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LA GUERRA DI UCRAINA SI E’ TRAFERITA IN CHIESA di Antonio de Martini

Per la prima volta dal 1053 data in cui si consumò lo scisma tra le chiese d’Oriente e di occidente, la chiesa ortodossa si è riunita, senza troppo clamore, a Creta per il suo primo grande Concilio.

Come noto, le chiese ortodosse sono autocefale, ossia non hanno un centro unico decisionale, ma ciascun vescovo è il capo della propria comunità, ma il Patriarca Bartolomeo di Costantinopoli è considerato una sorta di primus inter pares, in rispettoso  ricordo della funzione imperiale di un tempo, benché il suo gregge sia di meno di trentamila anime. Continua a leggere

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GEOPOLITICA DELLA FEDE SUL BOSFORO. LA RICONCILIAZIONE DELLE CHIESE DI ROMA E COSTANTINOPOLI SONO L’UNICA INIZIATIVA STRATEGICA IN UN MONDO ISTERILITO DALL’ODIO E DALLA PAURA. di Antonio de Martini

I media hanno dato i titoli di prima pagina alla visita di Papa Francesco al presidente Recep Tajip Erdoghan in quel di Ankara, ma in realtà si è trattato di un atto dovuto verso un personaggio – e  uno stato – dalla suscettibilità notoria.
Il vero scopo della trasferta era la visita al Patriarca di Costantinopoli Bartolomeo. Continua a leggere

CONTINUA LA MARCIA DI AVVICINAMETO TRA I CATTOLICI E GLI ORTODOSSI CON GESTI SENZA PRECEDENTI. di Antonio de Martini

Dopo secoli di polemiche e scomuniche reciproche, i rapporti tra i cattolici ed il mondo ortodosso stanno vivendo una fioritura di primavera.
Dopo gli incontri e l’unità di intenti e di azione manifestati dai Cristiani di Siria, prima, e del Libano poi, ( col Patriarca Bechara Butros Rai che si recò a Damasco per l’intronazione del Patriarca ortodosso di Antiochia e di tutto l’Oriente e poi incontrò a Mosca il Patriarca Kirill II e il presidente della Duma Sergej Naryshkin), dopo il gesto di cortesia liturgica senza precedenti della presenza del Patriarca Bartolomeo di Costantinopoli che ha partecipato alla cerimonia inaugurale del papato di Francesco e dopo l’adozione da parte del Papa della formula di insediamento ortodossa all’intronamento in San Giovanni in Laterano, ecco l’annunzio che il Patriarca Copto ( ortodosso) Tawadros di Alessandria verrà a Roma attorno al 10 maggio in visita al Papa e vi resterà alcuni giorni.

Quaranta anni fa, il suo predecessore Shenuda III incontrò Paolo VI dando il via alla stagione degli incontri.
adesso siamo alle intese liturgiche ed alla creazione di presupposti concreti di unione.
Nel corso della settimana a Roma ci sarà certamente una funzione mariana ed è possibile che vi siano ulteriori passi avanti reciproci.

La Madonna è venerata anche dagli islamici al punto che in Libano la festa mariana di maggio è stata fatta festa nazionale all’unanimità.

Il mese scorso, con un altro gesto denso di significati anche politici, il Patriarca Tawadros – eletto a novembre – ha partecipato alla inaugurazione del Patriarca cattolico
( copto) Ibrahim Sidrak di Alessandria.
Impensabile fino a un paio di anni fa.

Il riavvicinamento tra le due chiese – anche se necessitato dalle contingenti persecuzioni in Siria e in Egitto – assume una valenza storica di grande portata date le lotte feroci e le persecuzioni violentissime ( non ci si odia veramente che tra fratelli) che indussero i cristiani di oriente ad appoggiare gli invasori mussulmani contro Bisanzio pur di sfuggire alle torture organizzate dagli zeloti cattolici a caccia di eresie.

I cristiani in Egitto sono circa il 7% della popolazione,la stragrande maggioranza copti ( in Etiopia sono ancora la maggioranza). Negli ultimi mesi hanno avuto numerosi scontri mortali con gli islamisti al Cairo e nell’interno, fino alla pubblica denunzia di negligenza lanciata contro la polizia dell’ambiguo presidente Morsi dal Patriarca in persona.

A parte le convergenze dottrinarie, l’unità dei Cristiani d’Oriente ( nove milioni in tutto) si sta estendendo al mondo intero e consolidando, grazie alla crisi siriana che fornisce il banco di prova della solidarietà tra cristiani.