EUROPA: LA OSTPOLITIK TEDESCA AL BIVIO TRA RUSSIA E USA. MERKEL RISCHIA ANCHE LA LEADERSHIP EUROPEA. di Antonio de Martini

La Germania importa dalla Russia il 38% del gas e il 35% del petrolio.  L’interscambio UE con la Russia è di 400 miliardi di euro all’anno. Gli interessi  degli europei e della Germania sembrano convergere nel mantenere basso il livello di conflittualità con la Russia, ma le pressioni e l’enfasi che gli Stati Uniti stanno ponendo sul problema ucraino, rischiano di far fare alla cancelliera Angela Merkel la stessa fine di Hitler: impegnarsi su due fronti e perdere in entrambi la posizione di leadership finora tenuta.

Intanto i rapporti della Germania coi paesi baltici e la Polonia stanno conoscendo inediti momenti di incomprensione a causa della riluttanza tedesca ad imboccare una più rigida politica sanzionatoria nei confronti di Putin:importanti gruppi industriali tedeschi specie nel settore chimico-farmaceutico e petrolifero stanno facendo forti pressioni lobbistiche – anche pubbliche – per evitare di promulgare altre sanzioni ( il cosiddetto terzo livello) che potrebbero rappresentare un pericolo economico per il benessere tedesco. Ieri Rampini su La Repubblica ha scritto un articolo illuminante in materia citando il New York Times.

La stessa coalizione di governo tedesca, complice il momento elettorale europeo, potrebbe essere in pericolo data l’influenza sul partito socialista dell’ex cancelliere Gerhard Schroder che di Gazprom è il principale lobbista in Germania. Il ministro degli esteri Steinmaier ha ier l’altro dichiarato che avrebbe visto volentieri una forte attenzione sul come evitare di applicare le sanzioni, almeno pari a quella che si verifica quando si tratta di applicarle.

La ostpolitik tedesca si trova a un bivio: se privilegiare il rapporto con la Russia o quello con i partner UE ( polonia e i tre paesi Baltici)  necessari a mantenere la leadership in seno alla Unione Europea. Una alterazione di questo equilibrio costringerebbe la Germania ad una linea politica più accomodante verso i paesi mediterranei che oggi soffrono per la politica sanzionatoria  tedesca che mira a cambiare lo stile di vita di interi paesi quali la Spagna, il Portogallo, la Grecia, la Francia e  l’Italia.

Perdere, sia pure per brevi periodi alcuni rapporti economici con la Russia per la Germania – che sta soffrendo la concorrenza cinese  verso la Russia in numerosi settori – rappresenterebbe un pericolo strategico-economico. Perdere l’appoggio di Polonia e paesi baltici rappresenta un pericolo strategico-politico, senza contare la tensione politica che va instaurandosi con gli Stati Uniti che, con la scusa di appoggiare le aspirazioni unitarie e indipendentiste ucraine stanno premendo su tutti i fronti mettendo in difficoltà Frau Merkel nella sua politica estera sia a ovest che ad est e in estremo oriente. Non potrà mantenere le posizioni e gli USA sperano che ceda sul fronte dell’Euro.  Per noi sarebbe la ripresa economica .

Questo è il momento per i partners europei mediterranei per costringere la Germania a scegliere quale politiche privilegiare.: se accettare il Quantitative Easing a ovest  ( la BCE è pronta) accontentando le richieste latine o accontentare le richieste  dei paesi Baltici di fare la faccia feroce con la Russia e autodanneggiarsi. Nel caso nostro, qualsiasi scelta faccia la Germania, l’Italia ha da guadagnare. A patto che sia costretta a scegliere. La campagna elettorale europea giunge a proposito e l’intervento alla Vierkevood di Berlusconi può definirsi provvidenziale.

Dunque è nostro interesse nazionale che la crisi ucraina duri fino a che le pressioni sulla Germania diventino insopportabili.  Fare gli atlantisti ad oltranza al nostro governo non dovrebbe risultare difficile.

 

 

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Commenti

  • Roberto  Il aprile 28, 2014 alle 9:18 am

    le prossime elezioni europee saranno un referendum pro o contro questa Europa che Europa non è. E vinceranno abbondantemente i contrari che magari contrari non sono ma vogliono un’Europa vera politicamente unita. Finirà il dominio della Germania e della sua politica neonazista

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  • abrahammoriah  Il aprile 28, 2014 alle 8:25 PM

    28 aprile 2014

    Con il rinvio a dopo le elezioni europee (recte: sine die) della riforma del Senato, il governo Renzi ha mostrato tutta la truffaldina natura dei suo fuochi (fatui) d’artificio. Lo scenario post elettorale di maggio è quindi quello di un quadro politico ancor più degradato di quello lasciato in eredità dal governo Letta e che prelude verosimilmente ad elezioni politiche anticipate da qui a non molti mesi. In questa nuova fase di instabilità e scontro politico, vogliamo lasciare la rappresentanza dei vitali interessi geopolitici nazionali alle screditate armate del vaffa e a coloro che dopo aver agognato una padania satellite della potenza centrale europea hanno da poco scoperto le virtù di una sana diffidenza verso la Germania e di un totale rifiuto dell’euro? Contro gli agenti strategici interni ed internazionali (di matrice atlantica, tanto per essere chiari) che mirano ad una ucraizzazione de facto dell’Italia, è giunto allora il momento di passare dalle parole ai fatti, la costruzione, cioè,
    di un nuovo soggetto politico dove lo schmittiano discrimine fra amico e nemico passi attraverso la consapevolezza o meno delle terribili sfide geopolitiche che attendono nei prossimi anni l’Italia.

    Massimo Morigi

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  • abrahammoriah  Il aprile 28, 2014 alle 9:18 PM

    Recte: ucrainizzazione

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  • antoniochedice  Il luglio 15, 2014 alle 7:17 PM

    L’ha ribloggato su IL CORRIERE DELLA COLLERAe ha commentato:

    Coppa la veccia….

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  • Raymond Issa  Il luglio 16, 2014 alle 10:47 am

    Leggendo il sig. Massimo Morigi , le chiederei a chi secondo lui dobbiamo votare perche non sono sicuro di avere capito bene, non c,e nessuno che le piace

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  • abrahammoriah  Il luglio 16, 2014 alle 12:53 PM

    16 luglio 2014

    Aedificare necesse est, eligere non necesse.

    Massimo Morigi

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