Principato di Monaco
Generalità
Capitale: Monaco (Monaco-ville).
Popolazione: 36.950 residenti, secondo le ultime rilevazioni statistiche del 2014. Gli abitanti si chiamano Monegaschi.
Lingue: ufficiale, il francese; nazionale: monegasco (antico idioma ligure); italiano ed inglese largamente usati e parlati.
Sistema politico: monarchia ereditaria costituzionale. Costituzione promulgata per la prima volta nel 1911, modifiche successive nel 1962; ultima revisione nel 2002 con un nuovo trattato con la Repubblica Francese.
Situazione geografica
Il Principato di Monaco è uno Stato sovrano con una superficie molto limitata, (2,02 km quadrati), si estende su una stretta striscia costiera di 3,5 km di lunghezza. Si trova ai piedi delle Alpi e si affaccia sul Mediterraneo. Questo Stato, che si trova a soli 12 km ad ovest dal confine italiano, si incunea nel dipartimento francese delle Alpes-Maritimes.
Quartieri: Monaco è divisa in quattro quartieri: Monaco-Ville, La Condamine, Monte-Carlo e Fontvieille. Monaco -Ville è conosciuto anche come “Le Rocher”, la Rocca in italiano, A Roca in monegasco, che indica l’antico borgo fortificato (con ristoranti e negozi,), dove si trova anche il palazzo del Principe, la Cattedrale, il Parlamento, il Tribunale, il Governo ed i Ministeri.
Cultura e società
Monaco è famosa come un luogo di ricchi e super-ricchi, per la sua intensa vita mondana. In realtà, la maggior parte dei residenti monegaschi appartengono alla classe media, con redditi un po’ più elevati se riferiti a situazioni equivalenti a Milano o Parigi. C’è vita mondana, ma anche tanta attività culturale, perfino seminari di cultura religiosa aperti a tutti, gallerie d’arte, mostre, presentazione di libri, anche in italiano.
Vi sono enti ed organizzazioni private che fanno beneficenza e prodigano aiuti indirizzati nei paesi più poveri del terzo mondo. Il Sovrano è molto sensibile ai problemi ecologici ed incoraggia col suo governo il risparmio energetico.
Incentivi vengono riconosciuti a chi acquista veicoli non inquinanti. Il Principato di Monaco è uno Stato sociale che si prende cura dei suoi, pochi, cittadini indigenti o handicappati. Il sistema pensionistico funziona e non esiste debito pubblico. La speranza di vita è di 84 anni, per le donne addirittura 87. A Monaco si vive bene e a lungo, più che in ogni altro posto al mondo.
Sistema politico
Con l’entrata in vigore della Costituzione del 17 dicembre 1962, che ha modificato quella del 1911, Monaco è diventata una monarchia ereditaria e costituzionale, ma il Principe regnante conserva significativi poteri, è sovrano « par la grâce de Dieu ».
Così il potere esecutivo deriva dalla alta autorità del Principe, la cui persona è inviolabile; è il Principe che nomina il primo ministro, chiamato “Ministro di Stato” (di solito francese) scelto dal principe, fra altri quadri dell’amministrazione o diplomazia.
Il potere legislativo è esercitato congiuntamente dal Principe e dal Consiglio Nazionale (Parlamento), che dispone di 24 membri eletti a suffragio universale per cinque anni.
Tuttavia, è il Principe sovrano che detiene l’iniziativa legislativa, applica e promulga le leggi. Al momento sono tre le organizzazioni politiche presenti nel Consiglio Nazionale.
Se ne parla poco, ma il confronto politico fra queste organizzazioni è molto vivace: basti ricordare che ad ogni scadenza elettorale il gruppo di maggioranza viene scalzato da quello di minoranza: ad ogni elezione di solito c’é un “ribaltone”!
La funzione principale di un partito politico nel Principato di Monaco non è quello di raggiungere il potere e / o il governo attraverso elezioni, ma di contribuire alla gestione degli affari di Stato, approvare il bilancio e stimolare l’attività di governo attraverso un costante ricerca di consenso tra la volontà del Principe e le aspettative dei monegaschi.
Ricordiamo che é il Principe che nomina il governo che risponde solo a lui. Soltanto i cittadini monegaschi hanno il diritto di voto.
I rapporti politici con la Francia sono definiti dal trattato del 27 luglio 1918 e la sezione 436 del trattato di Versailles del 18 giugno 1919. Essa stabilisce tra i due paesi accordi bilaterali. Così, in cambio dell’impegno della Francia per difendere l’indipendenza e la sovranità del Principato e l’integrità del suo territorio, il governo monegasco si è impegnato a esercitare i propri diritti in conformità con gli interessi francesi.
Dopo la seconda guerra mondiale, poi nel 1951 e nel 1963, sono stati firmati nuovi accordi al fine di apportare le modifiche necessarie alle nuove condizioni economiche e sociali.
La posizione di Monaco enclave in territorio francese giustifica l’unione monetaria tra i due paesi (in vigore dal 1861). Un nuovo trattato firmato nel 2002, ha sostituito quelli precedenti ed ha avuto seguito nella Convenzione dell’ 8 novembre 2005, in parte perché il Principato di Monaco ha, nel frattempo, aderito al Consiglio d’Europa ( 5 ottobre 2004).
A Monaco c’è anche il consiglio comunale, regolarmente eletto a suffragio universale con sindaco e giunta.Ha competenza per l’assetto urbanistico, fiere e mercati,attività ricreative e feste nazionali.
Dal punto di vista fiscale, non vi sono imposte sul reddito delle persone fisiche e sulla proprietà. Vi è una importante eccezione che riguarda i francesi che sono soggetti alle imposte del loro paese qualora non possano giustificare cinque anni di residenza nel Principato di Monaco in data 13 ottobre 1962.
Le imprese che effettuano oltre il 25% del loro fatturato al di fuori di Monaco sono soggette ad una imposta sui redditi pari al 5% dei loro profitti. Ci sono oltre 5.000 società a Monaco, più di un migliaio quelle italiane. La presenza italiana è massiccia in quasi tutti i campi : costruzioni, ristorazione, intermediazione.
Religione
La religione cattolica è la religione di Stato. Il principe è sovrano, abbiamo già notato, “par la grâce de Dieu”. Tuttavia la libertà per tutti di praticare la propria religione è garantita dalla Costituzione e altri culti sono presenti in Monaco con loro sedi.
Il Principato di Monaco è sede di un arcivescovo che non risponde ad alcuna conferenza episcopale, ma direttamente al Papa. Ci sono 6 parrocchie, 23 preti, tre diaconi oltre naturalmente all’arcivescovo e il suo vicario. Le messe sono prevalentemente in francese, ma sono previste funzioni religiose regolari anche in italiano, inglese, tedesco, spagnolo, portoghese, filippino, croato e libanese-arabo (per i maroniti cattolici del Libano). Si celebra pure, una volta alla settimana, una messa in latino nella forma tradizionale preconciliare.
Cittadini e residenti
Si diventa cittadini monegaschi per nascita da genitori monegaschi oppure per il conferimento della nazionalità da parte del Principe sentito il parere del Consiglio della Corona.
Si diventa residenti ad alcune determinate condizioni : avere una casa di proprietà o in affitto ed abitarci effettivamente, avere un lavoro, esercitare una professione, un’ attività imprenditoriale o vivere di mezzi propri, disporre di un conto corrente in una banca monegasca e naturalmente avere una fedina penale pulita.
I criteri per ottenere la residenza sono oggettivi : eventuali rifiuti del permesso di residenza devono essere motivati.
Dati demo-linguistici e qualche informazione sull’economia
Il Principato di Monaco conta oltre 36.000 abitanti: 28,4% sono francesi, 21,6% Monegaschi,18,7%italiani, 7,5% britannici; sono presenti più di 100 nazionalità.
Gli ultimi dati, forniti dall’ambasciatore (gennaio 2015), ci dicono che gli italiani sono esattamente 7.765, dei quali 572 sono arrivati o iscritti all’AIRE (albo italiani residenti all’estero) nel 2014.
La popolazione residente pertanto comprende una maggioranza di stranieri, in genere benestanti. Alcuni sono molto ricchi e hanno scelto Monaco a causa di un sistema fiscale favorevole, e la grande sicurezza: cento dieci carabinieri, quattrocento cinquanta poliziotti e un sistema di controllo capillare. Attualmente ci sono oltre 28.000 gli stranieri che risiedono nel Principato e parlano molte lingue. Va detto che gran parte dell’economia di Monaco si basa sul lavoro dei « frontalieri », che vengono in gran parte dalla Francia (oltre 30.000), ma anche dall’Italia.(3.500 persone). Oggi, Monaco ha più di 50.000 posti di lavoro (pubblici e privati) in poco più di due chilometri quadrati di superficie e quasi 37.000 residenti. Si, avete letto bene! 50.000 salariati su 37.000 abitanti.
Va detto che anche in questi tempi difficili l’economia del Principato è prospera la cifra d’affari dell’attività economica è compresa fra i 14 e 14,5 miliardi di euro per anno, il bilancio dello Stato attorno a 1.000 milioni di euro. Il PIL è di quattro miliardi e mezzo. Abbiamo detto che l’economia va bene, ma c’è qualche difficoltà nell’industria manifatturiera.
Il Monegasco
Parlando di lingue abbiamo accennato al Monegasco, che è lingua nazionale, quella degli avi: circa 5.000 persone la conoscono a diverso livello di competenza. Si tratta di anziani e di studenti che lo approfondiscono a scuola. Sono circa 1.400 gli studenti che ogni anno si presentano all’esame di monegasco. Il Monegasco è un idioma basato sul genovese ancora in uso in Liguria, con la differenza che a Monaco si tinge di forti influenze provenzali. Il Monegasco è stata considerata una lingua in via di estinzione nei primi anni Settanta, ma la sua introduzione obbligatoria nelle scuole e la possibilità di portarlo all’esame di maturità lo ha riportato in vita. C’è una scuola serale dove viene insegnato agli adulti. L’inno nazionale è naturalmente in Monegasco così come l’esortazione dei tifosi della squadra di calcio : DAGHE MONEGU’
Cenni storici
La storia del Principato di oggi è iniziata nel XIII secolo grazie ai Ghibellini di Genova. Il 10 giugno 1215, i Ghibellini mettono la prima pietra della fortezza che servirà come base per il palazzo attuale. Per attirare la gente, i primi signori della Rocca concedettero ai nuovi arrivati preziosi vantaggi, quali concessioni di terra e l’esenzione fiscale.
Nel 1297, l’8 gennaio, il guelfo Francesco Grimaldi, detto Malizia, in conflitto con i ghibellini di Genova si impossessa della Rocca con un inganno. Inizia da quella data la saga dei Grimaldi di Monaco. La storia è molto complessa, nel tempo i Grimaldi si impongono come signori anche di Roccabruna e Mentone.
Grazie alla protezione della Francia evitano di essere annessi dagli Stati italiani confinanti. Nel 1641 sono riconosciuti Principi e godono di grandi onori alla corte di Francia. Durante la Rivoluzione francese e l’Impero il Principato di Monaco viene soppresso. Restaurato dopo il Trattato di Vienna del 1815 e in seguito posto sotto il protettorato del Regno di Sardegna, Monaco declina, perde Mentone e Roccabruna, ma rinascerà con la “scoperta” dei giochi e del Casino, grazie al principe Carlo III, che nel 1865 crea Monte-Carlo, così chiamato in suo onore.
Dal 1861 dopo, l’annessione di Nizza alla Francia, Monaco è diventato di nuovo un principato indipendente posto sotto la protezione della Francia.
Il Principe Alberto I nel 1911 concede una Costituzione. Da allora, la regola della devoluzione è che, in caso di estinzione della dinastia dei Grimaldi, la Francia annette il principato come entità autonoma. Dopo la morte del nonno, il Principe Louis II, Ranieri III gli succede.
Dal 1949 fino al 2005, Ranieri III è stato il capo dello Stato chiamato il “batisseur” costruttore e promotore del grande sviluppo urbanistico del Principato. Aiutato ed appoggiato da Grace Kelly, la famosa attrica americana che aveva sposato, raggiungono alti livelli mondani, tanto fascino e tanto « glamour ».
Nel 1993, Monaco viene ammessa alle Nazioni Unite. Il Principato ha aderito al Consiglio d’Europa nel 2004. Anche se la sua moneta è l’euro, Monaco ha acquisito il diritto di coniare le proprie monete. Nel gennaio 1997, è stato celebrato il 700° anniversario della fondazione della monarchia.
Alla morte di Ranieri III, avvenuta il 6 aprile 2005, suo figlio Alberto gli succede sotto il nome di Alberto II. Sposa una avvenente atleta olimpîonica sud africana ed assicura la discendenza della famiglia con la nascita di due gemelli, Jaques e Gabriella, alla fine del 2014.
Il sette gennaio 2015 i gemelli sono stati presentati al popolo monegasco con una festosa manifestazione popolare.
Scuole
L’aspetto più interessante è che i programmi danno grande importanza all’insegnamento delle lingue. Tali programmi, pur simili a quelli francesi, si differenziano perché includono lo studio della storia, le istituzioni del Principato di Monaco e la lingua monegasca.
Vi é lo studio intensivo dell’inglese fin dalle prime classi e l’obbligo di studiare almeno un’altra lingua straniera, che di solito é l’italiano. Per gli alunni non di lingua materna francese sono previsti corsi speciali per portare rapidamente i non francofoni al punto di frequentare tutte le classi. Frequentano le scuole monegasche, dalle elementari ai licei, oltre 6000 alunni.
Il 13% sono italiani. Nel Principato esiste anche un istituto universitario (una business school), in lingua inglese, la International University of Monaco.
E per concludere un detto monegasco :
Fo savè che sun Munegu suvra ün scoeyu e fagu çeche voeyu (Bisogna sapere che sono di Monaco su uno scoglio e faccio quel che voglio).
Ed un proverbio …significativo :
A farina d’un diau se ne và sempre ün brenu (La farina del diavolo si trasforma sempre in crusca).
Commenti
“A Monaco !! A Monaco !!” (Cechov, “Le tre sorelle”, versione rivista come
“I molti Italiani”, 2015). GiC
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E’ meglio una vila a Cap Ferrat
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