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KAPO’

QUANDO LA PROPAGANDA ESAGERA CON LA CREDULITA’ POPOLARE

Alcuni internauti di destra hanno diffuso una foto di Bernard Henry Levy a Odessa assieme al capo della provincia di Odessa e comandante della 28 brigata meccanizzata ( ed ex comandante del battaglione AIDAR composto da elementi nazistoidi).

Una delle foto che circolano su internet a dimostrazione della presenza di milizie carattere nazista: le bandiere NATO e la svastica abbinate nelle foto ricordo.

Reclutati in tutta Europa con lo stesso criterio con cui si reclutavano i jihadisti: toglierli dalle nostre strade.

L’accento era posto – da questi elementi di destra e solo da loro- sulla presenza del sociologo a Odessa come prova dell’aggressività della NATO. Non era stato notata l’aggressività del francese in occasione dell’attacco alla Libia?

La comunicazione é in realtà ben più sofisticata: L’accento va più correttamente posto sulla personalità di Levy quale autore del testo ” Lo spirito del Giudaismo”. Può un personaggio di tal fatta frequentare un nazista? alla risposta negativa dei più é affidata la validità dell’assoluzione del comandante Maksym Marchenko. Uno che va a spasso con BHL non può essere un nazista… e così si toglie il fastidioso sospetto di nazismo dalle spalle degli ” eroici battaglioni ” che stanno contrastando i cattivi di turno.

Nella foto a fianco , Il sociologo Bernard Henry Levy, ben scortato, che si offre per cauzionare la democraticità del “comandante Marchenko” . Resta anche il mistero di come BHL sia giunto in quella città dato che le comunicazioni aeree tra la zona dei combattimenti e l’occidente siano interrotte da giorni a causa dei bombardamenti e delle decisioni dei belligeranti. Almeno é quanto ci é stato comunicato dalla stampa.

Per BHL , nessuna meraviglia: faceva l’indicatore della polizia già tra gli studenti del maggio parigino già nel 68, ha fatto da intellettuale killer di Gheddafi per conto di Sarkozy ( ex ministro dell’interno) nel 2011 ed rieccolo a Odessa in veste di assolutore di nazisti.

COSA SAPERE SUL TERRORISMO E COME BATTERLO. di Antonio de Martini

La prima e più importante cosa da sapere è che il terrorismo non è una scienza, è una prassi.  Il generale Louis Antoine Desaix, morto a  31 anni e dieci mesi alla carica di Marengo ( 1800) soleva dire che  ” un ussaro ancora vivo a trent’anni è un cialtrone”.     Con le migliori intenzioni, ha mancato il suo obbiettivo.

Lo stesso si può dire di un moderno “esperto di terrorismo” , specie di quelli che hanno imperversato in Tv oggi raccontando una serie opinioni varianti dall’opinabile alla balla di grosso calibro. La colpa non è loro, ma di chi li sceglie e li paga per raccontare cose che ignorano. Continua a leggere

12 MORTI A PARIGI TRA CUI IL GRANDE VIGNETTISTA WOLINSKI . ATTENTATO TERRORISTICO A CHARLIE HEBDO.

Il giornale satirico si era illustrato per delle vignette umoristiche su Maometto che non hanno fatto ridere nessuno, ma dato notorietà oltre confine alla rivista.
È troppo presto per qualsiasi ipotesi di moventi a commento del delitto.

Quello della vendetta per le vignette è il movente più scontato e banale, ma il momento internazionale scelto lascia immaginare almeno altri tre o quattro mandanti, tutti legati a scenari del Vicino Oriente. La scelta delle armi, quando sarà nota, consentirà di ammettere o meno l’ipotesi dei “lupi solitari”.

La Francia era tutta intenta a lamentarsi per essere passata dal quinto al sesto posto nella graduatoria economica mondiale e a commentare le dimissioni del segretario generale della CGT e di colpo ha conosciuto una tragedia che eclissa tutte le lamentele.

Alcuni ammaestramenti sono però possibili già ora.

a) le “rigorose misure” antiterrorismo si sono dimostrate inefficaci anche in questo caso. Il terrorista colpisce nel punto più sguarnito e di maggior impatto mediatico e la difesa con le sentinelle ha carattere inefficace, demenziale e burocratico.

b) la cultura della sicurezza a tutti i costi – in particolare a costo delle libertà individuali- produce solo effetti negativi ma non garantisce benefici di sorta.
Un sistema vecchio stile , ad esempio mettere un poliziotto in borghese all’edicola o al bar vicino, avrebbe quanto meno consentito una reazione o un inseguimento dei terroristi in fuga dopo il colpo. Il sistema è stato criminalizzato da magistrati – anche italiani – che hanno incriminato chi ha sparato a criminali in fuga.

c) la Francia che ha adottato un profilo alto nelle iniziative militari aggressive in Libia , in Siria e nel Mali si trova oggi di fronte a una situazione non imprevedibile a un obiettivo annunziato e dopo che il sistema di controllo alle frontiere si è dimostrato permeabile in uscita ( 2000 jihadisti andati in Siria) che in entrata ( 2 jihadisti annunziarono il loro rientro e la polizia di frontiera incredibilmente non riuscì a fermarli in aeroporto).

d) Hollande vede finalmente l’opportunità di vestire i panni del rappresentante della Nazione e far dimenticare la sua inadeguata capacità di governo, inettitudine economica e disattenzione sociale.
La politica ” imperiale” che ha voluto seguire come scorciatoia verso la popolarità ( come Sarkozy) ha portato i suoi frutti.
Cicerone diceva che non sapere cosa è accaduto prima di noi, è rimanere bambini.

L’UCRAINA È PER PUTIN L’EQUIVALENTE DEL SIGARO DI BISMARK E ARRIVANO LE ELEZIONI EUROPEE . CHE FARE ? di Antonio de Martini

Dopo 70 anni di imperium, gli Stati Uniti nelle sonnacchiose riunioni ONU hanno trovato l’equivalente del giovane Ottone di Bismark – inviato come rappresentante della Prussia – che accendendosi il sigaro in piena riunione, privilegio fino ad allora riservato al rappresentante dell’imperial regio governo, significò al rappresentante del governo austroungarico, che il suo predominio sugli stati tedeschi era finito.

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MAGISTRATO SOSPETTATO DI ESSERE FAVORITO DAL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA TENTA IL SUICIDIO di Antonio de Martini

in Francia naturalmente.

Si tratta del giudice Azibert sospettato di essere la talpa che informava  Nicolas Sarkozy dell’andamento della inchiesta sul caso Bettencourt e di essere stato per questo premiato in occasione di una nomina al grado superiore.

Secondo il settimanale “Le Point” avrebbe tentato il suicidio.

Che senso dell’onore. In Italia ne avrebbe approfittato per twittare dicendo ” la mia carriera parla per me” ed altre amenità consimili e –  esibendo una lettera anonima ricevuta con dentro un proiettile – avrebbe chiesto la scorta.

D’altronde siamo nel paese in cui un padre, sapendo che la figlia andava a cena da un vecchio della mia età assieme ad altre squinzie, è stato intercettato mentre esprimeva la sua gioia e la speranza di essere beneficato dal nonnetto.

Bacon diceva che il rispetto di se stesso é , dopo la religione, il freno principale di tutti i vizi. Noi siamo su un piano inclinato e senza freni.

Alla prima tangentopoli ci furono due suicidi ( Gardini e Cagliari). Nell’ultimo decennio mille indagati e nessun suicida.

FRANCIA E ITALIA: IERI GEMELLATE DA EROS, OGGI DAL PECORECCIO. di Antonio de Martini

Dopo le grasse risate e gli ammiccamenti della sinistra europea fatte su Berlusconi – che comunque non si è mai rifiutato di trattare con prodigalità le sue conquiste – la stampa francese ( e noi dietro) dopo il linciaggio di Dominique Strauss Khan e degli sfottò alla Tierweiler, se la prende con lo scialbo Presidente Hollande.

Se fosse l’uomo brillante che non é potrebbe dire – come Newton – che ha fatto quel che ha fatto perché era sulle spalle di giganti che lo hanno preceduto. e questi giganti sono il frutto di una costanza di rapporti italo francesi che affondano le radici nel medio evo, se non ai tempi di Cesare. Continua a leggere

FRANCIA: UN ALTRO MINISTRO DEVE SPIEGARE MEZZO MILIONE RICEVUTO DALL’ESTERO. di Antonio de Martini

Il ministro dell’interno di Sarkozy, è incappato nella rete tesa al suo presidente.
La magistratura, indagando sulla denunzia fatta da un faccendiere franco-libanese – tale Takieddine – a carico di Nicolas Sarkozy che avrebbe ricevuto cinquanta milioni di dollari dalla Libia di Gheddafi, si è imbattuta in un bonifico estero da 500.000 euro inviato a Claude Guéant nel 2008.

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SIRIA: IL RISCHIO DI ALLARGAMENTO DELLA CRISI SPINGE GLI USA AD ACCETTARE IL PIANO DI KOFI ANNAN E FORSE PERSINO L’INTERVENTO RUSSO DI PEACEKEEPING. di Antonio de Martini

L’occidente aspetta l’elezione del nuovo Presidente per suonare la ritirata dalla Siria in cui si è impantanato credendo di poter riuscire a realizzare facilmente il ” regime change” .

Di fronte al pericolo di collasso economico della Giordania , la sconfitta netta degli amici degli USA in Libano, il pericolo di guerra civile in Turchia dove la guerriglia curda ha raddoppiato gli effettivi e accelerato lo slittamento dell’Irak nell’area di influenza iraniana, la NATO comincia ad essere a corto di infelici iniziative e ha finalmente capito che il costo della guerra non è più sopportabile. Continua a leggere

CARLO DE BENEDETTI E CONFINDUSTRIA SI DICHIARANO A FAVORE DELLA POLITICA ECONOMICA AMERICANA. LE ELEZIONI DI OGGI IN RENANIA DECIDERANNO DEL DESTINO DELL’ EURO E DELLA MERKEL. di Antonio de Martini

” La moneta unica che era stata concepita dalle elites europee come una delle condizioni per un’Europa più prospera e armoniosa si sta trasformando nell’esatto contrario”
lo ha scritto Carlo De Benedetti sul ” Sole24ore” di oggi domenica 13 maggio, cinquantaquattresimo anniversario del ritorno al potere di Charles De Gaulle in Francia. Continua a leggere

HOLLANDE MANTIENE LA PRIMA PROMESSA ELETTORALE. E UNA!

Il presidente della Repubblica Francese, mantiene la propria parola sul primo punto delle promesse elettorali: ha annunziato ufficialmente una decurtazione del proprio stipendio: dai 19.000 mensili di Sarkozy che si era raddoppiato lo stipendio rispetto al predecessore Jacques Chirac, a 13.000 mensili. Continua a leggere