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Credo sia la prima volta che lo stato di Israele offre un indennizzo – anche cospicuo – per i danni causati da una propria azione militare. La notizia è del quotidiano israeliano Haaretz, abitualmente attendibile.
Ricorderete che nel 2010 la nave di ” attivisti della pace” battente bandiera turca ” MAVI MARMARA” fu arrembata dalla guardia costiera israeliana incaricata di mantenere il blocco marittimo della città di Gaza, nella omonima striscia.
Alla reazione manesca degli attivisti turchi presenti a bordo, gli israeliani risposero in maniera sproporzionata uccidendo otto persone. Continua a leggere →
Di antoniochedice
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Nella foto, il re saudita Abdallah a Riad a colloquio con Abdallah Gül, il presidente turco giovedì scorso.
L’apertura del vaso di Pandora siriano sta provocando le prime conseguenze.
I grandi scontenti per la sordina posta alla guerra di Siria sono – come scrivevo nel post del 3 ottobre scorso -L’Inghilterra, La Francia la Turchia e l’Arabia Saudita e non fanno nulla per nascondere il loro scontento.
La Turchia ha dato il via alle rappresaglie Continua a leggere →
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ecco una carrelata di azioni militari intraprese dagli Stati Uniti sotto i vari presidenti
La caratteristica principale è che la legalità è stata spesso considerata un optional e il numero dei compagni di avventura diminuisce in proporzione diretta al ben fondato delle iniziative.
Con la Siria, la situazione è che note lobbies interne ed esterne cercano attivamente di compromettere il dialogo distensivo col nuovo presidente iraniano Rouhani , cercando di stringere Barak Obama nelle tenaglie del dilemma: se non bombarda, manca alla parola data sulla linea rossa. Se bombarda, rompe il filo del dialogo con l’Iran. Ha un giorno ancora per impostare una soluzione che salvi capra e cavoli.
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Di antoniochedice
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Esaminando freddamente la situazione politica nell’area MENA ( Middle East & North Africa), constato due novità che proprio oggi la Stratfor – una agenzia ufficiosa americana – ha diffuso:
a) l’esistenza, finora tenuta segreta, di un secondo negoziato Israelo-Palestinese che procederebbe parallelamente a quello di Washington, in quel di Jerico ( nel territorio di Fatah) dove il controllo della stampa è piu agevole.
b) la “imminente riapertura” di un ufficio commerciale di rappresentanza israeliano a Doha, capitale del Katar.
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Riassumo e commento una stagione intera nota come “Primavera araba” ( non è stata ne l’una ne l’altra), ma in realtà parlo della Cina.
l’analisi é ripartita in capitoletti per agevolare la lettura.
L’EGITTO E SUEZ
Per lo Yemen ( Salah), la Tunisia ( Ben Ali), la Libia ( Gheddafi) la Siria ( Assad) l’argomento instaurazione della Democrazia agli inizi era difendibile. Difendibilissimo.
Si trattava di regimi polizieschi duri e di durata.
Per il povero Mohammed Mursi, eletto democraticamente appena un anno fa, gli USA dovranno trovare un’altra motivazione, dato che quella di impopolarità tende a sgretolarsi dopo le reazioni di piazza – ad onta dello stillicidio di morti e di arresti – a favore del prigioniero che minacciano addirittura di provocarne il ritorno.
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Di antoniochedice
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Non si vede ancora nessun passo concreto verso la messa in opera della progettata conferenza di pace congiunta russo- americana sulla Siria, prevista per fine mese, ma i vari paesi stanno prendendo posizione.
Per prima si è mossa la Svizzera offrendosi di ospitare l’evento con un ” Ginevra II” dove per Ginevra I si intende l’intesa Clinton-Lavrov del 30 giugno scorso. Una offerta svizzera da sempre credibilità.
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Martedì John Kerry è giunto a Mosca per la sua prima visita da segretario di Stato e dopo una serie di colloqui ha annunziato in serata – assieme al Ministro degli esteri russo Sergei Lavrov – l’inizio di ” a good new relationship” con la Russia.
Certamente si è parlato anche dello scudo missilistico europeo e del nucleare iraniano, ma il tema della conferenza stampa congiunta tenuta in tarda serata e dopo un ultimo incontro con Putin, è stato l’annunzio che i due paesi, finalmente, hanno deciso di comune accordo di convocare una conferenza di pace sulla Siria in armonia con la decisione presa il 30 giugno scorso a Ginevra dall’ Action Group, basato sulle risoluzioni ONU 2042 e 2043 che per iniziare a realizzarsi ha dovuto attendere quasi un anno.
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Di antoniochedice
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PUBBLICO INTEGRALMENTE LA DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE OBAMA SULLA SIRIA CONCERNENTE L’USO DEL GAS AL FRONTE. DICE TRE COSE IMPORTANTI:
a) non prendo decisioni in base a convincimenti e percezioni.. ( sottinteso che non ci sono prove o se preferite, non ancora).
b) in base a percezioni non posso mettere in piedi una coalizione e quando ci abbiamo provato, non ha funzionato. ( riferimento a G.W. Bush jr).
c) con ben Laden e Gheddafi ho dimostrato che mantengo quel che prometto.
( la parola del Presidente non è lecito metterla in dubbio).
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Di antoniochedice
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Benjamin Netanyahu sta per ricevere la paga per la fronda elettorale fatta a Obama e a quella a Chuck Hagel il nuovo segretario alla Difesa che oggi sbarca in Afganistan per non accompagnare il Presidente ? Fino a che punto questo precedente aggressivo di Netanyahu influirà nel tradizionale rapporto di alleanza?
Certo, Obama non poteva avere una situazione a lui più favorevole e Bibi avrebbe voluto ricevere la visita dell’uomo più potente del mondo dei prossimi quattro anni, in migliori condizioni.
A quasi due mesi dalle elezioni da cui è uscito indebolito e col ministro degli esteri ( Libermann) condannato dalla magistratura, non è ancora riuscito a presentare il governo al Presidente Shimon Perez ed alla Knesset, benché abbia rinunziato ai partiti religiosi – suoi tradizionali alleati – ed abbia dovuto imbarcare la sua avversaria Tzipi Livni ( alla giustizia, ma con anche la delega per le trattative di pace) ; il suo critico militare più autorevole Shaul Mohfaz, ex capo di SM contrario all’attacco all’Iran; il nuovo partito centrista.
Per colmare la misura, Barak Obama andrà anche in visita ad Abu Mazen a Ramallah ed ha rifiutato di presentarsi alla Knesset,
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Di antoniochedice
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L’Academy Award di Israele ha premiato il documentario ” The Gatekeepers” ( i guardiani). si tratta di un documentario diretto dal regista Dror Moreh che racconta la storia del servizio segreto militare – lo Shin Bet – il braccio armato del Mossad.
E’ una storia di ebrei che parla di arabi.
Il nome si scrive sin bet, ma la pronunzia è shin, perché gli Israeliani hanno problemi a pronunziare la s.
La parola pace in entrambe le lingue ha identica radice salam, ma pronunzia differente in yddish: shalom. Troppo poco per uccidersi a vicenda. Continua a leggere →
Di antoniochedice
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