Archivi delle etichette: Papa Francesco

MINACCE TERRORISTICHE SI, MA DA PARTE DI CHI? SI RIPETE LA FARSA DEI SERVIZI SEGRETI. di Antonio de Martini

Per portare a termine con successo e senza arresti un attentato come, ad esempio quello di Madrid, servono tra le cinquanta e le sessanta persone ben addestrate o una grande fortuna.
Con un sistema di parcellizzazione delle funzioni è possibile colpire e scomparire.
Le minacce segnalate ” da un servizio segreto straniero” circa un attentato in vaticano o addirittura al Papa sono ovviamente una scemenza, ma fanno parte di una strategia, vecchia e male attuata.

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I CRISTIANI D’ORIENTE A WASHINGTON A CONFRONTO CON BARAK OBAMA RIFIUTANO DI CHIEDERE IL DISARMO DI HEZBOLLAH. di Antonio de Martini

Il Presidente Barak Obama ha ricevuto i sei  leaders religiosi cristiani del Levante ( vds accenno nel post precedente sul Libano). Assente la rappresentanza protestante e presente in spirito il Papa Francesco che ha lanciato un altro appello contro la guerra.

Sapendo di essere sullo stesso terreno minato della scorsa primavera, il presidente si è mosso con cautela cambiando il proprio linguaggio abituale : ha usato il termine ” governo siriano” invece che “regime”, ed ha riconosciuto che i cristiani d’Oriente in questi anni ” sappiamo che sono stati difesi dal governo Assad” in Siria”.

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LA VASTA COALIZIONE ANTITERRORE FA UN’ALTRA VITTIMA: IL LIBANO di Antonio de Martini

Nell’ansia di reclutare terroristi, ci sono figuri senza scrupoli che reclutano bambini.

John Kerry, ha reclutato il Libano nella coalizione antiterrorismo internazionale, al solo fine di far vedere che qualcuno aderisce alla coalizione mirante a “indebolire e distruggere” Abu Bakr al Baghdadi, che sta a 700 km da li. L’accusa di mancanza di scrupoli si basa su una serie di fatti: Continua a leggere

BAGHDAD E WASHINGTON AL MERCATO DEI CRISTIANI. OVVERO, IL VASO DI PANDORA SIRIANO SI STA APRENDO. di Antonio de Martini

Il Cardinal Legato designato a rappresentare il Papa in Irak, intervistato su
” Il Messaggero ” di oggi, a pag 2 , dice in linguaggio diplomatico quel che scrissi esattamente e apertamente due mesi fa ( “Bartala, Papa Francesco e la signora Pinotti”) e cioè che questo ” esercito islamista” “non nasce in un giorno” e ” non senza che nessuno se ne accorga”.
Lo dice in risposta a una domanda (” colpa degli Americani?”) che la giornalista non gli ha posto.

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PUTIN E OBAMA. AD ONTA DELL’ APPARENZA VANNO VERSO UN COMPROMESSO. AL PRIMO ERRORE RISCHIANO IL POSTO di Antonio de Martini

A Gaza siamo a circa trecento morti. In Ucraina circa trecento morti. In entrambi i casi numerosi bambini. Da una parte nessuna reazione morale. Dall’altra richieste di commissioni internazionali di inchiesta, grancassa dei media, dettagli commoventi.
Abbiamo constatato che l’abbattimento per errore di un aereo civile ( come gli USA fecero con un jumbo della Iran air nel golfo (  volo Iran Air 655 3 luglio 88, 300 passeggeri verso la Mecca. 66 bambini. Il comandante del Cacciatorpediniere fu dimissionato e basta.) , precedente non ricordato da nessun media, citatissima invece Ustica come fosse un fatto  provato) viene moralmente pretermesso a un assalto con carri armati a una città indifesa. ( gli israeliani hanno avuto un solo morto per “fuoco amico”).

Se fossi stato io a dirlo nel mio modo spiccio, mi avrebbero  già linciato via web.
Col suo intervento Barak Obama ha invece presentato Continua a leggere

IL CALORE ATTORNO AL TRIANGOLO DEI GIACIMENTI DI GAS E PETROLIO DELL’EST MEDITERRANEO VA AUMENTANDO. di Antonio de Martini

bacino petrolifero

bacino petrolifero

Benché il principale risultato ottenuto con le primavere mediterranee dei paesi arabi sia consistito nell’aver collocato su fronti opposti Turchia e Israele – in precedenza tradizionali alleati – il governo USA continua a radicalizzare le situazioni con iniziative tipo la visita del segretario di Stato USA  John Kerry in Libano, su cui torneremo. ( la sua prima ed ha aspettato a farla che il presidente Michel Suleiman, unico capo di stato cristiano del mondo arabo, decadesse, lasciando i cristiani senza rappresentanza).

Se ne deducono due fatti: Continua a leggere

ELEZIONI EUROPEE IN SALSA ITALIANA: MEGLIO ESSERE ODIATI CHE IGNORATI? di Antonio de Martini

Papa Francesco ha esortato gli italiani a non cedere allo scoramento. Ha ragione, c’è di che abbattersi.  L’astensione dal rito delle urne, non è un sintomo di scoraggiamento, bensi di quel virile pessimismo che deve sempre accompagnare le scelte politiche.

Conosciamo tutti una serie di detti popolari che suonano come il famoso saggio ” I Ladri di Pisa di giorno litigano e di notte rubano assieme”.   Ebbene, dalla scorsa settimana, il sondaggio che è proibito divulgare al popolo, ma noto a lor signori ha dato il responso: la gente non segue la campagna, rifiuta di informarsi, non se ne parla nemmeno al bar. La politica non solo non appassiona più, ma nemmeno incuriosisce. Continua a leggere

BARAK OBAMA. IPSE DIXIT: DEL PAPA ” LE SUE PAROLE CONTANO”. DELLE BASI ” NESSUNO DOVREBBE NUTRIRE DUBBI SUL NOSTRO IMPEGNO”. di Antonio de Martini

http://corrieredellacollera.com

Per chi sa leggere, è utile anche un comunicato ufficiale o una intervista per capire cosa bolle in pentola. Meglio l’intervista, perché non viene filtrata due volte, la seconda dai più maliziosi italiani.                                                                                                                                                               Rilasciando le sue dichiarazioni al  Corriere della Sera, il presidente Obama ha dato ragione – sulla visita al Papa –  a chi ha analizzato la situazione in termini di resa a Canossa . Ci sono due  dichiarazioni che meritano di essere ricordate.   La prima è sul Papa.

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OBAMA NON VIENE A ROMA, VIENE A CANOSSA. ECCO PERCHE’ di Antonio de Martini

Il Papa di Roma è l’osso più duro che sia capitato a Barak Obama da anni a questa parte.
Intanto perché, appena eletto, ha preso a invocare la pace, come tutti i predecessori, ma ha aggiunto i nomi e cognomi.
Ha chiesto ripetutamente e in mondovisione la pace nella ” amata Siria”..

Quando ha visto che non veniva ascoltato, come era accaduto a molti predecessori, ha ridicolizzato in mondovisione l’asserita impossibilità a trovare una soluzione politica.
Poi ha stretto un patto di unità d’azione con la chiesa ortodossa ed è passato a “vie di fatto” scatenando petizioni di vescovi, visite pastorali del patriarca maronita Rai ai cristiani d’Oriente ( in coordinazione con gli ortodossi) che hanno trovato in questi anni rifugio negli USA, per organizzare pressioni sugli eletti del Congresso e della Camera dei rappresentanti spiegando, chiedendo, pregando.

I contrari ad una azione militare – l’ennesima – tra gli americani balzò di oltre quindici punti percentuali pur nella assenza di appoggio dei mass media.

È stato allora che il premio Nobel per la pace, Barak Obama, ha capito che un miliardo e mezzo di persone non possono essere ignorate, specie se andassero ad aggiungersi al miliardo e mezzo di islamici con cui gli Stati Uniti non sono precisamente in buoni termini.

Da allora, è iniziata ( da Londra) una campagna che manterrà la sordina ancora a lungo, ma che non per questo sarà meno micidiale se si dispiegherà in tutta la sua potenza per distruggere o ridurre l’influenza dei cattolici nel mondo in generale e tra i nord americani in particolare.

Intanto, dopo la pausa obbligata del cambio di regnante, è ripresa la divulgazione esasperata dei casi – passati e presenti – di pedofilia nella Chiesa.
I lettori di questo blog hanno avuto modo di leggere la notizia che le Nazioni Unite, sede di Ginevra, affrontando il tema pedofilia, ignorando le misure già prese e maldestramente addentrandosi in questioni religiose di fede, hanno fatto autogol.

Le stesse fonti USA all’origine di questi slanci moralistici si sono ben guardate da citare il recentissimo caso di un pedofilo seriale Michael L. Merritt appartenente all’ U.S. Air Force della base di Ramstein in Germania del quale – dopo averlo a lungo coperto- hanno diffuso la fotografia su Star and Stripes. Un po’ poco. Specie se consideriamo che un generale di brigata dei paracadutisti colpevole di ” sexual harrassement” verso una sottoposta e inizialmente incriminato anche per violenza, se l’è cavata lo scorso venerdì con ventimila dollari di multa….

Il secondo fronte sul quale hanno attaccato il Vaticano è quello finanziario e ” l’osservanza delle regole etiche e di trasparenza bancaria”.

Si è trattato del secondo autogol,visto che tutte le maggiori banche americane e inglesi in queste settimane sono state colte con le mani nel sacco della falsificazione degli indici mondiali di transazioni sia sui mutui che sui cambi delle valute, con dimensioni tali da far apparire a livello di chierichetti che trincano il vino da messa, gli scivolini dello IOR. I suicidi dei banchieri anglosassoni coinvolti sono già a quota dieci.

Il nuovo Papa ha poi installato due commissioni di inchiesta su questi punti deboli della Chiesa e, al tentativo di non farlo andare in Israele col pretesto di uno sciopero degli addetti al protocollo dell’aeroporto, ha risposto da par suo, dicendo che non era un problema. Poteva farne a meno.

Per poter inasprire gradatamente i toni, l’amministrazione Obama ha bisogno di nuove scuse, argomenti e pretesti.
Deve ricominciare lo scontro su nuove basi mostrando di essere fair e la visita serve a questo. Ci sarà forse anche un tentativo di ottenere una condanna della Russia di Putin, ma si tratta di ordinaria amministrazione per i diplomatici della Santa Sede.

Già durante l’Amministrazione Bush, col pretesto delle loro spending review, gli USA tagliarono gli aiuti per l’Africa alle organizzazioni cattoliche degli Stati Uniti ( 170 milioni di dollari). Non ho poi avuto modo di monitorare l’argomento, ma non credo che la situazione sia migliorata.

Insomma, dopo aver scimmiottato ( absit iniuria) i comportamenti polizieschi e brutali tipici della Unione Sovietica, gli USA adesso riprendono – con circospezione – il quesito di Stalin ” quante divisioni ha il Papa”?
I successori di Stalin lo hanno saputo. Adesso tocca a Barak.

IL “NUOVO GOVERNO UCRAINO” HA TROVATO COME SPENDERE I SOLDI DI KERRY. ARRUOLA MERCENARI CHE OPERANO A KIEV E DONETSK. di Antonio de Martini

In Irak si chiamavano “Blackwater” mentre adesso in Ucraina hanno cambiato nome ma sono gli stessi mercenari. Si chiamano Academi.

Ufficialmente il nuovo governo ucraino installato a Kiev ha dato loro un contratto per mantenere l’ordine pubblico. Segno che non si fida della polizia o che c’ é ben altro da fare che aiutare le vecchiette ai semafori. Continua a leggere