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i media di tutto il mondo invitano a puntare lo sguardo verso Londra dove starebbe per nascere l’erede del principe William che è a sua volta l’erede del Principe di Galles Carlo, erede presuntivo al trono di Gran Bretagna e Irlanda.
l’Inghilterra continua a sedere nel G20 col contegno di una zia squattrinata che guata il buffet, mentre chi ha un forte potere contrattuale è l’Arabia Saudita, che dopo aver soppiantato l’Egitto nel consesso grazie al PNL, vi rappresenta i popoli arabi e i loro interessi.
Ossia, Islam, petrolio, grane, Israele
Il fondatore della dinastia regnante dei Saud, Abdel Aziz classe 1902, ha sparso i suoi quarantadue figli sul globo, come un patriarca biblico e fatto un patto di alleanza con gli Stati Uniti ( Roosevelt) nel 1945 che dura ancor oggi ed assicura agli uni il petrolio e all’altro la protezione militare.
Cinque dei figli di Abdel Aziz ( Saud, Faisal, Khaled, Fahd, Abdallah) hanno regnato dopo di lui sulla penisola araba meritando anche loro il titolo di custodi dei luoghi santi della Mecca e di Medina, tolto alla dinastia Haschemita ( la famiglia del profeta Maometto) che ora regna in Giordania con re Abdallah II figlio di Hussein bin Talal e di una inglese, allevato all’Accademia di Sandhurst e sposato con una americana di lontana origine palestinese.
Re Abdallah ben Abdel Aziz al Saud , è morto ufficialmente la notte del 30 maggio nella sua residenza preferita in Marocco e dopo cinquantadue giorni di sede vacante non ha ancora un successore.
La situazione è tanto più delicata, in quanto i tre grandi alleati degli USA nella regione ( Arabia Saudita Katar e Bahrein) sono – i primi due – in una fase di transizione del potere autocratico e il terzo – dove la sesta flotta USA ha la sua base – è in rivolta contro il re che si appoggia ai carri armati sauditi per resistere.
Opportuno quindi il dirottare l’attenzione verso l’innocuo infante britannico e opportunissima la discrezione con cui il principe Muqrin ( lo chiameremo così abbreviando il nome) sta puntando ad impossessarsi del potere reale.
I suoi dati biografici e le sue ambizioni le abbiamo descritte nel post del 1 febbraio scorso segnalando l’irritualità della sua nomina a vice crownprince., ossia principe ereditario del principe ereditario che all’epoca era già in avanzato stato di demenza senile.
Muqrin è stato per lunghi anni inviato personale di re AbdAllah di cui godeva la piu completa fiducia e capo del servizio segreto interno – il puntello del trono – fino a che non fu scalzato da Bandar Bush , il principe Sultan col soprannome americano , vittima, pare, di un attentato un paio di giorni dopo l’insediamento.
Scomparve per quattro e più mesi, per poi ricomparire un paio di setimane fa a Parigi in un negoziato riservato con il presidente transalpino Hollande in veste di ” tecnico”.
Muqrin anni 67 è l’ultimo dei figli del fondatore della dinastia che si è trasmessa da un fratello all’altro ignorando – fino a che ha potuto – i discendenti delle generazioni successive.
Da poco, ma i due figli di Nayaf ( ex ministro dell’interno,morto) governano rispettivamente la Difesa e la provincia orientale e il figlio di re Abdallah comanda la guardia nazionale. Tre voti e centri di potere decisivi.
In base alla consuetudine il Consiglio di famiglia , presieduto dal principe Mishaal, 86 anni figlio del fondatore – ma di una madre diversa, una Armena dunque cristiana in origine a nome Shadida , dovrebbe scegliere tra tre designati dal re, ma questa prassi darebbe troppo peso alla componente clericale del Consiglio ( semplificando, la famiglia Saud è composta da due tronconi uno di guerrieri-principi e una di dotti in diritto coranico hanbalita-Wahabita) e fino a che i clericali avranno un peso decisivo, i salafiti otterranno tutti i fondi che vorranno.
La manovra di Muqrin è consistita finora nel tessere una serie di alleanze con la giovane generazione già citata, promettere posizioni e alleanze ai rami ” trascurati” della famiglia e soddisfare altre ambizioni e ambiziosi, su, su, verso la maggioranza, ma preferirebbe saltare il passaggio ” democratico”.
Per farlo, tende a valorizzare i suoi buoni rapporti con la Siria ( e le numerose missioni riservate presso Assad svolte fino al 2009) ma con alcune importanti novità:
a) l’Egitto del generale Al Sisi , per distinguersi da Morsi, ha deciso di riprendere le relazioni diplomatiche con la Siria rotte clamorosamente poche settimane fa.
b) la Giordania ( con un sospiro di sollievo) ha annunziato di approvare la svolta egiziana in toto, quindi anche quella verso Assad.
c) In Bahrein la polizia ha sciolto alle spicce una manifestazione di solidarietà verso il deposto presidente egiziano, che marciava verso ( contro) l’Ambasciata Americana.
d) la lega araba ha chiosato che la sospensione della Siria dalla Lega non significa automaticamente l’assegnazione del seggio ai ribelli siriani e quindi la sedia deve essere intesa come vuota, non come occupata da altri…
e) il governo libanese ha chiesto ufficialmente alle Nazioni Unite di non considerare Hezbollah ” una organizzazione terrorista” atteso che rappresenta ” larga parte del popolo libanese”
f) l’Unione Europea ha comunicato ufficialmente al governo israeliano che non prenderà in considerazione alcun programma che coinvolga territori che prima del 1967 appartenevano a paesi arabi ( Golan, Cisgiordania, Gerusalemme).
g) le Nazioni Unite hanno informato Israele che dovrà pagare i danni ( 1,1 milione di dollari) per aver bombardato una casermetta delle Nazioni Unite, distruggendola.
h) John Kerry annunzia che Israele e Palestinesi sederanno per l’ennesima volta al tavolo dei negoziati dopo un intervallo di un quarto di secolo.
Insomma pare che la ” primavera” si stia calmando e che il vecchio motto di Isaac Rabin “in fondo la pace si fa coi nemici” abbia trovato ascoltatori.
Netanyahu è ridotto al silenzio, i leader arabi sono impossibilitati a presentare un fronte di opposizione dal disordine imperante.
Bene, se la politica di recupero dei rapporti nel Levante e in particolare con la Siria portata avanti nel silenzio da Muqrin vince in tutto il Levante che conta, “il secondo vice primo ministro” Muqrin ben AbdelAziz non può essere messo in ballottaggio proprio quando la sua iniziativa politica vede la luce e non sarebbe opportuno mostrare la spaccatura in seno al Consiglio di famiglia con una votazione. Scacco al clero.
L’eccesso di liquidità mondiale consentirebbe un nuovo piano Marshall per lo sviluppo delle aree numerose aree depresse e se Assad volesse far partecipare la Siria, non ha che da andarsene spontaneamente.
In pratica Muqrin tenta di scalare il trono con una proposta di accomodamento generale appoggiata dai principali protagonisti, banchieri inclusi.
Si avvera – se riescono – la profezia di Gamal Abdel Nasser che negò validità alla politica dei piccoli passi chiedendo un accordo globale che non ebbe mai.
Dei famosi ” amici della Siria” che pretendevano la resa incondizionata dei siriani filo governativi e volevano armare al Kaida, Al Nusra e aspiranti martiri vari, restano silenziosi Netanyahu, Erdoghan e la Emma Bonino che potrà però consolarsi coi successi che otterrà in Kazakistan e in India .
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