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LA STRATEGIA USA NEL MONDO RACCONTATA DA GEORGE FRIEDMAN NEL 2015 E DA ME NEL 2022

George Friedman é il miglior analista strategico vivente negli USA, fondatore e direttore per parecchi lustri dell’agenzia STRATFOR che ha offerto i migliori approfondimenti fino a che l’ha diretta personalmente.

Nel 2015 in una conferenza a Chicago, tra esperti, ha spiegato la strategia generale degli Stati Uniti per mantenere l’egemonia mondiale. Ecco in inglese, con sottotitoli in francese, in un filmato You tube estratti della sua visione, mai contestata da alcuno. Lascio a lui il compito della illustrazione dei principi che considero realistica e solidamente fondata.

Una prova di quanto qui detto e previsto é certamente il conflitto ucraino e il successivo atteggiamento americano nei confronti della Unione Europea e della Brexit. Se ne deduce che interpretare correttamente gli avvenimenti e le scelte riguardanti il conflitto ucraino é di importanza vitale per noi e per il futuro del continente.

CAPIRE LE LEZIONI DELLA NUOVA GUERRA UCRAINA

L’alluvione di chiacchiere, sovente mendaci, vanitose o inconcludenti, specie in Italia da parte di coloro che non sono riusciti a collocarsi come esperti di pandemia, ha impedito a una pubblica opinione distratta dall’endemico qualunquismo, di ascoltare le poche considerazioni logiche e a mente fredda sulle ragioni dello scontro, sulle strategie e sulle tattiche impiegate e identificare, distinguendo, quali siano gli interessi rispettivamente degli USA, dell’Europa ( EU) e dell’Italia.

Si naviga a vista, annaspando tra l’etica a buon mercato e la speranza di non essere creduti. Sempre più vero il detto che ” é difficile far capire qualcosa ad un uomo quando il suo stipendio dipende dal non capire.”

Di conseguenza abbiamo i “no war “che si affiancano ai “no vax” e i possibilisti che non comprano più i quotidiani per non farsi imbottire di comunicati – diretti e indiretti- emessi da scarti di leva anche professionale, privi di esperienza militare, digiuni di geografia, di storia e privi di conoscenza delle lingue più utili ( inglese, ucraino e russo), senza quindi accesso diretto alle fonti.

I cattolici, guerrafondai per non perdere il posto in Rai, stati messi in fuori gioco dall’intervento del Papa e i fautori della NATO hanno strillato tanto tempestivamente e tanto in falsetto da far capire a tutti che i ragazzi del coro erano stati istruiti con cura, ma con tonalità da stadio.

Proviamo a mettere ordine nel buio in cui brancoliamo noi italiani ?

GLI ANTEFATTI

Per facilitare la comprensione di fatti e antefatti sfuggiti ai più, ecco qui sotto, a disposizione per consultazione, una serie di links di questo blog ( ma ce ne sono anche altri che mi sono stancato di radunare. Potete cercarli clikkando in alto a sinistra nella finestra ” cerca”) che vi riportano al 2014 e alle omissioni dei media italiani. La crisi era prevista e prevedibile, l’intervento armato russo più volte minacciato. Nessuno se ne é preoccupato. Nessuno ha capito che una guerra in Europa, avrebbe significato la perdita dell’ubi consistam della Unione Europea, diventata l’avatar della NATO.

La disinvolta smentita al primo solenne ” mai più guerre in Europa” pronunziato dal 1945 in poi da ogni singolo politico del continente, implica fatalmente una perdita di credibilità anche dell’altro “ mai più” che in questi giorni riecheggia per ogni dove sulla shoà. Presto tradiranno anche quello.

https://corrieredellacollera.com/2014/02/25/ucraina-prima-pedina-della-teoria-del-domino-o-prova-di-una-nuova-yalta-a-geometria-variabile-di-antonio-de-martini/

https://corrieredellacollera.com/2014/02/28/ucraina-tra-usa-e-russia-con-germania-mezzana-dalla-ribellione-alla-secessione-a-di-antonio-de-martini/

https://corrieredellacollera.com/2014/02/15/la-sfida-usa-russia-per-lucraina-intanto-pagano-i-paesi-brics-con-svalutazioni-selvagge-brasile-india-cina-sud-africa-di-antonio-de-martini/

https://corrieredellacollera.com/2014/03/14/la-russia-riponde-allamerica-con-una-proposta-globale-di-sfruttamento-economico-sostenibile-dellasia-sebastopoli-e-ormai-come-sagunto-ma-questa-volta-io-tifo-per-annibale-di-antonio-de-marti/

https://corrieredellacollera.com/2014/03/02/crisi-ucraina-in-crescendo-per-supplire-alla-impossibilita-militare-di-intervento-n-a-t-o-e-soddisfare-la-fazione-bellicista-di-antonio-de-martini/

https://corrieredellacollera.com/2014/03/08/ancora-su-ucraina-italia-stati-uniti-ma-scomodiamo-carl-schmitt-e-la-grande-bellezza-scegliete-di-antonio-de-martini-e-massimo-morigi/

Le ragioni della scelta del punto di attacco all’impero russo

A) La ragione principale é che l’Ucraina si prestava come zona di scontro ideale per via dell’esistenza di una resistenza ed un odio sordo accumulati durante gli anni della industrializzazione forzata che ha distrutto la piccola proprietà agricola e il latifondo, per dare vita a grandi complessi industriali ormai cadenti; l’esistenza di reduci della guerra mondiale che avevano combattuto con la Wehrmacht e anche con le SS contro l’odiato Stalin (oltre 250.000 uomini, ottocentomila se consideriamo logistica e retrovie), la continuità nel tempo dell’organizzazione Gehlen e dei partigiani nazionalisti, che fornirono subito dopo la concessione dell’indipendenza, una base storica e politica all’aspirazione, legittima, dell’Ucraina ad allontanarsi dalla sua ex potenza coloniale. Meglio avere il padrone a novemila Km da Kiev che a novecento. Il contrasto tra queste due Ucraine ha fornito il brodo di coltura dello scontro cui ha contribuito la generale corruttela del paese, la sua relativa vicinanza a Mosca, gli errori politici di Nikita Krusciov che fece tutta la sua carriera politica come segretario del partito ucraino e che cercò di ammansire gli ucraini con particolari riconoscimenti e annacquare il loro nazionalismo con attribuzioni di territori russofoni ( Crimea e e Donbass ) all’Ucraina con una rettifica delle frontiere verso est immettendo alcuni milioni di russi. Riteneva impensabile una secessione.

Anche il fatto che l’urto militare sia stato iniziato – e maldestramente- dai russi ha giovato alla narrativa propagandistica americana, lungamente preparata e ammirabilmente dispiegata.

B) I rapporti privilegiati dell’URSS ( che fu il primo paese a riconoscere il nuovo stato ebraico) con lo stato di Israele e il via vai creatosi con l’autorizzazione all’emigrazione, rese il paese facilmente permeabile in entrambi i sensi quella frontiera rispetto ad altre ( es il Caucaso) da parte di elementi estranei. Anche la presenza sul territorio ucraino di significative minoranze polacche , rumene e ungheresi facilitavano la creazione di spinte centrifughe.

C) la vicinanza – a partire dal 1990/91- delle frontiere occidentali e segnatamente quella polacca.

D) La riconosciuta validità della “ strategia Schulenburg“, dal nome del capo del “Dipartimento 13” del ministero degli esteri del Reich incaricato di amministrare i territori russi occupati che ha costituito un precedente. Si legga ( editore SugarCo) “Fra Hitler e Stalin” di Hans von Herwarth, segretario di Schulenburg miracolosamente scampato alla forca.

Schulenburg, dopo anni di vita in Russia, dove era nato, elaborò e mise in opera l’idea che “per battere i russi, servono altri russi e ogni guerra alla Russia, per riuscire deve essere trasformata da guerra in guerra civile”. La strategia ebbe successo, tanto che Hitler ne frenò il reclutamento per eccesso di riuscita perché – contrastava con la filosofia nazista degli untermenschen slavi – e, scoperto che Friederik Schulenburg ( e il suo interfaccia militare Claus Von Stauffenberg) erano anche l’anima dell’attentato del 20 luglio 1944 , impiccò tutti, fornendo un alibi antinazista postumo agli USA per utilizzare le reti clandestine create durante la guerra dai tedeschi.

In questa mia intervista a un canale you tube di qualche settimana fa, cerco di illustrare la situazione.

n parole povere entrambi i contendenti sul terreno hanno accettato la sfida ed entrambi hanno fallito nella speranza di realizzare vittorie lampo. Siamo allo stallo. Nel primo conflitto mondiale i contendenti impiegarono quattro anni ad accorgersene.Nel secondo i tempi si allungarono per via dell’imposizione della resa senza condizioni che costrinse a combattere fino alla fine. Oggi si cerca di prolungare la guerra fornendo armi e illusioni all’Ucraina, ma evitando il coinvolgimento diretto.

Lo scopo degli USA é provocare un salasso di uomini e denari fatale alla Russia, farla diventare – uso le parole che Winston Churchill pronunziò a proposito nelle rappresaglie provocate dagli inutili attentati del SOE britannico – “ il popolo più odiato d’Europa” con drammatici resoconti di “bombardamenti sulla popolazione inerme” ( che però la propaganda dipinge come intrepido e destinato alla vittoria) e soprattutto – come spiegato da Friedman nel suo video– per scavare un abisso di morti e inimicizia tra la Germania e la Russia che abbinando tecnologie e risorse naturali relegherebbero gli USA a potenza di terza fila.

COSA SUCCEDE ADESSO: L’ALLARGAMENTO?

Nel suo sforzo di far durare la guerra gli USA rischiano di estenderla in direzioni non volute distruggendo quel che resta della Unione Europea, già mutilata della secessionista Gran Bretagna, certamente incoraggiata dal governo d’oltreatlantico. Altri sono pronti a seguire, come il gruppo di Visegrad ( filo britannico, composto da Repubblica Ceca ( che ha appena eletto presidente ìl’ex comandante NATO, Slovacchia, Polonia e l’Ungheria) e l’Italia che litigando con pretesti speciosi con la Francia, tendono a isolare Francia e Germania che sono state il nucleo motore della maldestra costruzione europea che va smantellata per evitare che seguano la Germania nella marcia verso est. Quanto conti l’Europa per gli USA, é dimostrato dall’ormai famoso ” fuck Europe” della plenipotenziaria del Dipartimento di stato, Victoria Nuland intercettata durante la predisposizione del governo filo NATO uscito dalla ” rivolta di piazza Maidan.

Continuare ad alimentare la guerra anche con sole armi e denari, comporta – oltre al pericolo di sfaldamento della coalizione occidentale – il rischio concreto di essere bombardati proprio come é accaduto nei giorni scorsi all’Iran che é apparso – negano, ma non vengono creduti – come il fornitore di armi ( Droni a basso costo e in gran numero per saturare le difese elettroniche) della Russia. Chi la fa, l’aspetti e l’anello più debole della NATO ( siamo chiamati a Bruxelles, ” l’anello di spaghetti”) siamo noi italiani.

Le punzecchiature polemiche di Putin e Medvevdev all’Italia servono a polemizzare senza attaccare la Germania che viene trascinata quasi a forza nel campo occidentale, mentre Svezia e Finlandia , consce di rappresentare un possibile prossimo fronte, hanno di molto raffreddato il loro entusiasmo verso l’adesione alla NATO e hanno inscenato roghi del Corano – e ammesso ufficialmente di finanziare il PKK – per passare la patata bollente del rifiuto a Erdogan che pur di essere protagonista accetta anche parti di ” cattivo”. La Turchia, bastione militare dell’ala destra dello schieramentoNATO, é già ostentatamente neutrale e l’unica che si adopera per trovare scappatoie negoziali. Al pericolo di allargamento dello scontro al contenzioso Serbia-Kosovo, ho dedicato un articolo tre giorni fa. In Israele sono ripresi gli scontri cruenti coi palestinesi e il Papa , quando invoca la cessazione delle ostilità ormai chiede tregua ” su tutti i fronti”.

IL RIDIMENSIONAMENTO USA?

Per parte loro, i russi hanno dato cenno, prima di volontà di prolungamento dello scontro con il reclutamento di 300.000 riservisti, adesso di prepararsi all’allargamento del conflitto con la chiamata alle armi di altri cinquecentomila uomini, ma dettaglio trascurato volutamente dagli occidentali, l’allarme nucleare lo ha dato alle truppe del Pacifico, dando a intendere che mira a rappresaglie casomai verso gli Stati Uniti e non verso l’Europa.

Gli resta da capire che gli USA non possono essere colpiti nel portafoglio, dato che stampano dollari senza limiti, ma che devono essere colpiti nell’immagine e nel prestigio come fece Ben Laden con un attacco nel cuore di Manhattan.

La Marina americana si vanta di essere la regina degli oceani come l’Inghilterra di un tempo, ma non vedo nuovi Nelson all’orizzonte. Il comandante della V flotta USA ( di stanza a Bahrein) si é suicidato di recente e la flotta del Pacifico é in ristrutturazione dopo una serie di incidenti degni della scoperta della tomba di Tutankamon.

Una iniziativa, la meno cruenta possibile, che chiuda il canale di Panama separando flotte e oceani, oppure nello stretto di Hormuz ( golfo persico) che interrompa il 30% dei flussi di greggio del mondo, distruggerebbe la politica dell’embargo e il presto dell’America in uno con le residue speranze di Biden di restare alla Casa Bianca.

SCELTE PER L’EUROPA E L’ITALIA.

Tra una Europa strutturata come oggi e gli USA, credo la scelta di giocare la carta americana sia obbligata, a condizione che sia a fronte di contropartite militari, politiche ed economiche concrete e non promesse all’inglese.. Diversa sarebbe la situazione in cui il direttorio franco tedesco si rendesse conto della necessità di riconoscere l’importanza politica, strategica ed economica di spostare il baricentro verso il sud e il mediterraneo con un ruolo centrale a Italia, Spagna, eTurchia, nonché al Maghreb che secoli di corteggiamento e le presenti risorse minerarie rendono omogeneo con noi.

L’Italia potrebbe intanto dare un segnale di serietà rinunziando da subito all’accordo con Inghilterra e Giappone per progettare l’aero da combattimento del futuro. Che senso ha dire che siamo un paese serio che tiene fede alla parola con gli alleati, quando si progetta “l’aereo del futuro” con due paesi estranei alla UE mentre si progetta contemporaneamente di “diventare l’hub energetico del centro europa? Che senso ha privarsi di una delle cinque( inadeguate e insufficienti) batterie antiaeree con cui dovremmo difendere l’intero territorio italiano per regalarla a un paese che viene bombardato da oltre un anno ( stando a quanto detto dai media)…Che senso ha annunziare previsioni economiche quando si sono sbagliate tutte quelle fatte negli ultimi venti anni? Che senso ha che il Consiglio supremo di Difesa chieda alla NATO un rafforzamento dell’ala sud dell’alleanza quando in contemporanea mandiamo i nostri carri armati nel nord Europa e i nostri aerei in Romania?

Ecco , la nostra presidente del Consiglio Meloni, fa bene a non voler scimmiottare il fascismo, ma dio ci salvi se intende (o intendono?) scimmiottare il ” La guerra continua” di Pietro Badoglio buonanima.

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SOGNO DI UNA NOTTE DI ESTATE

MARIO MALDINI ( UN ROMAGNOLO DOC) HA MANGIATO TROPPI CAPPELLETTI E HA FATTO UN SOGNO…

     Amo gli inglesi, li ho sempre amati: nel 1944 mio padre, giovanissimo, ebbe la peritonite, e fu salvato da un chirurgo militare inglese, nella nostra città c’era il fronte e si trovò solo lui, per fortuna.

Forse non sarei  nato, senza quel medico. Da bambino, negli anni sessanta, leggevo che la Gran Bretagna abbandonava i suoi possedimenti, il Gambia piuttosto che Trinidad, e mi sembrava una cosa sbagliata, mi dispiaceva.

L’altra notte mi è capitato di sognare queste cose, in modo confuso, avevo mangiato troppi cappelletti, e ci sono rimasto male quando, nel sogno, molti inglesi  mostravano di avercela con me e con l’Italia.

Uno, mi pare un colonnello con i baffi  color  carota, mi rinfacciava che gli italiani, qualche decennio fa, avevano armato i guerriglieri dell’IRA, nell’Irlanda del Nord, e che questi avevano conquistato Belfast e dintorni, cacciandone i protestanti, dopo averne infoibato qualche migliaio. Adesso l’Irlanda, mi urlava l’ufficiale, era unita sotto un governo catto -comunista anti inglese, e aveva diciotto milioni di abitanti, essendo molti irlandesi rientrati dagli Stati Uniti, stanchi di fare i poliziotti e i camionisti in quel paese.

Stavo riflettendo, sempre nel sogno, su queste cose, quando mi apparve una bella signora, insegnante di Italianistica a Oxford, a suo dire; era affranta perché gli italiani a un certo punto, non saprei dire in quale anno, avevano invaso le Isole del Canale, e le avevano scambiate con la Francia, facendosi dare la Corsica e Nizza.

La voce della donna si spense e comparve un ragazzo dai capelli lunghi, una icona pop, mi sembrò, ma non mi viene il nome; era veramente arrabbiato, minacciava di spaccare la sua chitarra sulla mia povera testa, perché, mi strillò con un fiato alcoolico,  che gli italiani avevano sobillato gli spagnoli ( al comando di una tale Dolores Ibarruri) a occupare Gibilterra con la cosiddetta Marcia della Pace. Un milione di iberici infuriati  erano entrati nella gloriosa Rocca e ne avevano cacciato gli inglesi, e anche certe povere scimmiette che abitavano lì, e la colpa era del governo di Roma e dei suoi alleati tedeschi e sovietici, Già che c’erano, i fanatici, mi urlò l’icona pop, si erano impadroniti della sua villa a Marbella, non lontano da lì.

Non paghi di questo scempio, mentre il mondo seguiva col fiato sospeso questi drammatici eventi, e la crisi di nervi che colpì la regina Elisabetta II per questa ragione, gli italiani, sempre doppi e codardi, erano sbarcati sull’isola di Malta, instaurando un loro governo fantoccio chiamato, chissà perché, Fede, Speranza e Carità.

Stavo per balbettare una risposta, quando comparve, nel sogno, un barbuto navigatore solitario, ambientalista disse lui, che mi raccontò la triste storia di quando suo padre e tanti altri inglesi, furono cacciati a cannonate da Cipro: erano intervenuti i russi, che avevano occupato la base inglese di Akrotiri, e la avevano regalata, ma questo mi parve incredibile, ai Palestinesi,

Stavo sudando sotto le coperte, il mio cuore batteva all’impazzata, ma non riuscivo a svegliarmi dall’incubo.

A quel punto si materializzò un giornalista, un tipo molto distinto, che aveva studiato a Urbino e a Catanzaro, mi disse: amava l’Italia, riteneva che il nostro sistema politico       ( ma quale era..? ) fosse  il migliore in assoluto; non capivo bene, ma mi fece i nomi di don Sturzo, Pacciardi, Togliatti, Craxi e altri, e mi disse che in Inghilterra erano molto studiati e venerati, e che molti leaders  dell’isola si ispiravano a loro. 

Il giornalista era meno aggressivo degli altri, sembrava quasi amichevole, ma mi rimproverò perché l’Italia, mi spiegò, stava facendo cose orribili alla Gran Bretagna, che non era in grado di difendersi, anzi nemmeno di comprendere gli accadimenti in corso.

Chiesi chiarimenti, non ne sapevo nulla, e il giornalista , molto cortese, mi raccontò che proprio in questi giorni era un corso una sanguinosa guerra in Canada.  Succedeva, in due parole, che gli inglesi avevano suscitato un  referendum a Terranova, e  che gli isolani, al 92 %, avevano chiesto l’annessione a quel che restava del Regno Unito, quel che restava perché nel frattempo la Scozia e il Galles avevano costituito due repubbliche “ celtiche “.     A quel punto, del Canada, intendo, gli americani avevano invaso l’Ontario e Vancouver, e ne era nata una grande guerra. Gli italiani, dopo aver promesso agli inglesi un intervento in appoggio, con migliaia di volontari papisti da tutto il  mondo, si erano messi, in combutta con tedeschi e sovietici, e anche con lo zampino cinese, a trattare con gli americani.  Molti pensavano, a Bath, la nuova capitale del Regno, che il governo di Roma chiedesse agli USA basi militari a Panama e Porto Rico, oltre che la assoluta impunità per Cuba; in cambio gli astuti e inaffidabili italiani avrebbero lasciato gli inglesi al loro triste destino.  Sapevo che dovevo svegliarmi dal sogno, ma non ci riuscivo, ero come ipnotizzato, incatenato a quel turbine di lamenti, furie e vituperi. Trovai la forza per domandare al mio interlocutore, mi sembrava pacato e riflessivo, non avevo nulla da temere da lui, perché mai gli inglesi non reagissero  a queste continue umiliazioni che lui stesso  esecrava.  Il mio popolo, mi spiegò mestamente, ha perso ogni fiducia in se stesso, si vergogna del suo passato, non ha nerbo, è stato convinto, anche da voi, sussurrò, di essere una massa di incapaci. Pensi , continuò, che alla Camera dei Comuni ci sono gruppi interi di parlamentari che si  presentano come  “ Scusaci Pianeta Terra se Esistiamo noi Inglesi “  o anche  “ Scomparire Tutti, Scomparire Subito“. Concluse con un proverbio italiano, ammise che ormai pensava in italiano: chi pecora si fa il lupo  se la mangia. Lui svanì ed io mi  svegliai, finalmente. Ero madido di sudore, feci una doccia e mi precipitai alla caffetteria sotto casa: un cappuccino e un cornetto  mi  rimisero in sesto.  Diedi una occhiata ai giornali;  italiani, greci e spagnoli erano stati dichiarati Nemici dello Sviluppo dei Popoli, la regina Elisabetta II aveva bisbigliato  che un piccolo tributo atomico era accettabile a fronte della Democrazia Planetaria, e un battaglione di RoyaMarines, arruolato  negli slums di Chicago e Nairobi, aveva preso la scalinata a mare di Odessa, quella della Corazzata Potemkin e di Fantozzi.

Tutto a posto, era stato solo un brutto sogno, ora dovevo andare alle Poste, già pregustavo che  entro pochi minuti certo avrei potuto dichiarare  con orgoglio  che mi vergogno di essere italiano, come  quasi tutti gli italiani.

CREDEVAMO FOSSE AMORE E INVECE ERA UN CARRO ARMATO

LO SCONTRO DI OGGI AVEVA AVUTO UN INIZIO D’AMORE A PARIGI NEL 1997

La cronaca dell’amore é documentata dalla firma ” atto fondatore” a Parigi di un accordo che stabiliva che USA e Russia non erano avversari ed elencava minuziosamente i protocolli cui attenersi in caso di crisi.

Ecco il testo https://www.nato.int/cps/en/natohq/official_texts_25468.htm

Due anni dopo iniziava la marcia verso est che gli USA avevano negato di voler fare.

Il testo a disposizione invece mostra che erano stati previsti tutti i possibili casi di cooperazione e collaborazione specificando che in ogni caso si sarebbero consultati. Invece non si parlano. Nel preambolo é specificato che ” LA NATO E LA RUSSIA NON SI CONSIDERANO AVVERSARI”.

Il capoverso dedicato all’Europa é addirittura commovente: ” Il presente atto riafferma la determinazione della NATO e della Russia di dar corpo al loro impegno di costruire un’Europa stabile, pacifica e senza divisioni, un’Europa intera e libera, a vantaggio di tutti i popoli”

Attaccando l’Ucraina, la Russia ha offerto alla NATO una occasione d’oro per riprendersi dal coma denunziato da Macron nel 2019.

Creata nel 1949, la NATO stava morendo di vecchiaia e gli USA avevano raggiunto il loro punto più basso con l’abbandono dell’Afganistan eseguito senza nemmeno informare gli alleati che avevano coinvolto nel conflitto.

L’attacco russo riceve alle prime una accoglienza tiepida e si prende la decisione ( USA) di fornire unicamente armi difensive.

A metà aprile, sull’onda delle notizie di una controffensiva ucraina vittoriosa, Biden monta sul cavallo di Orlando e scatena crediti e carri armati.

E’ stato ingannato dagli ucraini o dagli inglesi? temo che non lo sapremo mai.

Resta senza risposta la domanda di quale sia il limite oltre il quale cessa l’aiuto e inizia la combelligeranza che da diritto a ritorsioni o addirittura allo stato di guerra.

Certo gli USA incassano con questa iniziativa una serie di cambiamenti: anzitutto l’aumento – invocato per decenni inutilmente- degli stanziamenti per load Difesa, L’entrata ufficiale ( ufficiosamente era cosa fatta da decenni) della Svezia e della Finlandia nell’orbita dell’influenza statunitense, assieme a Giappone, Corea del Sud, Georgia e Australia.

Pochi giorni dopo la riunione di NATO e associati ( Il Giappone é ” osservatore” da 36 anni), un’aggiunta evidentemente imbarazzante per qualcuno a Ramstein: Katar, Israele Marocco paesi notoriamente difensori dei diritti umani…in Ucraina.

La risposta la trovate nel documento NATO 2030 in cui viene recepita la dottrina Bush jr: chi non é con noi é contro di noi.

La versione NATO é chiarissima ma più delicata: ” i dissensi politici in sede NATO sono da considerarsi strategici e non tattici o di prospettiva”

Di tutti questi cambiamenti, non ce n’é uno che sia a favore degli alleati. Chi non ha più niente da perdere sta già rumoreggiando. Gli altri osservano le reazioni e i risultati delle elezioni negli stati dell’Unione. Nostalgia delle rodomontate di Trump? ù

Intanto il centenario Henry Kissinger ( li compie domani) ammonisce a non prendere di petto due nemici contemporaneamente e definisce la scelta ” unwise”.

Più lucido di un paio di settantenni che conosciamo.

LA RUSSIA SACRIFICATA ALLA… GERMANIA CHE TORNERA’ IN UCRAINA ?

TEMO CHE QUESTO POST DELL’8 MAGGIO 2014 SIA REALISTICO… VEDREMO A BREVE

Questo post é stato scritto l’8 maggio 2014 e lo trovate nell’archivio di questo blog ( scegliere l’anno e poi il mese). Purtroppo non può essere ribloggato e devo fare ” copia e incolla” per darvelo nella sua interezza, anche se preferirei che andaste a leggerlo in archivio: suona più verosimile. Data la lunghezza, ci metto qualche capolettera e alcune frasi in grassetto a scopo ornamentale. Buona lettura

“Per capire come mai la rana ucraina- un paese senza arte, parte e identità sul cui suolo passano dei gasodotti-  venga gonfiata fino all’inverosimile dai principali media del mondo e perché gli Stati Uniti premano tanto  sulla U.E. perché sanzioni la Russia inimicandosela,  bisogna fare un breve corso di storia e di geopolitica di cui anticipo le conclusioni in corsivo  per chi non avrà la pazienza di leggere l’intero testo  e   che ci porterà a constatare come la geopolitica tedesca, da Bismarck in poi, non abbia mai cambiato direzione se non durante la parentesi della costruzione europea post 1945.

 Esistono forti correnti economiche e di pensiero che pensano di cambiare registro e gli USA si preoccupano di eventuali scelte geopolitiche indipendenti tedesche.

La costruzione europea ha iniziato ad andare in crisi con le prospettive storico-politiche aperte dalla unificazione tedesca e il crollo dell’URSS; sta scricchiolando con la crisi dell’Euro e rischia il crollo definitivo alla prossima sfida. 

Una strategia geopolitica indipendente della Germania significherebbe una nuova guerra mondiale a breve.  L’Ucraina è l’offerta che gli USA fanno alla Germania per allontanare ( per dieci anni ?) il fantasma di Otto von Bismarck e del rapporto stretto con la Russia. Se l’operazione separazionenon dovesse funzionare, il mondo sarebbe in serio pericolo. Per questo ritengo che in Italia debba nascere un movimento popolare in favore della neutralità. E presto. 

Gli USA non possono tollerare una uscita della Germania dalla zona euro perché significherebbe la necessità di una nuova strategia geopolitica per la Germania  e questa non potrebbe che tendere verso una intesa russo tedesca che rivoluzionerebbe gli equilibri militari e politici del globo.  E’ intuitivo anche  che non possono lasciar crescere l’ euro perché il suo successo suonerebbe come campana a morto per il dollaro USA e la fine del ruolo degli Stati Uniti come detentore del  quasi monopolio della valuta degli scambi internazionali. 

Di qui l’urgenza assoluta per il governo Obama della conclusione del trattato TAFT che creerebbe una comunità industrial-commerciale nord atlantica rendendo impensabili e non vitali eventuali alternative.

Fatte le conclusioni, passiamo all’antefatto per i lettori più pazienti.

1) All’indomani del Congresso di Vienna ( 1815), il mondo si trovò gestito dagli alleati che avevano sconfitto Napoleone: Russia, Austria-Ungheria a est e Inghilterra e Francia a ovest.  Queste potenze pensarono di tornare a incontrarsi e scontrarsi nelle “terre di mezzo”, Italia e Germania che non rappresentavano entità geopolitiche, ma secondo l’espressione del principe di Metternich erano espressioni geografiche, divise com’erano in numerosi statarelli  neutralizzantisi a vicenda.

Le cose non tornano mai come “prima della guerra”.  Le incursioni napoleoniche  in Europa produssero movimenti nazionalistici e indipendentistici che portarono  alla unificazione di questi territori (Germania e Italia) in entrambi i casi sotto la guida dello stato più militarizzato delle rispettive regioni.

2) La Germania, diventata un impero nel 1870 dopo la sconfitta della Francia,  ebbe una economia  inizialmente equilibrata – tra la Prussia agricola e la Renania industrializzata la bilancia dei pagamenti era in equilibrio – si lanciò in una politica di espansione anche per recuperare i due secoli di ritardo nello sfruttamento delle colonie. Questo protagonismo politico alimentò il revanscismo francese, mentre il programma navale del Kaiser Guglielmo lo pose in contrasto con l’Inghilterra.  

 Le due vecchie rivali si coalizzarono ( da Fashoda in poi) e con l’alleanza tra Russia e  Francia  fissarono i chiodi della bara del Kaiser. Alfred Milner si occupò dello scoppio del conflitto e del “buon diritto” degli alleati della Intesa. La Germania non tenne conto del monito dei suoi grandi vecchi ( von Moltke ” rafforzate l’ala destra” e Bismarck ” allearsi con la Russia”) e ad onta dell’aver estromesso i russi dal conflitto con una brillante operazione di intelligence del colonnello Nicolai, perse la guerra. Era entrato in ballo un nuovo superpower: gli USA.

3) Dopo la prima guerra mondiale, che per un primo tempo sembrò aver liquidato il contenzioso franco tedesco, con l’avvento di Hitler al potere e  la scelta di una geopolitica indipendente ( La teoria dello spazio vitale) da parte del Reich (e i tentativi di entrare in possesso di porzioni di territorio ( ” dove vivevano popolazioni tedesche”) destinato dal trattato di Versailles ad altri paesi) creò la situazione di tensione ad onta dei periodici tentativi di apeasement (Locarno, Monaco). L’annunzio del patto Germano sovietico del 1939 ( il 23 agosto) precedette di poco l’arrivo della guerra ( il 3 settembre).

4) Dopo la rovinosa sconfitta del 1945 la Germania non ha più avuto intenzioni di definire una geopolitica indipendente e si è a mano a mano integrata nei dispositivi predisposti dai vincitori della guerra mondiale accettando la comunità europea,  la NATO, il Consiglio d’Europa, l’OSCE ecc.

Tutte queste organizzazioni erano state pensate per evitare che la Germania rinnovasse la sua tradizionale rivalità nei confronti della Francia creando nuove tensioni in Europa.

5) L’intesa Franco Tedesca del 1967 tra De Gaulle e Adenauer  (statisti che conoscevano le leggi della geopolitica)  condusse questi due paesi all’avanguardia in Europa. L’Italia non aderì, invitata, per non dispiacere all’Inghilterra su insistenza di La Malfa & co. che chiedevano un asse Roma-Londra.

6)Dopo la riunificazione tedesca, l’integrazione tra le economie francese e tedesca iniziò a mancare.  La Francia con forte componente agricola aveva supplito all’assenza della Prussia nel bilanciare l’ economia della Renania e le due economie vissero di concessioni reciproche, spesso a spese degli altri partner, specie mediterranei.

7)La nascita dell’Euro e della Banca Centrale Europea – costruita sul modello della Bundesbank tedesca  col solo mandato di  combattere l’inflazione – pose le basi per una crescita disuguale tra i paesi contraenti e la apodittica convinzione teologica che alle crisi economiche si deve reagire con l’austerità (non suffragata da alcun elemento scientifico) sta lavorando il fegato dei paesi mediterranei mentre la Germania ebbe tutto l’appoggio dei partners quando si trattò di riunificare i due monconi di paese dopo la caduta del muro ( 1989).

La caduta dell’URSS  prima di allora non “abbinabile” ad altri partners occidentali, ha posto la Germania di fronte allo stesso dilemma  con cui si confronta Israele: entrambi sono paesi privi di profondità territoriale e vulnerabili ad attacchi concentrici e di sorpresa.

8) Una rottura tra la Germania e i partner europei – sia politica o sia economica –  costringerebbe la Cancelliera Merkel ad una situazione da paria – come oggi il turco Erdogan – di indecisione tra una geopolitica  che guardi a est ed un aumento della immigrazione che a questi livelli sarebbe suicidaria per l’identità tedesca.

Mentre “capricci alla turca” (  come ad es la recente assegnazione del sistema difensivo missilistico  antiaereo ai cinesi, con i russi in seconda posizione) possono essere tollerati , salvo un regime change alla prima occasione, per la Germania, le sue tecnologie i suoi capitali, i suoi contatti politici, un rapporto organico con la Russia avrebbe un solo significato: relegare gli USA tra le potenze di seconda schiera e togliergli il dominio del mondo.

Logico che l’idea non piaccia agli americani, logico che vogliano opporsi in ogni modo, logico che offrano ai tedeschi l’Ucraina – in tutto o in parte – col suo serbatoio di mano d’opera, terreni agricoli e risorse boschive di grande importanza, per non parlare del vantaggio  di essere a 200km da Mosca. Questa ipotesi fa innervosire i russi e che potrebbe scavare un fossato coi tedeschi, ma per ora i russi fingono di temere l’istallazione di rampe missilistiche in Ucraina.

Per un missile avanzare di trecento Km non è nulla, per i carri armati essere a 200 Km dalla capitale è tutto. Questo dovrebbe dare da pensare agli analisti russi.

Ecco  a mio parere il perché delle pressioni USA per far schierare aspramente e personalmente la Merkel, la previa pubblica informazione che le sue comunicazioni più private erano monitorate, ecco perchè la pausa negli attacchi all’Euro.

Se la Merkel non si schiera con l’occidente e non litiga con Putin, sarà segno, per gli analisti americani, che vuole fare il Bismarck in gonnella.

Quanto a noi, nella prima guerra mondiale restammo neutrali per dieci mesi. Nella seconda restammo neutrali ( “non belligeranti”) per altri dieci mesi.  Sappiamo come è andata.       Sarebbe ora di seguire i consigli  di neutralità che all’epoca diedero Giolitti e Benedetto Croce e non di seguire quelli di un D’Annunzio lubrificato ( come Mussolini) dall’oro francese. Nel secondo conflitto, addirittura, ci tuffammo a titolo gratuito…

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TRUMP BOMBARDA LA SIRIA E L’ONU LE FA PRESIEDERE LA CONFERENZA SUL DISARMO A GINEVRA. di Antonio de Martini

Inghilterra Francia e Stati Uniti, si spingono, sempre più isolati e illegalmente, verso episodi di provocazione double face.

Iniziarono con la Libia, coprendosi con una delibera dell’ONU dai toni ambigui, ma si trattò comunque di una cauzione del massimo consesso mondiale , di un avversario privo di reale consistenza militare, alleati e posizionamento strategico.

Proseguono ora con la Siria senza copertura ONU ( e nemmeno NATO) contro un avversario che ha una alleanza formale con la Russia e l’Iran e una informale con la Cina, e che si trova al crocevia del mondo. Continua a leggere

LE RIPERCUSSIONI GEOPOLITICHE DEL BREXIT NEL MEDITERRANEO di Antonio de Martini

Seguendo la logica miserabile che ha contraddistinto questo scorcio di secolo, la maggior parte degli analisti europei si è concentrata sugli aspetti mercantili del divorzio tra Gran Bretagna e l’Europa Continentale e nessuno ha affrontato i nodi geopolitici, specie mediterranei.

Non è la prima volta che l’Inghilterra sceglie la sua strada in contrapposizione al resto dell’Europa. Lo fece al tempo del Magnifico isolamento, Lo ha ripetuto al tempo di Napoleone e di Hitler. Continua a leggere

ALEPPO E DINTORNI: FINE DELLA GUERRA O FINE DEL PRIMO TEMPO? di Antonio de Martini

Questa notte, per la prima volta in cinque anni, il Vescovo di Aleppo Jeanbart potrà celebrare la messa in pubblico senza temere di fare la fine dei suoi due colleghi ortodossi scomparsi nel nulla da due anni e mezzo. Aleppo è in festa e l’UNICEF continua a piangere senza mai dire cosa fa dei soldi che riceve.

Chi dormirà male sarà certamente John Kerry , il segretario di Stato che ha condotto negoziati e guerra nell’ultimo quadriennio riuscendo a inanellare la serie di fiaschi più  notevoli degli ultimi cento anni della politica americana nel mondo. Continua a leggere

LIBANO, L’ISOLA INTELLIGENTE TRA LE ROVINE. LAICO E MULTIRELIGIOSO, RESISTE DA SEMPRE A MINACCE E LUSINGHE, IN UN BEL SERVIZIO DI FRANCE2.

Il Libano ha diecimila km quadrati di territorio e diecimila anni di storia. Il paese esprime l’unica carica politica di vertice di un Cristiano in tutto il Vicino Oriente.

Il Presidente libanese, sedendo a pieno titolo in seno alla Lega Araba, può difendere i Cristiani, di ogni confessione e rito, in seno alla massima assise del Mondo Arabo.

L’elezione del Presidente,è dovuta da ormai quasi due anni, ma evidentemente a qualcuno fa comodo che questa voce non possa esprimersi.

In questo servizio di FRANCE 2 un documentario molto  interessante che mostra il vero volto di un paese e dei Cristiani d’Oriente che difendiamo solo a parole

SIRIA: PERCHE’ I NEGOZIATI DI PACE SONO BLOCCATI E CHI POTREBBE SBLOCCARLI di Antonio de Martini

A parte periodici annunzi di incerte tregue, autorizzazioni all’ONU a  rifornire di carta igienica comunità assediate e l’inaugurazione di un certo pendolarismo diplomatico tra Austria e Svizzera, il negoziato per ottenere una soluzione politica in Siria è bloccato e non procede, con disperazione di tutte le parti in causa.

L’ostacolo principale sembra essere la sorte del presidente Bashar el Assad , ma ovviamente  si tratta della parte emergente dell’iceberg. La parte sommersa consiste nella mancanza di almeno un criterio comune ( ad esempio l’integrità territoriale della Siria su cui tutti tranne forse gli USA convergerebbero) e la scelta dei partecipanti direttamente interessati, nonché l’assenza di terzi capaci di mediare.

Al tempo del negoziato di Ginevra I ( e poi II) scrissi che senza una presenza attiva del convitato di pietra iraniano, non si sarebbe potuto procedere. Adesso che dopo due anni e altre migliaia di morti e sfollati, gli iraniani sono stati finalmente ammessi, ci si accorge che le difficoltà restano intatte. Continua a leggere

ISIS E TURCHIA DIVENTANO IL PUZZLE GEOPOLITICO DEL PROSSIMO ANNO di Antonio de Martini

Mi ero ripromesso di non farmi più trascinare nel gorgo della questione d’Oriente, ma le continue richieste di spiegazioni sempre più insistenti di amici vecchi e nuovi e il complicarsi dei problemi mi costringe a riprendere l’opera di divulgazione, il più possibile oggettiva ma non spassionata,  per aiutare i miei compatrioti a capire – e se possibile scansare –  gli eventi verso cui siamo discesi ” con orgogliosa sicurezza”. Continua a leggere

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