Messe da parte le richieste di carattere “nazionale” dobbiamo immaginare quale sarà il risultato e quali le conseguenze politiche di questa elezione. Continua a leggere →
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Tra il 22 e il 25 maggio 400 milioni di elettori appartenenti ai 28 paesi della Unione Europea andranno alle urne per eleggere 751 parlamentari europei ( e 73 italiani) in analogia con i Parlamenti degli stati membri, ma privi di poteri effettivi che restano in capo ai governi nazionali.
Infatti, il Presidente della UE viene scelto dal Consiglio dei capi di stato e di governo che sono liberi di scegliere chi vogliono anche in senso contrario al responso delle urne. Continua a leggere →
Di antoniochedice
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Per capire come mai la rana ucraina- un paese senza arte, parte e identità sul cui suolo passano dei gasodotti- venga gonfiata fino all’inverosimile dai principali media del mondo e perché gli Stati Uniti premano tanto sulla U.E. perché sanzioni la Russia inimicandosela, bisogna fare un breve corso di storia e di geopolitica di cui anticipo le conclusioni in corsivo per chi non avrà la pazienza di leggere l’intero testo e che ci porterà a constatare come la geopolitica tedesca, da Bismarck in poi, non abbia mai cambiato direzione se non durante la parentesi della costruzione europea post 1945. Esistono forti correnti economiche e di pensiero che pensano di cambiare registro e gli USA si preoccupano di eventuali scelte geopolitiche indipendenti tedesche. Continua a leggere →
Di antoniochedice
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La Germania importa dalla Russia il 38% del gas e il 35% del petrolio. L’interscambio UE con la Russia è di 400 miliardi di euro all’anno. Gli interessi degli europei e della Germania sembrano convergere nel mantenere basso il livello di conflittualità con la Russia, ma le pressioni e l’enfasi che gli Stati Uniti stanno ponendo sul problema ucraino, rischiano di far fare alla cancelliera Angela Merkel la stessa fine di Hitler: impegnarsi su due fronti e perdere in entrambi la posizione di leadership finora tenuta. Continua a leggere →
Tra Aprile e Maggio il mondo così come lo conosciamo si trasformerà: dopo una inconsueta concentrazione di eventi elettorali, dall’Afghanistan alla Tunisia, all’ Unione Europea, all’Ucraina, all’Egitto, all’India, al Libano, all’Ungheria ( domenica), conosceremo i nomi dei nuovi interlocutori internazionali rappresentanti i punti più caldi del Globo, mentre alcune elezioni amministrative hanno già definito nuovi ruoli:
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Di antoniochedice
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Ho scomodato un titolo di Francoise Sagan per riprendere una storia di sorrisi e sorrisetti iniziata dal francese Sarkozy, proseguita con la tedesca Merkel e continuata dal Presidente Van Rompuy con il gran finale di Barak Obama che nessuno sembra aver notato oggi.
I primi sorrisi, insultanti e complici, furono fatti alle spalle di un Berlusconi-guascone e sono ormai lontani nel tempo. Ho anche visto il sorriso stanco di van Rompuy che già otto mesi fa annunziò il suo ritiro definitivo dalla politica . Penso che si sia trattato di un rictus melanconico di fronte all’irruenza baldanzosa di Renzi. Deve essersi rivisto giovane e presuntuoso, non era un sorriso maligno, ma nostalgico di un uomo che ha poco tempo di fronte a se.
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L’ allora segretaria di Stato americana Madleine Allbright ha avuto il privilegio di poter fare dichiarazioni pubbliche mentre la Russia giaceva ancora spossata da settanta anni di comunismo fondamentalista e becero sotto le apparenze di una sofisticata filosofia economica e sociale.
Con le parole di questa signora e una frase infelice di John Major, Vladimir Yakunin – presidente delle ferrovie russe due milioni di dipendenti , tre università e due banche nelle partecipazioni – ha inaugurato un congresso tenutosi l’11 marzo a mosca nella sede dell’Accademia delle scienze, o quel che ne resta, presentando il corridoio di sviluppo euro asiatico.
Durante tutto il congresso, il concetto di sviluppo è stato presentato come antagonista del concetto di profitto ( ad avviso di Yakunin e dei suoi smodato e tendente al risultato nel breve termine)
La frase in Russo che campeggia nella foto che precede la relazione, è stata citata dall’oratore e attribuita alla signora è agghiacciante : ” Ogni fair play dovrebbe essere fuori questione fino a che è un solo paese a possedere un territorio come la Siberia “.
La seconda frase di testa, attribuita a John Major, ricorda quella in cui nel 1945 il finanziere Morgenthau propose di ridurre la Germania a paese agricolo – implicitamente disinteressandosi dei trenta milioni di tedeschi che sarebbero stati in soprannumero.
John Major pensa infatti in grande : ” Dopo la sconfitta subita nella guerra fredda il compito della Russia consisterà nel rifornire i paesi vincitori con le proprie risorse. Ma per questo compito hanno bisogno di solo 56 milioni di abitanti.” Rispetto ai 130 attuali ( ndr).
La proposta economica di Yakunin battezzata Razvitie – sviluppo in russo – risulta ampliata rispetto a quella fatta qualche anno fa in cui si offriva di fare da tramite con le ferrovie tra Cina e Europa – è di creare una sfera di co-prosperità euro asiatica concentrando tutti gli investimenti su quella direttrice.
Pubblico la citazione in lingua russa presa dal documento introduttivo, in inglese, che sto traducendo, per illustrare ancora una volta la volontà di pace e collaborazione dei russi che, fino a prova contraria, va presa sul serio in un momento storicamente importante per il futuro dell’Europa e della Italia in particolare.
Sarebbe bene che la cancelliera tedesca Angela Merkel , una pin up anche morale in confronto alla Allbright, si ricordasse della proposta Morgenthau del 1945, prima di insistere a porsi come fedele esecutrice di uno zio Sam ormai impazzito di fronte alla prospettiva del collasso monetario e morale.
Nel post successivo inserirò la frase e la foto di John Major in quanto sono incapace di metter due immagini nello stesso post ( quasi peggio di John Kerry)
Prima di riferire quel che mi è stato detto da un testimone oculare, offro un breve escursus dell’interscambio commerciale, per dimostrare ove necessitasse, che l’idea delle Sanzioni è fuori della realtà, stato d’animo che la Merkel ha attribuito a Putin. Gli Stati Uniti hanno con la Russia un interscambio commerciale pari all’1% del loro PIL e la Russia del 4%. Risibile. Continua a leggere →
Di antoniochedice
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Un nuovo falso lettore del tipo di Seth (vedi post sull’Ucraina del 2 febbraio) è rimasto così entusiasta del mio parallelo tra la strategia hitleriana di ieri e quella USA di oggi che ha pensato bene di farmi visita. A mezzanotte.
Dopo aver suonato al citofono, ( ahimè ero sveglio…) ha chiamato il mio numero di cellulare ed ha pronunziato insulti ossessivamente ripetitivi con una voce che denunziava lo stress per la permanenza sotto la pioggia.
Ne deduco che l’argomento interessa diffusamente anche gli strati più miserabili e e ci torno sopra essendo questa la cartina di tornasole dello stato di salute democratico della Germania e di eventuali funzioni vitali residue della Unione Europea.
Con la terza conferma elettorale consecutiva, la Cancelliera Angela Merkel ha toccato un record superando in durata tutti i predecessori.
Questa conferma ha anche coinciso con la sostituzione dei ministri degli Esteri e della Difesa tedeschi e con un radicale cambiamento del posizionamento geopolitico tedesco. La pace sociale, i fondi e le alleanze questa volta ci sono. Continua a leggere →
Di antoniochedice
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