Archivi delle etichette: ENI

L’INGHILTERRA STA SABOTANDO L’EUROPA ? di Renato Bastianello

Renato Bastianello , che i lettori conoscono come ” ecosoluzioni” è un attento lettore e mi ha inviato questa lettera che oltre a commentare agita con civile passione alcuni argomenti
che sono nelle menti di molti italiani oggi. gli ricordo solo che delle ” due donne kazake”, una ha sei anni.

“Credo sia inutile preoccuparsi di quello che fa o non fa Finmeccanica quando
l’attuale governo ( ministro Saccomani in testa) sembra deciso a svenderla (poi con
meno contratti vale meno o no?).

Continua a leggere

CHE C’ENTRA UNA BAMBINA CON LA GEOPOLITICA? di Antonio de Martini

http://corrieredellacollera.com
Il post di ieri sulla odissea della piccola Alua ( spero abbiate firmato la petizione al capo dello Stato indetta dal sito Leo Rugens , cercatelo su internet) ha fatto chiedere a molti come mai un blog che si occupa prevalentemente di geopolitica si sia interessato di un fatto apparentemente tra gossip e Cronaca nera.

La geopolitica consiste nell’arte di competere con gli altri stati per il controllo e lo sfruttamento dei territori, partendo dalla conoscenza approfondita della geografia politica e economica, nel vivere esperienze internazionali concrete e non nel piantonare i barili di petrolio o accompagnare a casa signorine.
I pericoli si prevedono, perché – costi a parte – non sempre si può correre ai ripari.

Continua a leggere

DALLA CRISI DELLO STATO SIAMO ARRIVATI AL CONFLITTO TRA I POTERI DELLO STATO, CHIUNQUE VINCA LE ELEZIONI AVREMO PARALISI DEL GOVERNO. COMINCIA LA CANNIBALIZZAZIONE DELLE RESTANTI INDUSTRIE. di Antonio de Martini

Molti sostengono che la magistratura stia esagerando nelle picconate in carta bollata agli altri poteri esecutivo e legislativo con cui dovrebbe concorrere a regolare il funzionamento dello Stato.

La realtà è che quando l’edificio è marcito fin nelle fondamenta, ogni movimento provoca gli effetti di una scossa tellurica.
Gli occupanti abusivi dell’edificio non se ne capacitano: vedersi afflosciare sotto gli occhi l’oggetto delle loro brame, per impossessarsi del quale han fatto ricorso ad ogni bassezza, sembra loro una incomprensibile ingiustizia.
Pensano, come Maroni, che si tratti di persecuzioni personali.
Non si rendono conto che sono state la loro ignoranza dell’arte del governo, la loro incapacità legislativa e previsionale, la loro noncuranza verso la gestione dello Stato e il suo potenziamento, le termiti che hanno corroso le travi del soffitto che adesso gli rovina addosso. Continua a leggere

ITALIA: NON È UN PAESE PER VECCHI E NEMMENO PER GIOVANI. È UN PAESE PER SMEMORATI E PER PARACULI. di Antonio de Martini

Il giornalista Mario tedeschi su ” IL BORGHESE” pubblicò – anni sessanta – nell’inserto fotografico delle pagine centrali della rivista, la fotocopia della richiesta inoltrata dal Monte dei Paschi di Siena negli anni 30 (35 o 36) in cui il Monte chiedeva alla Banca d’Italia l’autorizzazione a celebrare il cinquantenario dell’istituto.
Questa della Banca “operante da cinque secoli”, è comunque la panzana più veniale raccontata su questa vicenda dai contorni maleodoranti, ma è indicativa delle fiabe su cui si basa l’Italia di oggi.
L’aspetto più grave, casomai, è che nessuno si chieda quale impiego abbiano avuto i fondi scomparsi. Il metodo investigativo del ” follow the money” evidentemente non viene applicato ai fondi distratti dalle banche, eppure seguire le tracce di quattro miliardi ( se sono solo quattro) non dovrebbe essere difficile. Continua a leggere

STATISTICHE ALLA TRILUSSA PER LA CRISI ITALIANA E COMUNICAZIONE DA SCUOLE ELEMENTARI DEL PREMIER. di Antonio de Martini

Una statistica che viene nascosta volentieri è quella della disoccupazione giovanile. Pare sia il 31 virgola qualcosa per cento. Naturalmente è falsa. Se così fosse e si trattasse di una realtà, ci sarebbero già le barricate. Continua a leggere

I SOLI MONOPOLI INTACCATI DAL GOVERNO MONTI SONO QUELLO SINDACALE DELLA PROTESTA E QUELLO DELLA CREDIBILITÀ DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA. di Antonio de Martini

Dopo aver contribuito a restaurare lo scosso prestigio del nostro paese, Pensavo che il governo del professor Monti, dopo tanto travaglio ed attesa, avrebbe , alla peggio, partorito il solito topolino e invece gli e’ uscito un un peto dal quale emana puzza di gas.
Infatti, con l’aumento del costo del petrolio che la crisi iraniana provocherà inevitabilmente, il consumo e la distribuzione del gas rischia di diventare il business del secolo e mi meraviglio molto che si parli, proprio in questo momento, di cedere la rete SNAM che distribuisce il gas all’Europa.
Equivale a cedere un chiosco di bibite fredde nel deserto, mentre stanno arrivando carovane di turisti.

Continua a leggere

La guerra oggi si fa economica, ma è stata preceduta dal nostro disarmo. Questa è la vera ragione per cui non cresciamo, le imprese chiudono e i capitali se ne vanno.

Le democrazie  non si fanno la guerra, ma nulla impedisce loro di affrontarsi durissimamente sul piano economico. 

Barroso, Ciampi, Napolitano. La guerra economica globale affrontata con persone inadeguate.

La guerra economica  – forse più crudele di quella guerreggiata – non è mai stata virulenta come in questo periodo.

Clausevitz diceva che la guerra è Continua a leggere

Il Piano solo e le favole dei golpe del ’60; del ’64 del ’70 e del ’74 . Sesta ed ultima parte

Sistemato un pò il  fritto misto, passiamo ai vari “boatos” di Golpe su cui si basano  tuttora molte carriere e alcune fortune politiche e editoriali.

Il primo “golpe” fu creato dal segretario di Pacciardi, figlio dell’ammiraglio Girosi, che, invaghitosi di una signora, se ne andò in Costa Azzurra in luna di miele, col ricavato della vendita   di un motoscafo non suo.

Per riparare, pensò bene di andare a raccontare al SIFAR una serie di balle che de Lorenzo meticolosamente registrò  Aveva un apparato inserito in una 1100 /103 Fiat, bianca , a targa civile,  che l’autista innescava  quando il capo gli ordinava di scendere dall’auto per fingere di assicurare la privacy dell’incastrato di turno. Il segnale di accensione era una botta sulla spalla destra .

Il primo da destra è Tambroni, sinistra Dc, paranoico. Il secondo è Andreotti, scettico

Il “Girosino” ricevette una cifra apprezzabile per l’epoca e un’assunzione  in Tunisia ” per sottrarlo a vendette”, ma più verosimilmente per fare un favore al padre dello scapestrato.

La confessione, registrata su dischi a 33 giri ( si usava all’epoca) fu fatta sentire a chi di dovere. L’idea consisteva nel rapimento del presidente Gronchi se fosse andato a S Rossore nella tenuta presidenziale. Il presidente del Consiglio Fernando  Tambroni ( detto “il peggio Fernando”)  ordinò di mettere a riposo un  ufficiale dell’ufficio “R”( estero) decorato di medaglia d’oro al V.M.  considerato capace dell’impresa ( e possibile concorrente del duo Allavena Viggiani alla direzione del servizio).   Pochi giorni dopo,   Tambroni cadde e nessun altro bevve la panzana. Mancavano  imputati, mancavano piani di governo, mancavano testimoni credibili.

Quando la cosa si riseppe   Gronchi aveva dato segno di apprezzare l’idea di una riforma in senso presidenziale e Pacciardi, con arguzia toscana citò S. Agostino dicendo che era meglio convertire il peccatore  piuttosto che ucciderlo.

Continua a leggere