Continua il giro del Mediterraneo di Giorgio Vitangeli assieme ad Antonio de Martini. Tocchiamo quella che un tempo era la quarta sponda dell’Italia in preda ai suoi demoni scissionistici. Benghazi contro Tripoli, missili sulle petroliere che si riforniscono dal concorrente e finto disinteresse di chi ha trasformato un paese in crescita in una zona franca in cui gli interessi dei libici e degli italiani non sono più tutelati da nessuno.
Se Matteo Renzi, dopo aver visitato la Tunisia, ponesse attenzione alla Libia attivando tutte le esperienze italiane, le soddisfazioni economiche e politiche potrebbero essere tali da influenzare positivamente anche i bilanci del 2014.
Quale può essere il fil rouge che collega tutti i paesi attaccati – e presi di mira in varie forme – dagli USA e Gran Bretagna con l’aiuto di una serie di ausiliari tradizionali più o meno consapevoli? Continua a leggere →
Sulle prime ho pensato a un pesce d’Aprile in ritardo Sulla prima pagina dell’ International Herald Tribune del 15 Aprile – ultima colonna a destra della prima pagina – campeggia un titolo ” US groups trained Key leaders of Arab revolts” Continua a leggere →
Come abbiamo potuto tutti constatare, l’Italia non ha una strategia per uscire , non dico vittoriosa, ma almeno con pochi danni del momento di confronto militare nel mediterraneo. Continua a leggere →
L’ONU, ha varato il provvedimento di istituzione della NO FLY ZONE sulla Libia. Il Canada ha annunziato che sposta i suoi bombardieri verso la Libia. Come, se non ha portaerei ? Semplice, con la fantasia. Continua a leggere →
Robert Gates è repubblicano ed è stato a capo della CIA. Con l’amministrazione Obama è ministro della Difesa. Perchè una amministrazione democratica accetti un repubblicano e per di più alla Difesa, Continua a leggere →
Era inevitabile. Uno dei “comitati rivoluzionari ” che opera a Khadra, a 20 km circa a ovest di Benghazi, ha arrestato un commando di otto inglesi completo di equipaggiamenti, armi , molteplici documenti falsi e strumenti di rilevamento. Continua a leggere →
Le principali caratteristiche della rivolta libica non hanno nulla in comune con quanto è avvenuto in Tunisia, Egitto, Bahrain .
All’estero : Diplomatici che chiedono asilo politico ( India, BanglaDesh, USA, e ONU), piloti che fuggono portando il loro aereo in un paese “neutrale”, ricordano i tempi in cui era l’URSS a essere vittima di queste operazioni Continua a leggere →
Lo scorso 2 febbraio in questo blog pubblicavo un articolo spiegando come mai le rivolte di gennaio non riguardavano Gheddafi, indicando nella relativa maggior ricchezza della Libia una delle ragioni a cui si aggiungevano l’aver creato una casta di privilegiati dalla nazionalizzazione dei beni italiani confiscati, senza contare l’efficienza della “occhiuta polizia”. Continua a leggere →