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Benjamin Netanyahu sta per ricevere la paga per la fronda elettorale fatta a Obama e a quella a Chuck Hagel il nuovo segretario alla Difesa che oggi sbarca in Afganistan per non accompagnare il Presidente ? Fino a che punto questo precedente aggressivo di Netanyahu influirà nel tradizionale rapporto di alleanza?
Certo, Obama non poteva avere una situazione a lui più favorevole e Bibi avrebbe voluto ricevere la visita dell’uomo più potente del mondo dei prossimi quattro anni, in migliori condizioni.
A quasi due mesi dalle elezioni da cui è uscito indebolito e col ministro degli esteri ( Libermann) condannato dalla magistratura, non è ancora riuscito a presentare il governo al Presidente Shimon Perez ed alla Knesset, benché abbia rinunziato ai partiti religiosi – suoi tradizionali alleati – ed abbia dovuto imbarcare la sua avversaria Tzipi Livni ( alla giustizia, ma con anche la delega per le trattative di pace) ; il suo critico militare più autorevole Shaul Mohfaz, ex capo di SM contrario all’attacco all’Iran; il nuovo partito centrista.
Per colmare la misura, Barak Obama andrà anche in visita ad Abu Mazen a Ramallah ed ha rifiutato di presentarsi alla Knesset,
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Di antoniochedice
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Pubblicato su Medio Oriente, Politica Estera, Questione Palestinese, Storia
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Etichettato", Abu Mazen, Benjamin Netanyahu, Chuck Hagen, film The Gatekeepers, Shaul Mohfaz, Shimon Perez, Tzipi Livni, visita Obama in Israele
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Alti esponenti del governo russo e statunitense si sono incontrati oggi a Londra per cercare di trovare un terreno comune di cronfronto sulla crisi siriana.
Da Mosca è arrivato il vice ministro degli Esteri, Mikhail Bogdanov, da Washington l’omologo, William Burns.
L’incontro e’ il primo risultato concreto della telefonata intercorsa venerdi’ scorso tra
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L’afflusso mondiale di oro sul mercato è stabile da 12 anni attorno alle centottanta tonnellate mensili.
Nel solo mese di gennaio 2013, la Cina risulta aver comprato novantacinque tonnellate di aureo metallo. Nello stesso mese l’India ne ha acquistato cento tonnellate.
Acquisti sono stati fatti anche dal resto del mondo e in particolare da alcune Banche Centrali definite”non occidentali”.
L’unico indizio, non conclusivo, è che il massimo volume degli scambi avviene quando i mercati sono aperti in Asia e chiusi negli USA.
Altri acquisti sono stati fatti da
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Chi avesse letto il post del 3 marzo ” La Germania ci offre una via di uscita,” avrà notato che ho definito l’Euro attuale ” una costruzione sbagliata”. Adesso perché non sembri una battuta – in un tempo in cui abbondano – vorrei fare la proposta alternativa che poi l’amico GIc caldeggia da sempre e ha anche fatto il nome di un propositore illustre che ora non ricordo.
Il signor Hans- Olaf Henkel – già presidente della Confindustria tedesca fino a pochi giorni fa – ha proposto una separazione , non so quanto la immagini consensuale, e la creazione di un “Euro del Nord” assieme a Olanda, Finlandia e Austria.
Se attuata di comune accordo, la soluzione non solo è percorribile, ma cercherò di spiegare in maniera semplice perché la trovo vantaggiosa per tutti i paesi dell’area Euro che non hanno una tripla AAA di rating. Continua a leggere →
Di deminvest
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Pubblicato su bankitalia, banks and finance, economia internazionale, loans techniques, Politica Estera
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EtichettatoBanca Centrale europea, Banco de Espana, Bank of England, Bankitalia, BANQUE de France, Banque nationale de Belgique, Danmarks Nationalbank, De Nederlandsche Bank, Deutsche Bundesbank, Hans-Olaf Henkel, Lietuvos Bankas, Magyar Nemzeti Bank, Nationale Bank van Belgie, Politica monetaria Cinese, Silvio Berlusconi, Sveriges Riksbank
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Questo pezzo l’ho già pubblicato nel gennaio 2012 ( il 13). lo ripropongo ( ho aggiunto i grassetti), non si sa mai che qualcuno voglia leggerlo.
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“Si parla di risparmiare riducendo il numero della “auto blu”. E’ come chiudere i rubinetti sul Titanic. Si può migliorare il provvedimento, cedendo le auto ai 14.000 autisti in conto liquidazione assieme ad una licenza di autonoleggio e/o di taxi. in tal modo si riducono i tassisti a più miti consigli e si mostra anche che non lo Stato non cede ai ricatti. E si risparmierebbero le spese di custodia del parco auto. Le ASL sono centri di corruzione immodificabili. Continua a leggere →
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Sono rimasto molto colpito dal contrasto evidenziato da Marco Reis, nel post pubblicato oggi, tra la dichiarazione, condivisa da tutti noi, circa l’ enorme gravità della situazione economica e i provvedimenti urgenti che Il candidato premier vuole adottare: matrimonio gay, conflitto di interesse ecc.
Inverosimile che un epigono del materialismo storico si sia ridotto a fare da ruffiano agli omosessuali in fregola di regolarizzazione.
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Bersani ieri al Tg. (1) Inizia seriamente sulla gravità della RECESSIONE: bravo, un uomo serio che sa come siamo messi. (2) Poi mette nel programma di governo una serie di minchiate che non c’entrano con la crisi e arrivano fino al matrimonio omosessuale: è scemo? (3) Infine spara l’idea-sfida a Grillo di regolamentare per legge I PARTITI ! Che c’entra? E’ matto? Perché si inventa un diversivo del genere –e così assurdo- proprio mentre Grillo fatica a tenere insieme i suoi ragazzini?
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Bersani sta scherzando col fuoco. Mette tra le priorità alcune minchiate e i matrimoni gay per accontentare qualcuno, e spara la legge sui partiti per minacciare Grillo. Vuol dire che ha in tasca un po’ di potenziali transfughi del M5S appena ‘scautizzati’, e gli sta facendo sponda. Per questo Grillo risponde pubblicando sul sito le minacce a chi tradisce.
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Detesto quelli che personalizzano la politica: sono semplificazioni dell’asilo Mariuccia. La politica segue linee di potere molto logiche, ancorchè poco visibili. Ma Bersani è impazzito.
Commissariatelo. In fretta.
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Maurizio Rainieri è un italiano di Germania emigrato nel 2004. Non condivide la mia difesa di Grillo e vuole proporre a Bersani di fare questo discorso, con la motivazione che ” tanto è finito lo stesso”. Trascura il detto di Roosevelt ( FD) secondo il quale gli uomini sono prigionieri della propria mente.
“Io la vedo così: se avessero legato Bersani alla sedia, se gli avessero dato prima una camomilla e poi pure due sberle, ricordandogli che (‘orco boia) é un erede di Lenin, nel bene anche! e non solo nel male!!! (‘orco boia ragassi!), eh se avessero fatto questo, il sig.Bersani Pierlugi avrebbe reagito piú o meno cosí:
Il Bersani smette di parlare con e di Beppe Grillo in quanto non é nemmeno eletto. Precondizione.
Poi prende contatti segreti col Cav, stendere un programma di obiettivi, un bell’accordo alla pari, come se non ci fosse un domani (che per lui comunque non c’é, i suoi elettori lo bastonerebbero comunque).
Poi va in TV e dice piú o meno:
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Il primo effetto di paura tedesca provocato dal voto italiano è l’annunzio che ad aprile nascerà un nuovo partito con il programma di uscire dall’Euro.
Per noi è una buona notizia. L’Euro ” abbandonato” dalla Germania e da un paio di paesi satelliti, ma tenuto dagli altri paesi, subirebbe una svalutazione che si risolverebbe un un turbo per le esportazioni degli altri paesi ( Francia, Italia, Spagna, ecc). Sarebbe la fine di una costruzione finanziaria sbagliata, a mio giudizio, l’inizio della crisi delle esportazioni tedesche ( per la forte rivalutazione dell’Euro del nord e la contrapposizione internazionale con dollaro e rembimbi) e la salvezza dello stile di vita mediterraneo che è consustanziale alla nostra civiltà.
La frattura tra protestanti e cattolici si riprodurrebbe a livello economico e la Germania verrebbe risucchiata culturalmente dai paesi scandinavi e dai deliri della Walchiria Merkel.
A de M.
Questo post è tratto da rassegna.it.
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