Nel solo di Giugno 2012, 252 morti accertati – tra cui due italiani – sono il tributo pagato alla situazione di tensione internazionale che si repira nell’area Medio Oriente Nord Africa. In Medio Oriente l’obiettivo sembra essere ormai chiaro : provocare una FITNA tra sunniti e sciiti, con le appendici Alawite e Drusa e Kurda, mentre in Nord Africa, in mancanza di sciiti, si sta accendendo una guerra tra Mussulmani e Cristiani in Nigeria. L’organizzazione Boko Haram – non mi stancherò di ripeterlo – è la sola organizzazione “islamista” al mondo che nel nome non abbia un richiamo di tipo religioso ed è comparsa come un fungo dopo la pioggia, senza che nessuno ne avesse mai sentito parlare.
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Di antoniochedice
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Oggi è la festa dell’indipendenza americana e non me la sento, complice il caldo, di infierire, ma …
Il primo di luglio scorso, nel post “da Damasco a Islamabad a Shanghai gli Stati Uniti sono in affanno ….” descrivevo la ritirata americana in Siria ottenuta dalla Russia a Ginevra ( hanno lasciato la grana in subappalto agli inglesi ) e la figura da ingenuotti fatta in Pakistan, dove, credendosi soli , hanno usato il sistema delle ripicche a seguito dell’ incidente – a novembre – che è costato la vita a 24 militari pakistani.
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Di antoniochedice
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Svanito il fumo del crollo delle due torri gemelle di New York e l’indignazione di “come sia potuto accadere?” , gli analisti iniziarono a delineare il “rationale” dell’attacco subito dagli USA sul loro territorio e decisero che l’intento di Ben Laden di far crollare la finanza degli Stati Uniti – colpendola al cuore – per mortificarne l’influenza nel mondo, era destinato a restare nella mente di un uomo incompetente di finanza e che presto sarebbe stato catturato.
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Di antoniochedice
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Sapete l’ultima barzelletta che circola in quel di Tripoli?
Che differenza c’è tra Gheddafi e la confusione ? Risposta: Gheddafi era colonnello, mentre la confusione è generale.
Sei mesi dopo la morte di Gheddafi, la Libia si trova sotto l’influenza di tre forze politico-militari in forte attrito tra loro: Continua a leggere →
Di antoniochedice
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Il Presidente della Repubblica Napolitano ha una splendida occasione per dimostrare che non è al servizio delle banche – come ha dichiarato oggi – ma vuole e può servire gli interessi del paese.
Sabato e domenica, , mentre avevo in avaria il solito IPad, sono accaduti due fatti che hanno coinvolto le nostre Forze Armate.
Tre membri del nostro contingente in Afganistan sono morti nell’ennesimo incidente automobilistico di questa sciagurata avventura nella quale ci siamo impegnati a restare fino al 2014, mentre i promotori americani della guerra hanno già annunziato il loro ritiro entro il 2013.
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Di antoniochedice
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Il nuovo anno inizia con due mosse americane: una di buon senso del team presidenziale e l’altra stupida della camera dei rappresentanti.
Il vice presidente USA Joe Biden, ha rilasciato una dichiarazione che definisce i talebani, “non necessariamente nemici”.
E’ certamente un altro segnale distensivo dopo quello – da noi già segnalato la scorsa settimana – della cancellazione del nome del Mullah Omar dall’elenco dei criminali ricercati dall’ FBI.
Questo gesto equivale a riconoscere che fare la guerra invece di presentare una normale richiesta di estradizione motivata per Osama Ben Laden, non e’ stata un’idea brillante e non sta portando alla vittoria, ne militare, ne politica.
Gli USA stanno evidentemente adempiendo a una serie di precondizioni per intavolare un negoziato di pace che faccia durare il regime afgano di Hamid Karzai, almeno per qualche settimana dopo il ritiro delle truppe della NATO.
La seconda novità’
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Di antoniochedice
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Due giorni fa, l’agenzia di stampa RUSSIA TODAY che equivale alla nostra ANSA e che ha anche una stazione TV, ha pubblicato un resoconto di una intervista/articolo di uno storico-giornalista nativo del Minnesota e residente in Germania, William F. Engdahl.
La sua biografia lo indica come laureato a Princeton con due lauree: ingegneria e giornalismo.
Le tesi sono molto in sintonia con le notizie che più’ modestamente abbiamo raccolto noi e vale la pena riportarle anche per una sorpresa finale che contiene insegnamenti interessanti.
Engdahl ritiene che le rivolte nel vicino oriente facciano parte di un piano presentato ad un G8 del 2003 dal presidente USA George Bush jr. E che fu chiamato ” The greater Middle East project” ( o anche initiative).
” tutto quel che accade e’ collegato col tentativo ( degli USA ndr) di restare non solo l’unica superpotenza , ma di espandere la propria influenza sul resto del pianeta”.
E ancora ” Nessuno a Washington e’ disposto ad ammettere come cento anni fa in Inghilterra nessuno era disposto ad ammettere che l’ impero britannico era in declino terminale”.
Egli fa inoltre i nomi di due organizzazioni che hanno collaborato ad addestrare i leaders della protesta araba in Serbia: CANVAS e OT POR. Con finanziamenti del dipartimento di stato.
CANVAS sta per “Center for applied non violent actions and strategies” e OT POR e’ una organizzazione attiva in Serbia che all’insegna della non violenza contribuì ad abbattere Slobodan Milosevich . Internet ci mostra che Il quotidiano italiano del centro sinistra “Europa” ha dedicato a questa organizzazione una pagina elogiativa indicando che e’ servito da esempio e addestramento ai giovani egiziani per cacciare Mubarak, che secondo Engdahl era un deciso avversario del piano Bush.
Se a queste due organizzazioni si aggiunge il POMED ( project for Middle East Democracy) che ho segnalato negli scorsi giorni, si capisce come abbiano avuto successo numerose manifestazioni dato il fiume di denari profuso tra popolazioni poco avvezze a stlli di vita occidentali.
Engdahl , che si dichiara su internet – questa e’ la sorpresa- seguace di un politico americano degli anni settanta ai limiti del folclore LYNDON LAROUCHE , candidato cronico alla presidenza degli Stati Uniti, indica come obiettivo degli USA il controllo delle risorse petrolifere e dei fondi sovrani di cui il mondo arabo pullula e l’accerchiamento politico-militare della Cina per condizionarne il futuro economico e strategico.
Interessante che queste dichiarazioni siano state lanciate in questi giorni da un importante media russo e messe in bocca a un americano che fa risalire questa strategia a Zibigew Brezinski ed a un suo libro del 1997 ” Il grande gioco degli scacchi”.
In un prossimo post tratteremo degli strumenti di questa politica pubblicati nel libro della ricercatrice canadese Naomi Klein ” la strategia dello choc” che non mi risulta sia stato tradotto in italiano.
Altro dettaglio utile da memorizzare e’ la sincronia che Engdahl vede tra la grande offensiva diplomatica cinese del 2006 , in cui furono invitati a Pechino 40 capi di stato africani e la Cina firmo’ una serie di protocolli di ricerca petrolifera e grandi infrastrutture in quei paesi e la costituzione del comando AFRICOM da parte degli USA.
Abbiamo incontrato questo comando agli inizi della campagna di Libia.
Ultima informazione, il segnalare che la costruzione di 17 basi aeree in Afganistan non riguarda tanto la guerriglia, quanto l’ accerchiamento strategico della Cina in vista di una pressione militare- che abbiamo notato e segnalato in questo sito nel Pacifico Lo scorso 29 ottobre- e , aggiunge, in vista di una possibile guerra che mirerebbe ANCHE ALLA RUSSIA.
Considerazione questa che – visto il media che la propaga- non può lasciare indifferenti.
Il giorno dopo questa intervista su Russia today, la NATO ha ufficialmente escluso un intervento militare in Siria in una dichiarazione che ho letto sulla REUTERS.
Constatiamo i buoni rapporti tra Russia e i seguaci di Larouche. Negli anni settanta ci chiedevamo a chi facessero capo questi ben finanziati attivisti che operavano in tutta Europa.
Constatiamo che i Russi iniziano a innervosirsi per questo frenetico avvicendarsi di azioni aggressive che , all’ombra della non violenza , scalzano regimi ben impiantati.
Constatiamo che l’ organo di stampa del PD ( già dei popolari) EUROPA e’ in ottimi rapporti con questi ambienti, al punto di darne descrizioni agiografiche,immagino gratuite.
Constatiamo la volontà’ americana di risolvere i propri problemi economici e monetari , spacciandoli per problemi di democrazia planetaria e riteniamo che l’ ITALIA DOVREBBE INIZIARE LO SGANCIAMENTO DA OGNI ALLEANZA E POSIZIONARSI IN AREA DI NEUTRALITA’ per non essere costretta a farlo durante una crisi che in troppi vedono ormai incombente, consolidando così la fama di traditori che ci accompagna, mentre siamo solo – sotto ogni regime – governati da ignoranti irresoluti e provinciali.
Di antoniochedice
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Gli avvenimenti di questo periodo, mi ricordano l’avventura umana di Guglielmo di Ockam. Chierico, diventato fiero anticlericale e difensore della laicità di Venezia, , venne pugnalato e ucciso da” ignoti” nel padovano. Mentre spirava, sibilò: ” agnosco stilum Romanae Ecclesiae” dove stilum ha il doppio significato di stile e di pugnale. Mirabilie del Latino.
Ci vorrebbe la lingua di Guglielmo per identificare il doppio stile: l’ inglese e quello americano che marciano separati, ma colpiscono uniti. La povertà lessicale dei giorni nostri si limita all’aforisma del “poliziotto buono e poliziotto cattivo.
“Ci dicono che la foto di Ben Laden morto non ce la fanno vedere perché è troppo brutta e la foto del funerale sulla portaerei USS Vinson ( quella intervenuta ad Haiti in soccorso dei terremotati) non ce la fanno vedere perché troppo bella. Continua a leggere →
Di antoniochedice
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La morte di Ben Laden dovrebbe in teoria mettere mettere la parola fine alla campagna afgana. Ovviamente non sarà cosi perché l’Afganistan è il crocevia più strategico dell’Asia Continua a leggere →
Di antoniochedice
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La morte di Osama Ben Laden – a parte il respiro di sollievo psicologico di qualcuno in Arabia Saudita – avrà conseguenze politiche più nella politica asiatica che in quella araba. Continua a leggere →
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