Archivi Categorie: guerra afganistan

LE CONSEGUENZE DEL RITIRO DALL’AFGANISTAN PER IL CONTROLLO DELL’AREA. di Antonio de Martini

Da giovanotto ho avuto modo di assistere a una colazione cui partecipava il figlio dell’ex premier iraniano Mossadeq defenestrato nel 1953.
Ficcanaso di natura, gli chiesi come mai avessero deciso di sfidare la allora importante potenza imperiale inglese, nazionalizzando il petrolio iraniano sperando di farla franca.
La sua risposta ha incatenato per sempre nella mia memoria gli accadimenti del Levante con quelli del Medio Oriente che avevo sempre immaginato separati: qui il regno di Lawrence, li quello di Kipling.

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LA RASSEGNA STAMPA DI GiC. DEL 2 APRILE 2013

DAMASCO, 1. E’ veramente difficile stabilire come si svolgano le cose sul piano militare in Siria; ci sono notizie di un missile lanciato non si sa da chi (le due parti si rimpallano la responsabilità) caduto in un sobborgo di Aleppo facendo numerose vittime e di bombardamenti nella Base 17 nel nord del Paese e di una seppur lenta avanzata dei ribelli nel sud. Ma sono notizie di difficile riscontro. Sul piano diplomatico, intanto, il vice ministro degli Esteri iraniano per gli affari arabi e africani, Husein Amir Abdolahian, è partito oggi per Il Cairo Continua a leggere

COME SI CHIAMAVA CAPITAN UNCINO PRIMA DELL’INCIDENTE? IL PRESIDENTE NAPOLITANO FA RETROMARCIA: “INIZIATIVA RICOGNITIVA” E ” LIMITI TEMPORALI” di Antonio de Martini

La presidenza della Repubblica ha risposto oggi – primo di Aprile – alle due obiezioni di legalità presentate dal Corriere della Collera ed evidentemente anche da altri che non saprei indicare, dato che i giornali non sono usciti e le TV ( che non vedo) non credo che abbiamo mai criticato il potere.

La nomina del Consiglio dei dieci, è stato precisato, è ” ricognitiva“. Insomma sarebbe una sorta di divertissement commissionato a terzi solo perché i servizi del Quirinale e le consultazioni coi partiti non sarebbero stati sufficienti per fornire al Presidente un quadro esaustivo dei problemi italiani da risolvere ed il loro grado di urgenza.

Questo incarico – che ancora non sappiamo se sia stato controfirmato e da quali ministri – ricorda l’incarico conferito dal Presidente Francesco Cossiga a Franco Bernabé pubblicato in Gazzetta ufficiale, di studiare la riforma del servizio segreto e poi rimasto lettera morta.

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SIRIA: GLI USA TENTATI DA UN’ULTIMA OFFENSIVA. DARANNO LE ARMI ANCORA UNA VOLTA ALLE PERSONE SBAGLIATE. PERCHÉ …. di Antonio de Martini

http://corrieredellacollera.com
Quando a dicembre Valdimir Putin e Tajip Erdoghan si incontrarono a Istanbul , Putin fu lapidario ” non stiamo proteggendo la Siria e non siamo il loro avvocato difensore, ma siamo e restiamo preoccupati circa il futuro del paese”. La preoccupazione consiste nel timore dalla nascita di un altro regime islamista fanatico.

Non è il solo. Re Abdallah II di Giordania ha rilasciato una intervista depressa e deprimente a un giornalista israelo-americano ( Jeffrey Goldberg il 18 marzo su ” The Atlantic”) in cui ha definito incapaci persino i suoi collaboratori ed i fedelissimi beduini che

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LE NAZIONI UNITE DOPO OLTRE UN ANNO APRONO UNA INCHIESTA SUI DRONE IL NUOVO MODO DI UCCIDERE. IL GOVERNO USA CORRE AI RIPARI E PUBBLICA UN MANUALE PER REGOLARNE L’USO. SEMBRA IL “COMMA 22”. di Antonio de Martini

Le Nazioni unite hanno aperto una inchiesta – per espressa richiesta di Pakistan, Russia, Cina ed altri paesi – sull’uso dei Drones, gli aerei teleguidati che hanno suscitato tante critiche ed anche numerose obiezioni di carattere morale per l’uso estensivo che ne è stato fatto nelle operazioni di antiterrorismo.
L’inchiesta, aperta il 24 gennaio e che deve riferire alla prossima assemblea ONU di ottobre, ha isolato 25 casi di omicidi teleguidati avvenuti in Pakistan, Yemen, Somalia e nei territori della Palestina occupata.
I paesi che posseggono questa tecnologia sono , nel mondo, una dozzina, ma i casi esaminati dalla commissione ONU, capitanata da Ben Emmerson “special rapporteur” su “antiterrorismo e diritti umani”, sono opera in massima parte opera del governo statunitense, con l’aggiunta minoritaria di Israele e Gran Bretagna. Continua a leggere

PAKISTAN . LA CRISI COSTITUZIONALE VISTA DA ” LOOKOUT” LA NUOVA BRILLANTE RIVISTA DI GEOPOLITICA

Prove di democrazia o primi passi per un colpo di Stato? Islamabad in questi giorni è in fermento a causa delle oltre quarantamila persone che si sono riversate lungo le strade della capitale per protestare contro il governo. Quella che viene chiamata “Marcia dei milioni” è un movimento di protesta – per adesso pacifico – guidato da Qadri Tahir, leader del movimento islamico pacifista Minhaj-ul-Quran internazionale (MQI). Il teologo pakistano, forte del sostegno della piazza, chiede a gran voce che si sciolgano i parlamenti provinciali e federali e si indicano nuove elezioni generali del parlamento nazionale, sotto la tutela dell’esercito e della Corte suprema, protagonista solo pochi giorni fa dell’arresto del primo ministro Raja Pervez Ashraf, accusato di corruzione e appropriazione indebita di fondi pubblici. “Noi non abbiamo più un parlamento. Si tratta invece di una banda di ladri, saccheggiatori e ladri. I nostri legislatori stanno infrangendo la legge” sono le parole che va ripetendo Tahir Qadri e che scaldano gli animi della folla riunita a Islamabad.

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L’AMERICA SI INTERROGA SUL RIMPATRIO DELL’ORO TEDESCO. NOI CI INTERROGHIAMO SUL FATTO CHE IL GOVERNO USA QUESTO MESE NON HA PAGATO IL FONDO PENSIONE DEGLI STATALI. di Antonio de Martini

Ieri sera, con una buona giornata di ritardo rispetto al ” Corriere della Collera” la catena televisiva CNBC  dava notizia dell’ordine di rimpaterio dell’oro tedesco e, nel titolo,  si chiedeva se fosse il caso di preoccuparsi. Hanno due notizie in più: da Londra sono già stati ritirati 2/3 dei lingotti in ottobre e anche Hong Kong lo ha fatto anni fa..

Per parte nostra, siamo preoccupati della notizia apparsa su “Le Figaro” di stamattina secondo cui il governo americano non ha versato il dovuto alla cassa pensioni dei dipendenti federali, spiegando il fatto con l’obbligo di non dover superare il tetto di sppesa consentito dal Congresso che è di 16.394 miliardi di dollari. ( sedicimilatrecentonovantaquattro miliardi di dollari USA). L’altro anno successo col rinnovo dei Bond cinesi. Continua a leggere

LE ULTIME TRUPPE FRANCESI HANNO LASCIATO L’AFGANISTAN

Si tratta di due compagnie del 35 reggimento di Belfort che avevano l’incarico di coprire la ritirata del contingente principale.
È previsto che il reparto abbia una ” sosta di decompressione” di tre giorni a Cipro prima di rientrare definitivamente in Patria.
il ritiro delle truppe francesi inquadrate nel contingente ISAF , inizialmente previsto per il 2014, era stato anticipato da Sarkozy al 2013 per ragioni elettorali.
Hollande aveva rincarato la dose promettendo il ritiro entro il 2012 e con questo ultimo ritiro di truppe combattenti, mantiene anche questa promessa elettorale. Continua a leggere

U.S.A. : I SUICIDI NELLE FFAA SONO FUORI CONTROLLO. IL PENTAGONO NON PROVVEDE. di Antonio de Martini

Nei primi 155 giorni del 2012 si sono registrati 154 suicidi tra i reduci delle operazioni militari in Irak e Afganistan.
Dall’inizio delle operazioni militari afgane e irakene il numero dei suicidi tra i veterani é finora di 6.500 , piu dei morti in battaglia. Continua a leggere

AFGANISTAN. NUOVE MINE FATTE CON LEGNO E FERTILIZZANTI SEMINANO STRAGE. I CERCAMINE MAGNETICI NON LI TROVANO. LA U.S. NAVVY CORRE AI RIPARI. NOI NO. di Antonio de Martini

La guerra in Afganistan sta assumendo i contorni di una guerra classica con tanto di nuove armi e parate da entrambe le parti.
All’inizio della ” guerra asimmetrica” gli Afgani, impossibilitati ad affrontare la potenza di fuoco della N.A.T.O., iniziarono a riempire di esplosivi dei vecchi bossoli di artiglieria residuati della guerra precedente contro i russi e a farli detonare a distanza con congegni elettronici.
Errore. Gli americani in elettronica sono imbattibili. Continua a leggere