Archivi delle etichette: Turchia

La prossima guerra sarà per l’oro blu: l’acqua. Nel Medio Oriente e Nord Africa, è già un casus belli. Il paese più ricco è l’Albania… di Antonio de Martini

Con un attacco nucleare si può mettere in ginocchio  anche un  grande paese in trenta giorni.  Con la Bomba A ( alimentare) una nazione  crolla in una settimana. Se privata di acqua, bastano due giorni. Continua a leggere

Una strategia per non perdere il petrolio dopo la guerra libica

 Come  abbiamo  potuto tutti  constatare, l’Italia non ha una strategia per uscire , non dico vittoriosa, ma almeno con pochi danni del momento di confronto militare nel mediterraneo.  Continua a leggere

La guerra di Libia: Mezzo mondo si allea con Cina, India e Russia in attesa di errori alleati.

Quando su questo blog il 2 febbraio scivevo di “Mediterraneo in fiamme” molti  hanno storto la bocca.Oggi la farsa della eroica guerra di liberazione della Libia  sta per passare dalle chiacchiere ai fatti.

Il Consiglio di sicurezza  ha approvato una risoluzione  ( la 1973) che  istituisce la NO FLY ZONE , ma lascia aperte tutte le possibilità: dal non fare nulla , alla guerra.  Ad onta di tanta ambiguità, metà del mondo si è astenuta, segno evidente che c’è qualcosa che non convince e non coinvolge. Continua a leggere

Aspettando la flotta di Antonio de Martini

Robert Gates è repubblicano ed è stato a capo della CIA.  Con l’amministrazione Obama  è ministro della Difesa. Perchè una amministrazione democratica  accetti un repubblicano  e per di più alla Difesa, Continua a leggere

L’Africa in prima linea dall’atlantico all’oceano indiano e nascono quattro quesiti politico-filosofici: meritavano di essere eliminati?ne valeva la pena ? I dittatori cacciati da chi saranno sostituiti? Che differenze tra Afganistan e Mediterraneo?

L’agenda politica africana ( in realtà dell’area MENA:middle east and North Africa) è carica:  il 7 marzo la Tunisia vedrà il nuovo governo che per adesso annunzia l’incriminazione di Ben Ali per alto tradimento; il 13 marzo ci sono le elezioni Continua a leggere

Ma i libanesi sono arabi o fenici? a cura di Raymond Issa

  Troverete, clikkando su questo link “les libanais” che trovate a fine del testo,  un saggio che solo in apparenza sembra di lana caprina.

 In effetti è costato centomila morti in un paese di tre milioni di abitanti. Continua a leggere

Riva Sud : l’instabilità cambierà il flusso mercantile verso il mediterraneo?

 In uno dei primi articoli  su questo blog  scrissi che  il mare nostrum stava ridiventando il  centro  del commercio mondiale.  E’ l’opportunità del secolo e su questo convengono tutti.

 Questa è la ragione per cui  tanti immobilismi stanno saltando in questo periodo.  L’ instabilità rischia di diventare un  ulteriore fattore di  nostra marginalizzazione rispetto al commercio internazionale, assieme alla corruzione e alla burocrazia. Dobbiamo liberarcene e presto se vogliamo sopravvivere come Nazione senza ripiegarci  in un ghetto identitario.

superati dai greci, dai turchi e da Israele. A quando il Montenegro?Nella foto bandiera Turca e UE affiancate, ma l'avvenire è un altro.

Qualcuno attribuisce questi sommovimenti a sete di democrazia, altri alla fame di pane. C’è sempre di tutto un pò nelle motivazioni umane sottostanti alle sommosse, specie sulla riva sud. Ognuno  è disposto a battersi  per quel che gli manca di più,ma la verità è che è  semplicemente venuto a mancare,  come fattore  di stabilizzazione, l’interesse  della grandi potenze allo statu quo. Anzi. Continua a leggere

Tunisia: bloccare il rischio di contagio. Troppo tardi?

Gli ottimisti pensano che dopo la rivolta tunisina ci sia un rischio di contagio a tutto il Maghreb ( Algeria e Marocco). I pessimisti ritengono che anche la Libia e l’Egitto siano sotto tiro.

 In realtà i paesi arabi sono tutti coinvolti e a questi si aggiungono  Afganistan,Pakistan, Iran,Turchia che, pur non essendo arabi, hanno in comune religione e  cultura  sia pure con sfumature.

Il nuovo ATATURK: ERDOGAN. Ha un ruolo nuovo in Medio Oriente

La sensazione che si trae da una analisi anche superficiale della situazione è che  siamo alla vigilia di una grande rivoluzione di cui è ancora  difficile intravvedere forme e calendario. Sappiamo solo che l’innesco è stato dato da Ben Alì e consorte, mentre  l’esplosivo è stato portato a pressione,  dall’avidità congiunta delle lobby  dell’agroindustria americana e delle classi dirigenti corrotte , scelte e  protette dall’occidente.

Questi momenti ribellistici non sarebbero diversi dalle periodiche rivolte contro l’impero britannico nell ‘800 se non ci fossero due fatti nuovi: uno politico a nome Ben Laden ( nell’800 c’era il Mahdi che però durò e costò poco) e uno geostrategico a nome Turchia di Erdogan.  

   Turchia, Tunisia e Pakistan erano considerati tra i più fedeli  e laicizzati alleati dell’occidente.  Il Pakistan dispone già  dell’armamento nucleare e la Turchia ( snobbata da qualche intelligentone della U.E.) ha un esercito di due milioni di uomini alle porte dell’Europa.

La Turchia, che da quindici anni ha tassi di sviluppo del 6-7%  ha elaborato una strategia semplice come tutte le strategie. Continua a leggere

Libano-Israele: la pace più lontana col ritrovamento di Giacimenti petroliferi in mare?

Non credo che la pace sia mai stata a portata di mano, ma tra le varie cause di contenzioso bilaterali tra i due paesi( acque del  fiume Litani, contenzioso di frontiera, controllo di Hezbollah) se ne aggiunge un’altra di non poco peso: i giacimenti petroliferi che sono stati trovati  – grosso modo – nel tratto di mare antistante tra Sidone e  Haifa. Continua a leggere