12 MORTI A PARIGI TRA CUI IL GRANDE VIGNETTISTA WOLINSKI . ATTENTATO TERRORISTICO A CHARLIE HEBDO.

Il giornale satirico si era illustrato per delle vignette umoristiche su Maometto che non hanno fatto ridere nessuno, ma dato notorietà oltre confine alla rivista.
È troppo presto per qualsiasi ipotesi di moventi a commento del delitto.

Quello della vendetta per le vignette è il movente più scontato e banale, ma il momento internazionale scelto lascia immaginare almeno altri tre o quattro mandanti, tutti legati a scenari del Vicino Oriente. La scelta delle armi, quando sarà nota, consentirà di ammettere o meno l’ipotesi dei “lupi solitari”.

La Francia era tutta intenta a lamentarsi per essere passata dal quinto al sesto posto nella graduatoria economica mondiale e a commentare le dimissioni del segretario generale della CGT e di colpo ha conosciuto una tragedia che eclissa tutte le lamentele.

Alcuni ammaestramenti sono però possibili già ora.

a) le “rigorose misure” antiterrorismo si sono dimostrate inefficaci anche in questo caso. Il terrorista colpisce nel punto più sguarnito e di maggior impatto mediatico e la difesa con le sentinelle ha carattere inefficace, demenziale e burocratico.

b) la cultura della sicurezza a tutti i costi – in particolare a costo delle libertà individuali- produce solo effetti negativi ma non garantisce benefici di sorta.
Un sistema vecchio stile , ad esempio mettere un poliziotto in borghese all’edicola o al bar vicino, avrebbe quanto meno consentito una reazione o un inseguimento dei terroristi in fuga dopo il colpo. Il sistema è stato criminalizzato da magistrati – anche italiani – che hanno incriminato chi ha sparato a criminali in fuga.

c) la Francia che ha adottato un profilo alto nelle iniziative militari aggressive in Libia , in Siria e nel Mali si trova oggi di fronte a una situazione non imprevedibile a un obiettivo annunziato e dopo che il sistema di controllo alle frontiere si è dimostrato permeabile in uscita ( 2000 jihadisti andati in Siria) che in entrata ( 2 jihadisti annunziarono il loro rientro e la polizia di frontiera incredibilmente non riuscì a fermarli in aeroporto).

d) Hollande vede finalmente l’opportunità di vestire i panni del rappresentante della Nazione e far dimenticare la sua inadeguata capacità di governo, inettitudine economica e disattenzione sociale.
La politica ” imperiale” che ha voluto seguire come scorciatoia verso la popolarità ( come Sarkozy) ha portato i suoi frutti.
Cicerone diceva che non sapere cosa è accaduto prima di noi, è rimanere bambini.

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Commenti

  • donato  Il gennaio 7, 2015 alle 11:15 PM

    Sig.De Martini non crede che l’attacco possa essere (anche) legato alle nuove velleità interventistiche francesi in Libia?
    D’altronde si può realisticamente pensare che decine di migliaia di combattenti
    jihadisti accettino il “tutti a casa” senza reagire?IMHO erano contenti di essersene liberati spedendoli in Siria.

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    • antoniochedice  Il gennaio 7, 2015 alle 11:46 PM

      Chi c’è dietro non si saprà mai. Per ora si sa che forse è stato un commando di piccoli delinquenti non si sa se pagati o convertiti.
      Le armi fanno pensare a una entità statale dietro gli assassini.
      Se è così, difficile siano catturati e interrogati.

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      • luigiza  Il gennaio 8, 2015 alle 2:05 PM

        Non solo le armi ma anche le vicende successive al fattaccio ed ancora in corso. Li hanno visti qui poi là ma chissà perchè non riescono a prenderli.
        Forse al momento non lo vogliono.
        Dispiegamento mediatico enorme per un obiettivo ancora da capire.

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