratica rispetto al resto del Nord Africa. Il mondo arabo ha una formidabile omogeneità culturale e , oggi come oggi, non c’è arabo che non sia antiamericano o almeno desideroso di vedere umiliata la protervia NATO che cerca di imporsi con  martellanti notizie propagandistiche e contro le quali ogni tentativo di correzione è vano.  La diversità delle reazioni è legata ai diversi gradi di paura della polizia.

Queste continue forzature dei media della storia, filosofia e persino della geografia del mondo arabo, stanno creando una crescente resilienza nell’animo  anche dei più pacati ed equilibrati tra gli  interlocutori e, provoca per ora, un segreto desiderio di vedere umiliati gli arroganti senza più badare ai torti e alle ragioni. Presto, se non porremo un argine a queste ondate di scemenze diventerà una ribellione aperta e appoggio ai ribelli.

Al museo sono raccolti mosaici dal secondo al quinto secolo dopo Cristo. Sono unicamente scene di caccia, pesca e agricoltura: quattro secoli di pace continuativa grazie alla PAX ROMANA, basata sulla uguaglianza di fronte alla legge.  Anche un piccolo rompiballe come Paolo di Tarso poteva appellarsi a Cesare.

Oggi gli abitanti della Tunisia sono vittime di messaggi media e imposizioni culturali  incompatibili con tutto quel che sanno, hanno di fronte a se un avvenire da Prostitute o Poliziotti, i più coraggiosi fuggono affrontando l’ignoranza degli europei e la furia degli elementi oltre alle  ” normali” incognite dell’emigrazione.

Pescare disperati in questo humus è fin troppo facile per il reclutatore è gratificante il il terrorista. La manipolazione è dietro ogni angolo.  Non si possono spegnere singoli focolai di incendio: è necessario agire su tutti in contemporanea. 

In Francia, intanto, i tribunali in meno di un mese e mezzo hanno emesso ben  132 sentenze di condanna per ” apologia di reato” ( Le Figaro di oggi) con riferimento agli attentati di Parigi. Gli italiani sono stati coinvolti per caso, anche se la società Costa è ormai da un pezzo diventata americana ed è di proprietà di un  finanziere israelita. L’attacco era rivolto alla sessione parlamentare che doveva approvare nuove leggi anti terroriste.

Voler vincere la guerra psicologica al terrorismo  con le approssimazioni calunniose che la macchina propagandistica americana è abituata a sfornare in maniera indiscriminata e rozza, rischia di dare a pochi terroristi una formidabile arma a lungo termine.  Bisogna riconoscere le  mille differenze tra i ribelli, accettare le motivazioni ideali nobili dal fanatismo idiota e non fare di ogni erba un fascio. Altrimenti loro faranno lo stesso con noi.

ASSASSINI: UN TERMINE ARABO RIPRESO NELLE LINGUE DI TUTTO IL MONDO E PRASSI RIPRESA DA OGNI POTERE POLITICO DELLA STORIA. di Antonio de Martini

Ahmed al Tayeb, il rettore dell’Università Al Ahzar del Cairo, in un recente convegno, ha offerto una frase che spiega la situazione politico-religiosa attuale: ” per far cessare il terrorismo gli islamici devono cessare di accusarsi reciprocamente di eresia“. Ha ragione, ma è difficile da spiegare.

In un libro avrei potuto procedere sistematicamente dagli inizi e ora non mi troverei in difficoltà nello spiegare la nascita ( dovrei dire rinascita) di questo mix tra terrorismo e teosofia che abbiamo sotto gli occhi.

Per capire il fenomeno dell’ISIS-ISIL- EI- Daesch, la sua fulminea apparizione, la sua inconsistenza, il pericolo politico che rappresenta, Continua a leggere

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