A parte periodici annunzi di incerte tregue, autorizzazioni all’ONU a rifornire di carta igienica comunità assediate e l’inaugurazione di un certo pendolarismo diplomatico tra Austria e Svizzera, il negoziato per ottenere una soluzione politica in Siria è bloccato e non procede, con disperazione di tutte le parti in causa.
L’ostacolo principale sembra essere la sorte del presidente Bashar el Assad , ma ovviamente si tratta della parte emergente dell’iceberg. La parte sommersa consiste nella mancanza di almeno un criterio comune ( ad esempio l’integrità territoriale della Siria su cui tutti tranne forse gli USA convergerebbero) e la scelta dei partecipanti direttamente interessati, nonché l’assenza di terzi capaci di mediare.
Al tempo del negoziato di Ginevra I ( e poi II) scrissi che senza una presenza attiva del convitato di pietra iraniano, non si sarebbe potuto procedere. Adesso che dopo due anni e altre migliaia di morti e sfollati, gli iraniani sono stati finalmente ammessi, ci si accorge che le difficoltà restano intatte. Continua a leggere