Oggettivamente è un evento: Per la prima volta in anni di presenza nel mondo dei media, un organo di stampa tradizionale ” LA STAMPA” cita un mio lavoro. Scrivendo dei luoghi comuni che alterano la verità sulla prima guerra mondiale, il giornalista ANDREA CIONCI cita una intervista video che ho fatto al colonnello
Carlo Cadorna, valente cavallerizzo, storico ormai affermato e discendente da cinque generazioni di servitori dello stato: un Cadorna ha condotto a Roma i bersaglieri attraverso la breccia di Porta Pia;
un Cadorna ha svolto la prima inchiesta sulla mafia in Sicilia ( da cui i garibaldini non escono bene);
un Cadorna è stato il generalissimo della prima Guerra Mondiale,
un Cadorna ha comandato il Corpo volontari della Libertà e- a guerra finita- ha co-fondato l’Unione Democratica per la Nuova Repubblica che avrebbe risparmiato all’Italia lutti e umiliazioni se accettata dal regime che invece ha preferito morire piuttosto che cambiare.
Ecco il testo de ” LA STAMPA” e il video registrato nel corso dei reportages prodotto da Arnaldo Vitangeli de ” La Finanza sul web”
Commenti
Buongiorno e grazie a tutti coloro che hanno il coraggio di sfidare la confortevole ottusità dei luoghi comuni. La verità è sempre molto più complessa e temo vi si possa arrivare solo per approssimazione con un lavoro di ricerca enorme e mai finito. Devo ammettere che essere costretto a rivedere il mio giudizio positivo ‘a prescindere’ su Emilio Lussu mi costa molta fatica. (non sono stato capace di trovare il video di Arnaldo Vitangeli)
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…trovato:
Da Caporetto al Piave: la verità dopo 100 anni (intervista esclusiva a Cadorna)
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Cadorna sotto l’aspetto tecnico era assolutamente alla pari dei vari Joffre,Haig o Conrad e gli attacchi tedeschi della primavera dell’anno successivo confermarono l’efficacia delle strategie del duo Hindemburg /Ludendorff.

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Vorrei fare alcune domande in relazione a Cadorna: come mai nessuno in Italia sa niente dell’ episodio di Carzano? non serviva essere Giulio Cesare per capire la possibilita` che l’operazione dava, eppure organizzata in ritardo, senza convinzione e data in mano a comandanti incapaci. Fare 11 offensive, sempre uguali, sempre sul stesso pezzo di fronte e sempre FALLITE, magari dopo 2 o 3 si poteva pensare ad altro. L’ assalto al monte Ortigara, la piu` inutile operazione Italiana della guerra, 35.000 perdite per un assalto sconsigliato persino dallo staff del comando supremo e da comandanti di armata.
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Magari le offensive dell’Isonzo non brillavano per genialità militare però l’immane massacro di Passchendaele non mi sembra differente.
https://it.wikipedia.org/wiki/Battaglia_di_Passchendaele oppure il tremendo macello dei Laghi Masuri.
Tornando a Caporetto vi sono certamente anche le personali responsabilitàdi Vittorio Emanuele III e degli interventisti con la tesi illogica della “guerra nostra”
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l’ufficiale di intelligence che organizzò Carzano, dopo la guerra, scrisse un libro sul tema che fu bloccato dal governo dell’epoca. Lo riscrisse dopo la seconda guerra, ma ormai …
Paradossalmente scrisse un libro anche il tenente Ljudevic Pivko tradotto pochi anni fa in italiano dal titolo ” Abbiamo sconfitto l’Austria Ungheria”per i tipi della Libreria Editrice Goriziana. Ogni anno, il 17 settembre a Carzano si celebra una cerimonia di ricordo. Il maggiore Pettorelli Lalatta, l’ufficiale del servizio I che rese possibile l’operazionee fu decorato con l’ordine militare di Savoia, morendo chiese di essere sepolto tra i bersaglieri sacrificati dalla ottusa imbecillità dei generali Zincone ( che comandava la brigata) e ETNA che comandava l’Armata. Parlarne avrebbe significato rivalutare Cadorna, criticare casa Savoia ( ETNA era figlio naturale del re). Cadorna sciolse l’Armata, destituì Etna e scrisse che aveva avuto ” la più gran furia della Guerra”. I Carzanesi hanno ottenuto da Mursia una ristampa del libro di Cesare Pettorelli andata a ruba. A ottobre, in occasione del centenario voglio organizzare un convegno su Carzano e Caporetto.
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Vorrei agginugere che IMHO il miglior comandante tedesco della Grande Guerra fu Falkenhayn,senza le ambizioni politiche di Ludendorff,se si fosse proseguita la sua offensiva di Verdun avrebbe provocato il crollo della Francia e la vittoria sul fronte occidentale: e sotto certi aspetti lo provocò il ricordo di Verdun influì molto sull’atteggiamento del comando e della classe politica francese nel 40.
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Egregio sig. Antonio, io mi chiamo Giorgio Vettor e sono residente in Cina, Qingdao, ho letto qui che vuole organizzare un convegno su Carzano e Caporetto, non credo potro` partecipare, ma avrei molto piacere di ricevere, a pagamento, eventuali pubblicazioni relative all` evento. Le sarei anche molto grato se potesse darmi dei titoli di libri, a suo giudizio validi, sull` argomento. Grazie
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Gentile sig Vettor, Su Caporetto c’è una letteratura infinita. Su Carzano il solo libro del tenente Pivko ( ” Abbiamo vinto l’Austria Ungheria” ed Libreria Goriziana) e il libro , ormai introvabile del generale Pettorelli Lalatta ( Finzi) edoito da Mursi ma ormai introvabile. Sto pensando di provocarne la ristampa. IL titolo: Carzano, l’occasione perduta. CHiederò a Carlo Cadorna quali titoli su Caporetto siano i più esaustivi e glielo farò sapere.
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Molte grazie, ricevo regolarmente i suoi articoli via e-mail e li leggo sempre con molto interesse.
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meno male. Alla peggio emigro in Cina dove almeno ho un lettore 🙂
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La solita italianata: come giustificare le ottusita’ e le sconfitte dando le colpe ad altri attori…
Potrebbe essere un ottimo titolo alternativo.
Non e’ per il fatto di aver perso delle guerre ed essere sistematicamente passati dalla parte del vincitore ci permette di riscrivere i libri di storia. Potreste anche riuscirci: gli italiani hanno memoria corta ma su Caporetto e Cadorna avrete delle difficolta’ probabilmente insormontabili….
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