Archivi del mese: novembre 2011

EUROZONA: CHI DEVE COSA. PRONTUARIO DEI DEBITI E CREDITI DELL ITALIA.

Il sito della BBC ha fatto il regalo, pubblicando una serie di dati oggetto di commenti di tutta la stampa italiana , ma raramente – o mai- indicati cifra per cifra. Poiché’ non sono capace di far funzionare il mio IPad fino al punto di fare uno specchietto , li metto come posso, ripromettendomi di far fare un lavoro decente e ripubblicarlo se utile.
Come fonti la BBC ha citato la Banca dei regolamenti internazionali ( BRI) , la Banca Mondiale e la divisione popolazione delle Nazioni Unite. i dati del FMI li metterò’ nello specchietto che faremo poi, perché’ non li ho capiti.
Il dato che considero più’ interessante , e’ l’esercizio fatto, di spalmare il debito sugli abitanti del paese interessato. Si tratta a mio avviso di un indice che meriterebbe maggiore diffusione. I tedeschi stanno peggio di noi ( sospetto che sia questa la ragione della pubblicazione dei dati da parte della BBC ).
Qualcuno mi scrive dicendo che il debito non esiste ecc..
Noto che quando si accetta di giocare al tavolo dei bari,( lItalia lo ha fatto coi governi dal 1967 in poi), poi non si ha il diritto di protestare quando le cose non vanno per il loro verso. Meglio cercare di capire per non ricascarci, ma sopratutto cercare di uscirne.
Ultima considerazione, l’Europa ha elogiato la sua capacita’ di risollevare le economie dei paesi aderenti quali l’Irlanda e Portogallo. Sara’ bene rivedere alcune politiche europee.

Debito per abitante. Rapporto debito PIL. Rapporto debito estero GDP

FRANCIA. 66.508. 87%. 235%

SPAGNA 41.366. 67%. 284%

PORTOGALLO 38.081. 106%. 251%

ITALIA 32.875. 121% 163%

IRLANDA 390.969 109%. 1.093%

GRECIA 38.073 166%. 252%

GIAPPONE 15.934. 233%. 50%

GERMANIA 50.659. 83%.*. 176%

U K 117.580. 81%. 436%

U S A 35.156. 100%. 101%

I dati sono in euro e bastano pochissime considerazioni. La prima e’ che lo sbilancio del debito estero, specie inglese e irlandese e’ dovuto alle attività’ finanziarie che vengono segnate a debito ed aiuta a capire dove si annidano le attività’ finanziarie che stanno creando le turbolenze.
La seconda e’ che se consideriamo il debito in capo ad ogni cittadino penso che abbiamo un indice più’ attendibile di altri quanto a solvibilità’. Ultima: peccato manchi la Cina
* asterisco alla Germania, per ricordare che se mettessero il bilancio della loro cassa depositi e prestiti nel bilancio della stato – come abbiamo fatto noi- il loro rapporto debito/PIL passerebbe al 97%.

Anticipo l’elenco dei creditori dell’Italia.

Deve: Alla Francia. 309 miliardi
Alla Germania 120
A. U K 54.7
A. Giappone. 32.8
A. U S A. 34.8
A. SPAGNA. 29.5

L’elenco debitori dell’Italia, abbiamo cioè’ comprato Bond

Alla Francia 37.6
Alla Germania 202,7
Agli USA. Nulla
Alla Grecia. 2.8
Alla Spagna 22.3
All’Irlanda. Nulla
Al Giappone. Nulla
Al Portogallo 2.9

Considerazioni: se l’Europa andasse incontro a problemi, noi saremmo i meno colpiti. Se noi facciamo default ( termine “moderno ed europeo” per fallimento) la Francia avrà’ dei gran dolori di testa e Sarkosy non verrebbe rieletto. Ammetto che la tentazione sarebbe per me irresistibile.
I criteri seguiti da Bankitalia sono stati improntati alla massima prudenza e ciò’ e’ lodevole solo in linea di principio. Abbiamo comprato 200 miliardi che rendono il 2% ai tedeschi che comprano da noi incassando interessi al 7% e vogliono anche che si dica grazie permettendosi di dubitare della nostra solvibilità’ quando , guardando alla storia, gli unici che han fatto fallimento sono loro nel primo dopoguerra mondiale.

500 ANNI DOPO GALILEO CI SENTIAMO ANCORA AL CENTRO DEL MONDO E CREDIAMO CHE LA CRISI L HA PROVOCATA BERLUSCONI E LA RISOLVERÀ MONTI. INTANTO CI SPOLPANO. DUE VOLTE. di Antonio de Martini

Due grossi errori di noi italiani: siamo provinciali e – paradossalmente – siamo ancora Tolemaici. Crediamo che nel mondo si occupino di noi. Quando gli affari andavano bene – anni 70 – gli investimenti USA in Italia rappresentavano il 2% del totale dei loro investimenti nel mondo. Il secondo errore – l’altra faccia della medaglia – e’ che crediamo che quel che accade in Italia abbia ripercussioni nel mondo. Spiamo la borsa di Tokyo per vedere che effetto ha fatto la nomina di Monti.
Ci chiediamo che effetto abbia fatto a Pechino o a Berlino e facciamo finta che tutto sia cambiato.
Sara’ il caso di vedere anche se il gattopardo ha colpito , mentre gli USA ci spolpano politicamente e la Francia economicamente.
La prima cosa che salta agli occhi e’ che Monti sta ripercorrendo – con altra cultura e conoscenza della lingua italiana – la stessa strategia errata di ” e’ arrivato il Messia” che Berlusconi lascio’ diffondere a suo tempo.
Entrambi hanno creato una tale atmosfera di aspettativa, da rendere inevitabile un altrettanto grande e crescente “effetto delusione” man mano che ci sarà’ lo scontro con la realtà’ .
La differenza sostanziale e’ che Monti , con la sua aria schiva – che un arguto amico ha definito da pesce lesso da trangugiare quando si e’ malati – e’ riuscito ad evitare l’antagonismo dei più’ e, abituato a tener conto delle personalità’ complesse dei cattedratici, ha saputo citare tutti e dare importanza a ciascuno.
L’accoglienza e’ stata imponente come la maggioranza raccolta alla Camera: quasi dieci a favore per ogni oppositore.
Anche questo e’ un punto in comune col Berlusconi che ritenne di avere ” la camera introvabile” con cento deputati di differenza con l’opposizione.
Nessuno dei due potrà’ addurre l’alibi del non consenso.
Il terzo punto in comune e’ il ” Ghe pensi mi” . Enzo Biagi scriveva che se avesse avuto le tette, Berlusconi avrebbe fatte anche l’annunziatrice nelle sue TV.
Monti ha riunito nella sua persona entrambe le funzioni di Berlusconi ( presidenza) e di Tremonti ( economia).
Entrambi hanno un atteggiamento personale patologico: l’uno troppo estroverso e l’altro troppo schivo.
Entrambi si sono circondati di persone ben conosciute, spacciandole per specialisti. Entrambi contano sui viaggi all’estero per crearsi una immagine alta in Patria.
Entrambi attenti piu’ all’immagine che alla sostanza. Oggi Monti e’ andato all’aeroporto per salutare il Papa in partenzaj per l’Africa, ricevendone in cambio il terzo apprezzamento ufficiale in tre giorni. Dal portavoce padre Lombardi, dopo la dichiarazione a favore del Vaticano ier l’altro e della CEI ieri.
Manca solo che il Cardinale arcivescovo di Milano annunzi che ha trovato “l’uomo della provvidenza” titolo dato prima d’ora a Mussolini e a Berlusconi.
Le differenze tra i due sono minime. Hanno entrambi studiato dai preti- uno dai salesiani, l’altro dai gesuiti. Uno si e’ trapiantato il toupet e l’altro ha una capigliatura folta.
Entrambi considerano il programma di governo un optional sul quale soffermarsi il meno possibile e entrambi parlano di aiutare i piu’ deboli, l’uno togliendo l’ICI e l’ altro aumentando le pensioni minime, ma ripristinando l’ICI.
Insomma una riforma a costo zero perché’, come mi ha spiegato il vecchio cameriere in pensione ( minima) del BAR EUCLIDE , pare che gli aumenteranno la pensione minima , il cui importo incrementale comunque dovrà’ versare come ICI, perché in una vita di lavoro, spesso precario, una casa l’ha comprata.
Gran lavorio di burocrazia per non ottenere granché’. Nessuno dei due ha scalfito ( o scalfirà’ ) i grandi interessi.
L’unica seria differenza tra i due e’ che Berlusconi ha incrementato i posti di lavoro – circa diecimila – nelle aziende sue e Monti ha tolto di mezzo una cinquantina di posti disponibili, accaparrandoseli lui .
Sono tanto simili che Berlusconi direbbe che sono quasi gemelli: Romolo e Remolo.
Vediamo il concreto.
Siamo tutti informati che Pechino ha il 30% del debito USA e tiene gli americani ” per le palle”, ma pochi hanno fatto mente locale al fatto che la Francia possiede il 35% del nostro debito e sta ottenendo col ricatto spazi immensi di dominio per i propri imprenditori.
Diamo un ‘ occhiata ?
ENERGIA

EDF ( Electricite’ de France )’ sta trattando una partecipazione con EDISON che e’ il secondo gruppo elettrico italiano. EDF gia’ controlla La Fenice spa che opera in Italia, Spagna, Polonia, Russia.
GDF SUEZ: ha una partecipazione in ACEA e controlla la TIRRENO POWER.

LUSSO: a settembre LVHM ha acquistato il 98% di BULGARI dopo aver rilevato i marchi PUCCI e FENDI.
PPR: ha comprato i marchi GUCCI, BOTTEGA VENETA , SERGIO ROSSI.
EURAZEO: ha comprato il 45% di MONTCLER che nel 2003 era stata comprata da un italiano.

BANCHE

BNP PARIBAS ha acquistato la BANCA NAZIONALE DEL LAVORO.
CREDIT AGRICOLE ha il controllo di CARIPARMA ( oltre mille sportelli) s FRIULADRIA ed e’ socio di BANCA INTESA S PAOLO.
VINCENT BOLLORE’ , compagno di merende di Sarkosi, attraverso la FINANCIERE DU PERGUET S.A. ha acquistato una forte partecipazione in GENERALI e in PREMAFIN .
DEXIA ha acquistato il 70% di CREDIOP.
GROUPAMA ha acquistato la NUOVA TIRRENA e una consistente partecipazione in MEDIOBANCA.
AXA ha il 50% del comparto assicurativo di MONTEPASCHI ( sei miliardi di raccolta).

ALIMENTARI

PARMALAT e’ l’acquisizione piu’ recente che va ad aggiungersi a DANONE E GALBANI.

TRASPORTI

La realizzazione della TAV TORINO LIONE ( che a noi non serve a nulla ) fa parte del pacchetto e ALITALIA e’ il prossimo boccone. Renault che e’ ancora pubblica finira’ per assalire Le industries che abbiamo privatizato e Che non difendiamo, in nome del Libero mercato.

Ditemi adesso se Monti con le sue frasette tra l’ovvio e il banale e Berlusconi con le sue senili rodomontate non fanno la figura dei polli Di Renzo nei ” Promessi sposi” , mentre I contraffattori cinesi e napoletani – a mio avviso – sono l’ultimo bastione del patriottismo Italiano e della attivita’ produttiva reale, contro l’avanzata degli strozzini d’oltralpe.
la conseguenza della internazionalizzazione del debito pubblico voluta da Ciampi e Draghi e’ che paghiamo due volte I Paesi sottoscrittori: quando paghiamo fior di interessi e quando cediamo alle pressioni di richieste di penetrazione commerciale.

CHI NON VUOLE MORIRE DEMOCRISTIANO HA TEMPO PER SUICIDARSI PRIMA DELLA FIDUCIA DELLA CAMERA

Fare il governo del presidente e’ stato sempre il sogno , nemmeno tanto segreto, di tutti i presidenti della Repubblica che si sono avvicendati al Quirinale.
Il primo fu Giovanni Gronchi. Il suo premier fu Fernando Tambroni, soprannominato ” il peggio Fernando”.
Doveva fare il centro sinistra – il pallino di tutti gli italiani e’ diventare miliardari; tutti i politici vogliono maggioranze ” bulgare”.
Benché’ provenisse dalla posizione di potere di Ministro dell’interno, Tambroni non riuscì’ che a diminuire il prezzo dello zucchero di 20 lire al chilo e poi fu affondato dalla decisione del MSI di tenere il suo congresso a Genova e dai disordini che ne seguirono.
Il PCI che paventava l’isolamento dal PSI, riuscì’ ad ottenere quattro morti a Reggio Emilia ( mentre a Roma una brillante carica di uno squadrone di Carabinieri a cavallo comandata dal capitano d’Inzeo, mise fine ai disordini di Porta S Paolo senza spargimenti di sangue.I manifestanti erano addestrati ad affrontare le camionette della Celere, ma non i cavalli).
Ci voleva il Presidente Napolitano, comunista non valorizzato dai comunisti, per riuscire nell’intento in cui era fallito Antonio Segni capo della corrente dorotea che scelto il candidato per il suo governo ( Merzagora) e predisposto un piano di ordine pubblico in caso di disordini ” alla Tambroni” , ebbe un ictus invalidante mentre litigava con Saragat che gli successe alla presidenza.
Questo governo e’ un governo del presidente ed e’ fatto di’ intesa col Vaticano ( che si e’ espresso elogiativamente da subito) , composto da un gruppo di democristiani – se preferite cattolici- di sinistra a leadership gesuita, quindi non in asse perfetto con la segreteria di stato a forte influenza salesiana.
Il piano di massima e’ prendere il controllo del governo approfittando della incapacità’ oggettiva e soggettiva del centro destra.
Il piano di minima e’ prendere il controllo del PD riportando la tradizione progressista nell’ alveo di una sinistra di origine non marxista. Bersani e’ cotto e Passera ha un candidato col quale ha una consuetudine settimanale da tempo: il sindaco di Firenze.

TEMPO DI NON UCCIDERE: Eritrea e Etiopia iniziano colloqui di pace

Non lo sapevamo, ma l’Eritrea ha l’esercito piu’ forte dell’intera Africa: duecentomila uomini.
L’impegno che Etiopia e Eritrea hanno messo per battersi, tramutato in impegno di sviluppo, avrebbe certo impedito periodi di carestia e centinaia di morti.
Gli sforzi dei contendenti non hanno mai consentito di attribuire la vittoria a una delle parti, dato che gli eritrei sono piu’ forti sul terreno e gli Etiopici sono riusciti a mantenere la supremazia aerea che e’ la chiave della sopravvivenza.
Cinquanta militari italiani attualmente vegliano su una tregua che nessuno vuole più rompere.
E’ voce comune in Africa che il leader Eritreo ISAIAS AFEWORKI e quello Etiopico MELES ZENNAOUI siano parenti.
E’ certo soltanto che entrambi provengono dalla regione del TIGRAI zona di confine molto contesa prima governata da RAS MANGASCIA’ SEJUM, molto amico dell’Italia, ora emigrato in Canada.
Questa estate il leader eritreo e’ venuto in Italia in incognito ed ha trascorso un breve periodo in Toscana , ospite di un amico italiano.
Sembra che abbia anche cercato una casa, non sappiamo se per investimento o per venire a viverci.
Dieci giorni fa e’ giunta voce che siano iniziati contatti molto discreti, miranti a regolare le questioni di confine, vertenti sul possesso di qualche villaggio non ricco, regolarmente massacrato dalle artiglierie o dai bombardamenti aerei. Esiste la concreta possibilita’ che la facciano finita, anche perche’ l’Eritrea sta tenendo a battesimo il nuovo vicino: la Repubblica del Sud Sudan che ha per padrini gli USA e promette sviluppo per il porto di Massaua , mentre l’Etiopia e’ stremata dalla campagna somala che le Nazioni Unite hanno finanziato con estrema parsimonia e inettitudine burocratica.
I due contendenti sembra siano allo stremo e disposti a concludere una pace onorevole.
Si vocifera che ci sia un’offerta di ospitare entrambi in Italia per i colloqui definitivi.
Avevo pensato che qualcosa Frattini avesse combinato di buono e che lo avevo giudicato male. In epoca ( mia ) di pentimenti, ero pronto a fare ammenda.Pare invece che l’iniziativa sia della Comunita’ di S Egidio.

LA ROBOTIZZAZIONE DELLA GUERRA RISCHIA DI RENDERLA ETERNA E UBIQUA. CON CHE REGOLE? di Antonio de Martini

In principio fu la ” tregua di Dio” . La Chiesa medioevale, istituì’ particolari giornate in cui era vietato combattere per dare ai non combattenti una chance di sopravvivenza nei confronti delle bande armate che infestavano i territori orfani della Lex Romana.
Quando nacquero i singoli armati di corazza e cavallo – praticamente invincibili – la Chiesa invento’ la Cavalleria ed il codice cavalleresco, assieme al rito religioso dell’investitura, che spinse quegli uomini a un codice di autoregolamentazione che ancora oggi esplica una sua efficacia, quando definiamo ” cavalleresco” un comportamento rispettoso nei confronti di donne o bambini.
L’avvento di una altra arma assoluta, la bomba atomica, spinse il mondo civile ad un movimento – cui la Chiesa partecipo’ in parte e non con funzione di guida – tendente a mettere al bando qualsiasi tipo di guerra. All’arma assoluta, bando assoluto fino all’irrazionalità e all’isteria.
Il Drone , un aereo senza pilota nato inizialmente per scopi di ricognizione ed ora inevitabilmente usato come arma a distanza, sembra non suscitare nessun interesse etico.
Intanto perché’ sembra e funziona come un videogioco. L’ assassino non vede il sangue ne il terrore sul volto delle vittime e non vede nemmeno i cadaveri a fine dell’ azione.
Forse appare sullo schermo un ” flash” o altra interiezione con punti esclamativi atta a congratularsi per il bersaglio colpito.
Questa disumanizzazione del nemico contribuisce, a mio avviso, a ridurre le remore di carattere morale all’idea di togliere la vita ad una persona.
A questa nuova arma, si e’ aggiunto anche il robot militare in dotazione alle forze di terra: oltre a disinnescare esplosivi, può’ far saltare ostacoli o sparare su una folla. Può’ evitare perdite umane se messo a guidare il primo camion di una colonna in Afganistan o soccorrere un ferito sul campo di battaglia.
Insomma chi guida un Robot o un Drone si trova di fronte a scelte morali come se fosse lui a vedere e uccidere, solo che si sente innocente in una qualche forma. La decisione l’ha presa il comandante, lui ha solo premuto un bottone e guardato uno schermo che mostrava una scena da telefilm.
Il sistema di uccidere a distanza e’ sempre stato visto come ideale da alcuni e come vile da altri.
L’insulto che Omero mette in bocca ai suoi eroi ” guerriero da balestra”, che ho sentito in seconda media, mi risuona ancora nelle orecchie.
Il problema e’ tornato di attualità’ con i bombardamenti sulla Libia, anche se avremmo potuto iniziare a porcelo alla fine della guerra mondiale sulle ceneri degli oltre sessantamila civili italiani morti sotto i bombardamenti.
Con opinioni pubbliche indifferenti a cinquemila morti annui per incidenti automobilistici (Italia) ma che piangono per giorni se un “alpino napoletano” muore in un incidente in zona di guerra e chiedono il ritiro delle truppe, il poter disporre di robot consente la prosecuzione della guerra , specie asimmetrica, anche indefinitamente. ( G. Orwell di 1984 era un profeta!).
Ci stiamo dotando di Drone e di Robot, ma non di un’etica per queste nuove forme di combattimento.
La disumanizzazione della guerra può’ trasformarla in un fenomeno endemico e l’uso a distanza può renderla universale.
Per colpire un terrorista e’ lecito uccidere la sua famiglia? Per far saltare una stazione radar e’ permesso distruggere un villaggio? Si puo’ sparare sulla folla che assale un Robot?
La scorsa settimana in Afganistan ci sono stati i primi due Marines uccisi da un “Drone amico”. Ci sarà’ un’inchiesta?
Immagino che , dopo una imprecazione, l’operatore della consolle sia andato allo spaccio ed abbia ordinato una Coca Cola light. Forse il joystick si era “impallato”.

HO PARLATO BENE DI NAPOLITANO E MALE DI MONTI. E ‘ MBE?

Alcuni amici e ” abbonati” ( quelli che si iscrivono nella casella in alto a sinistra del blog per ricevere avviso quando esce un post) mi hanno telefonato o scritto per farmi notare che di Monti ho scritto che ” non ce la farà’, se ce la farà’ non combinerà’ nulla e se farà’ qualcosa, sarà’ un disastro.”, mentre ieri ho tessuto l’elogio di Giorgio Napolitano e della sua manovra.
Nel caso di Monti, da quel che e’ dato di sapere, mi pare che sia un animale a sangue freddo, mentre serve un innamorato appassionato dell’Italia; sia un professore senza esperienza di vita vissuta; non apprezzo il fatto che da commissario europeo, prima ha attaccato la Coca Cola e adesso e’ nell’ Advisory Board della stessa società.’
Serve una persona – a mio avviso – capace di interpretare i sentimenti della Nazione e che non sia attaccata al denaro.
Nel caso di Napolitano, ho ammirato la capacita’ di sfruttamento di ogni appiglio offerto dalla situazione o dalla sua carica e di ogni energia del suo corpo per creare una situazione nuova.
Che lo volesse o no, ha inferto un colpo mortale a un regime che aveva avuto l’impudenza di spacciarsi per la Nuova Repubblica, mentre era solo un tempo supplementare che hanno passato a odiarsi ” mutuo metu ” .
Come spiego il fatto che Napolitano abbia scelto Monti?
Non conoscendo Napolitano, posso solo fare ipotesi.
A) volendo mantenere il controllo politico della situazione, ha scelto una persona ” di buon comando” : e’ educato, metodico, di scarsa attitudine ad apparire, lavoratore, cattolico.
B) lo ha scelto per aprire la strada a un altro candidato al quale Monti offrirà’ il risultato delle sue fatiche negoziali, dopo aver ottenuto dai capi partito spaventati all’idea di un governo senza di loro, condizioni che non avrebbero concesso ad altri. E’ per questo che, ogni volta che vedo in TV
Amato accanto a Napolitano, mi preoccupo.

Blitzkrieg alla Vesuviana. Napolitano ha fatto come Deng Xiao Ping. Ha preso il topo senza curarsi del colore del gatto. di Antonio de Martini

Accecato dalla cultura giovanilista – devo ammetterlo, ha influenzato anche me che giovane non sono e faccio ammenda – ho trascurato di seguire con la dovuta attenzione l’attività’ di Giorgio Napolitano al Quirinale. Ho attribuito a conservatorismo e cupidigia di servilismo l’adesione alla guerra di Libia, invece e’ riuscito con quella azione ad accreditarsi presso gli alleati come un partner affidabile che tiene fede ai patti anche se non gli conviene

.E’ stata la sua campagna di Crimea a premessa di una operazione cavouriana o per dirla piu’ modernamente, alla Deng Xiao Ping.

Ha esautorato gradualmente , con grande misura nella comunicazione, Berlusconi e soci, lasciato La Russa a giocare ai cow boy in Afganistan – la Crimea di Berlusconi e di Bush jr – delegittimato la lega con la celebrazione dell’Unita italiana, aggregato attorno a se le forze sociali ed imposto, senza forzare i toni o imporre nulla con la forza, il suo progetto.

Avremo quindi un esecutivo tecnico con un presidente ( della Repubblica) politico che gestisce con vera maestria la situazione.

E così’, abbiamo ottenuto anche il primo governo bipartisan della storia della Repubblica. Le consultazioni più’ rapide della storia della Repubblica e una conduzione della crisi e relativa soluzione, fatte con un tempismo da ” blitzkrieg”.

La magistratura politicizzata ne esce ridimensionata nel suo ruolo di condizionamento delle istituzioni, non essendo riuscita a scalzare il premier e il governo, pur avendo spesso rotto le regole di equilibrio con l’esecutivo. Questo ridimensiona anche di Pietro.

Il Presidente della Repubblica ha realizzato il suo ” veni, vidi, vici” su governo e opposizione con un piglio da monarca e una energia da
quarantenne benché’ privo della rappresentatività’ necessaria e politicamente irresponsabile in virtù della Costituzione che lo vuole tale.

L’aiuto principale ad assumere questo ruolo carismatico, glielo ha dato Silvio Berlusconi con la sua volatilità, la sua corte dei miracoli, la sua mancanza di
idee, la sua goliardia un po’ bausciona, la sua ansia di piacere, la sua incostanza, la sua cultura dell’apparire, la sua incapacità’ di amministrare , i suoi ministri-attendenti.

Per contrasto, Napolitano e’ apparso un uomo col senso dello Stato, indipendente, equilibrato, abile anche nel comunicare, poliglotta, scevro da interessi di bottega in virtù’ dell’eta’ e del palese buon senso del progetto.

La sua abitudine a fare politica come minoranza della minoranza, gli ha certamente giovato ed avrà’ fatto mordere i gomiti a tutti gli aspiranti alla leadership del P D che hanno dovuto fare buon viso alla sua iniziativa almeno tanto quanto il cavaliere. La base si starà’ chiedendo come mai il partito non abbia saputo usarlo.

COSA FARE?

Incassata la patente di Uomo di Stato ex ex premier rispettato ,datagli da una opposizione timorosa di una resistenza alla Gheddafi, Berlusconi si accontenti della tregua de facto con la magistratura e se, adesso vuole aiutare l’Italia, come dice, deve, ritirandosi, portando via con se i vari cacicchi infidi o incapaci , distinguere e’ inutile,
come La Russa, Frattini, Scajola, Pisanu, Gasparri, Matteoli, Calderoli , Galan, , Tajani, Quagliariello, per evitare che inquinino il movimento moderato cui deve dare il tempo
( quello della durata del governo Monti) e la possibilità’ di riorganizzarsi con metodo democratico.

Berlusconi pensi anche a dare un esempio di unione a destra , magari officiando personalità’ come Fini, Segni, Callegaris , Marzano , Martino, ed altri personaggi accantonati in questo solitario esercizio di potere.

Analogo invito andrebbe fatto all’opposizione PD-PP : svecchino, smettano i discorsi di incitazione all’odio e i toni rancorosi alla Manconi o Diliberto. Cerchino gente come Ignazio Marino, Morando, o anziani accantonati tipo Macaluso o Prodi e smettano di vedere nell’aiuto economico di D’Alema, l’unica ancora di salvezza.

La destra deve dimostrare che si e’ veramente riconciliata con la democrazia – coi congressi – e la sinistra deve dimostrare che il suo apprezzamento per la Nazione e’ autentico.

Possono entrambi farlo, riconoscendo assieme quale sia l’interesse nazionale e impegnandosi a far leva su questi , impegnandosi ad evitare di alimentare la polemica politica su questi temi e stigmatizzando congiuntamente chi viola questa regola.

Ottenuto l’allontanamento di Berlusconi – in un contesto inaspettato – Bersani si dichiari pago e eviti di partecipare alla contesa per la segreteria. Lasci la leadership a Prodi o a una donna capace di rappresentare una alternativa efficace agli occhi dell’elettorato. Questa mossa renderebbe obsolete le candidature da baraccone tipo Renzi o Vendola e darebbe a chi volesse metterla alla prova , la possibilità’ di puntare a sinistra. Il governo nuovo – se ci sara’ – non prometta mari e monti ( …) e si concentri a rendere possibile
la fine dell’aggressione finanziaria , l’adattamento della Costituzione alla nuova situazione e per finire, una nuova legge elettorale che regoli le candidature non solo dei militari – altro elemento vecchio di anni – ma di ogni altra categoria che possa usare lo Stato come sgabello.

LA SOLUZIONE DI UN PROBLEMA EUROPEO STA NELL’ EUROPA

Mi sono accorto che affrontando temi di politica interna, mi lascio trascinare tanto dalla indignazione per la mancanza di rispetto verso l’intelligenza dei cittadini che eccedo.
Torniamo a vedere le cose dal punto di vista il più’ coscienzioso possibile.
27 paesi , quasi tutti europei, si sono uniti in un processo di aggregazione continentale.
Di questi, 17 si sono saldati anche con l’adozione di una moneta comune.
L’ arroganza culturale ci ha fatto credere che il mondo avrebbe marciato al passo dell’Europa.
La realtà’ ci ha dimostrato il contrario e adesso non vogliamo fare marcia indietro per non ammettere le carenze strategiche del progetto e non vogliamo fare marcia avanti perché’ abbiamo paura, avendo capito che non abbiamo capito il nostro tempo.
L’euro soffre non perché’ e’ debole, ma perché i suoi bond vengono messi sul mercato a prezzi differenti a seconda del paese emittente.
E’ inevitabile che gli speculatori vogliano lucrare provocando scompensi.
Succedeva con le monete diverse ( il solito Soros) e una classe politica europea da Cottolengo, non ha pensato che sarebbe successo anche coi certificati di credito se questi avessero avuto delle differenze tra i tassi.Se ci pensate un momento, la cosa ha dell’incredibile.
I tedeschi avevano la leadership della operazione, l’esperienza dei due processi di unificazione tedesca con Otto von Bismarck e con poi con Helmut Kohl, ma , accecati dalla smania di guadagno e dal desiderio di non far scappare nessuno degli accalappiati, non previdero un piano “B” e acconsentirono alla proposta Prodi di immediato allargamento a tutti i paesi dell’est Europa.
In altre parole alla costruzione dell’Europa manca la scala antincendio e il regolamento di condominio. Grandi ingegneri….
Per unificare un continente che ha duemila anni di storia ( noi ne abbiamo tremila ), una mentalità da caserma non basto’ come non basterà’ la attuale mentalità’ da bottegai calvinisti.
L’ Europa e’ un salto di qualità’ o non e’.
I tedeschi stanno dimostrando che non hanno saputo gestire il processo di unificazione perché’ non hanno altra idea fondante che non sia la prevaricazione dei più’ deboli.
Al solito vinceranno un anno di battaglie e poi , al solito, rovineranno sotto il peso della loro arroganza, col solito politico nostrano che cercherà’ di riparare in Valtellina.
La politica – quella col senso della storia- suggerisce quattro strade per superare la crisi e a me quella dei tedeschi non piace. Abbiamo altre opzioni e dobbiamo farlo sapere a tutti.

LA PRIMA ( il sogno dei padri):spingere verso la creazione della federazione Europea, trasferendo al Parlamento Europeo il potere di approvazione di bilanci preventivi dei singoli paesi aderenti alla moneta unica, escludendo da questo momento decisionale i paesi come l’Inghilterra che non ne fanno parte e che avranno il fair play di astenersi. Sarebbe un grosso freno per i nostri reggitori nazionali, regionali e comunali.
A fronte di questa scelta, i certificati di debito potrebbero avere gli stessi tassi e la corsi sarebbe superata.
LA SECONDA( compromesso):fissare la quantita’ accettabile di indebitamento di ciascun paese e quella sarebbe garantita da tutti i partners. Le eccedenze sarebbero invece responsabilita’ del singolo stato nazionale che vedrebbe ridotta la possibilita’ di attingere a fondi europei in percentuale uguale a quella che si discosta dalle indicazioni comuni. ( se hai un 30% di fondi extra sconsigliati dal PE, avrai il 30% in meno di fondi europei rispetto a quanto concordato in precedenza e questi denari vanno a un fondo di stabilita’ europeo). Vantaggio per i virtuosi: il fondo di stabilita’ verrebbe alimentato dai paesi disobbedienti.

LA TERZA( la schiavitù’):seguire la via tedesca che sembra si stia per seguire di lacrime, sangue e di repressione sociale . Benché’ non esista prova nella storia del mondo che il rigore abbia generato sviluppo. Questa scelta ha sapore punitivo e di vendetta per i differenti stili di vita tra mediterraneo e paesi a cultura protestante. Alla fine di questa strada ci sara’ solo una nuova Norimberga per chi l’avrà voluta, perche’ una cosa che i popoli non perdonano, sono i sacrifici umani in nome di una idea fissa. ieri il Reich, oggi il rigore.

LA QUARTA( la voce grossa): sfruttare il fatto che nell’accordo di Maastricht non esiste un sistema di espulsione dei membri recalcitranti e cancellare o sospendere le leggi nazionali che proibiscono alla Banca d’Italia di finanziare il governo e la rendono indipendente.
Riprendiamo il finanziamento dei piani di sviluppo governativo ( serio pero’) e apriamo una trattativa con i tedeschi per rivedere gli accordi.
Ci seguirebbero almeno dieci dei diciassette paesi dell’euro e a quel punto la leadership della Germania e le sue manie rigoriste andrebbero a remengo assieme ai suoi Quisling locali che risalirebbero “in disordine e senza speranza ” le tre valli varesine che ieri hanno disceso con orgogliosa sicurezza.

CON LE MIGLIORI INTENZIONI. di Antonio de Martini

Ha del meraviglioso il fatto che noi italiani riusciamo regolarmente in politica a provocare effetti opposti a quelli che ci proponiamo e che alcuni sogni vengano realizzati da persone da cui non si aspetta niente.
Ormai siamo in un regime presidenziale realizzato da chi si opponeva fermamente alla riforma della Costituzione in senso presidenziale, con l’anomalia democratica di un presidente del consiglio eletto ( quasi ) dal popolo che subisce l’iniziativa del capo dello stato che ha deciso di esercitare tutti i suoi poteri anche se privo della verifica popolare che ne avrebbe legittimato l’azione ( e nel nostro caso, eletto da una maggioranza che perse le scorse elezioni).
Il Presidente, ripeto, non rafforzato dal suffragio universale che lo avrebbe legittimato, nomina, in sostituzione dell’eletto , un professore di economia privo dell’ investitura democratica anche minima.La motivazione di tanti calci alla Costituzione e’ l’emergenza economico-finanziaria e la necessita’ di ricorrere ad una personalità’ esperta e rispettata universalmente.
L’unico caso di cui ho memoria e’ quello di Oliveira Salazar , che chiamato a risanare nel 1932 l’economia portoghese, rimase al potere fino al 1968 ( poi mori’) provocando un ristagno economico da cui il paese lusitano deve ancora riprendersi.
Monti ha in comune con Salazar – oltre al fatto che non rappresenta un elettorato – il fatto che e’ professore di economia , e’ di estrazione cattolica ed ha un’aria da salutista impudente.
Credo che abbia molto di più’ in comune con Giovanni Spadolini, ma in versione internazionale.
Non ci crederete, ma se guardate su wikipedia nelle sue note biografiche , vedrete che bazzica ogni ambiente e raccatta ogni carica ( membro della commissione Trilaterale di cui e’ il presidente europeo e del gruppo Bildeberg e di una serie di commissioni che negli anni hanno studiato il fenomeno del debito pubblico italiano con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti.)
E’ stato anche vice presidente della Banca Commerciale italiana , la cui fine e’ nota a tutti ed e’ autore di una ricerca su come si comporta una banca in regime di monopolio.
Ha argutamente concluso che fa come gli pare.
Ha anche avuto l’accortezza di trovarsi un coautore di fama , il nobel Klein.
Per chi conosce il mondo accademico, non c’e bisogno di commentare. Per chi non lo conoscesse, possiamo dire che e’ il Gervaso di ogni Montanelli.
Andava fatto senatore Klein.
I due mandati che ha fatto a Bruxelles li ha fatti, uno a nomina di Berlusconi e l’altro a nomina di D’Alema , ma questo non lo dice nessuno.
La Tv lo ha mostrato abbracciarsi con la Bonino – sua collega nel primo mandato – ma nessuno ricorda che il collega del secondo mandato e’ Prodi.
Sopratutto nessuno ricorda che il primo mandato fu interrotto – caso unico nella storia della UE – dalle dimissioni della commissione Santer a causa di irregolarità’ amministrative di alcuni commissari e che il famoso caso contro Microsoft che gli diede notorietà’ mondiale e’ ancora in piedi e non e’ affatto detto che finisca bene per le sue tesi. se a questo aggiungiamo che e’ di Varese, sorge il sospetto che lo abbiano scelto solo per tentare Bossi e Tremonti.
Non credo che ce la fara’. Se ce la facesse, non fara’ nulla, Se farà’ qualcosa, sarà’ un disastro.

Oggi e’ San Martino. Mr. B anche “mazziato”?

L’ occorrente per un colpo di Stato , e’ cinquanta persone, una macchina da scrivere , un’ ambulanza e un passaggio per il traghetto verso Ponza. Ah, dimenticavo: un capo dello Stato disponibile a interpretare le regole.
Mussolini fu liquidato così’: cinquanta carabinieri al comando del tenente colonnello Frignani;un mandato di cattura battuto a macchina dal maggiore De Francesco ( che fini la carriera da comandante generale dell’Arma, mentre Frignani fini alle Fosse Ardeatine); un’ambulanza per non dare nell’occhio e un comunicato radio fatto leggere a un diciottenne alle prime armi ( che divenne il famoso Corrado scomparso qualche anno fa).
Liquidato , Mussolini divenne il capro espiatorio.
Questa volta il progresso e’ consistito nel convincere il soggetto a farsi da parte grazie ad una orchestrazione media-banche perfetta, o quasi. Anche lui sarà’ il capro espiatorio e i soggetti peggiori del suo sistema, si ricicleranno.
Per entrambi vale il detto : “volle essere Cesare. Fu Vespasiano” , mentre i più’ laidi tra i seguaci si perpetueranno infettando il nuovo ciclo. Il parallelo non finisce qui. Per disfarsi di entrambi si sono violate le regole.
Resta il fatto che Berlusconi , vincitore delle elezioni, dovrebbe dimettersi cedendo il posto a un privato cittadino nominato senatore con una forzatura costituzionale ( inaugurata da Francesco Cossiga) in quanto la Costituzione prevede cinque senatori a vita mentre c’e chi ritiene che ogni presidente possa nominarne cinque.
Il secondo elemento di “Costituzione materiale ” consiste nella prassi ( iniziata da Gronchi) che stabilisce che il governo e’ tale NON quando ha ricevuto la fiducia del Parlamento , ma a partire dal momento che presta giuramento nelle mani del Presidente della Repubblica.
La differenza ?
Un bel 2% di elettorato.
Come?
Semplice: il Presidente nomina il nuovo premier , nomina i ministri e il governo ha dieci giorni di tempo per andare alle Camere per ottenere la fiducia.
Se il governo del Presidente ottiene la fiducia, nulla quaestio, se il governo viene bocciato, il Presidente ha il solo obbligo di sentire i presidenti delle due Camere e poi può’ sciogliere il Parlamento indicendo nuove elezioni.
Queste elezioni vengono gestite, ovviamente, dal governo bocciato che resta in carica per l’ordinaria amministrazione e , appunto, la gestione delle elezioni che – secondo gli specialisti- vale un 2% di voti grazie al fatto che chi detiene il potere, sia pure in ordinaria amministrazione, e’ in grado di normare una serie di elementi che vanno da qualche appalto alla scelta degli scrutatori, fino a favorire qualche ente locale più’ amico di un altro al quale si possono sospendere i finanziamenti ecc.
Alla Camera la Lega, il PDL e IDV si sono dichiarati contrari al governo Monti, ancor prima che venga indicato come premier.
Al Senato il PDL e’ in maggioranza ad onta del nuovo arrivo .
Questa e’ la strada che verra’ percorsa e posizione chiave sarà’ il ministero dell’interno.
Se ci va Pisanu, il cavaliere ha fatto la frittata.
Dopo le elezioni – e la distruzione definitiva in campagna elettorale del cavaliere –
Nascerà’ il problema: riuscirà’ la classe media italiana a trovare una rappresentanza politica efficace o continuerà’ a farsi spennare da tremila plutocrati di cui otto/dieci italiani?
Quel che e’ certo, e che il sistema di farsi difendere da un miliardario, non ha funzionato.