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LA STRATEGIA DI PAPA FRANCESCO NON É’ ESTEMPORANEA E POGGIA SU DUE SECOLI DI PRECEDENTI.

SBARCA NEI DUE PAESI-PREDA DEI MERCANTI DI MINERALI E CANNONI E LANCIA L’OFFENSIVA DI PACE APPOGGIATO DALLE ALTRE CONFESSIONI CRISTIANE. NON E’ PIÙ’ TEMPO DI FINEZZE TEOLOGICHE. VUOLE APPLICARE I VANGELI. PARADOSSALE IMBARAZZO TRA I CATTOLICI DI GOVERNO E SOLIDARIETÀ’ DAI PROTESTANTI.

Gli stati non allineati con la politica russa del governo americano suscettibili di produrre effetti “domino,” sono tre: India Turchia e Vaticano.

L’India si rifiuta ostinatamente di prendere posizione sul conflitto ucraino rievocando il movimento neutralista dei “non allineati” della guerra fredda capitanati da Jawaharlal Nehru, Tito, Gamal abd el Nasser e l’indonesiano Kusno Sukarno ( semplificazione di Sosrorihardjo) che ebbe grande successo tra i paesi del terzo mondo. Sterminata da assassini politici la dinastia Nehru-Gandhi l’attivismo diplomatico indiano langue, ma il rifiuto a schierarsi é netto.

L’accerchiamento politico della Turchia é iniziato con una serie di frizioni che si sono innestate sul preesistente conflitto curdo ( paradossalmente ereditato, via Israele, dall’URSS che l’aveva creato nel 1987 per disturbare il fianco destro dell’alleanza atlantica) per estendersi al settore delle forniture militari (l’estromissione dalla produzione degli F35 prima, il limbo sugli ammodernamenti degli F16 ora) e una serie di iniziative miranti a isolare i turchi in seno all’alleanza declassando indirettamente il fianco sud ( esistente )per potenziare l’ala scandinava ( potenziale) e culminato con cauti ammiccamenti para elettorali all’opposizione ( l’entrata in vigore in Svezia di una legge antiterroristica – richiesta da Erdogan- ma che andrà in vigore solo dopo le elezioni turche in maniera da non avvantaggiare il governo uscente), la chiusura dei consolati di otto paesi NATO ( Italia, Francia, Belgio, Olanda, UK, Svezia, Germania, USA, più la Svizzera) nelle città principali ( Ankara, Istanbul, Smirne, Alessandretta) pretestando pericoli di terrorismo per scoraggiare l’imminente stagione turistica fonte primaria di reddito del paese.

Più sofisticata, e appena iniziata, la fronda contro le insistenti esternazioni papali a favore della pace, scontate ma disturbanti, con una campagna di esaltazione della figura e ruolo di Benedetto XVI.

Ma la controffensiva vaticana é stata immediata, a suo modo violentissima e strategicamente brillante, realizzata con alleati impensabili e si é sviluppata nel continente che gli americani nell’ultimo decennio avevano costellato di basi militari e consideravano dover contendere solo alla Cina: l’Africa.

PERCHÈ L’AFRICA

Il 2 marzo 2022, un’Africa sconosciuta alle cancellerie occidentali si affacciò nella sala delle assemblee dell’ONU: al momento della votazione della risoluzione che deplorava “ l’aggressione militare russa all’Ucraina” e chiedeva “l’immediato ritiro delle truppe dal paese aggredito”, si é scoperto che il 50% dei paesi che non hanno votato la mozione era africano.

Su 35 paesi che non avevano votato a favore, 17 erano africani ( più la solita Eritrea che ha votato contro). Oltre a questi diciassette, otto altri paesi africani – collegati agli USA da motivi di assistenza- hanno giocato la carta dell’assenza al momento del voto.

Diciassette, più otto, più uno, fa ventisei paesi africani che hanno compiuto un sorprendente gesto di ribellione contro l’occidente, mostrando di aver più memoria e senso di giustizia di tutti i paesi europei che continuano stancamente a sostenere tesi ormai insostenibili.

In Africa, ha suscitato ironie la pretesa di usare due pesi e due misure per la Russia mentre non c’é quasi paese africano che non porti nelle sue carni i segni di un bombardamento, una invasione o una spedizione punitiva anglo o franco o americana oppure congiunta, fatta in barba ai principi dell’ONU, come é avvenuto in Siria, a partire dalla Libia di Mohammar Gheddafi, per risalire, attraverso gli interventi militari del Belgio in Congo ( e l’assassinio di Patrick Lubumba – eroe dell’indipendenza congolese – ammesso dalla CIA qualche anno fa), gli interventi francesi con mercenari in Biafra e in Ruwanda fino alla spedizione di Suez nel 1956 per limitarci a rimanere in Africa, in epoca post coloniale.

Il fatto nuovo é stato la spontaneità della reazione corale, che dimostra un rancore covato per due secoli ed ora esploso con l’approvazione popolare. Per saperne di più vedi il link del mio articolo del 2014 sulle crudeltà europee in Africa: https://corrieredellacollera.com/2014/05/06/i-rapimenti-di-donne-e-bambini-in-africa-sono-stati-introdotti-dallamministrazione-coloniale-e-denunziati-da-savorgnan-di-brazza-che-pago-il-suo-gesto-con-la-vita-pubblicato-il-suo-rapporto-dopo-10/

Un segno del nuovo equilibrio politico é rappresentato dall’invito del Burkina Faso ( miniere d’oro) alle truppe francesi di evacuare il paese entro 30 giorni.

Un altro ancora: in Etiopia, l’Abuna Mathias , patriarca della chiesa copta ortodossa ha scomunicato tre vescovi che vedano aderito – appoggiati dal governo centrale (presieduto da Abyi Ahmed, nativo dell’Oromo e premio Nobel per la pace ) – a uno scisma “nazionale” nello stato dell’Oromo ( ex Galla negli anni trenta) e, a seguito degli attentati ai fedeli che hanno causato decine di morti ( il governo ne ammette tre), ha querelato le autorità preposte alla sicurezza dello stato Oromo ( omissione atti d’ufficio) per non aver protetto i fedeli radunati nelle chiese assaltate. Rivolta morale impensabile fino a un anno fa. L’inviato dell’Abuna Mathias in Oromia é stato accolto da una folla oceanica.

Ancora uno : il 7 novembre scorso, é giunta la richiesta ufficiale dell’Algeria di aderire al gruppo BRICS ( Brasile, India, Russia, Cina e Sud Africa) che mira a soppiantare il dollaro nel commercio internazionale, rafforzato dalla vittoria di Lula in Brasile e che vede la credibilità mondiale del biglietto verde scesa al 60%, dall’80% degli anni 70.

L’ultima novità, ma solo per non annoiare: all’ONU si parla di allargare il Consiglio di sicurezza, con un seggio all’Unione Africana. Ormai tutti riconoscono che che l’assenza di un paese africano dal Consiglio sia un fatto scandaloso, ma solo adesso la musica sta cambiando. D’altronde all’atto della fondazione dell’ONU i paesi aderenti erano 51 con 11 membri del Consiglio di sicurezza e i paesi africani indipendenti quattro. Ora le Nazioni presenti sono 193 i membri del Consiglio 15 e i paesi sovrani d’Africa 54…

In questa situazione si é inserita la visita papale in Congo, (grande dieci volte l’Italia) un paese senza pace dal 1960, e all’ultimo nato, il Sud Sudan (due volte l’Italia e zeppo di petrolio), sorto dalla scissione del Sudan dopo guerriglia ultradecennale ora trasformatasi in guerra civile, dove, per mancanza di denaro contante, i miliziani vengono pagati in donne da usare a piacimento.

Francesco é stato ricevuto come un redentore con folle in preghiera, attente e plaudenti e autorità intimidite dal tono profetico del Pontefice. Semplice il messaggio: basta guerre, basta denari grondanti sangue, basta depredare l’Africa. Non sono stati fatti i nomi dei predoni. Li conoscono, li conosciamo tutti. L’assassinio dell’ambasciatore Luca Attanasio (sposato con una splendida fanciulla di origine marocchina e mussulmana, tre figli) del suo autista congolese ( Mustafa Milambo) e di un carabiniere di scorta (Vittorio Iacovacci) ha completato l’assalto dei martiri pacifisti al forziere delle multinazionali, spazzando via ogni differenza razziale e religiose.

Dalla generica richiesta di pace o almeno di una tregua in Ucraina – presentando alla processione del giovedì santo una famiglia ucraina ed una russa trascinare assieme una croce – siamo fulmineamente passati a colpire al cuore il capitalismo da rapina, lo sfruttamento selvaggio degli esseri umani, esponendo di fronte al mondo intero il movente : Diamanti, Uranio, Oro, Tungsteno, Cobalto, Coltan, Stagno e cento altre risorse indispensabili alla tecnologia, ai cellulari, all’industria spaziale, a chiedere, anzi a pretendere “ in nome di Dio” una pace immediata e “ su tutti i fronti di guerra.”

Prevedendo l’isolamento del Vaticano e attacchi al Pontefice da parte delle potenze dove hanno sede le società colpevoli di questi misfatti secolari, il Papa si é accompagnato, a sorpresa, con il moderatore della chiesa di Scozia e dell’arcivescovo di Canterbury Welby. La ingiunzione non é quindi venuta dal solo mondo cattolico, ma dall’intero mondo cristiano, salvo quegli ortodossi con cui l’occidente é in guerra, la cui posizione nel conflitto é scontata e che sarebbe stata facilmente criticabile.

I PRECEDENTI VATICANI

La posizione del Papa non é censurabile neppure sotto il profilo dottrinale. A parte che ha condannato l’aggressione russa fin dal 27 febbraio ed é andato personalmente dall’ambasciatore russo presso il Vaticano per chiedere udienza a Putin , ripete il 14 aprile la sua condanna ( “ L’Ucraina é stata aggredita e invasa”) e ha definito il Patriarca Kirill “ragazzo del coro ” di Putin.

La crisi di Cuba ha visto Papa Giovanni XXIII intervenire favorendo il negoziato tra il presidente USA Kennedy e il segretario generale del PCUS Nikita Krusciov. Poi, sempre per Cuba, quello il lavorio tra presidente americano Barak Obama e Fidel Castro che ha posto fine all’embargo che durava dal 1960.

Giovanni Paolo II e Ronald Reagan hanno collaborato attivamente per far cadere il muro di Berlino, ma questo non ha impedito al Vaticano di criticare l’invasione dell’Irak ( altra licenza poetica americana rispetto alla carta dell’ONU) sia nel 1991 che – in special modo- nel 2003. Il discorso di Paolo VI alle Nazioni Unite nel 1965 va in questo senso, senza bisogno di scomodare Benedetto XV e le sue invocazioni contro la prima guerra mondiale. Posso capire l’imbarazzo di quanti si dicono cristiani e il timore di essere presi tra l’incudine elettorale e il martello americano, ma specie gli italiani, dovrebbero rileggersi il passo del concordato del 1929 in cui é previsto il diritto vaticano all’intervento in questa materia. Bisogna che anche Biden e Blinken – e chi per loro – si rassegnino: la difesa della pace e della vita umana fa parte, per dirla con parole che possono capire, del core business del Papato, per unanime riconoscimento.

L’ultimo appello di Francesco prima di lasciare Kinshasa é rivolto alla gente comune e non ai potenti:“Non lasciatevi manipolare da individui o gruppi che cercano di servirsi di voi per mantenere il vostro Paese nella spirale della violenza e dell’instabilità, così da continuare a controllarlo senza riguardi per nessuno” ( da “Avvenire” del 5 febbraio u.s.) mi ha ricordato l’inno dei giovani di Nuova Repubblica scritto da Randolfo Pacciardi, uomo di diversa cultura ma di identico sentire verso i suoi simili “ studenti ed operai/ borghesi e proletari/ chi vi divide impera / facendo i propri affari”. Deve essere il motivo per cui di questo Papa mi piace la comunicazione planetaria e trovo abbia ragione: il Cristianesimo non é una scienza. E’ una prassi.

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TERRORISMO INTERNAZIONALE: SIAMO IMMUNI MA CERCHIAMO ROGNA. di Antonio de Martini

 

Evocare fantasmi è uno sport molto  pericoloso e i magistrati di Milano incriminando un povero squilibrato senzatetto per ” Terrorismo internazionale” stanno evocando le forze degli inferi.   Presunzione e ignoranza sono una coppia che provoca quel che si teme.

Un quesito già questo pericoloso,  è il tema  riaffiorante  che riguarda la possibilità che qualche terrorista si sia infiltrato tra i migranti clandestini o meno non importa. Molti nostri cittadini che in buonafede pongono questa domanda fanno in realtà il gioco di chi auspica distrarre l’attenzione dei terroristi dal proprio territorio indirizzandoli da noi. Questa malevola disinformazione viene regolarmente da Londra che teme – a giusto titolo – attentati storicamente meritati. Da noi  non vengono. Non verranno. Continua a leggere

COME E COSA PENSANO I TERRORISTI QUANDO SCELGONO UN OBIETTIVO IN EUROPA?  di Antonio de Martini

In questi giorni ho avuto molto daffare col mio “blog privato”. Molti amici infatti  sollevano problemi o quesiti cui rispondo individualmente, specie se i temi trattati rischiano di infiammare gli animi dei numerosi NN (narcisi nazistelli) che cercano di parlare degli ebrei anche quando parlo di collezionare farfalle.

Un quesito realmente pericoloso invece è il tema  periodicamente riaffiorante  che riguarda la possibilità che qualche terrorista si infiltri tra i migranti clandestini. Molti che in buonafede pongono questa domanda fanno in realtà il gioco di chi auspica distrarre l’attenzione dei terroristi dal proprio territorio e mandarli da noi. Continua a leggere

VATICANO: INCONTRO CON SHIMON PEREZ. IL PAPA AUSPICA SOLUZIONE POLITICA ANCHE AL CONFLITTO SIRIANO. di Antonio de Martini

http://corrieredellacollera.com
Il Presidente israeliano Shimon Perez è stato in visita al Vaticano. Un incontro di mezz’ora, al termine del quale il presidente e Padre della Patria israeliana ha invitato Papa Francesco a Gerusalemme.
Si tratta del terzo invito a Gerusalemme che il Papa ha ricevuto dal giorno della sua elezione.
Il primo invito il Papa lo ha avuto

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CONTINUA LA MARCIA DI AVVICINAMETO TRA I CATTOLICI E GLI ORTODOSSI CON GESTI SENZA PRECEDENTI. di Antonio de Martini

Dopo secoli di polemiche e scomuniche reciproche, i rapporti tra i cattolici ed il mondo ortodosso stanno vivendo una fioritura di primavera.
Dopo gli incontri e l’unità di intenti e di azione manifestati dai Cristiani di Siria, prima, e del Libano poi, ( col Patriarca Bechara Butros Rai che si recò a Damasco per l’intronazione del Patriarca ortodosso di Antiochia e di tutto l’Oriente e poi incontrò a Mosca il Patriarca Kirill II e il presidente della Duma Sergej Naryshkin), dopo il gesto di cortesia liturgica senza precedenti della presenza del Patriarca Bartolomeo di Costantinopoli che ha partecipato alla cerimonia inaugurale del papato di Francesco e dopo l’adozione da parte del Papa della formula di insediamento ortodossa all’intronamento in San Giovanni in Laterano, ecco l’annunzio che il Patriarca Copto ( ortodosso) Tawadros di Alessandria verrà a Roma attorno al 10 maggio in visita al Papa e vi resterà alcuni giorni.

Quaranta anni fa, il suo predecessore Shenuda III incontrò Paolo VI dando il via alla stagione degli incontri.
adesso siamo alle intese liturgiche ed alla creazione di presupposti concreti di unione.
Nel corso della settimana a Roma ci sarà certamente una funzione mariana ed è possibile che vi siano ulteriori passi avanti reciproci.

La Madonna è venerata anche dagli islamici al punto che in Libano la festa mariana di maggio è stata fatta festa nazionale all’unanimità.

Il mese scorso, con un altro gesto denso di significati anche politici, il Patriarca Tawadros – eletto a novembre – ha partecipato alla inaugurazione del Patriarca cattolico
( copto) Ibrahim Sidrak di Alessandria.
Impensabile fino a un paio di anni fa.

Il riavvicinamento tra le due chiese – anche se necessitato dalle contingenti persecuzioni in Siria e in Egitto – assume una valenza storica di grande portata date le lotte feroci e le persecuzioni violentissime ( non ci si odia veramente che tra fratelli) che indussero i cristiani di oriente ad appoggiare gli invasori mussulmani contro Bisanzio pur di sfuggire alle torture organizzate dagli zeloti cattolici a caccia di eresie.

I cristiani in Egitto sono circa il 7% della popolazione,la stragrande maggioranza copti ( in Etiopia sono ancora la maggioranza). Negli ultimi mesi hanno avuto numerosi scontri mortali con gli islamisti al Cairo e nell’interno, fino alla pubblica denunzia di negligenza lanciata contro la polizia dell’ambiguo presidente Morsi dal Patriarca in persona.

A parte le convergenze dottrinarie, l’unità dei Cristiani d’Oriente ( nove milioni in tutto) si sta estendendo al mondo intero e consolidando, grazie alla crisi siriana che fornisce il banco di prova della solidarietà tra cristiani.

IL PAPATO E LA COMUNICAZIONE DI MASSA. Di GiC.

I mezzi di informazione di massa creano i personaggi e questa non e una novita. Giovanni XXIII che riesumò dopo secoli il tradizionale camauro divenne il Papa buono e innovatore.
Pio XII che tutti quelli della mia eta e altri ringraziarono con adunate oceaniche per il gesto a S. Lorenzo e forse anche a s. Giovanni divenne a poco a poco il Papa amico dei nazisti.
Paolo VI fu l intellettuale colto e pensoso che si inginocchio davanti ai brigatisti, dimenticandosi della Humane Vitae e della chiusura ravvvicinata del Concilio .
Giovanni Paolo I fu un gigante della Storia e non ci si ricordo piu che aveva scomunicato Lefebvre e i suoi accoliti. Giovanni Paolo I il buon parroco e basta.
Benedetto XVI il Papa teologo intransigente e restauratore e non colui che aveva tolto la scomunica ai lefevriani. E cosi via. Continua a leggere

ELEZIONE PAPALE: CONTROFFENSIVA PROTESTANTE, MA ANCHE QUI UNA GERMANIA INOPPORTUNA. di Antonio de Martini

Abito in Roma a ottocento metri da Piazza San Pietro. Oggi, domenica, avevo deciso di marinare gli amici del Blog e mi stavo crogiolando nella vasca da bagno meditando sulla elezione del nuovo Pontefice Massimo.
L’attacco immediato con la preghiera e con la meditazione, pensavo, avrebbe esercitato un richiamo per la miriade di persone che in questi anni – da Paolo VI in poi. – hanno disertato le schitarrate rock e l’ostentazione caritativa In TV per coltivare una schiva religiosità personale oppure per collegarsi ai filoni orientali o di sette le più variegate.

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