For the first time in ten years, world hunger is again on the rise.
815 million people, 11% of the global population is hungry. 38 million more than in 2015. (SOFI 2017).
What is alarming is that this increase is not driven by the lack of food, but by the large number of man-made violent conflicts that have tripled in recent years. Continua a leggere →
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Di antoniochedice
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Agli attacchi terroristici in quel di Londra, Teresa May, ex ministro dell’interno ed ora Primo Ministro in bilico, ha iniziato a rispondere “all’inglese”, ma , come per numerose iniziative britanniche , ha copiato dagli italiani, rifacendosi al precedente altoatesino gestito dal generale Giovanni de Lorenzo. Oggi che è San Giovanni, ho deciso di raccontarne un po perché è ora che spetti a ciascuno il suo. Continua a leggere →
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Di antoniochedice
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Intanto, chiariamo: nella penisola arabica i confini non esistono. Sono tutte zone desertiche permeabili a volontà da chiunque – e laggiù sono la totalità- possieda un fuori strada per aggirare, a duecento metri dalla strada, il posto di blocco posto sulla via di accesso ufficiale.
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Di antoniochedice
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Il primo ministro etiopico Hailemariam Desalegn dopo aver tentato con le cattive – gli oppositori lamentano quasi mille morti durante le pacifiche manifestazioni – ha proceduto martedì scorso a un rimpasto che secondo la equipe al potere in Addis Abeba, dovrebbe calmare gli spiriti e dividere gli Oromo ( l’etnia più numerosa del paese con il 36%) dagli Amhara ( l’etnia guerriera che ha dominato per secoli e che è caduta assieme alla monarchia) dopo che l’alleanza tra questi due gruppi ha mostrato la sua pericolosità con manifestazioni pacifiche di cui non si vedeva l’uguale da quando i tigrini sono arrivati al potere defenestrando il DERG di Hailemariam Menghistu. Continua a leggere →
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EtichettatoAddis Standard, Amhara, DERG, Gebretsion Gebremichael, Getatchew Reda, Hailemariam Desalegn, Hailemariam Menghistu, Negeri Lencho, Oromo, Siraj Fegessa, Tedros Adanom, Workneh Gebeyehu
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Qualche giorno fa ho pubblicato questo decalogo un po frettoloso su Facebook. Ha avuto un certo successo come ogni riepilogo frettoloso. Ve lo trasmetto.
1) NON È VERO CHE SIAMO IN GUERRA.Chi lo scrive o lo dice deve essere denunziato penalmente per “diffusione di notizie atte a turbare l’ordine pubblico”. ( obbligatorietà dell’azione penale). COME MAI NON ACCADE?
2) PIÙ UNA ORGANIZZAZIONE DI INTELLIGENCE È GRANDE E MENO È EFFICIENTE. Prova ne è la CIA e le grandi centrali di spionaggio e controspionaggio comparate al Mossad ente certamente meno grande. Quindi centralizzare a livello europeo l’intelligence non serve. Continua a leggere →
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Un mio caro vecchio amico, in risposta ad un decalogo antiterrorismo che ho pubblicato sulla mia pagine Facebook, mi ha posto una domanda per capire meglio quale sia il mio pensiero riguardo a come agire verso i terroristi . La domanda era se volessi fare un’altra ” operazione baionetta”.
Gli ho risposto di getto, ma vorrei tornare sull’argomento in questa sede per fornire qualche minimo approfondimento .
L’operazione baionetta servì ad uccidere a scopo di vendetta e dissuasione una lista predeterminata di Palestinesi ritenuti responsabili dell’eccidio di Monaco alle Olimpiadi del 1972.
A parte che il grosso della strage lo fece la polizia tedesca, gli obiettivi della operazione erano limitati perché non era ipotizzabile annientare tutti i palestinesi, mentre è possibile, anzi doveroso, porsi questo obbiettivo nei confronti di chi vuole dimostrare che col denaro si può fare qualsiasi cosa. nelle righe che seguono la prima risposta che gli ho dato: Continua a leggere →
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La sorte degli USA e dell’ Obamacare è appesa al risultato della strategia da applicare in Libia.
Se prevale il sistema di delegare la guerra agli alleati teleguidandola ( Leading from behind), il nuovo modello di Difesa USA reggerà e ci saranno i fondi per la riforma sanitaria voluta da Obama. Altrimenti, tornerà il modello militare precedente ( 130.000 uomini in più per intervenire direttamente) e addio alle spese sanitarie gratuite per i meno abbienti e al voto democratico nel sud di colore.
Per l’Italia, la posta in gioco è il reingresso nel Consiglio di sicurezza dell’ONU a breve scadenza dall’ultimo turno, ma potrebbe essere una ripresa delle passate ambizioni di Francesco Paolo Fulci di occupare un seggio permanente nel Consiglio di sicurezza penalizzando le speranze tedesche in materia. Continua a leggere →
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Di antoniochedice
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VERY BRITISH
Regeni, ventotto anni, dottorando. Ricercatore ed attivista.
Ma di chi parliamo? A 28 anni un ricercatore ha certamente già pubblicato qualcosa.
Nessuno ne parla o cita.
Un attivista opera per una entità politica ed è difficile che possa anche fare ricerca in contemporanea.
Non si pubblica il nome della organizzazione per cui ” svolgeva attività di ricerca in Egitto sugli attivisti del 2011″. Chi è ? Continua a leggere →
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su richiesta di ambienti repubblicani USA il magistrato ha costretto Hillary Clinton a consegnare 30.000 mail spedite o ricevute sul suo indirizzo privato durante il suo periodo da segretario di stato.
Tra questi documenti, un memorandum dell’allora segretario Colin Powell che riassume gli argomenti da toccare durante l’incontro decisivo tra Tony Blair e George W.Bush tenutosi a Crawford tra il 5 e il 7 aprile 2002, in cui un cretino decise di far guerra per passare alla storia è un mascalzone di reggergli il sacco a patto di essere glorificato come statista internazionale dato che in patria accumulava fallimenti su fallimenti. En passant, fa cenno agli aiuti dati per convincere la Turchia….
Ecco il link da leggere. Alla fine dell’articolo, le fotocopie del documento.
http://www.informationclearinghouse.info/article43170.htm
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