LA DISINFORMAZIONE AVVELENA. L’ELETTRONICA ASSICURA LA FULMINEITA’ PLANETARIA. LA RIPETIZIONE CONVINCE CHE E’ VERO.
https://corrieredellacollera.com/2012/01/24/4164/
Prima di leggere l’articolo, vi consiglio vivamente di leggere i due link ( in rosso) che precedono, perché senza l’ABC di queste due tecnologie belliche é difficile capire come funziona il sistema della menzogna abbinato al senso di colpa che induce le persone a comportamenti prevedibili e quindi di condizionamento.
Arnold Gehlen, fratello del molto più noto generale che gestì l’intelligence tedesco durante e dopo la seconda guerra mondiale, professore universitario, considerato il più famoso antropologo degli anni cinquanta, ha scritto un libro ( ed IL MULINO) ” Prospettive antropologiche” e ” L’uomo nell’era della tecnica” in cui spiega il meccanismo psicologico che é in tutti noi: la comunicazione , ad esempio quella televisiva, ci mostra un terremoto o una guerra che avviene lontano da noi ( mettiamo in Tibet).
Il fatto stesso che ne siamo informati, fa sì che ci immedesimiamo e ci pare di esserne partecipi e corresponsabili. Quindi cerchiamo l’espiazione della nostra frazione di colpa con un’oblazione che ci fa sentire ” buoni”.

Bene, mescolate attentamente questi ingredienti, e vedrete che per farvi sentire buoni alle mie condizioni, mi basterà padroneggiare la comunicazione: A) Con la disinformazione fabbrico una ” narrativa” , si dice oggi. Un tempo si diceva una balla credibile specie nei dettagli. B) la diffondo attraverso l’elettronica e i suoi strumenti ( se non hai tempo adesso, te la “ripasso” alle nove di stasera prima della partita o la puoi vedere a tuo comodo ( illusione di libera scelta) su RAI PLAY). C)Se non vuoi sentirti un verme, non hai che da dare un contributo col comportamento XYZ.
Se lo fai sei un buon cittadino degno di stima, altrimenti sei fuori dal consorzio civile. e L’IPhone mi dice se sei venuto alla manifestazione o sei andato al mare o se hai fatto il bonifico…
Adesso potete tornare a piangere sulle vecchiette in lacrime, mettervi a disposizione e sperare in cuor vostro che vi capiti di ospitare la nipotina.