Archivi delle etichette: Vladimir Putin

LA VICENDA SIRIANA CI INSEGNA UNA COSA NUOVA: ANCHE LA RUSSIA PUNTA SULL’ASIA.. di Antonio de Martini

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La delusione del duo Obama-Kerry a Pietrobugo è stata duplice.

Da un canto il mancato compattamento degli alleati europei dietro le tesi bombarole USA e dall’altro lo sfilamento di due paesi chiave della politica americana in Asia meridionale: India e Indonesia.

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LA STRANA COPPIA: PUTIN E PAPA FRANCESCO. di Oreste Grani

Caro Tonino, non siamo ancora al lieto fine evocato nell’incipit dedicato al grande Frank Capra del tuo post IL BOMBARDAMENTO DI DAMASCO HA GIA’ FATTO UNA VITTIMA ILLUSTRE: BARAK OBAMA. http://corrieredellacollera.com ma qualcosa si è mosso in quella direzione da te, pessimisticamente, scartata a tavolino.

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LA STRATEGIA POLITICA E ECONOMICA AMERICANA IN QUESTO SCORCIO DI SECOLO È PRECISA E IMPLACABILE. CHI PUÒ FERMARLA È… di Antonio de Martini

Gli abbonati, causa la mia inettitudine informatica, ricevono questo post per la seconda volta. mi scuso.
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Come la morte di Stalin nel 1953 diede uno stop allo sviluppo del processo di integrazione europea, così la morte dell’URSS nel 1991 ha dato un colpo mortale all’interesse degli europei verso il potenziamento della N.A.T.O.

Questo fatto non inaspettato ha innescato negli Stati Uniti una fase di pensiero strategico iniziata col concetto di New World Order lanciato dal Presidente George Bush senior nello stesso anno 1991 ( prima guerra irakena) e un ulteriore sviluppo pratico nell’attacco all’Irak nel 2003 ( seconda guerra irakena) in cui si ebbe conferma che in assenza di un Grande Nemico una coalizione militare difensiva ha maggiori difficoltà a tenere assieme i partners e che più ci si allontanava dalla data della scomparsa dell’URSS, più le coalizioni a guida USA diventavano incerte con adesioni simboliche quando non addirittura ambigue.

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RISULTATI DEL G 20 IN DUE PAROLE: DISINFORMAZIONE E PENA. di Antonio de Martini

Fu più furbo Nikita Krusciov, il vecchio contadino ucraino a capo dell’URSS, che approfittando dell'”incidente”dell’aereo spia U2 abbattuto sull’Unione Sovietica, accusò Eisenhower di doppiezza ed evitò di andare il vertice ( a due) di Parigi dando la colpa agli USA.
Barak Obama invece è caduto nella trappola tesagli da Vladimir Putin con tutto il cappello e per salvare la faccia ha lasciato imbastire una serie di bugie tra il patetico e il surreale, dal suo ufficio stampa, mentre si incontrava con gli attivisti gay , unica sua iniziativa andata in porto.

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OBAMA VUOLE LA RIVINCITA E SCEGLIE DI COLPIRE LA SIRIA PER DISTOGLIERE L’ATTENZIONE DALL’EGITTO E DAI NEGOZIATI ISRAELE-PALESTINA ( in bilico) E DALLA CONFERENZA RUSSO-AMERICANA SULLA SIRIA ( che non si farà) di Antonio de Martini

Ricapitolando in breve: la Libia è ormai fuori controllo; l’Egitto rappresenta un disastro di immagine equivalente alla invasione sovietica della Cecoslovacchia; la Siria è la Stalingrado di un Obama che si è incaponito a voler ascoltare i consigli di Francia e Turchia, sempre pronti a fare la guerra con la pelle degli altri.

Il governo siriano ha vinto la battaglia per sbloccare la via da Damasco verso la pianura libanese della Bekaa e tagliato i rifornimenti ai mercenari che fingono di essere ribelli.
Dalle stesse ammissioni americane distribuite via Reuters, anche i sobborghi di Homs e un sito fortificato ribelle presso Latakia ( in zona Alawita) è stato espugnato e ripulito.
Dal Libano ha ricevuto decisivi rinforzi dall’Hezbollah.

Erdoghan, il campione di democrazia al kebab, ha dovuto affrontare rivolte studentesche che lo hanno squalificato ed il ringalluzzimento dei militari turchi che si sentono tornati di moda da quanto è accaduto al Cairo. Da zero problemi alle frontiere è passato a zero amici alle frontiere.
L’Egitto ha scacciato Morsi, il presidente che aveva rotto le relazioni con la Siria e la Lega Araba ha chiarito che la Siria non è mai stata scacciata dal consesso, ma solo sospesa e la sua sedia è sempre li che la attende.

Gli scontri a fuoco tra i ribelli dell’Esercito Siriano Libero ( FSA) e i Jihadisti stranieri di Al Nusra, continuano.
I fondi del Katar se non sono già cessati del tutto, stanno estinguendosi.
La Commissione di inchiesta dell’ONU sull’uso di gas nervini chiesta dal governo Assad è giunta l’altro ieri a Damasco per investigare.

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GOLPE IN EGITTO: SPACCATURA NELLA N.A.T.O. ( TURCHIA) E NEL MEDITERRANEO ( TUNISIA). SI ANDRÀ AL G20 IN ORDINE SPARSO? di Antonio de Martini

I due Presidenti della Repubblica che hanno costruito le proprie fortune politiche sulla leva religiosa con l’elettorato meno avvertito, Moncef Marzouki ( Tunisia, semi moderato) e Recep Tajip Erdoghan ( Turchia, ultramoderato), sotto pressione dei propri eletti e alleati, sono stati costretti a stigmatizzare il colpo di Stato che ha defenestrato Mohammed Morsi..

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S-300 IN SIRIA: DISINFORMAZIONE CONTINUA. ECCO I FATTI E MENTRE TUTTI GUARDANO A EST….. di Antonio de Martini

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I fatti sono da intelligence ” tradizionale” proprio quella di cui Barak Obama lamenta la mancanza tra le file USA.
il quotidiano Vedomosti aveva notato e segnalato sul sito internet del fabbricante – l’officina Nijni Novgorod – che nel bilancio 2011 c’erano iscritti 105 milioni di dollari per il contratto firmato con la Siria per la consegna di un sistema antiaereo.
Il bilancio 2011 fu subito tolto dal sito internet dell’officina e non rimase che la parola del giornale piu un grosso dubbio: un sistema antiaereo S 300 costa 115 milioni di dollari, più un milione a missile. Diciamo un totale di 150 milioni.

Mancano all’appello almeno una trentina di milioni di dollari per sconto ottenuto, oppure si tratta di un acquisto di aggiornamenti del sistema dato che non si tratta del più moderno sulla piazza: il sistema è del 1978 e in 35 anni ha avuto numerosi aggiornamenti.
La Russia mantiene sull’argomento un indispensabile silenzio ricattatorio, limitandosi a dire che “fornirà ai siriani solo quanto previsto dai contratti in essere e nulla più.” Che ” colpire gli USA uccidendo piloti sarebbe inimmaginabile”. E non aggiunge altro.

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SIRIA: OBAMA HA DECISO DI MERITARSI IL NOBEL RICEVUTO. CONFERENZA DI PACE ENTRO MAGGIO A ROMA? di Antonio de Martini

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Martedì John Kerry è giunto a Mosca per la sua prima visita da segretario di Stato e dopo una serie di colloqui ha annunziato in serata – assieme al Ministro degli esteri russo Sergei Lavrov – l’inizio di ” a good new relationship” con la Russia.
Certamente si è parlato anche dello scudo missilistico europeo e del nucleare iraniano, ma il tema della conferenza stampa congiunta tenuta in tarda serata e dopo un ultimo incontro con Putin, è stato l’annunzio che i due paesi, finalmente, hanno deciso di comune accordo di convocare una conferenza di pace sulla Siria in armonia con la decisione presa il 30 giugno scorso a Ginevra dall’ Action Group, basato sulle risoluzioni ONU 2042 e 2043 che per iniziare a realizzarsi ha dovuto attendere quasi un anno.

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LA RASSEGNA STAMPA DI GiC. DEL 2 APRILE 2013

DAMASCO, 1. E’ veramente difficile stabilire come si svolgano le cose sul piano militare in Siria; ci sono notizie di un missile lanciato non si sa da chi (le due parti si rimpallano la responsabilità) caduto in un sobborgo di Aleppo facendo numerose vittime e di bombardamenti nella Base 17 nel nord del Paese e di una seppur lenta avanzata dei ribelli nel sud. Ma sono notizie di difficile riscontro. Sul piano diplomatico, intanto, il vice ministro degli Esteri iraniano per gli affari arabi e africani, Husein Amir Abdolahian, è partito oggi per Il Cairo Continua a leggere

QUANTE DIVISIONI HA IL PAPA? LE CHIESE CATTOLICA E ORTODOSSA SI ALLEANO PER OTTENERE UNA SOLUZIONE POLITICA IN SIRIA.

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nel post “piccoli passi verso la pace” pubblicato l’11 febbraio scorso scrivevo :
” Nel frattempo a Damasco cogliendo l’occasione dell’incoronazione del nuovo Patriarca ortodosso ” di Antiochia e dell’Oriente”, che succede a Ignatius IV , Giovanni Yazidis – siriano di Latakia, zona Alawita – è giunto anche il Patriarca maronita ( rito orientale fedele a Roma) il cardinale Bechara al Rai, grande critico della occupazione siriana del Libano e quindi avversario dichiarato degli Assad .
L’evento, avvenuto nella chiesa della Santa Croce e dato in diretta dalla TV siriana anche a dimostrazione che le notizie di attacchi ribelli a Damasco sono fandonie, ha consentito l’incontro tra prelati cristiani ( i cristiani sono oltre seicentomila e tutti o quasi pro- Assad ) , con il ministro dell’informazione Omran al Zoubi e col vice ministro degli esteri siriano Faisal Mekdad, i quali hanno ripetuto l’offerta di negoziati di pacificazione senza ingerenze straniere e senza precondizioni.”

Il post concludeva con un generico auspicio di pace che avrebbe potuto forse nascere a Pasqua.

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