La differenza tra un ministero ” politico” e uno ” tecnico” consiste nel fatto che un ministero politico è disposto a firmare qualsiasi bassezza per poter restare ad amministrare la cosa pubblica, il ministero “tecnico”, privo della necessità di restare al governo ad ogni costo e di compiacere un elettorato, dovrebbe invece rifiutarsi di avvallare proposte strampalate e vigilare attentamente al rispetto della legge.
Il ministero Napolitano-Monti nato e troppo frettolosamente battezzato come ” tecnico” , ha inaugurato la fase ” manzoniana” della vita politica : emette una serie di “grida” incurante del loro rispetto.
La legge sulla “spending review”, all’articolo 4) o 5) non ricordo più, ha stabilito che le società controllate da enti pubblici locali ( regioni, provincie, comuni) debbano essere vendute o poste in liquidazione se realizzano con l’ente di riferimento il 90% del loro fatturato.
In alternativa, possono – pare – ridurre le loro spese del 20%, magari accorpandosi.
Ecco qualche episodio emblematico – e bipartisan – a dimostrazione delle pagliacciate messe in opera da questi ” tecnici” dello stupro fiscale.
La Regione Lazio, guidata dalla destra, ha alcune ” società” che ricadono nella fattispecie indicata.
Nello stesso giorno di approvazione della legge nazionale, l’intraprendente Presidente della Agenzia Sviluppo Lazio, ha convocato il proprio consiglio di amministrazione assieme a quelli delle controllate ( Filas, finanziaria laziale di sviluppo, e BIC Business Innovation Center, per decidere l’accorpamento fisico delle aziende sotto forma di un nuovo contratto di affitto pluriennale di un immobile – in zona Ostiense ( quella cara al regista Ferhan Ozpetek che la immortala nei suoi Films) dove andare a stare tutti assieme appassionatamente.
Naturalmente, senza poter disdire gli affitti in essere.
Il costo dell’operazione ammonta a circa dieci milioni di euro che vanno a sommarsi ai costi esistenti.
Le Provincie hanno nel loro DNA una tradizione di patrimonializzazione. Quella di Roma, guidata dalla sinistra, sta infatti acquistando un grattacielo in zona EUR ( quella immortalata da Federico Fellini) e , sempre per risparmiare , sta negoziando una permuta con alcuni immobili di proprietà.
Conosciamo tutti la caserma dei Carabinieri di Piazza S Lorenzo in Lucina, intestata alla medaglia d’oro Attilio Frignani ( l’ufficiale ucciso alle Fosse Ardeatine per aver proceduto all’arresto di Mussolini ). È uno splendido esempio di architettura del XIX secolo, a duecento metri da Palazzo Chigi, in una piazzetta immortalata da Giulio Andreotti.
L’immobile, protetto dalle Belle Arti, secondo me – ma evidentemente non secondo i periti – ha , da solo, un valore di molto superiore ed è stato anche oggetto di un attento restauro un paio di anni fa.
Un negoziante, nell’immobile accanto, paga di solo affitto cinquantamila euro AL MESE.
A piazza Farnese, c’era una Palazzina-Caserma dei Carabinieri installata a presidio dell’ambasciata di Francia e delle zone vicine ( campo dei fiori, via del Pellegrino).
L’avvocato Cesare Previti la comprò, il ministro della Difesa Cesare Previti ” sfrattò” i Carabinieri e ne fece il prestigioso alloggio per i suoi arresti domiciliari.
Scommetto che anche lui può esibire una perizia .
Intanto la zona non più ” abitata” dai CC ha subito il degrado che ” Il Messaggero” denunzia quotidianamente scrivendo di risse notturne di massa, ubriachi, accoltellamenti, ma evidentemente ne ignora le cause, perché non ne parla.
Che adesso siano pronti a sguarnire anche la zona di Palazzo Chigi fa ben sperare circa le previsioni di durata di questi degenerati.
Commenti
Grazie per tenerci gli occhi aperti!
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che titolo. grande Antonio.
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