Tre teocrazie classiche si interessano degli avvenimenti del Levante e tra queste, la più debole è la casa reale saudita che dispone di immense ricchezze , è la custode dei luoghi santi della religione mussulmana che esercita influenza su un miliardo e trecento milioni di mussulmani.
Evidentemente non gode di divino afflato perché da un certo numero di anni a questa parte non ne sta azzeccando una e credo che le fortune della giovane ( dal 1927) dinastia siano ormai agli sgoccioli.
L’altra teocrazia è quella concorrente rappresentata dall’Iran Sciita e Persiano che è in sorprendente rimonta da quando pochi mesi fa ha mostrato solidità istituzionale cambiando, senza scosse, regime , dotandosi di un nuovo Presidente Hassan Rouhani appoggiato dall’Ayatollah Ali Khamenei che rappresenta la continuità religiosa e statuale con grande compostezza ed è il leader morale di 200 milioni di sciiti nel mondo: il nuovo governo ha aperto all’Occidente e ha intavolato trattative che possono allentare le tensioni internazionali in quasi tutte le aree a rischio del pianeta e sta dimostrando di non essere interessato alle armi nucleari.
Non così l’Arabia Saudita. Continua a leggere