Intanto, chiariamo: nella penisola arabica i confini non esistono. Sono tutte zone desertiche permeabili a volontà da chiunque – e laggiù sono la totalità- possieda un fuori strada per aggirare, a duecento metri dalla strada, il posto di blocco posto sulla via di accesso ufficiale.
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Di antoniochedice
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L O S F O N D O
La guerra di Siria dura dal marzo 2011. A marzo prossimo saranno sei anni. Molti già dicono che Barak Obama lascerà come legato l’aver distrutto la Siria, ossia il luogo che ha fatto da culla alla civiltà umana, senza aver nulla ottenuto.
Chi pensa questo, mostra di non aver studiato il modus operandi del soggetto che si è rivelato, sia all’interno che all’estero, l’uomo dei colpi mortali a sorpresa. Ne sanno qualcosa i repubblicani che, pur essendo in maggioranza, non riescono a governare . Continua a leggere →
Di antoniochedice
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Dopo un momento di stordimento dovuto al blitzkrieg di risposta di Tajip Erdogan che ha preso il mondo in contropiede, potete vedere la reazione dei differenti paesi NATO nei confronti del “fedele alleato” che fu strenuamente difeso quando , violando lo spazio aereo sovrano della Siria abbatté senza ragione un aereo russo e che adesso viene svillaneggiato per aver profferito ambigue minacce di morte ( finora solo questo) nei confronti dei militari golpisti e dei loro complici. Continua a leggere →
Di antoniochedice
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Cedo per l’ultima volta alle amichevoli pressioni di numerosi amici che per telefono, mail, incontri mi chiedono spiegazioni sulla Siria e sul guazzabuglio correlato.
Il succo del discorso è che Assad, dopo quattro anni di lacrime e sangue, l’ha spuntata.
Ora vediamo alla moviola chi ha perso e perché.
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Di antoniochedice
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Perdura con continui rattoppi- sembra una replica delle “mille e una notte” in cui Sherazade con l’espediente di rinviare ogni volta all’indomani il finale di un bel racconto riuscì a scongiurare la condanna a morte cui lo Scià Shahryiar l’aveva destinata – il negoziato col 5+1 ( i cinque membri permanenti del Consiglio di sicurezza dell’ONU, più la Germania) , si registrano i primi segnali di disgelo dei beni di proprietà iraniana bloccati in altri paesi.
Oggi è stata la volta di tredici tonnellate di oro congelate in Sud Africa. Anche alla scorsa proroga, furono sbloccati 2,8 miliardi di assets a titolo di incoraggiamento.
Scelta che rappresenta un segnale garbatamente polemico verso il dollaro. Una altra finezza degna di Sherazade.
Per chi non avesse letto il racconto, alla fine vivono assieme felici e contenti.
Il signor James R. Clapper, Director of National Intelligence, ha l’incarico di coordinare le attività delle 16 agenzie di intelligence americane e periodicamente pubblica per la ristretta audience del ” Senate Select Committee on intelligence”, una relazione a sua firma che va sotto il nome un tantino pomposo di Worldwide Threat Assessment of the U S Intelligence Community. L’ultima che ho avuto modo di vedere porta la data del 26 febbraio scorso. Continua a leggere →
Di antoniochedice
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I cinque membri del Consiglio di sicurezza dell’Onu con l’aggiunta della Germania stanno negoziando con la delegazione iraniana, da mesi con crescente interesse da ambo le parti, ma sembrano non in grado di concludere.
Anche in questo caso, come nel contenzioso GRECIA-UE , marzo sembra la data entro la quale dover definire l’accordo, mentre entrambe le controparti indicano giugno come la nuova data limite per evitare che i tesori di ingegnosità negoziale dispiegati vadano persi. Continua a leggere →
Il Gruppo ” Ansar I Hezbollah” (I guerrieri del partito di Dio), dopo un periodo di sordina seguito alla sconfitta del candidato di Ahmadinejad del giugno 2013, stanno riprendendo piede, segno evidente che i risultati politici del presidente Hassan Rouhani tardano a venire e il fronte dei conservatori ha ripreso speranze e si riorganizza per dare battaglia.
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Un fronte poco chiacchierato è quello Yemenita, eppure alcuni avvenimenti dei giorni scorsi hanno una portata strategica decisiva nel conflitto che oppone gli Stati Uniti all’Iran, assieme ai rispettivi alleati.
Nell’arco di dieci giorni, quattro notizie essenziali di cui una sola giunta in occidente ai mass media: il “capo della sicurezza” dell’ambasciata americana ucciso da killers su uno scooter.
Si tratta in realtà – lo dice la Associated Press – di un ” senior intelligence officer” e non di un bamboccione tipoil nostro carabiniere rapito mentre comprava le sue caramelle in tabaccheria.
Seconda notizia: a seguito delle manifestazioni seguite alla pubblicazione del video sul profeta Maometto, l’ambasciata USA ha subito una incursione in cui tutti e dodici i veicoli blindati in dotazione alla sede diplomatica, sono andati distrutti. Continua a leggere →
Di antoniochedice
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La “Brinkmanship” ( tecnica di andare all’orlo del baratro per spaventare le controparti e indurle a cedere) organizzata da USA e Israele con la mobilitazione di gruppi navali e aerei di cui ho riferito, sta portando i suoi primi frutti.
Hezbollah: il governo libanese presieduto da Mikati – uomo vicino a Assad dato che è il gestore-prpprietario della compagnia di telefonia mobile in Siria – ha offerto ufficialmente agli investitori americani la possibilità di sfruttamento dei giacimenti petroliferi situati nelle acque libanesi. E’ appena il caso di ricordare che il Libano ha fatto ricorso all’ONU per il contenzioso con Israele che contesta il confine marino.
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