Archivi delle etichette: Alcide De Gasperi

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA DI FRONTE A DUE STORTURE DELLA MAGISTRATURA ( SALLUSTI E MORI) IMBOCCA LA DEMAGOGICA STRADA DELLA TELEPOPOLARITÀ A BUON MERCATO. UN’OCCASIONE PERSA E NON GLIENE RESTANO MOLTE ALTRE. di Antonio de Martini

Grottesco. Il giornalista Alessandro Sallusti ha deliberatamente violato la legge sulla stampa, ha diffamato un cittadino consentendo a un collaboratore di scrivere un articolo contro il querelante, ha evitato ostinatamente di rettificare , ha evitato di cercare di comporre la lite e adesso si offre in olocausto come ” il primo giornalista a finire in galera” per un reato di opinione.
Il collaboratore per cui si è sacrificato, è il famoso ” Agente Betulla” del SISMI del generale della GDF Nicolò Pollari. All’anagrafe Renato Farina. Continua a leggere

BULGARIA E SIRIA. DITELO CON LE BOMBE O CON UN ATTENTATO. COSTA DI MENO E RENDE DI PIÙ. di Antonio de Martini

Quando il frastuono della propaganda si fa assordante, confuso, sfrontato, il sistema più efficace per mandare un messaggio semplice e inequivoco, è quello delle bombe. Anonime nella esecuzione e nei mandanti, chiarissime quanto a destinatario, prevedibili negli effetti politici , contenute nei costi.

Continua a leggere

ECCO LO STRUMENTO DEMOCRATICO PER EVITARE UNA ALTRA CRISI MONETARIA; ECONOMICA E FINANZIARIA E RIDURRE I TASSI DI INTERESSE PER TUTTI I PAESI DELLA U.E. . di Antonio de Martini

Il primo punto da chiarire è che la parola finanza, per quanto pronunziata con sussiego, si traduce con la parola DEBITO. Uno che dice di fare finanza , dobbiamo capirlo subito è una persona specializzata nel contrarre  – o far contrarre – debiti.

La differenza tra un debito  di un privato ed uno di uno Stato è presto detta: uno Stato non muore mai e quindi il dubbio circa la sua solvibilità , non è SE pagherà, ma in quanto tempo. Continua a leggere

IN MORTE DI OSCAR LUIGI SCALFARO . LE DUE O TRE COSE CHE SO DI LUI. di Antonio de Martini

L’ultima pubblica manifestazione di Oscar Luigi Scalfaro e’ stata la commemorazione , da me organizzata, di Randolfo Pacciardi, tenuta nella sala della lupa alla Camera dei Deputati il 19 aprile scorso.
Il dirigente della Camera al quale dissi che avrei invitato l’ex presidente della Repubblica per commemorare la bestia nera della sinistra, ebbe un educato sorriso scettico ” se ci pensa lei….”

Continua a leggere

Il segretario invertito, ovvero l’onorevole Angelino ha imboccato l’autostrada contromano. di Antonio de Martini

Ieri mi e’ giunta una mail della ” nota politica” che mi annunziava la importante decisione della segreteria del PDL che escludeva dalle cariche di partito tutti gli eletti dal popolo.
Senatori, Deputati, Consiglieri comunali, Consiglieri municipali, dovranno scegliere tra le cariche elettive politiche ed abdicare a quelle di partito.
La meditazione sulla questione della ingerenza dei partiti nella vita pubblica, e’ evidentemente cominciata anche in seno al PDL, ma e’ partita senza radici, senza cultura politica e senza senso pratico.
Sarebbe bene sapere che questo dibattito e’ sorto all’indomani del Congresso di Napoli della DC,1954, in cui Amintore Fanfani, elimino’ i seguaci di De Gasperi, sostituendoli coi ” professorini” ( il mondo e’ una continua illusoria replica) .
Per affezionarsi gli impiegati della DC, il nuovo leader , Amintore Fanfani, abolì la proibizione statutaria di candidarsi alle elezioni – l’ho già scritto in un post del 7 settembre 2010 e lo ripeterò fino alla nausea – per i dipendenti del partito, con la conseguenza che tutti cessarono dal cercare il raccordo politico con la societa’ civile e quasi tutti ritennero di averlo trovato in loro stessi.
Ho scritto anche questo esempio e lo ripeto: nel primo collegio senatoriale di Roma, il senatore Antonio Bonadies, illustre medico, fu sostituito da Nicola Signorello, che era uno sconosciuto funzionario della DC.
Così inizio il logoramento della fiducia tra il partito dei cattolici e il popolo italiano: i sagrestani divennero Vescovi.
Se l’onorevole Angelino Alfano , nuovo segretario generale del PDL , oltre alle buone intenzioni, avesse anche cultura e memoria storica e magari anche capacita’ di analisi politica, si sarebbe reso conto che ha imboccato l’autostrada contromano.
Chi sceglie di fare il militante di partito può certo essere candidato e farsi eleggere, ma chi viene eletto a cariche politiche di partito ha caratteristiche intellettuali, energie psichiche e spesso anche doti morali, antitetiche a quelle necessarie a governare bene e nell ‘interesse della collettività. Inoltre e’ umano che un impiegato si auto candidi, migliorando il proprio tenore di vita.
Lo fa, tagliando pero’ il cordone ombelicale che lega il suo partito all’ elettorato.
Un po’ come se il commissario di un concorso di assunzione, decidesse di scartare i concorrenti e si auto assumesse….
Escludere dal partito gli eletti dal popolo e’ il valore inverso a quello che credo Alfano volesse affermare. Può essere un primo passo verso un cambiamento radicale, ma fare uno statuto serio e’ un’ altra cosa.
Se non vuol essere ricordato come l’ Achille Starace di Berlusconi, l ‘on Alfano non ascolti chi gli ha dato questo orrido consiglio e inverta la marcia.
A fine legislatura sarà troppo tardi.

La N.A.T.O. non era un’alleanza solo difensiva? E l’articolo 11 della Costituzione? Violarlo è ALTO TRADIMENTO O NO?

Per difenderci dalla Unione Sovietica,  i vincitori della seconda guerra mondiale escogitarono una alleanza difensiva  denominata PATTO DELL’ATLANTICO DEL NORD che nel 1949 vide la luce. La sua componente militare  si stabilì a Parigi, fino a che il presidente francese Charles De Gaulle non uscì dall’alleanza militare, restando nel solo PATTO ATLANTICO.  Il messaggio fu chiaro:  Una Francia dignitosa era pronta  alla solidarietà contro eventuali aggressori , ma non alla  subordinazione. De Gaulle, come Carlo  Cattaneo, voleva morire ” a cul vergin”. Continua a leggere