Sistemato un pò il fritto misto, passiamo ai vari “boatos” di Golpe su cui si basano tuttora molte carriere e alcune fortune politiche e editoriali.
Il primo “golpe” fu creato dal segretario di Pacciardi, figlio dell’ammiraglio Girosi, che, invaghitosi di una signora, se ne andò in Costa Azzurra in luna di miele, col ricavato della vendita di un motoscafo non suo.
Per riparare, pensò bene di andare a raccontare al SIFAR una serie di balle che de Lorenzo meticolosamente registrò Aveva un apparato inserito in una 1100 /103 Fiat, bianca , a targa civile, che l’autista innescava quando il capo gli ordinava di scendere dall’auto per fingere di assicurare la privacy dell’incastrato di turno. Il segnale di accensione era una botta sulla spalla destra .
Il “Girosino” ricevette una cifra apprezzabile per l’epoca e un’assunzione in Tunisia ” per sottrarlo a vendette”, ma più verosimilmente per fare un favore al padre dello scapestrato.
La confessione, registrata su dischi a 33 giri ( si usava all’epoca) fu fatta sentire a chi di dovere. L’idea consisteva nel rapimento del presidente Gronchi se fosse andato a S Rossore nella tenuta presidenziale. Il presidente del Consiglio Fernando Tambroni ( detto “il peggio Fernando”) ordinò di mettere a riposo un ufficiale dell’ufficio “R”( estero) decorato di medaglia d’oro al V.M. considerato capace dell’impresa ( e possibile concorrente del duo Allavena Viggiani alla direzione del servizio). Pochi giorni dopo, Tambroni cadde e nessun altro bevve la panzana. Mancavano imputati, mancavano piani di governo, mancavano testimoni credibili.
Quando la cosa si riseppe Gronchi aveva dato segno di apprezzare l’idea di una riforma in senso presidenziale e Pacciardi, con arguzia toscana citò S. Agostino dicendo che era meglio convertire il peccatore piuttosto che ucciderlo.