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IN EGITTO IL PREMIO È SUEZ, NEL LEVANTE IL NUOVO GIACIMENTO, IN MEDIO ORIENTE L’ACCESSO DIRETTO DELLA CINA AL PETROLIO IRANIANO, PERCHÈ LO SCOPO FINALE È SEMPRE LA CINA E IL CONTROLLO DI UN POSSIBILE “REGIME CHANGE” CHE FA PAURA. di Antonio de Martini

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Riassumo e commento una stagione intera nota come “Primavera araba” ( non è stata ne l’una ne l’altra), ma in realtà parlo della Cina.

l’analisi é ripartita in capitoletti per agevolare la lettura.

L’EGITTO E SUEZ

Per lo Yemen ( Salah), la Tunisia ( Ben Ali), la Libia ( Gheddafi) la Siria ( Assad) l’argomento instaurazione della Democrazia agli inizi era difendibile. Difendibilissimo.
Si trattava di regimi polizieschi duri e di durata.
Per il povero Mohammed Mursi, eletto democraticamente appena un anno fa, gli USA dovranno trovare un’altra motivazione, dato che quella di impopolarità tende a sgretolarsi dopo le reazioni di piazza – ad onta dello stillicidio di morti e di arresti – a favore del prigioniero che minacciano addirittura di provocarne il ritorno.

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IL BRACCIO ARMATO DI HEZBOLLAH INSERITO NELL’ELENCO DELLE ORGANIZZAZIONI TERRORISTE. LA CIA NON C’È BENCHÈ LO AMMETTA . di Antonio de Martini

Inghilterra, Francia e Olanda con un forcing finale hanno ottenuto di poter considerare ” organizzazione terroristica” non l’Hezbollah, ma il suo ” braccio armato”.
Un po’ come in Irlanda l’IRA e il Sinn Fein.

Con questa decisione farisaica l’Unione Europea dimostra ancora una volta di non essere in grado di prendere decisioni univoche che non siano frutto di compromessi. È di continuare ad ispirarsi a quel capolavoro di ambiguità che è la risoluzione 1701 delle Nazioni Unite a seguito della quale un corpo di spedizione italo-spagnolo bivacca nel sud Libano da sette anni.

L’Hezbollah, partito di Dio, nasce da una iniziativa assistenziale a favore dei ragazzi di strada , i cosiddetti ” chicklets boys” poveri bambini che vivevano vendendo gomme americane in formato mono.

Non si tratta nemmeno una iniziativa mussulmana: nacque per un’intesa sul terreno tra l’Imam Moussa Sadr ( poi ucciso da Gheddafi per un finanziamento andato a male) e Gregoire Haddad arcivescovo greco cattolico ( figlio di genitori protestanti) originario di souk el gharb , un villaggetto vicino a Aley, sulla via di Damasco.

Il crescere del numero di questi diseredati a causa della guerra e l’intensificarsi dell’attività di patronato – insolita, almeno su vasta scala, in un paese del Levante – ha fatto crescere il fenomeno e, una volta finito il finanziamento di Gheddafi ( che pare sia costato la pelle al Moussa Sadr), assunse caratteristiche piu marcatamente politiche con l’arrivo dei finanziamenti iraniani e con l’invasione israeliana del Libano( 1982) ed il successivo rifiuto ad abbandonare una ennesima fascia di sicurezza di circa 20km alla frontiera libanese, che Israele affidò a un ” maggiore Haddad” comandante di un ” battaglione”.

La creazione di questa ennesima fascia di sicurezza inibita all’esercito regolare libanese e ” presidiata” dal battaglione Haddad rifornito da Israele, ha creato un movimento di resistenza mano a mano sempre più attivo che al momento del ritiro israeliano si vestì delle penne del pavone, cantando vittoria.
L’inconsistenza militare non ha mai impedito lo sfruttamento politico degli eventi.

La vera affermazione di Hezbollah si ebbe per la costanza con cui seppe utilizzare gli interessi politici iraniani e di altri per spillare denari ed utilizzarli per dispensari, assistenza agli anziani e istruzione ai piccoli.

Nei fatti, pochi e mal diretti missili artigianali contro le fattorie della Galilea che hanno sempre fatto danni materiali minimi e di prestigio notevoli. Una ottima scusa per chiedere aiuti alla diaspora e agli americani, entrambi stanchi di decenni di aiuti inefficaci.

Oggi, dopo un confronto militare diretto con gli israeliani nel 2006 ( più demerito del generale incapace che guidò gli israeliani che merito loro) e la cooptazione di una ristretta e combattiva élite intellettuale di origine comunista che naufragò da quelle parti alla caduta dell’URSS, il movimento Hezbollah ha assunto caratteristiche di partito politico e raccoglie quasi il 50% dei voti alle lezioni politiche libanesi.
Hezbollah, si è ormai accreditato in Libano e nel Levante come un movimento politico che ” dice quel che fa e fa quel che dice” . Non è da tutti.

Lascio la parola al generale Saverio Cascone in una relazione fatta ai granatieri di Sardegna in data non sospetta ( dic 2006):

“Il Partito di Dio salì agli onori della cronaca a seguito delle seguenti attività:
– attacco all’Ambasciata USA di Beirut nell’apr. ’83 (63 morti), quello alla
caserma USA dei Marines (241 morti) e a quella dei paracadutisti francesi (58
morti) sempre a Beirut;
– attentati contro l’Ambasciata d’Israele in Argentina nel 1992 (29 morti) e al
Centro Culturale Ebraico di Buenos Aires nel 1994 (85 morti).

In particolare, 18 anni di impegno militare di Hezbollah contro l’occupazione israeliana nel sud Libano hanno portato nel 2000 al ritiro delle forze israeliane dal Paese.

Per quanto si riferisce alla dirigenza del Partito di Dio, al primo Segretario Generale Sceicco Subhi al-Tufayli è succeduto Abbas al Mussawi, ucciso nel 1992 dagli israeliani; a questi è succeduto l’attuale Segretario Generale Hassan Nasrallah. Nel 2005 si registra la prima partecipazione di parlamentari Hezbollah al governo libanese.

In sintesi, Hezbollah, nato come corrente religiosa, si è trasformato dapprima in un movimento di resistenza alquanto disorganizzato e poi in un organico movimento combattente; si propone dagli anni ’90 come vero e proprio partito politico.”

Ora che è diventato un vero e proprio partito politico, dimenticando che la risoluzione 1680 dell’ONU chiedeva il disarmo di tutte le milizie ( anche cristiane e di Amal), adesso vogliono che venga disarmata solo la milizia che ha dimostrato efficacia.
Credo sia il modo più facile per far affluire anche cristiani nel Partito di Dio.

Dal 2011 in poi l’obbiettivo di comunicazione internazionale Israeliano non è più stato Hamas – abbondantemente infiltrato – ma Hezbollah, con accuse continue e nessuna prova concreta.
Non basta che un’azione antisraeliana riesca per addebitarla a Hezbollah, ci sono anche i siriani gli iraniani ed altri…

In realtà si tratta di una dichiarazione – quella europea – ambigua, strappata grazie al caldo e durante un fine settimana con la sola critica di MALTA, mandata avanti da chi non ha voluto apparire per non compromettere i buoni rapporti che non ha con Francia, Inghilterra e Olanda.

È una sorta di indennizzo per aver escluso dai programmi di aiuto della UE tutti i territori che Israele deve cedere dopo averli unilateralmente annessi e sfruttati per quasi mezzo secolo.

S-300 IN SIRIA: DISINFORMAZIONE CONTINUA. ECCO I FATTI E MENTRE TUTTI GUARDANO A EST….. di Antonio de Martini

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I fatti sono da intelligence ” tradizionale” proprio quella di cui Barak Obama lamenta la mancanza tra le file USA.
il quotidiano Vedomosti aveva notato e segnalato sul sito internet del fabbricante – l’officina Nijni Novgorod – che nel bilancio 2011 c’erano iscritti 105 milioni di dollari per il contratto firmato con la Siria per la consegna di un sistema antiaereo.
Il bilancio 2011 fu subito tolto dal sito internet dell’officina e non rimase che la parola del giornale piu un grosso dubbio: un sistema antiaereo S 300 costa 115 milioni di dollari, più un milione a missile. Diciamo un totale di 150 milioni.

Mancano all’appello almeno una trentina di milioni di dollari per sconto ottenuto, oppure si tratta di un acquisto di aggiornamenti del sistema dato che non si tratta del più moderno sulla piazza: il sistema è del 1978 e in 35 anni ha avuto numerosi aggiornamenti.
La Russia mantiene sull’argomento un indispensabile silenzio ricattatorio, limitandosi a dire che “fornirà ai siriani solo quanto previsto dai contratti in essere e nulla più.” Che ” colpire gli USA uccidendo piloti sarebbe inimmaginabile”. E non aggiunge altro.

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GUERRA DI SIRIA : OBAMA APPOGGIA IL PRESIDENTE SUD COREANO E RISPONDE PICCHE A CHI VUOLE COINVOLGERLO IN SIRIA

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PUBBLICO INTEGRALMENTE LA DICHIARAZIONE DEL PRESIDENTE OBAMA SULLA SIRIA CONCERNENTE L’USO DEL GAS AL FRONTE. DICE TRE COSE IMPORTANTI:
a) non prendo decisioni in base a convincimenti e percezioni.. ( sottinteso che non ci sono prove o se preferite, non ancora).
b) in base a percezioni non posso mettere in piedi una coalizione e quando ci abbiamo provato, non ha funzionato. ( riferimento a G.W. Bush jr).
c) con ben Laden e Gheddafi ho dimostrato che mantengo quel che prometto.
( la parola del Presidente non è lecito metterla in dubbio).

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SUD AFRICA: SORPRESA. INAUGURATO IL MONUMENTO AI CADUTI…RUSSI di Antonio de Martini

Il Patriarca ortodosso di Alessandria ( e dell’ East Africa) Damaskinos ( Papandreu) ha posto a Johannesburg la prima pietra della nuova chiesa dedicata al Santo principe Vladimir.

Secondo il comunicato del servizio relazioni esterne del Patriarcato di Mosca, Il tempio sarà costruito in memoria dei volontari russi caduti durante la guerra anglo-boera del 1899-1902.

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L’ORDINE REGNA NEL SAHARA. MA ATTENTI, NON È UN NUOVO AFGANISTAN. È UN NUOVO VIETNAM. di Antonio de Martini

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Abu al Baraa, Tahar ben Chenab, Mokhtar belmokhtar, le varie agenzie indicano nomi e nazionalità differenti per il vertice del commando frettolosamente distrutto dall’esercito algerino, ansioso di chiudere la vicenda evitando ingerenze straniere nelle sue vicende interne: il premier inglese Cameron aveva ripetutamente intimato al governo algerino di informarlo preventivamente in caso di passaggio all’azione ma il Presidente algerino Abd el Aziz Bouteflika ammaestrato dall’esperienza libica, non ha abboccato e ha proceduto in solitaria.

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GUERRA IN MALI : L’ALGERIA E’ CONTAGGIATA DALLA CRISI O LA CRISI MIRA ALL’ALGERIA? di Antonio de Martini

Dopo la visita del presidente francese  Francois Hollande in Algeria, con un seguito di ottanta tecnici  della cooperazione e dopo  un incontro mirante a mettere dietro le spalle il passato di sangue, ho ritenuto che il periodo di isolamento politico dell’Algeria – dovuto all’aiuto fornito alla Libia di Gheddafi, sottoforma di oltre 500 “tecniche” ( camionetta con mitraglia) –  invece,  la presa di ostaggi , alcuni tecnici del gas tra i 20 e i 40 elementi ,  da parte dell’AQMI in territorio algerino  ha internazionalizzato la crisi, coinvolgendo i paesi di appartenenza degli ostaggi e l’Algeria che finora era rimasta in vigilanza armata, ma senza grossi problemi. Continua a leggere

SIRIA: GLI EROI SONO STANCHI (DI RACCONTARE BALLE) E LA GUERRA SI IMPANTANA. SI VA VERSO LO STALLO E IL NEGOZIATO. di Antonio de Martini

La coalizione composta da Stati Uniti, Francia, Inghilterra, Arabia Saudita, Egitto, Libia, Turchia e Katar in quasi due anni di macelleria e propaganda non sono riusciti ad aver ragione della Siria di Bashar el Assad , l’oculista reclutato a forza alla politica dalla morte prematura del fratello.

Gli USA sono stati ingannati da illusioni autoprodotte, dalla sopravvalutazione della volontà di potenza della Turchia, la sottovalutazione della capacità di resistenza dei siriani.
Stanno imparando a conoscere un vicino oriente che non conoscevano: i libanesi hanno un governo filo Hezbollah e sono riusciti a demolire una rete CIA di diciassette persone, tutte arrestate, accecando il Dipartimento di Stato in un momento decisivo. I siriani hanno ” esportato” i non combattenti , come profughi, oltreconfine, ottenuto – a inizio guerra – una sovvenzione importante dall’Iran ( si parla di trenta miliardi di dollari) e sopratutto bloccato la propaganda via internet che si rivelò esiziale per Hosni Mubarak. Continua a leggere

AFRICA: LA LIBIA DA ALLA B.P. CONCESSIONE DI PERFORAZIONI PETROLIFERE IN MARE, SENZA GARANZIE DI ECOSOSTENIBILITÀ. MA NON SONO QUELLI CHE HANNO AVVELENATO IL GOLFO DEL MESSICO E NON HANNO ANCORA INDENNIZZATO GLI ABITANTI?

La notizia del 1 Novembre è buona solo per la BP ( British Petroleum) la compagnia petrolifera che – per chi non se lo ricordasse – ha impestato il Golfo del Messico col petrolio estratto da un suo pozzo che non è riuscita a controllare per mesi.
Si trattò del ” Deepwater Horizon” scoppiato il 20 aprile 2010 e affondato due giorni dopo.
Pare che il sistema di blocco automatico della fuoriuscita del petrolio non abbia funzionato e pare che il sistema non sia stato sostituito da uno più sicuro.
La zona interessata dalla catastrofe, copre gli Stati americani della Luisiana ed Alabama, oltre al Messico.
Si è trattato del disastro ambientale più grande mai occorso nella storia delle perforazioni off shore.

LA STORIA NON INSEGNA

In Libia, a parziale rimborso delle spese sostenute per la sovversione del legittimo governo in carica , non essendo evidentemente bastati i dieci milioni di euro passati dall’Unione Europea alla società britannica di sicurezza G4 ( che aveva tra i contratti la difesa del consolato USA di Bengazi) , la BP ha ottenuto la concessione di perforazione di 17, diconsi diciassette , pozzi di petrolio.

Fin qui, affari loro. Continua a leggere

IN LIBIA GHEDDAFI TORNA AL CENTRO DEI NUOVI EQUILIBRI POLITICI. di Antonio de Martini

L’ex ministro della giustizia di Gheddafi ed ex presidente del Consiglio nazionale di transizione
( CNT) libico, prende le distanze dall’assassinio di Muammar Gheddafi e, in una intervista a un media egiziano, lancia l’accusa che il colonnello è stato vittima di un infiltrato straniero che aveva l’incarico di chiudergli la bocca. Gheddafi ucciso da uno straniero, è un inizio di riabilitazione.

Molti hanno guardato verso Sarkozy – 42 milioni , anche se smentiti – ( vedi post del corriere) altri verso Tony Blair che continua a spennare dittatori ( ora è ” consulente” del Kazakistan per 12 milioni di dollari annui). Continua a leggere