Archivi delle etichette: Tunisia

USCIRE DALL’EUROPA? CASOMAI DALLA N.A.T.O. SUPERATO E COSTOSO GIOCATTOLO DI MORTE ( replica del 13 aprile2011 per i nuovi lettori)

Uscire dall’Europa? Casomai dalla NATO. UE e Patto Atlantico sono scelte di civiltà, la NATO no ed è superata e costosa. di Antonio de Martini

Fin da piccolo sono stato abituato a non minacciare mai. La minaccia è una confessione di incapacità a immaginare cosa succederà e quindi ci si prefigura una reazione e , per scongiurarla, i deboli proferiscono minacce inattuabili.

La minaccia in genere è direttamente proporzionale alla paura che si ha dello scenario temuto.

Evidentemente , sia il presidente del consiglio Berlusconi che il ministro dell’interno Maroni, , temono molto l’arrivo dei nord africani ( in Frrancia vi sono oltre 200.000 tunisini, 600.000 algerini e più di un milione di marocchini) e non sapendo come negoziare e non fidandosi di Frattini ( gli dareste torto?), hanno lanciato la loro bomba atomica: uscire dall’Europa. Segno di un complesso di inferiorità. Non si esce dalla propria casa. Si chiama l’idraulico o i muratori. Continua a leggere

GUERRE E FESTE DELL’ ISLAM: ISTRUZIONI PER L’USO. di Antonio de Martini

Dall’Oceano Atlantico al Pacifico, in ogni paese mussulmano, con l’inizio del Ramadan
( il rovente ) si pratica un mese di digiuno diurno : niente acqua, cibo, sesso, sigarette – a meno che non si sia in guerra o troppo piccoli o anziani, malati o donne in stato interessante.
Dall’alba al tramonto, l’islam si ripiega su se stesso e ciascuno ha l’opportunità di meditare su se stesso e sul significato da dare alla propria esistenza.

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Un’altra delusione USA : La Tunisia difende la propria sovranità nazionale e rifiuta le condizioni poste dalla Banca Mondiale per dare assistenza economica. di Antonio de Martini

Tunisi ha respinto le condizioni dettate dalla Banca Mondiale e dalla UE per la concessione di aiuti  economici alla Tunisia. Un portavoce del governo ha dichiarato oggi che quest’ultimo reputa inaccettabile  qualunque ingerenza straniera nella politica interna tunisina, giudicando ” fuori luogo” la richiesta di una stampa libera da parte della comunità internazionale. Continua a leggere

LE CONSEGUENZE DELLA ” PRIMAVERA”ANGLO-FRANCO-AMERICANA IN MEDIO ORIENTE. di Antonio de Martini

L’inventore della guerra sovversiva in casa altrui con poche forze é Winston Churchill.
Il primo sito in cui operò con questa strategia, fu la Yugoslavia nella seconda guerra mondiale.
La base sperimentale fu l’attività di guerriglia nel deserto durante la prima guerra mondiale, il cui eroe più noto fu T.E. Lawrence che racconta la sua versione dei fatti nel libro ” I sette pilastri della saggezza” .
Si trattò comunque di una guerra per l’ indipendenza nazionale degli arabi contro i turchi e la strategia consistette in enormi sovvenzioni di denaro – dieci milioni di sterline oro dell’epoca- e un minimo di artiglieria.
Lo scopo era principalmente

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IL MAROCCO TENTA LA RICONCILIAZIONE COI SALAFITI PER NON ENTRARE IN CONFLITTO COI REGIMI INTEGRALISTI DEL NORD AFRICA.

Ahmad Najib Al-Shabi, segretario del Partito Progressista Democratico, all’opposizione in Tunisia ha dichiarato che la differenza sostanziale fra i governi islamisti di Tunisia e Marocco

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LE ELEZIONI IN TUNISIA. di Antonio de Martini

Oggi, a dieci mesi dallo scoppio della primavera araba, i tunisini vanno alle urne per eleggere la loro assemblea costituente che sara’ composta da 217persone. Sono scesi in lizza oltre cento partiti che hanno avuto a disposizione tre minuti ciascuno nelle due reti TV.
Le liste sono oltre 1500, I candidati quasi 11.000.
In realta’ l’interesse generale e’ piuttosto puntato sulle probabilità di vittoria dello schieramento dei religiosi o quello dei progressisti.
I sette milioni di tunisini – 600.000 dei quali residenti in Francia- scelgono il loro destino senza incidenti, il vecchio partito unico si e’ riciclato con Chi con un nuovo nome e chi nelle liste indipendenti, ma chiunque abbia avuto incarichi di qualche rilievo nel passato regime, non puo’ candidarsi.
L’esito dipende da alcuni fattori classici: gli analfabeti , quasi 2 milioni, i reduci del passato regime, e I ” francesi” , ossia, gli emigrati che hanno votato per corrispondenza.
La forza politica piu’ organizzata e’ rappresentata dai gruppi che si appoggiano alle moschee.
Il sistema elettorale prescelto e’ quello proporzionale, talche’ ne verra’ fuori l ‘esigenza assoluta di una coalizione di governo che per forza di cose non sara’ stabile ne’ autorevole.
Insomma, non sarà una democrazia come lItalia, ma sara’ comunque un bel casino

Nota bene: mi scuso per gli ” errori di ritorno” che avvengono con l’IPad. Sembra che cambiando lingua alla tastiera, avvengano stravolgimenti ortografici a posteriori. Se qualcuno sapesse cosa fare per evitarli e lo comunicasse, gli sarei grato. Ndr

La morte del Crown Prince saudita: la festa appena cominciata e’ già finita.

Finita per le donne, il cui accesso al voto era previsto per il 2015 e se il successore alla carica di Principe ereditario sarà , come prevedibile, il principe Nayaf- attualmente ministro dell’interno e considerato vicinissimo al clero- le donne il voto se lo scorderanno ancor prima di sperimentarlo.
L’Arabia saudita e’ il luogo delle contraddizioni del rapporto tra Arabi e USA.
Vediamone alcune.
Gli Stati Uniti hanno speso tempo e denari per promuovere la democrazia , coi risultati che conosciamo, ma il suo principale alleato si e’ limitato a promettere il voto femminile -alle amministrative- tra tre anni, tre mesi fa.
Quando gia’ si sapeva che il Principe Sultan aveva i giorni contati.
Vi chiederete come mai tanto interesse per le sorti delle donne in una persona che nel post che precede ho qualificato come il contatto tra Ben Laden e la casa reale.
Semplice uno dei due figli preferiti di Sultan ( sui 32 totalizzati nelle sua operosa esistenza, con piu’ mogli) e’ il principe Bandar che e’ stato a lungo ambasciatore a Washington ed ha avuto ed ha rapporti eccezionalmente buoni e proficui con il complesso militare-industriale , mentre il papa’ era ministro della Difesa, carica che ha tenuto fino alla morte.
Il secondo figlio preferito e’ khaled che fa l’assistente del padre al ministero.
Bandar e’ attualmente in esilio al Cairo a causa dei rapporti non chiari con Ben Laden ( sua moglie e non quella del padre, come ho erroneamente scritto nel post precedente – lo ha stabilito la commissione di inchiesta USA sull’ 11 settembre- ha fatto una pia donazione ad uno degli attentatori delle due torri).
Un’altra contraddizione e’ che i media americani contestano la gerontocrazia attorno a Mubarak ( 82 anni) a Ghedafi (70anni) , a Ben Ali (78anni), ma non hanno trovato nulla da ridire sul re Abdallah (87 ani) , sul fratellastro Sultan (85anni) e , largo ai giovani, il principe Nayaf (78anni).
Altro punto di contraddizione, la durata dei regimi: Tunisia 30 anni, Egitto 30 anni, Libia 42 anni.
La famiglia saudita , i figli di Abd el Aziz , regnano da 58 anni e nessun americano o inglese trova da ridire.
Altra contraddizione: mentre l’ Algeria e’ stata redarguita per aver venduto 500 camionette ( pick up) ai libici , Assad fortemente osteggiato per la repressione dei democratici (!), l’Arabia Saudita ha effettuato un intervento militare che ha consentito al re del Bahrein di schiacciare nel sangue le dimostrazioni che pure gli USA avevano incoraggiato anche con denari e formazione pratica.
Su questo tema il silenzio degli USA e’ stato eloquente, ma non li ha imbarazzati minimamente.
Da parte saudita, un’ altra contraddizione: sono stati loro a finanziare – tramite la Lega Araba – l’entrata delle truppe siriane in Libano dove sono poi rimaste una ventina di anni, ma gli USA se la sono presa coi siriani e stanno pressando la Siria da oltre cinque anni e cercano in ogni modo di smorzarne il boom economico dovuto alla collaborazione con Giappone, Italia e Germania…
Alcune contraddizioni si conciliano con un misto di ipocrisia e denari, entrambe abbondanti nei due campi. Una serie di missili acquistati dai sauditi richiedono messe a punto dei software in cui le donne americane sono spesso abili specialiste. Un arabo non puo’ accettare un’ arma predisposta da una donna mentre a lui non resta che premere il bottone senza capire.
Soluzione: si dichiara che l’ arma richiede una manutenzione straordinaria negli USA, la donna specialista in software interviene, magari a Cipro e tutti sono contenti, mentre il ministro della Difesa paga il conto.
Nayaf , il probabilissimo successore che abbiamo conosciuto perché ha dato asilo a Ben Ali ( il tunisino), e’ meno disposto ai compromessi e le donne saudite se vorranno guidare l’ auto, potranno sempre andare a Parigi.

MODEM contro MoDEM, ovvero gli apprendisti stregoni. La Siria risponde con un Movimento di folla contro Israele ai movimenti di folla contro il regime. Siamo al secondo stallo dopo quello libico. di Antonio de Martini

 Il problema palestinese e quello delle “masse in movimento” sono arrivati alla frontiera di Israele e tutti vedono le contraddizioni.

Chi abbia vissuto  e seguito le vicende politiche nel Vicino Oriente, sa che non é difficile   convincere –  specie con l’aiuto di qualche dollaro –  un gruppo di arabi  a dimostrare a favore o contro qualcuno, come non  lo è nel napoletano. La povertà spinge, specie i più giovani, ad audacie sconsiderate nella speranza di mettersi in luce ed é facile che ci scappi il morto sul quale poi ricamare. Continua a leggere

I paesi del Levante: scegliere se farsi bastonare dal poliziotto cattivo o da quello buono. di Antonio de Martini

 Gli avvenimenti di questo periodo, mi ricordano l’avventura umana di Guglielmo di Ockam. Chierico, diventato  fiero anticlericale e difensore della laicità di Venezia, , venne pugnalato e ucciso  da” ignoti” nel padovano. Mentre spirava, sibilò: ” agnosco stilum Romanae Ecclesiae” dove stilum ha il doppio significato di stile e di pugnale. Mirabilie del Latino.

 Ci vorrebbe la  lingua di Guglielmo per identificare il doppio stile: l’  inglese  e quello americano che marciano separati, ma colpiscono uniti. La povertà lessicale dei giorni nostri si limita all’aforisma del “poliziotto buono e poliziotto cattivo.

“Ci dicono che la foto di Ben Laden morto non ce la fanno vedere perché è troppo brutta e la foto del funerale sulla portaerei  USS Vinson  ( quella intervenuta ad Haiti in soccorso dei terremotati) non ce la fanno vedere perché troppo bella.  Continua a leggere

Guerra di Libia e altri paesi arabi. gli USA ammettono sull’Herald Tribune: siamo stati noi. di Antonio de Martini

Sulle prime ho pensato a un pesce d’Aprile in ritardo Sulla prima pagina dell’ International Herald Tribune  del 15 Aprile  – ultima colonna a destra della prima pagina – campeggia un titolo ” US groups trained Key leaders of Arab revoltsContinua a leggere