Mi ero ripromesso di lasciar passare sia la data dell’8 settembre che quella del 24 ottobre senza commentare questi due avvenimenti che puntualmente scatenano la cupidigia di servilismo di moltitudini di scrivani che si improvvisano strateghi e si tolgono la soddisfazione di insultare gente che ha negato una croce di guerra al nonno o più probabilmente lo ha fatto fucilare per diserzione. Piccoli uomini che regolano i conti coi morti che i loro padri non seppero affrontare da vivi. Continua a leggere →
Oggettivamente è un evento: Per la prima volta in anni di presenza nel mondo dei media, un organo di stampa tradizionale ” LA STAMPA” cita un mio lavoro. Scrivendo dei luoghi comuni che alterano la verità sulla prima guerra mondiale, il giornalista ANDREA CIONCI cita una intervista video che ho fatto al colonnello Continua a leggere →
Nel centenario della nostra entrata nella prima guerra mondiale, il presidente Mattarella ha esortato ad approfondire la ricerca storica. Ecco un interessante contributo.
Carlo Cadorna, figlio del comandante volontari della Libertà e comandante militare della Resistenza ( nonché membro fondatore del movimento NUOVAREPUBBLICA), forte dell’archivio di famiglia ci spiega la genesi della vicenda della ritirata da Caporetto al Piave vissuta in prima persona da suo nonno, la storia dell’accusa di viltà mossa ad alcuni reparti ( e non soldati) che fu di fonte governativa e non uscì dalla penna di Cadorna ecc..
Viene presentato anche il libro di Marco Zenatelli ” Breve storia di un colpo di stato dalla triplice al patto di Londra” ( ed Gaspari) dal quale si evince che l’entrata in guerra fu decisa e attuata da tre persone annidate al Quirinale e contro la maggioranza del Parlamento che era neutralista e i militari furono informati a cose fatte.
http://corrieredellacollera.com Ecco la seconda parte della ricerca storica, svolta sine ira ac studio, dal generale Carlo Cadorna sulla grande guerra.
Noterete che non dà spazio alle polemiche evitando di fare nomi come quello del comandante della seconda armata. Anche questo è un modo per cementare il sentimento l’Unita Nazionale.
“Ma a cambiare la situazione strategica giunse l’uscita dalla guerra della Russia a seguito della presa del potere da parte dei bolscevichi.
Questo fatto liberò notevoli forze, soprattutto tedesche , che ebbero la possibilità, allo scopo di evitare il tracollo dell’Austria, di concentrarsi contro l’Italia dopo un periodo di addestramento (due mesi in Slovenia con il Cap. Rommel) alle nuove tecniche di infiltrazione che erano appena state sperimentate a Riga nel mese di settembre. Continua a leggere →
Con questo post inizia una serie di almeno due articoli di Carlo Cadorna sulla GRANDE GUERRA attingendo ai documenti più recenti e importanti sull’entrata in guerra: i documenti principali sono i rapporti del nostro addetto militare da Londra (Magg. E. Greppi –SME) e lo studio “Nuove questioni di Storia Contemporanea” Marzorati 1972 (pag. 1700)
” La grande guerra scoppiò per una specie di follia collettiva che portò a credere, contro i pareri competenti, che sarebbe stata come le guerre precedenti e sarebbe durata poco. Continua a leggere →
Le polemiche sulla disfatta di Caporetto – siamo in Italia – sono ancora in corso. D’altronde siamo nel paese in cui i processi per omicidio si celebrano dopo venti anni.I fatti sono noti: un oscuro capitano tedesco operante sul fronte italiano, tale Erwin Rommel, si trovò inopinatamente, avanzando nella conca di Caporetto ( Engels – il partner di Marx che si interessava alla geopolitica – l’aveva identificata come punto di debolezza dello schieramento molti anni prima ) si accorse che questa non era presidiata da nessuno.
Decise di avanzare avvertendo il comando superiore. Gli credettero e il comqando austriaco si precipitò nella falla dello schieramento. L’omesso presidio territoriale alcuni sostengono fosse nello schieramento di competenza di Badoglio, altri del generale Capello. La commissione di inchiesta appurò fatti folcloristici, come ad esempio quello di un gruppo di soldati siciliani che dirottò …un treno ordinando al macchinista di far rotta per la Sicilia, ma la verità non emerse in modo univoco.
Il generale Cadorna – ormai già silurato, divenne il capro espiatorio, assolto solo di recente dagli storici. Resta in piedi l’accusa di aver scritto e firmato il bollettino annunziante la sconfitta, in cui si accusavano le truppe di viltà. Carlo Cadorna apporta su questo elemento non secondario un pò di luce . Pubblico con piacere e interesse un suo articolo eseguito anche grazie a documenti di famiglia. A. de M. Continua a leggere →
Anche il generale Cadorna c’è l’ha coi giornalisti e magistrati…….
“La sentenza del tribunale di Milano che ha condannato Sallusti, confermata
dalla Cassazione, sarebbe ineccepibile sul piano giuridico.
Senonchè la credibilità di un tribunale si misura anche e sopratutto nel
complesso delle sue sentenze. Continua a leggere →