Archivi del mese: dicembre 2011

IN ARRIVO ALTRE TASSE . PER ORA HANNO DIMENTICATO SOLO IL PANE E IL LATTE E PER COLMO DI SVENTURA, RICOMPARE ANCHE SCALFARI. di Antonio de Martini

Quando gli storici del futuro esamineranno le responsabilità di Silvio Berlusconi, metteranno al primo posto il fatto di aver consentito a una cosca di ” professori” il saccheggio dei patrimoni delle famiglie italiane, relegando il peccato della frequentazione di fanciulle ormai non più in fiore tra le colpe veniali, come fa la Bibbia con la tresca di re Davide con Betsabea, riconosciuto come Santo anche dalla Chiesa cattolica.

Continua a leggere

DELLA VARIETÀ DEI TITOLI DEI FONDI SU ” IL CORRIERE DELLA SERA” di Antonio de Martini

Ricordiamo tutti il solito titolo alla Missiroli ” Nervi a posto” che ogni tanto veniva ammannito nelle più svariate occasioni alla classe dirigente italiana dal ” Corriere della Sera” .
Serviva a far capire alla dirigenza che doveva calare i toni e non spaventarsi più di tanto alle bravate delle Brigate rosse.
La tradizione continua con Dario di Vico, sempre sul Corriere con un articolo in cui riesce ad elogiare il premier Mario Monti per una soporifera conferenza stampa a carattere intimista in cui Monti ha risposto prevalentemente a domande che concernevano lui, le sue ambizioni personali e quelle della sua equipe, mentre ha eluso ogni domanda sulla politica economica. ” Non ho ancora letto il dossier”.
Il giornalista riporta anche la citazione che il Premier fa del Washington post, al quale pare che si debba dimostrare che NOI siamo cambiati.
Ma non era il solo Berlusconi ad essere distonico rispetto ad una Italia seria che lavora e paga le tasse ed e’ rappresentata dal ” corriere della sera” e dai suoi azionisti?
In cosa dobbiamo cambiare? Nell’attaccamento al nostro stile di vita per adottare quello yankee? Ma il grosso del debito italiano non e’ nazionale per oltre il 60%?
Che c’entra il Washington post, visto che gli USA non hanno mai comprato un euro del nostro debito? Siamo diventati la Tailandia?
Il titolo del fondo e’ ” Una debole luce in fondo al tunnel”.
Qualcuno dica al buon Di Vico che non e’ la luce dell’uscita che lui intravede : e’ la locomotiva in arrivo.
Io non ho il coraggio di deluderlo.

MENTRE GLI USA CERCANO DI RIMEDIARE ALLA GAFFE COL PAKISTAN E USCIRE DAL PANTANO AFGANO, NEL LEVANTE PERDONO DUE ALLEATI CONTRO LA SIRIA E LA “HUMAN INTELLIGENCE” SUL POSTO. RESTA L’OPZIONE DELL’ATTACCO DIRETTO O LA SORDINA . DUE IATTURE. di Antonio de Martini

Il nuovo capo della CIA generale David Petraeus, dopo aver organizzato un seminario di tre giorni dedicato ai suoi agenti segreti, sugli aspetti etici dell’impiego dei Drone ( aerei armati senza pilota che organizzano omicidi telematici mirati) , ha lasciato trapelare di aver dato ordine di fermare questi attacchi considerandoli ” controproducenti” .

Continua a leggere

ABOUT, DATECI UN’ OCCHIATA. di Antonio de Martini

Sulla sinistra della testata de ” Il Corriere della Collera” ( versione standard che si vede se si clikka direttamente sul sito – http://corrieredellacollera.com – e non se lo si vede su un social network) accanto all’invito ad ” abbonarsi” ( usatelo e’ gratis) c’è una scritta ABOUT . Se clikkate sulla scritta apparirà un ” pezzo” datato 7 settembre 2010.
Si tratta del primo articolo che ho scritto per spiegare perché mi accingevo a fare un blog.
Per chi non volesse affaticarsi, riassumo: scrivevo che far cadere il governo era un dovere patriottico, che Napolitano era il solo non sospettabile di ambizioni per via dell’ anagrafe, che da settembre 2011 la situazione economica avrebbe subito un forte peggioramento e che l’ Europa avrebbe cercato di salvare le banche fregandosene dei cittadini.
Aggiungevo anche che a quel punto, il ” salto nel buio” non avrebbe più fatto paura.

L’arrivo delle rivolte arabe, ha poi allargato gli orizzonti del blog e di qualche lettore che si e’ abituato a credere a quel che scrivevo, dandomi l’energia necessaria a continuare nello sforzo di ristabilire la verità nella misura del possibile. Abbiamo spesso anticipato gli eventi e capito la situazione meglio di chi ha seguito la stampa tradizionale.
Adesso la crisi mondiale che e’ ad un tempo politica, morale, economica e finanziaria , ci obbliga ad ampliare ancora il nostro panorama sul mondo intero.
E continueremo a mantenerci un passo avanti rispetto agli eventi.

L’obiettivo di mobilitare delle intelligenze trovare persone disposte a collaborare nella ricerca dei fatti, e’ invece, fino ad oggi, completamente fallito.
Ieri, pero’ e’ arrivato un testo in inglese di un amico che ha fatto una conferenza a Harward sul tema del Medio Oriente.
Lo tradurrò e lo pubblicherò al più presto.
Stasera e’ arrivato un “pezzo” di Gic, un medico conosciuto via web, che ha scritto in termini medici, raccogliendo tutte le statistiche pubblicate nel blog sulla crisi finanziaria Internazionale con un risultato godibilissimo e col vantaggio di riunire molti fatti sparsi in più articoli, in un solo scritto riassuntivo, didattico e di facile lettura.
Questi due “collaboratori” vanno ad aggiungersi ad alcuni ” segnalatori” uno dagli Stati Uniti, uno da Roma, un altro da Novara, una da un organismo internazionale, uno dal Friuli, che sono segnali preziosi di una opinione pubblica che sta diventando consapevole della posta in gioco e non vuole più leggere scemenze ed ha deciso di scrivere su temi diversi dalla fognatura del quartiere per contribuire a far conoscere a tutti, in lingua italiana, quel che succede.
Li ringrazio.
Spero di illustrare nei prossimi giorni la guerra elettronica da Tsuscima alla crisi finanziaria attuale, Il contenzioso arabo- israeliano, i rivolgimenti della finanza mondiale, lo sfruttamento intensivo dell’Africa , l’assedio strategico alla Cina e la necessita’ di creare in Italia una Nuova Repubblica piu’ ordinata, più giusta e più pulita.
A domani.

LA CORTE DEI CONTI SI SVUOTA. CHI CONTROLLERA’ I CONTI PUBBLICI?

Entro questa settimana 420 – quattrocentoventi – magistrati della Corte dei Conti ( quella che fece dire alla Brambilla: “ma che c’entrano i nobili adesso” al capo di gabinetto che la invitava a fare gare invece di dare affidamenti diretti) andranno in pensione a domanda.
Motivazione: hanno maturato l’anzianità e non vogliono che il loro trattamento venga alterato dalle scelte del decreto Monti: rateizzazione della liquidazione, abbassamento della pensione e allungamento di tre anni della messa in quiescenza.

Continua a leggere

CROSETTO (PDL) ALLA SETTE: PER RECUPERARE LIQUIDITA’ TOCCARE LE FONDAZIONI BANCARIE, L’ORO DI BANKITALIA E LA LIQUIDITA’ DELLA CASSA DEPOSITI E PRESTITI. FINALMENTE!

L’ex sottosegretario alla Difesa Crosetto, parlando della crisi italiana finanziaria ha finalmente proposto di metter mano al patrimonio delle fondazioni bancarie – che ha valutato in 250 miliardi- ed ha rivendicato la proprietà’ pubblica dell’oro depositato presso la Banca d’Italia, chiedendo che si ponga mano anche a quello. Egli ha anche citato la liquidità della cassa depositi e prestiti.
La Signora Emanuela Palermi ( partito dei comunisti italiani) e il rappresentante del PD ( Orlando) si sono detti assolutamente d’accordo, mentre la onorevole Flavia Perina di FLI ha signorilmente sorvolato sulla questione che evidentemente le riusciva nuova.
Finalmente cominciamo a trovare qualcuno che abbia il coraggio di tirare fuori gli argomenti veramente importanti e divulgarli in televisione. Il problema dei problemi e’ quello di trovare rapidamente dei fondi e per avere quelli delle fondazioni bancarie basta un decreto.
La Perina ha cercato di spostare la conversazione – utilizzando un accenno della Palermi – distraendo l’uditorio parlando della corruzione che si annida negli enti pubblici. Verissimo.
Peccato che non si sia resa conto di trattare lo stesso argomento: le fondazioni bancarie sono i nidi in cui si allevano i pulcini del potere occulto – la signora Fornero e’ l ‘esempio classico essendo nella fondazione S Paolo – che non ha conquistato il denaro che amministra, non lo amministra se non nel proprio interesse , non ne risponde a nessuno e lo trasmette per cooptazione.
Si tratta di una parte del patrimonio pubblico.
Alberto Orioli vice direttore del SOLE 24 ORE difensore d’ufficio del governo, ha parlato del mercato del lavoro e del conflitto generazionale evitando di pronunziarsi sulle fondazioni bancarie, sull’oro di Bankitalia ecc. complimenti. Diventerà direttore.

IL PROGETTO FRANCO-TEDESCO DI ARMONIZZAZIONE FISCALE IN EUROPA NON RISOLVE IL PROBLEMA DELLA SPECULAZIONE SUI BOND. GARANTISCE SOLO LO STATU QUO TRA TRA PAESI RICCHI E POVERI.

In termini di urgenza, la priorità’ per l’Italia e’ costituita dalla proposta di affrontare entro il mese di marzo un nuovo accordo – proposto dal duo Franco-tedesco – sulla armonizzazione fiscale e tributaria tra i ventisei paesi ( l’Inghilterra si e’ chiamata fuori per meglio negoziare).
Credo che si debbano fare alcune considerazioni e metterle a disposizione di un governo impolitico , non politico e non tecnico.
L’armonizzazione fiscale cozza contro il principio federalista:mentre penso che il federalismo a livello della penisola italiana sia una autentica scemata, a livello continentale e’ una esigenza ineludibile.
L’armonizzazione fiscale mira a creare, evidentemente, una certa omogeneità che, se realizzata sul passo dei paesi più forti, darebbe almeno un decennio di fame a quelli più deboli; mentre se creata sul metro dei paesi più deboli darebbe – paradossalmente – un vantaggio competitivo ai paesi economicamente più forti che darebbero un apporto minimo alla costruzione economica comune, con la conseguenza di far scivolare il peso dell’Europa sui paesi minori.
Infine, la considerazione più semplice da capire e’ offerta dall’ esempio dell’Irlanda, che, proprio grazie ad una franchigia fiscale della U E , ha goduto di un tasso di crescita che l’ha tolta da uno stato di sottosviluppo in cui versava dal seicento.
L’Inghilterra e l’Ungheria si sono opposte immediatamente a questa trovata elettorale di Sarkosi e tre giorni dopo sono state seguite dalla Repubblica Ceca , il cui presidente ha subito annacquato la propria adesione chiarendo che sarebbe stato necessario un voto del Parlamento.
Romania, Bulgaria, Slovacchia ed altri paesi a tradizionale influenza britannica, vengono corteggiati in questi giorni e finiranno per schierarsi contro questa soluzione che non risolve un bel nulla.
Si rischia lo stallo, mentre una posizione contraria e chiara dell’Italia sarebbe risolutiva.

Una delle caratteristiche del buon governo consiste nella capacita’ di attrarre investimenti sul proprio territorio. Lo strumento principe per ottenere investimenti, consiste nel creare una fiscalità di favore per i capitali in cerca di impiego.
La Romania , grazie a questa possibilità ha portato sul suo territorio ben seimila imprese italiane prevalentemente dalla provincia di Treviso.
Il sistema dei ” porti franchi” sottratti alle imposizioni doganali, e’ vecchio quanto il navigare.
Orbene, privando i territori di questa opportunità, si condannerebbero interi paesi a rinunziare a questo strumento ed ad accettare in patria condizioni di lavoro e produzioni di tipo schiavistico per sopravvivere oppure ad emigrare nei paesi ricchi ( Germania e Francia) a condizioni ben note.
Che avere una sola moneta non significhi dover avere un solo sistema fiscale, e’ dimostrato dalla Svizzera dove ogni Cantone ha un diverso sistema impositivo in concorrenza con gli altri per attrarre investimenti.
Visto che ci siamo, come mai lo Stato della California – che ha un PIL delle dimensioni dell’Italia – dichiaro’ bancarotta senza che questo abbia avuto effetti sul dollaro USA, mentre nel caso dell’Euro si minaccia la fine del mondo?
Se gli italiani sono benestanti e risparmiatori e lo Stato costa oltre il 50% del PIL ed e’ inefficiente, perche’ non lasciarlo fallire? Datemi una sola ragione.

LA SIGNORA BRAMBILLA E’ IN VACANZA

Questo post si e ‘ cancellato a causa della imperizia tecnica del blogger. Trattandosi di argomento interessante una nullita’ non vale la pena di riscriverlo.
L’essenziale e’ che la signora Brambilla si e’ tolta dai piedi..

Una gita all’estero e’ istruttiva Specie se si parla di politica.

Sono stato in Inghilterra tre giorni per un incontro internazionale. Il mio gruppo era composto di uno svedese, uno svizzero, un’austriaca, una francese, un inglese , due spagnoli.
Negli intervalli di lavoro, le domande vertevano su Berlusconi, sul debito italiano e su cosa sarebbe successo nel prossimo futuro.
Nessuno dei presenti – tutti managers della consulenza – sapeva che l’Italia possiede il terzo deposito di riserve auree del mondo e il secondo in Europa.
Tutti sapevano che Berlusconi era uno sporcaccione. Tutti vollero sapere per chi avrei votato alle prossime elezioni.
L’Inglese ha detto, che i tedeschi e la Merkel dovevano rassegnarsi a pagare il nostro debito.
Le mie risposte – a caldo – hanno stupito tutti, me compreso.
La notizia che avevamo piu’ oro della Francia e dell’Inghilterra ha colto nel segno: allora non siete messi così male e’ stato il commento. Perché non si sa?
La mia domanda su come gli europei conciliassero il loro atteggiamento moralistico sul tema Berlusconi con la tradizione libertina francese e il totem della privacy britannico li ha spiazzati fino a convenire che la stampa non avrebbe dovuto impicciarsi tra le lenzuola di Assange e quelle di Berlusconi, così come la stampa britannica ha limitato il suo interesse per la disavventura sessuale di Mad Max Mosley ( quello della formula 1).
L’ affondo elettorale e’ stato quello della vittoria finale: ho detto, Dio mi perdoni, che fino a che avessi avuto come alternativa di voto i superstiti organizzati del vecchio PCI che ha cambiato nomi piu’ volte, ma che ha la stessa dirigenza, avrei votato Berlusconi.
La notizia che il PCI era ancora li , armi e bagagli pronti, ha fatto breccia. Hanno annuito e ammesso che alcune cose non erano penetrate nella pubblica opinione europea e si sono tuffati sui sandwich.
Ecco un’ altra colpa di Berlusconi. Altro che voto.

ROMA E L’ITALIA I MATTI SONO CONSIDERATI SANI E VICEVERSA: provare per credere

CAPITALE CORROTTA

Il guardasigilli Paola Severino ha iniziato a parlare di  pene alternative, poi di ammnistia ed infine il Papa in persona si è recato al carcere di Rebibia auspicando che ” il governo trovi il modo di farli star meglio”.

In contemporanea, è stato liberato 48 ore dopo l’arresto in flagranza di reato, un poliziotto beccato per essere stato colto  mentre compiva un reato ripugnante, per mottivi abbietti: rapiva un compagno di scuola del figlio per pagare i debiti di gioco.

Sempre a Roma, Dagospia pubblica l’elenco dei collaboratori del sindaco che non si è fatto mancare niente: dal prete pedofilo don Ruggero  ( condannato  a 15 anni e che era stato nominato “garante della famiglia”)    al Luigi Crespi ( consulente per l’immagine condannato a 7 anni per bancarotta), passando per i “managers” di AMA ( Panzironi) e di ATAC ( Bertucci), mentre è in dirittura d’arrivo anche l’ACEA ( splendida  acquirente di nove milioni di bicchierini di caffé e consulenze varie. Tutti reati che verranno  addebitati al capo delle relazioni esterne Pier Guido  Cavallina, opportunamente deceduto, come fosse lui il decisore e non ci fossero sindaci, consiglieri di amministrazione ecc. per non dire dei recenti ” consulenti” arrestati per Camorra e per ‘Ndrangheta, dei quali non diremo nulla fino a sentenza.

Roma ha avuto negli scorsi mesi 33 morti per guerra di malavita mentre  una serie Televisiva ha trasformato la banda della magliana in un pugno di eroi agli occhi dei giovani. Il vice sindaco si vanta di aver comprato una laurea on line, la città è abbandonata a se stessa e riprende la stagione degli scioperi che penalizzarà tutti gli abitanti, tranne i finti eroi che girano con la scorta e che possono parcheggiare in divieto di sosta per ….sfuggire agli attentati.

Non capisco perché amnistia si, condono fiscale no; a meno che ciò non significhi che il governo Monti conta più sui voti dei galeotti che su quelli della classe media.

A proposito di classe media, la finanza ha – su un campione di 14.000 famiglie –  trovato che una  famiglia su tre ha barato per avere sconti sulle tasse universitarie dei figli o sul diritto di usufruire dell’asilo, sovvenzioni  ecc.

Questo significa che gli otto milioni di poveri su cui si danno  aiuti di vario tipo, sono in realtà cinque milioni e mezzo e che chi non arriva a fine mese, non ci arriva perché lo stipendio se lo  gioca con le macchinette mangiasoldi come il poliziotto di cui sopra  o al poker on line – sempre del patrio governo – che nel primo mese di esercizio ( agosto 2011 , mese fiacco per antonomasia per le lotterie) ha raccolto unmiliardo e novecento milioni di euro.

Il 31 dicembre scadrà la gestione della discarica di Malagrotta e non hanno ancora  scelto il sito della nuova discarica, poi , una volta scelta, dovranno metterla a regime e questo  consentirà al grato proprietario di ottenere una proroga.

NAZIONE INFETTA

A livello nazionale  assistiamo alla  rottura dello statu quo al quale Berlusconi si era arreso, con la defenestrazione del direttore del TG 1 Augusto Minzolini, verso il quale non abbiamo alcuna considerazione. E’ stato sostituito dal suo vice, Alberto Maccari , nipote dell’omonimo vescovo che inquisì Padre Pio.

Se ne deduce che, dopo Guarguaglini & Borgogni, si sta procedendo a una sotituzione sistemica  dei fedeli del centro destra,  per ora con fedeli più tiepidi, come in questi casi citati. o di altri “managers privi di curriculum” come il nuovo dirigente dell’antitrust.  I soliti intelligenti dello staff di Berlusconi finiranno per accorgersene quando sarà troppo tardi, ma non è detto che sia un male.

A Firenze abbiamo un evento eccezzionale: un matto  spara, uccidendo due poveri immigrati e ne ferisce tre, infine si suicida. Con commovente partecipazione di popolo si decide che il matto non è matto e si inscenano  una serie di manifesstazioni politiche   contro …il sano.

Anche a Milano un altro squilibrato ha dato fuoco alla moglie, ma si è poi limitato ad accendersi una sigaretta, invece di suicidarsi.  Lo considerano sano di mente, benché fosse in cura psichiatrica.

Bankitalia dice che i risparmi degli italiani –  mentre lo Stato è indebitato fino al collo con 1200 miliardi debito pubblico – ammontano a oltre 9.000 miliardi ( e quindi potrebbero comprare 4 volte il debito pubblico).  Le Statistiche ci dicono che abbiamo il terzo deposito di oro del mondo dopo USA e Germania e prima di Francia e Inghilterra,   Il primo ministro  Monti, annunzia che se lo Stato fallisce è una catastrofe per tutti. E la gente pensa che sia sano di mente.  Cominceranno a crederlo matto solo quando  – e se – presenterà i tagli di spesa, ma c’è chi giura che non lo farà mai.