Archivi Categorie: americane

ANALISI DELLA POSTA CHE ERA IN PALIO NELLE ELEZIONI USA. di Pino Germinario

UN ARTICOLO INSOLITAMENTE LUNGO PER IL NOSTRO BLOG. MA A VOLTE LA LUNGHEZZA E’ NECESSARIA PER CAPIRE OGNI RISVOLTO
I momenti in cui il velo della dissimulazione, il fair play sbiadiscono sino a rivelare la spietatezza dello scontro politico sono piuttosto rari.

Di solito può avvenire nei momenti in cui la forza dominante ritiene di avere il potere e controllo assoluto della situazione, ma si tratta di una illusione, spesso di un delirio di onnipotenza, destinata ad infrangersi rapidamente. Continua a leggere

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DOPO ASSAD, IL DILUVIO? L’IMPERO AMERICANO DA CESARE A ROMOLO AUGUSTOLO IN DIECI ANNI. di Antonio de Martini

Tra i tanti commentatori, strateghi, maghi e chiromanti che si occupano della guerra in Siria e della crisi nel vicino e Medio Oriente, mai nessuno che si chieda cosa succederebbe se Bashar el  Assad ed il suo governo dovessero soccombere agli attacchi armati interni ed esterni di cui sono oggetto da oltre quattro anni. Continua a leggere

IRONIA DELLA STORIA: L’INTERVENTO NATO IN SIRIA HA CREATO UN VUOTO DI POTERE NEL LEVANTE E LA TURCHIA NON RIESCE A RIEMPIRLO. GLI USA COMINCIANO LA MARCIA INDIETRO E ERDOGAN TORNA A BUSSARE ALLA PORTA DELLA U.E. di Antonio de Martini

La Strategia del supporto americano al ” regime change” in Siria, ma con coinvolgimento indiretto, ha creato al premier turco Erdoghan un problema di dimensioni inattese.
L’analisi politica che lo ha portato a rinnegare la dottrina Davitoglu ( nessun problema alle frontiere coi paesi vicini) si è rivelata errata ed ora è in crisi palese con tutti i vicini, eccezion fatta della Grecia, cui la Turchia è già legata da odio secolare ( l’ultimo scontro armato data dal 1974 per Cipro).
La frizione con la Siria ha portato alla luce il fatto che tutti gli alleati di Assad confinano con la Turchia: Russia, Iran e l’Irak sciita.
La capacità di resistenza del regime di Assad é stata decisamente sottovalutata, così come il numero dei siriani che avrebbero accolto l’invito a rifugiarsi in Turchia. La siccità indotta dalla penuria d’acqua provocata dalle dighe turche ( vedasi il post ” la prossima guerra sarà per l’acqua”) ha indotto i contadini, in gran numero, a cercare aiuti.
Accanto a questi due grossi errori di sottovalutazione, ce ne sono stati altri due di segno contrario: Erdoghan ha sovrastimato la volontà di intervento militare diretto del governo americano nella lotta e la possibilità – rivelatasi illusoria – di provocare un golpe dall’interno del regime siriano.

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IL PAESE CHE INSEGNA LA DEMOCRAZIA AL MONDO, MOSTRA ANCHE LE SUE MELE MARCE. IN ITALIA INVECE NON SI È MAI ACCERTATO UN BROGLIO ELETTORALE. STRANO VERO?

com/2012/10/video-captures-dem-campaign-chief-plotting-vote-fraud/

Eccovi un altro video da clikkare di un giornalista americano che approccia con telecamera nascosta l’organizzatore di una campagna elettorale del partito democratico e lo induce a fare progetti di brogli elettorali per la campagna in corso in Virginia.
Dopo la diffusione del video in Internet, il soggetto si è immediatamente dimesso.

In Italia, ora ricordo, un broglio fu accertato dalla magistratura. Uno solo. Continua a leggere

MEDIO ORIENTE. LE PREVISIONI DEI WARGAMES SULLA SIRIA DI TRE THINK TANK ISRAELO-AMERICANI QUADRANO PERCHE’ FANNO I CONTI SENZA L’ OSTE. di Antonio de Martini

Non ricordo purtroppo – sono passati tre anni –  il nome di quell’ammirglio USA a riposo che il Pentagono ebbe l’idea di invitare a partecipare a un wargame  presso il Dipartimento della Difesa.

Tema della esercitazione: il controllo del Golfo Persico contro un ipotetico nemico in contrasto. Serviva un Ammiraglio che comandasse la flotta “nemica” e che la pensasse in maniera diversa dai soliti baroni del Pentagono.  Cercavano insomma un “Maverick” ( lett: vitello non marchiato) ossia una persona che si distinguesse dal gregge. Continua a leggere

HEZBOLLAH CON UN VOLO DI DRONE COSTRINGE A TERRA GLI AEREI IN TUTTO IL LEVANTE di Antonio de Martini

Devo le mie scuse a Hezbollah e a Israele contemporaneamente: agli uni per averli giudicati incapaci di attivare un DRONE e gli altri per averli sospettati di aver organizzato una provocazione. ( vedere mio post del 7 ottobre).
Confesso che mi conservo i sospetti sulle capacità tecniche di Hezbollah, ma dobbiamo tutti cavarci il cappello di fronte alle sue capacità politiche e strategiche.
Con un volo singolo e senza sparare un colpo, ha mutato lo scenario geopolitico del medio oriente e dato una mano, indirettamente, a Barak Obama in difficoltà elettorale.

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COMINCIA A WASHINGTON IL PROCESSO AL DIPARTIMENTO DI STATO SULLE SCELTE DI SICUREZZA CHE HANNO PORTATO ALLA MORTE DELL’AMBASCIATORE STEVENS

Alla camera bassa americana a Washington, è iniziato ieri il procedimento di verifica sui fatti di Libia dell’11 settembre, col palese intento di mettere in stato d’accusa l’Amministrazione Obama a ventisei giorni dalle elezioni presidenziali , anche per sfruttare il momento favorevole a Romney creatosi dopo il dibattito TV del 3 ottobre.

La prima linea di difesa dei democratici, è stata la riduzione delle spese di sicurezza delle ambasciate, imposte dai repubblicani, per trecento milioni di dollari.
Il piatto forte dei repubblicani è l’elenco degli atti aggressivi subiti dal consolato di Bengazi nelle settimane precedenti all’attentato principale, inclusa l’apertura – con esplosivo – di una breccia nel muro di cinta ” sufficiente a far passare quaranta uomini”. Continua a leggere

MEDIO ORIENTE: CERCANO L’INCIDENTE, MA BLUFFANO. ALTRIMENTI PRESIDIEREBBERO ANCHE I RUSSI NEL MARE DEL NORD

Mentre a Malta si riuniscono i 5+5 ( cinque Paesi Mediterranei del Nord e cinque paesi del Maghreb, compresa la Mauritania spacciata per paese mediterraneo) a fare chiacchiere senza copertura finanziaria, sui paesi del Levante mediterraneo – così abilmente isolati- si addensano invece, lampi di tempesta.
Tre squadroni aerei d’attacco e tre da trasporto truppe a Creta ( Suda) sono arrivati nei giorni scorsi; tre gruppi d’attacco portaerei – uno nel mediterraneo e due nel golfo persico – accerchiano l’area Iran-Siria ;Si registra il raddoppio delle unità navali nel Pacifico. Continua a leggere

OBAMA PUNISCE ISRAELE. ” SHARON HA ORDINATO E VOLUTO LA STRAGE DI SABRA E CHATILA, INGANNANDO GLI U.S.A.” SE NETANYAU NON LASCIA, OBAMA POTREBBE RINCARARE LA DOSE CON UN’ALTRA ACCUSA TERRIBILE: L’USO DEI GAS. di Antonio de Martini

Come era facile prevedersi, dopo la storia del filmetto messo in onda da” qualche amico di Netanyahu”, giunge puntuale la prima risposta, misurata, di Obama ed esce sull’organo più favorevole a Israele, il NEW YORK TIMES.

Il solito provvidenziale “ricercatore ” della Columbia University e la solita procedura di declassificazione del documenti segreti del Dipartimento di Stato USA ci dicono quel che si sapeva, da fonte Palestinese ma senza prove:

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ONU SULLA SIRIA, PARTITA A TRE COL MORTO . RUOLO AMBIGUO DELL’ARABIA SAUDITA . di Antonio de Martini

Se non stessimo parlando della devastazione dell’ombelico del mondo ad opera di un esercito mercenario finanziato da fondamentalisti islamo-evangelisti, ci sarebbe da ridere per l’arrampicata che “il corriere della sera” di oggi ( sabato) fa , analizzando la mozione dell’assemblea dell’ONU che ha di fatto sfiduciato l’inamovibile consiglio di sicurezza.

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