I poteri, previsti dalla Costituzione agli articoli 87 e 88, del Presidente della Repubblica – eletto dalle Camere e da soli tre consiglieri per regione – sono impressionanti per numero e qualità . Si tratta di una tale serie di poteri politici, etici e di rappresentanza internazionale che la sola idea di farlo eleggere da mille persone su trenta milioni di elettori – come accade nel resto del mondo – è prova di una cultura pre-fascista che fece il suo tempo nel 1922 e che ci regalò il fascismo.
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continua dal post di ieri col medesimo titolo.
L’ORO E’ ANCHE UNA GARANZIA PER RECEDERE DALL’ EUROSISTEMA
L’oro rappresentava – e rappresenta oggi ancora , se è vero, come pare non possa smentirsi, che l’Italia potrebbe recedere dall’ Eurosistema ( diversamente, il conferimento della funzione monetaria nel SEBC non sarebbe tale, trattandosi, pur a dispetto di ogni evidenza normativa di una cessione definitiva) – un bene strumentale all’esercizio di un ufficio sovrano, delegato alla Banca mediante la sua stessa istituzione e, poi, ulteriormente regolato con le modifiche successivamente intervenute. Continua a leggere →
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Di antoniochedice
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Gli undici paesi autoqualificatisi come ” amici della Siria” – tra cui l’Italia – hanno deliberato oggi a Doha un aiuto militare urgente ai ” ribelli siriani”, in realtà una truppa mercenaria multinazionale pagata da fanatici salafisti-Jihadisti con l’appoggio di angloamericani corrotti che operano contro l’interesse del loro stesso paese.
Da oggi il nostro contingente il Libano, alla frontiera siriana, si troverà tra due fuochi: di fronte i siriani e alle spalle Hezbollah coi suoi armati. È nessuna copertura aerea nazionale. Continua a leggere →
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Silvio Berlusconi si mostra sorridente, come inconsapevole che la sua partita è soltanto rimandata al 2014 e il suo partito ed il suo staff hanno avuto un ruolo perché non hanno dato segni di vita.
Giorgio Napolitano, che conta di essere ricordato come l’ultimo presidente della prima Repubblica ed il primo di quella nuova, nella lotta tra Bersani e Berlusconi è l’unico che abbia dimostrato di saper fare politica.
Non si illude di riuscire a completare il settennato. Ragionevolmente riterrà di gestire la situazione per non piu di diciotto mesi.
Non va dimenticato – come hanno fatto i media – che ha avuto cinquanta franchi tiratori e che l’Italia non è più una democrazia sospesa, come col primo governo Monti: ormai è un regime.
La Democrazia consiste nella scelta tra due ( almeno) alternative.
La prassi politica suggerisce che si ha un regime, quando la situazione non ha alternativa e questa è una fattispecie da manuale.
L’anziano presidente ha mutuato dal diritto romano l’istituzione della dittatura a tempo in presenza di un grave pericolo ( all’epoca, un semestre, oggi tre). Il pericolo è l’inconsistenza della intera classe politica. Ma può il Presidente fare ciò che ha fatto?
La nostra Carta Costituzionale è ambigua:
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L’agonia di questa repubblica mi ricorda quella del maresciallo Tito.
Ogni qualche giorno i chirurghi affettavano tre centimetri delle gambe in cancrena in un rito solo in apparenza crudele e insensato.
In realtà cercavano di guadagnare tempo e rinviare l’Annunzio del decesso, sapendo che scomparso lui sarebbe apparso l’orrido fantasma della guerra civile. Non sapevano cos’altro fare.
Ricordo ancora la prosopopea della Slovenia che subito iniziò la procedura di secessione nella convinzione che sarebbe andata verso un’era di prospera crescita, una volta liberatasi dei fratelli-fardelli.
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Di antoniochedice
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a proposito della tua ultima riflessione: “TOGLIAMOCI L’ELMETTO, LA GUERRA È FINITA: L’ITALIA POTREBBE PRENDERE ESEMPIO DALLA PROSPERITÀ SVIZZERA E DICHIARARSI NEUTRALE.” Lasciami dire: l’ho trovata geniale. Audace come soltanto le visioni più indicibili sanno osare. Quindi con tutti gli elementi per riuscire quando il presente e il futuro che si prospetta diventa privo di senso per chi lo abita. Occorrono tuttavia mani e gambe, perché un’idea cammini.
Mi permetto di aggiungere tre osservazioni.
Abbiamo dalla nostra un supporto e una giustificazione giuridica senza pari – eccetto la Germania – nel panorama europeo. “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali …” (art. 11, Costituzione). Il fatto che nella nostra storia recente non sia stato attuato – per usare un eufemismo -, non significa che non possa essere recuperato come elemento fondante di una nuova visione e una nuova linea di politica internazionale. Continua a leggere →
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L’ occorrente per un colpo di Stato , e’ cinquanta persone, una macchina da scrivere , un’ ambulanza e un passaggio per il traghetto verso Ponza. Ah, dimenticavo: un capo dello Stato disponibile a interpretare le regole.
Mussolini fu liquidato così’: cinquanta carabinieri al comando del tenente colonnello Frignani;un mandato di cattura battuto a macchina dal maggiore De Francesco ( che fini la carriera da comandante generale dell’Arma, mentre Frignani fini alle Fosse Ardeatine); un’ambulanza per non dare nell’occhio e un comunicato radio fatto leggere a un diciottenne alle prime armi ( che divenne il famoso Corrado scomparso qualche anno fa).
Liquidato , Mussolini divenne il capro espiatorio.
Questa volta il progresso e’ consistito nel convincere il soggetto a farsi da parte grazie ad una orchestrazione media-banche perfetta, o quasi. Anche lui sarà’ il capro espiatorio e i soggetti peggiori del suo sistema, si ricicleranno.
Per entrambi vale il detto : “volle essere Cesare. Fu Vespasiano” , mentre i più’ laidi tra i seguaci si perpetueranno infettando il nuovo ciclo. Il parallelo non finisce qui. Per disfarsi di entrambi si sono violate le regole.
Resta il fatto che Berlusconi , vincitore delle elezioni, dovrebbe dimettersi cedendo il posto a un privato cittadino nominato senatore con una forzatura costituzionale ( inaugurata da Francesco Cossiga) in quanto la Costituzione prevede cinque senatori a vita mentre c’e chi ritiene che ogni presidente possa nominarne cinque.
Il secondo elemento di “Costituzione materiale ” consiste nella prassi ( iniziata da Gronchi) che stabilisce che il governo e’ tale NON quando ha ricevuto la fiducia del Parlamento , ma a partire dal momento che presta giuramento nelle mani del Presidente della Repubblica.
La differenza ?
Un bel 2% di elettorato.
Come?
Semplice: il Presidente nomina il nuovo premier , nomina i ministri e il governo ha dieci giorni di tempo per andare alle Camere per ottenere la fiducia.
Se il governo del Presidente ottiene la fiducia, nulla quaestio, se il governo viene bocciato, il Presidente ha il solo obbligo di sentire i presidenti delle due Camere e poi può’ sciogliere il Parlamento indicendo nuove elezioni.
Queste elezioni vengono gestite, ovviamente, dal governo bocciato che resta in carica per l’ordinaria amministrazione e , appunto, la gestione delle elezioni che – secondo gli specialisti- vale un 2% di voti grazie al fatto che chi detiene il potere, sia pure in ordinaria amministrazione, e’ in grado di normare una serie di elementi che vanno da qualche appalto alla scelta degli scrutatori, fino a favorire qualche ente locale più’ amico di un altro al quale si possono sospendere i finanziamenti ecc.
Alla Camera la Lega, il PDL e IDV si sono dichiarati contrari al governo Monti, ancor prima che venga indicato come premier.
Al Senato il PDL e’ in maggioranza ad onta del nuovo arrivo .
Questa e’ la strada che verra’ percorsa e posizione chiave sarà’ il ministero dell’interno.
Se ci va Pisanu, il cavaliere ha fatto la frittata.
Dopo le elezioni – e la distruzione definitiva in campagna elettorale del cavaliere –
Nascerà’ il problema: riuscirà’ la classe media italiana a trovare una rappresentanza politica efficace o continuerà’ a farsi spennare da tremila plutocrati di cui otto/dieci italiani?
Quel che e’ certo, e che il sistema di farsi difendere da un miliardario, non ha funzionato.
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Di antoniochedice
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